Un evento tragico ha materialmente spazzato via la punta di diamante dei musei scientifici interattivi, quell'incubatore di imprese che dagli anni '90 ha acquisito credibilità e prestigio, un tempio di cultura e innovazione, parte integrante del processo di formazione scolastica, tappa obbligata degli studenti partenopei.
La ferita ieri non è stata inflitta solo a Napoli ma al Paese intero.
“Città della Scienza” era visitata ogni anno da circa 350mila persone e garantiva lavoro a più di 160 dipendenti, oggi affranti e spaventati. Domani cosa succederà? Si sono legittimamente chiesti. Un po' ce lo siamo chiesti tutti e la risposta inizia a provenire dal web.
DeRev e CambioMerci - a titolo completamente gratuito - hanno messo a disposizione le proprie piattaforme web, attivando una raccolta di fondi rivolta a tutti coloro, che con donazioni economiche o con l’offerta di competenze e materiali, intendono partecipare alla ricostruzione di Città della Scienza.
Sulle due piattaforme web sono state appena attivate delle pagine dedicate.
Su DeRev è stata lanciata una campagna di raccolta fondi (clicca qui), attraverso cui chiunque può effettuare donazioni in favore di "Città della Scienza": i contributi possono essere inviati automaticamente tramite carta di credito, carta prepagata, PayPal o bonifico su conto corrente bancario.
Su CambioMerci è stata attivata questa pagina, in cui i professionisti e le imprese possono offrire le proprie competenze e/o materiali utili a riavviare nel minor tempo possibile le attività di Città della Scienza.
Il nostro Alex Giordano commenta invece così l'accaduto;
"Napoli stanotte ha subito un altro duro colpo, ma sono sicuro che riusciremo a riprenderci. Non ho elementi per giudicare le forze che hanno innescato il terribile incendio di questa notte, posso solo testimoniare la grande passione e competenza di tanti che lavoravano alla Città della Scienza che in questi anni ho avuto il piacere di conoscere e con i quali ho avuto l’onore di confrontarmi professionalmente. A loro va tutta la nostra solidarietà.”
"Ma Napoli resisterà. Napoli è la Neapolis, la Città Nuova, la città che proprio nel suo caos trova in se i germi di una rivoluzione permanente, è gia essa stessa la “Città della Scienza” e per questo credo che sia giusto parlare subito di ricostruzione ma forse partendo da un modello diverso. Un modello culturalmente attuale suggeritoci dalla metafora della Rete e dal genius loci: un modello che lasci a Napoli stessa il cappello di megaincubatore , il ruolo appunto di una “Città della Scienza”, ma che ragioni in maniera diffusa, rizomatica. Un modello che veda la diffusione di scienza, cultura e innovazione in ottica di rete. Mi piace immaginare la rinascita di Napoli per Rioni. I rioni, infatti, hanno una connotazione esclusivamente territoriale e storica e non necessariamente amministrativa. Sono loro i contenitori antropologici e sociali che possono garantire una rinascita di Napoli in maniera diffusa e pervasiva. Saranno i rioni che ci salveranno dagli attacchi barbari alle strutture centralizzate, quegli attacchi , come forse quello di ieri sera, che fanno comodo a chi preferisce la violenta legge del più forte alla democratica etica del networking.”