Diamo per assodato che i media stanno cambiando il modo di comunicare tanto nel B2B quanto nel B2c. Sorge spontanea la domanda del come stia avvenendo questa evoluzione, seguita dalla curiosità nel sapere quali siano le chiavi di lettura per poter differenziare il proprio business dai diretti competitor.
Paul Biedermann, direttore creativo di reDESIGN pone l'accento sull'importanza di dedicare cura e attenzione alla parte visual della nostra content strategy. Questo perché studi sull'utilizzo della memoria rivelano che il nostro cervello ricorda più facilmente informazioni visive rispetto a informazioni di tipo testuale.
Se puntiamo lo sguardo sul social media marketing tenendo ben presenti le diverse piattaforme social, possiamo notare come le persone amino condividere foto e immagini meme. Piattaforme come Pinterest e Instagram sono costruite principalmente sulla componente visual e, come ben sappiano, sono ottimi strumenti di Visual Storytelling 2.0.
L'aspetto visual sta diventando sempre più importante anche sugli altri Social Network: da Facebook, passando attraverso LinkedIn fino ad arrivare a Twitter (entrato da poco nel mondo del video hosting con Vine).
Quali sono le difficoltà dell'ambiente circostante?
Certo è che una visual content strategy può essere utile nel raccontare la storia del proprio brand, per poter catturare l'attenzione dell'audience, del mercato e delle community online. In un ambiente rumoroso in cui milioni di informazioni vengono scambiate, riuscire a raggiungere l'utente interessato rischia di diventare un'ardua impresa se non si sfrutta un design della comunicazione impattante.
Ci si deve confrontare con utenti distratti e indaffarati. Anche se il video editing fa parte della visual strategy, dobbiamo renderci conto che per guardare un video serve tempo e, al giorno d'oggi, sembra che nessuno sia disposto a sprecare il proprio. Al contrario un'immagine (in senso lato un immagine di marca) può essere pervasiva e catturare l'attenzione tramite diversi canali.
Esiste, inoltre, una convinzione che vede il design per nulla necessario alla propria strategia di comunicazione, una sorta di contorno insomma che non necessariamente deve essere aggiunto.
Altro pregiudizio che attanaglia il design della comunicazione è il costo eccessivo. In realtà un buon designer riesce a capire quali siano le operazioni necessarie evitando gli sprechi di denaro dovuti ad azioni ridondanti e fuoriluogo.
Quali sono i vantaggi di una visual content strategy creata ad hoc?
I grandi brand puntano da sempre sul design per render più forte la propria brand image, facilitandone il ricordo e il riconoscimento.
Una visual strategy evita una cattiva comunicazione e tende ad influenzare positivamente gli utenti, facendo emergere il brand nella giungla delle offerte, garantendo il raggiungimento del pubblico in tempi brevi. Per questo il piano di business deve sempre essere accompagnato da una strategia creativa.
Una strategia che permette ai propri contenuti di tipo visual di dominare sugli altri viene ritenuta prudenziale. Questo perché se parliamo di testi vige la regola "Less is more".
La chiave per coinvolgere gli utenti è sempre la semplicità. Le storie complesse creano solamente confusione e allontanano l'audience. Ma attenzione semplicità non vuol dire banalità! Per distinguersi bisogna attuare un focus sulla promessa del nostro business, e sul come trasmetterla in maniera interessante.
Per questo Biedermann ci ricorda di abbinare una storia semplice a una campagna visual forte, fornendoci l'esempio della lavanderia. :-)
Se doveste scegliere il messaggio per la vostra lavanderia:
- direste che effettuate il servizio di lavaggio o che piuttosto il vostro fine è quello aiutare le persone ad apparire in ordine e per questo stimolarle a dare il meglio di sé?
- o ancora, puntereste sulla semplicità dell'utilizzo dei vostri macchinari per rendere la vita ancora più semplice e garantendo alle persone più tempo da dedicare alle cose che amano?
- oppure puntereste sul green affermando che i prodotti utilizzati nella vostra lavanderia non sono inquinanti e che perciò garantite la salvaguardia dell'ecosistema?
Ecco, vi lasciamo con questo esempio, mentre noi andiamo a distendere i panni della sezione Social Media di Ninja Marketing! ;-)