Chiunque abbia un’idea e la volontà di trasformarla in prodotto o servizio, prima o poi si deve confrontare con la necessità di trovare le risorse finanziarie indispensabili per lo startup.
E’ noto che l’aspirante startupper può rivolgersi a svariati tipi di interlocutori, dagli investitori istituzionali a quelli privati, nel tentativo di riuscire a finanziare la propria idea.
Molto spesso si parla di Venture Capitalist e di Business Angel, tralasciando una ulteriore, ma non meno importante, fonte di finanziamento: il Love Capital.
Che cos’è il Love Capital?
Quando si parla di Love Capital ci si riferisce a quelle risorse finanziare provenienti dalla famiglia e/o dalla cerchia di amici dello startupper, quindi sostanzialmente da persone accomunate da un forte e consolidato legame affettivo.
Da un recente sondaggio condotto dalla giornalista Donna Fenn, autrice del libro Upstarts!, al quale hanno risposto 150 giovani CEO degli Stati Uniti, risulta che il 25% delle imprese siano state avviate proprio ottenendo i fondi inizialmente necessari dalle proprie famiglie e dagli amici.
Questo sistema può risultare più veloce di altri e più facile da utilizzare, ma è comunque uno strumento che può avere mille sfaccettature e che, come gli altri, può nascondere tutta una serie di rischi e problematiche.
I vantaggi del Love Capital
Raccogliere fondi presso la propria famiglia e i propri amici può rappresentare un processo più agevole se paragonato alle classiche dinamiche di fund raising.
Ad esempio gli investitori, nel caso del Love Capital, conoscono già molto bene il soggetto imprenditoriale, ne apprezzano (se presenti) tutte le capacità e soprattutto si fidano di lui. Lo startupper dal canto suo può fare affidamento su condizioni sicuramente più flessibili e vivere con meno ansia la dimensione finanziaria.
Le famiglie, in genere, non possono permettersi di contribuire con capitali ingenti, parliamo dunque nella maggior parte dei casi di cifre contenute e proprio per questo motivo il Love Capital è un buon metodo per finanziarsi soprattutto in fase di early stage.
Prestito o investimento?
Il fatto che i soldi provengano da persone care non implica automaticamente che qualcuno sia disposto a regalarceli e il primo quesito da porsi è sicuramente il seguente: per quale forma optare? Prestito o investimento?
La capacità economica e la propensione al rischio dei soggetti coinvolti influisce sulla forma di finanziamento che le persone sono disposte a concederci.
Ottenere un prestito vuol dire disporre di un capitale da rimborsare a una certa scadenza e soprattutto implica che le persone che ce lo hanno concesso non sono interessate direttamente all’andamento dell’impresa.
Al contrario chi decide di investire in una startup lo fa, oltre che per aiutare l’imprenditore, anche perché ne è interessato all’andamento e si aspetta che questo gli procuri un ritorno economico.
Quindi scegliere tra queste due forme implica anche scegliere quale grado di controllo e di influenza avranno le persone sulla gestione e sui risultati dell’impresa.
Possibili rischi
La provenienza del capitale da persone a noi molto vicine non deve farci pensare di essere immuni dai rischi e dai problemi tipici di qualsiasi altra fonte di finanziamento, anzi, in questi casi non ci si gioca solo la fiducia dei finanziatori, ma anche i rapporti di amicizia e i delicati equilibri familiari. Non sono rari i casi in cui iniziative di questo genere determinano la rottura dei rapporti professionali e personali.
E’ buona norma quindi, quando si ha a che fare con il Love Capital, non tralasciare alcun particolare, mettendo in chiaro fin dall’inizio le condizioni e le tempistiche di rimborso, anche per iscritto se necessario.