Se avete letto i nostri articoli negli ultimi giorni, vi starete facendo qualche domanda sulla professione del freelancer o, come preferiamo chiamarli noi italiani tadizionali, i "liberi professionisti".
Da sempre ci si chiede se sia più opportuno scegliere la sicurezza del posto fisso o rischiare lavorando in proprio, probabilmente il momento di crisi che stiamo attraversando spingerà molti a pensare che la prima alternativa sia quella migliore. È davvero così?
Prendendo spunto da un articolo di Laura Spencer, vi proponiamo un'analisi dei trend economici che influiscono maggiormente sul business dei freelancer e come questi possano svelare delle opportunità.
Trend #1: Aumentano i licenziamenti, aumenta il carico di lavoro da redistribuire
Quando cala il fatturato, le aziende sono costrette a licenziare dipendenti per ridurre i costi, anche senza una significativa riduzione della produzione. Si crea quindi un problema di redistribuzione del carico di lavoro.
Esistono due possibili soluzioni:
a) aumentare il lavoro degli altri dipendenti
b) esternalizzare
Nella prima ipotesi però si pone un problema nuovo: quanto è possibile caricare un dipendente senza avere perdite in termini di efficienza?
Per la felicità dei freelancer, quando si raggiunge questo limite è inevitabile passare alla seconda opzione, affidandosi temporaneamente a professionisti assunti per la realizzazione di determinati progetti.
Trend #2: la disoccupazione aumenta il numero dei freelancer
L'aumento di coloro che scelgono questa tipologia di lavoro può essere spiegato attraverso 2 tendenze legate alle disoccupazione:
a) chi è stato licenziato spesso si reinventa come freelancer
b) i giovani neolaureati non trovano lavoro sono incentivati a tentare questa strada.
Ovviamente tra i nuovi freelancer troveremo persone con ottime qualità destinate al successo, ma anche tante altre che hanno scelto questa strada per disperazione, senza una preparazione adeguata o una motivazione forte. Pensavano fosse l'unica strada possibile e sicuramente alla prima occasione sceglieranno di tornare al lavoro subordinato.
Trend #3: l'instabilità di mercato favorisce la selezione dei più affidabili
Ricevere una commessa è solo l'inizio per un lavoro e chiunque può ottenere un contratto di collaborazione, ma se poi la consegna non corrisponde ad un buon risultato, difficilmente si creeranno nuove connessioni con quel cliente.
Un freelance bravo è soprattutto affidabile e costituisce un valore aggiunto per le aziende per le quali lavorano, che proprio nei momenti di crisi ha bisogno di ridurre al minimo i rischi.
Trend #4: all'aumento dei prezzi, anche le tariffe professionistiche sono più alte
I prezzi al consumo sono in aumento e i freelancer ne devono tener conto nel decidere le tariffe per i loro servizi. Al contrario di quanto si possa pensare, i periodi di crisi non sono i migliori per fare i freelancer low-cost.
E' importante per un libero professionista mantenere un certo tenore di vita, perchè
Inoltre la tariffa di un freelancer è un indicatore della sua professionalità: svendersi significa dare un segnale sbagliato sulla qualità del servizio che offre.
Trend #5: Calano i consumi, vince la flessibità
Si potrebbe pensare che un lavoro tradizionale sia più "sicuro". In realtà non esistono garanzie nemmeno per le grandi aziende. Se le vendite calano anche le grandi aziende collassano e molti lavoratori dipendenti stanno perdendo la loro occupazione.
Per certi versi essere un freelancer può essere più sicuro perché non si è legati ad un unico ente: quando si perde un cliente, ne risentiamo nel breve periodo, ma possiamo sostituirlo con altri clienti.
Se pensavate che Diventare freelancer potesse essere una mossa azzardata in questo periodo, speriamo che oggi vi siate ricreduti. La vera pazzia non è buttarsi, ma farlo senza avere le competenze giuste!