I bambini si sa hanno una marcia in più. E quando si parla di creatività spesso sono proprio i più piccoli ad avere le idee più inaspettate e geniali.
E’ quello che deve aver pensato Red Baloon, una scuola d’inglese per bambini, che con l’agenzia Ogilvy & Mather Brasile ha ideato la campagna Kids Business Cards. Si tratta di un progetto di sensibilizzazione, realizzato in Brasile, volto ad aumentare la percezione dell'importanza di conoscere la lingua inglese per il futuro professionale dei più piccoli.
Tutto inizia da una semplice domanda: “Cosa vuoi fare da grande?”. Una domanda posta ai piccoli allievi delle ventisei scuole Red Baloon sparse in tutto il Brasile.
Il risultato è stato incredibile, i piccoli allievi si sono superati con delle professioni letteralmente esilaranti; c’è chi ha deciso di voler intraprendere la carriera del medico-cantante, chi del cacciatore di dinosauri, e ovviamente non poteva mancare un’aspirante Ninja.
Dopo aver realizzato alcune simpatiche interviste, raccontate nel video qui sotto, sono stati creati dei veri e propri biglietti da visita per bambini.
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Ogni biglietto da visita era personalizzato e sul lato opposto conteneva il claim della campagna: “Any Dream starts with English”.
Quale modo migliore per creare una stretta connessione tra brand e cliente, se non diventare un punto di partenza per i suoi sogni?
Con questi biglietti da visita Red Baloon ha invertito il classico flusso di comunicazione decidendo di partire dai suoi piccoli clienti. Il resto è stato fatto dall’entusiasmo dei suoi 12.000 studenti che hanno fieramente distribuito i loro biglietti da visita veicolando, in maniera diretta e spontanea, il messaggio presso i propri pari.
La scelta vincente di Red Baloon in questa campagna è stata quella di fermarsi ad ascoltare i suoi piccoli clienti, dare voce ai loro sogni e coinvolgerli nella creazione del suo progetto di senso. In pratica la sintesi perfetta di quello a cui ogni strategia di marketing moderno dovrebbe puntare.
I risultati? Un incremento del tasso di iscrizioni dell’11% e una maggiore consapevolezza dell’importanza della lingua inglese, non solo tra i più piccoli, ma anche nei loro genitori.