Fiocchi, merletti, gadget dal sapore infantile, faccine buffe, manga, animaletti teneri: in una parola, Kawaii. Difficile tradurre questo aggettivo, che evoca un mondo ingenuo, innocente e infantile, e si è trasformato in un vero e proprio stile di vita, nato in Giappone ma ormai conosciuto in tutto il mondo.
Hello Kitty
E' stata la Sanrio a lanciare per la prima volta sul mercato oggetti dal design kawaii, a partire da Hello Kitty, la tenera gattina caratterizzata dal fiocco rosso e dall'assenza della bocca.
I prodotti griffati HK oggi spaziano da giocattoli erotici a accessori fashion, dagli elettrodomestici alle auto, la Sanrio infatti non si rivolge più ad un target infantile, ma alla ragazza che vuole sentirsi ancora un pò bambina, alla donna in carriera che vuole rifugiarsi in un mondo ovattato e fanciullesco.
Takashi Murakami
Takashi Murakami è il più influente rappresentante della cultura giapponese contemporanea. Il suo stile Pop e colorato ruota attorno al concetto di Superflat: opere bidimensionali, caratterizzate da una grande varietà di elementi, fusi e appiattiti in immagini dalle superfici levigate e dai colori brillanti, che risultano piatte allo spettatore. Uno stile che è anche una critica alla piattezza della società giapponese.
Murakami ha reso incerto il confine tra high art, destinata ai musei e al collezionismo, e low art, ovvero gli oggetti destinati al consumo di massa: oltre a realizzare costose opere d'arte, ha commercializzato oggetti prodotti in serie (agende, carte da parati, cuscini, giocattoli, magliette, scatole di caramelle). Famosa inoltre la sua collaborazione con Louis Vuitton, per il quale ha disegnato una serie di borse ed il primo Designer QR Code:
Il kawaii e la società giapponese
E' possibile che una moda possa diventare l'emblema di una nazione, essere il lato del Giappone più visibile al resto del mondo? Il Kawaii non è solo un fenomeno di costume, ma anche uno strumento di denuncia di manifestazioni soffocanti e alienanti della cultura giapponese.
La società giapponese è infatti rigidamente gerarchizzata, basata su valori come l'impegno, la fatica, il duro lavoro; i giovani sono continuamente sotto pressione, spinti ad eccellere negli studi e a svolgere in modo impeccabile il proprio lavoro.
Secondo Valentina Testa, autrice di “Kawaii Art – Fiori, colori, palloncini (e manga) nel Neo Pop giapponese”, il Kawaii è una valvola di sfogo per la società giapponese contemporanea, dietro la quale si nasconde un profondo senso di malessere e nichilismo, un modo di evadere in un mondo effimero, lontano dalla realtà, molto più puro e virginale, dove si può custodire un frammento di fanciullezza.
Kawaii Art – Fiori, colori, palloncini (e manga) nel Neo Pop giapponese di Valentina Testa, Tunuè