Ebbene sì, anche i guerrieri più incorruttibili cedono di fronte al fascino del design, specialmente quando l'expo è tutta made in Italy.
La mia spedizione più recente è stata proprio al Salone del Mobile, con una breve esplorazione anche al Fuorisalone.
Un percorso in cui il designer torinese Federico Vota mi ha fatto da Cicerone. Tuttavia, essendo un percorso ninja, abbiamo scelto di visitare ciò che di nuovo o meno convenzionale il Salone ci poteva proporre.
Cosa ci è piaciuto al Salone
Euroluce
La novità del Salone 2013 è stata la biennale Euroluce, il "salone nel salone" tutto dedicato al design dell'illuminazione. Una sorta di paese delle meraviglie in sfumature soffuse e brillanti di luci, colori, materiali, minimalismi.
Essenzialità e led sono le parole d'ordine di questa edizione: abbiamo capito che il concetto chiave di questa particolare area del design è "la luce c'è ma non si vede", ma anzi deriva da un abile gioco di spessori (sempre più sottili, con soluzioni sempre più flat) e fonti luminose sempre meno visibili.
Ma soprattutto abbiamo capito che la luce quando incontra il design diventa emozione, ed è questo il tema centrale dell'expo: la luce crea ambienti, mondi, spazi.
Ecco la nostra personalissima shortlist:
Bocci (Canada): sfere colorate di luce diffusa e soffusa. Magico ed emozionante. Il mio personalissimo primo gradino del podio.
Ingo Maurer (Italia): estro, creatività dirompente, reinterpretazione dissacrante e geometrie. Tra arte e design, illuminante in tutti i sensi.
Nemo Cassina (Italia): simpatiche nuvole dal gusto naïf, total white e minimalismi perfetti. La luce è ovunque, ma non si vede.
LZF Lamps (Spagna): utilizzo del legno, pattern ipnotici, petali di luce e composizioni che si ispirano alle lampade orientali: ritorna il tema "origami".
Vibia (Spagna): eleganza estrema, la luce diventa immaginazione raffinata.
Axo Light (Italia): colore, ampio respiro, calore nella luce e nei volumi.
FontanaArte (Italia): tanti modelli in cui la compattezza, il colore e l'uso dei materiali danno alla luce un'espressività sempre personale.
Slamp! (Italia): design, creatività e piani che si moltiplicano, uso dei materiali per creare "origami luminosi"
Lasvit (Repubblica Ceca): giochi di prospettive e spazi che sembrano esplodere in migliaia di frammenti, colori e trasparenze.
Salone Satellite
ll Salone Satellite è sicuramente l'esposizione più ninja dei Saloni, in cui si possono incontrare tutte le novità di design meno convenzionali e sì, anche più divertenti.
Anche in questo caso, i nostri promossi sono:
Ligita Brege (Lettonia). 1° premio del Salone Satellite: Meet me!, un arredo urbano in legno componibile in tavoli e sedute di varia altezza, che possono trasformarsi anche in gioco. La "panchina social" per eccellenza.
Yaroslav Misonzhikov (Russia). 2° classificato è il suo banco "lazy students" che, sotto il piano ribaltabile in legno, nasconde un sottofondo di lattex, utile per un pisolino o un momento di riposo.
Rodion Zenevich (Lettonia). 3° classificato al Satellite, Kliko: un cuscino gonfiabile realizzato con gli scarti o il riciclo di teloni di pvc utilizzati per la pubblicità stradale. È un modulo per costruire mini habitat e giochi per bambini per uso interno, esterno e sull'acqua.
Yoy (Giappone). Più che una seduta, un'installazione. La seduta è a forma di tela: una cornice invisibile di legno e alluminio su cui si tende un tessuto elastico sul quale è stampato un divano. Inutile specificare che c'era la fila per provarlo. Geniale.
Docstone (Germania). Una delle realtà più significative a lanciare il nuovo trend del cemento nell'arredamento. "It's time to be concrete". Innovativi.
Bellila (Francia). Una soluzione green che trasforma tavoli e piani d'appoggio in eleganti vasi in cui alloggia un mini albero. La natura diventa design.
Combo Colab (USA). Attraverso l'utilizzo di tradizionali "cassette retate" in plastica nasce Xtool, che può diventare all'occorrenza tavolo o sgabello. Idea ecologica smart.
Tania da Cruz (Italy). Ecco Braque, il pannello modulare per l'assorbimento dei suoni e l'isolamento acustico.
Mecedorama (Spagna). Sedie a dondolo vivaci e coloratissime, ma che soprattutto sono un invito a stare insieme e socializzare.
Cosa ci è piaciuto al Fuorisalone
Abbiamo fatto anche una capatina al Fuorisalone, un mordi e fuggi che ci ha permesso di apprezzare alcune realtà decisamente estrose ed interessanti oltre il confini del Salone a Rho. Ci siamo avventurati sia in zona Tortona che in zona Lambrate.
New Dutch Design. Zona Tortona. Un'esposizione essenziale e minimalista, con arredamenti ispirati alla funzionalità, senza dimenticare il colore e concedendosi a giochi estrosi oppure optical.
Singapore Lah. Zona Tortona. Un angolo accogliente con un concept tra l'essenzialità e il calore. D'altronde “Lah” in cinese mandarino significa “si accomodi”.
Superstudio Temporary Museum for New Design. Zona Tortona. Un format museale ed esplorativo per una galleria temporanea che è un ottimo collage di spunti creativi su design, architettura, illuminazione, automotive.
Slowd. Zona Lambrate. La prima factory del design diffuso! Il meccanismo? Un designer progetta un oggetto, il consumatore lo acquista sul web (sul portale Slowd ovviamente), e l'oggetto viene realizzato fisicamente dall'artigiano più vicino al cliente. Tra lo slow design e l'artigianato a km 0, una proposta davvero rivolta al futuro.
Amici Ninja, come potete capire che dopo una spedizione simile siamo crollati sfiniti sul tatami addormentandoci direttamente con la tutina...e voi, siete andati a Salone e Fuorisalone?