Musica 2.0: Frēstyl e JamYourself

Uno dei settori che ha subito i maggiori cambiamenti dopo l’avvento del Web 2.0 è quello della musica, in particolare quello della promozione degli artisti, soprattutto se emergenti. A partire dal pioniere Myspace (venduto poche settimane fa dalla News Corp. di Rupert Murdoch per appena 35 milioni di dollari), il carattere di interattività che pervade la rete ha spinto molti musicisti a cercare un contatto diretto con i propri fan, sia all’interno dei più famosi social network generalisti, sia in quelli dedicati.

Anche in Italia non mancano progetti legati alla diffusione e promozione di musica: oggi ve ne segnaliamo due, JamYourself e Frēstyl.

JamYourself è un social network interamente dedicato a band e artisti emergenti che hanno voglia di far conoscere gratuitamente la loro musica. Online da circa due anni, è un vero e proprio Facebook per musicisti: registrandosi al sito è possibile gestire un proprio profilo personale tramite il quale si possono pubblicare non solo foto e video, ma anche i propri brani, oltre a creare eventi per i propri concerti, gruppi tematici e, ovviamente, stringere amicizia con gli altri membri della community per condividere le proprie idee musicali. Una sezione dedicata alle recensioni e un’altra dedicata alle notizie riguardanti il mondo della musica, i concerti e i principali contest per band emergenti sparsi per tutta la penisola italiana completano la piattaforma.


Si gioca invece sul campo delle performance live l’esperienza di Frēstyl, progetto di matrice statunitense ma di base a Roma, fondato meno di un anno fa da (ci piace sottolinearlo) due donne, Arianna e Johanna, modenese l’una, di New York l’altra. Frēstyl nasce “with the intention of building a completely geo-localized, global, open platform for sharing and discovering live music events” a partire dalla constatazione di un semplice dato di fatto: se negli ultimi anni è diventato estremamente facile scoprire musica di artisti provenienti da ogni parte del mondo, di contro spesso non è altrettanto semplice venire a conoscenza di cosa accade più vicino a noi, magari nel nostro stesso quartiere. La community di Frēstyl è aperta a chiunque voglia condividere informazioni circa un evento live: musicisti, promoter, locali o semplici appassionati possono registrarsi sul sito e aggiungere i loro eventi al database della piattaforma, mentre le venue possono facilmente essere identificate da chiunque visiti il sito grazie a un sistema di geolocalizzazione e a una “nice big map”. Gli eventi possono inoltre essere condivisi su Facebook e Twitter, e segnalati dagli utenti tramite un sistema di raccomandazione.


E voi, conoscete già queste due piattaforme? Cosa ne pensate?

Trojan porta "buone vibrazioni” per le strade di New York


Il famoso marchio americano di preservativi Trojan sarà per le strade di New York la prossima settimana con il suo “Good Vibrations Truck”, letteralmente il camion delle buone vibrazioni.

Il camion girerà per Manhattan e Brooklyn per presentare la nuova linea di vibratori Trojan. Non saranno distribuiti i vibratori, ma le persone saranno invitate a svolgere un quiz su iPad dal titolo “What’s your vibe” che indicherà loro il prodotto più adeguato della linea alle loro esigenze.

In ogni fermata della città i primi cinque “cercatori di piacere” che faranno il check in tramite Facebook Places vinceranno uno dei tre vibratori della linea Trojan, tra cui il nuovissimo Twister (esatto avete capito bene, “tornado”) disponibile sul mercato solo dall’inizio del 2012.

Durante il giro l’insegnante di educazione sessuale Logan Levkoff condurrà delle interviste sullo stato di salute sessuale e relazionale delle persone e sul loro rapporto con i sex toys. Le interviste saranno  trasmesse in streaming su “Good Vibes LIVE!” .

Secondo un sondaggio condotto dal Centro di salute sessuale dell’Università dell’Indiana il 53% delle donne e il 45% degli uomini tra i 18 e i 60 anni ha usato un vibratore durante i propri incontri sessuali. Delle donne che ammettono di averlo utilizzato, l’80% l’ha fatto con il proprio partner. Una vera e propria attività sociale spesso fonte di ispirazione per le coppie di lunga data.

Il truck della Trojan può essere uno strumento ottimale per abbattere alcuni tabù ancora radicati nella società, creando conversazioni attorno ad un argomento di non facilissimo approccio.

Abbandonare un cane? Non s'ha da fare! [VIDEO]

Abbandonare un cane? Ci sono scelte migliori da fare! Come ad esempio “abbandonare” chi vi chiede di farlo!

Il tono ironico che i ragazzi di Ferrafilm hanno scelto per questo video costituisce sicuramente una decisa virata di stile rispetto alla classica comunicazione sociale di questo genere, come le “Pubblicità Progresso” che spesso ci annoiano più che colpirci. Una mossa vincente dunque, a mio modo di vedere, anche se c’è chi non la pensa così: tra i tanti utenti di Youtube che hanno commentato questo video qualcuno si è soffermato (direi molto più del dovuto!) su una presunta componente maschilista del video, o sulla distonia creata dalla presenza di carne in un filmato che parla a difesa degli animali. Insomma, il video per qualcuno non è abbastanza “politically correct”.

Critiche e commenti sono il sale di ogni video virale che si rispetti, ma qualche volta forse varrebbe la pena concentrarsi giusto un attimo di più sul messaggio: qui non si parla di vegetariani o non vegetariani, di donne abbandonate o uomini superficiali, si parla di cani che anno dopo anno continuano ad essere abbandonati a causa dell’egoismo di uomini (e donne) che non sanno prendersene cura. Ed evidentemente se continuiamo ad avere bisogno di chi ce lo ricorda, tramite video come questi, significa che il messaggio (quello vero!) proprio non riusciamo ad afferrarlo!

Complimenti allora a questi ragazzi, che ci regalano sempre bei filmati (come “Il mio ultimo (per fortuna) giorno di scuola“, di cui scrisse il nostro Angelo Gallarello aka Khauntek) simpatici, ironici ed emozionanti! Sembra che siano stati contattati anche dal sindaco di Torino, Piero Fassino, e sono in programma anche pubblicità per il cinema e una sit-com per la televisione. I ragazzi che fanno parte o collaborano con la piccola casa di produzione sono tutti giovani talenti, al di sotto dei 35 anni. Quello che ci serve insomma, per svecchiare una comunicazione, in questo caso sociale, che non funziona più. Non credete?!

Old Spice presenta il suo nuovo testimonial, Fabio [VIRAL VIDEO]

Old Spice, il fenomeno virale dell’anno scorso, si rimette in gioco sostituendo il vecchio testimonial, Isaiah Mustafa, con l’attore-modello italiano Fabio.

Si direbbe che volendo cavalcare la strada dell’ironia, già precedentemente rivelatasi vincente, il nuovo “ragazzo” Old Spice incarni in maniera ancora più caricaturale il ruolo del bello a cui nessuna donna potrebbe resistere (e pensando al soggetto in questione qui scatta la risata!).

… E sembrerebbe che, almeno per il momento, i numeri stiano dando ragione a questa scelta azzardata.

Difficile, di sicuro, per Fabio reggere il confronto fisico con il tanto amato Isaiah (contro il quale la sfida è persa in partenza!),  ma si meriterà tutti gli sgradevoli commenti lasciati su Youtube?

I segreti? Custoditeli nei guanti!

Capitolo tecnologia indossabile: oggi passiamo attraverso il “magico”, il romantico. Si perché con questi guanti, pensati e sviluppati dalla designer Meg Grant, si possono racchiudere i nostri segreti.

Grazie a delle combinazioni di movimenti della mano e della dita si può attivare la registrazione della voce, mentre con altre la riproduzione della stessa. Se volete custodire un segreto e raccontarlo senza farvi scoprire questi sono i guanti per voi!

Nel guanto sinistro ci sono batterie, microchip ed altoparlante. Mentre nel destro ci sono il microfono ed il led. Guardare per credere!

Sul blog ci sono anche le varie fasi che hanno condotto Meg alla realizzazione dei guanti. Idea particolare, che ne pensate?

Google introduce il "Momento Zero della verità"

Era il 2005 quando Procter & Gamble parlò per la prima volta di “First Moment of Truth“, l’istante in cui l’acquirente davanti agli scaffali prende la decisione d’acquisto.

Il tempo per gli acquirenti di farsi un’idea del prodotto sugli scaffali è quantificabile tra i 3 e i 7 secondi. Il First Moment of Truth è appunto questo lasso di tempo, ed è considerato una delle più importanti opportunità di marketing per un brand.

Il “Second Moment of Truth” segue l’acquisto. E’ il momento in cui l’utilizzatore, che può non essere colui che ha acquistato il prodotto, prova il prodotto per la prima volta.

Seguendo le orme di P&G, Google ha introdotto lo “Zero Moment of Truth“: Oggi l’acquirente si fa un’idea di ciò che desidera acquistare molto prima di raggiungere lo scaffale; ricerca attraverso blog e recensioni, segue i consigli degli amici sui social network e alla fine esce a fare shopping più consapevole e informato.

Questa nuovo momento di verità è analizzato in un colorato e-book scaricabile gratuitamente scritto dal Managing Director US Jim Lecinski, con una prefazione dell’esperta Dina Howell, global CEO della Saatchi & Saatchi X.

Il primo e secondo momento di verità sono importanti oggi come allora, ma il momento Zero è centrale per i brand. L’avventura del pre acquisto è molto di più che un confronto fra informazioni, è anche emozionale e relazionale: “Gli acquirenti oggi desiderano sempre più scoprire quanto i prodotti possano migliorare le proprie vite”

Tutti questi momenti di verità – ZMOT, FMOT, SMOT –sono diverse sfaccettature di un’unica grande verità del marketing: il cliente ha il controllo, o come afferma il CEO di P&G Lafley: “E’ il capo”.

Ecco 7 consigli di Lecinski alle aziende per vincere nello “Zero Moment of Truth”

1. Metti qualcuno a comandare

Se non ce l’hai ancora, occorre trovare uno ZMOT “Evangelist” ad ogni meeting!

2. Cerca i tuoi “momenti zero”

Scopri esattamente come le persone cercano il tuo prodotto. Dove vanno? Di chi si fidano per le informazioni?

3. Rispondi alle domande

Non puoi incontrare la gente nel momento zero se non fornisci loro le informazioni, come e quando le desiderano.

4. Ottimizza per lo ZMOT

Mostra di più quando conta, rendendo i tuoi contenuti super rilevanti, rimanendo dove hai bisogno di essere.

5. Sii veloce!

Cerca di scoprire quando una persona sta facendo una ricerca sul tuo prodotto, e capitalizza velocemente quel momento.

6. Non dimenticare i Video

SISOMO insegna!Fallo anche tu.

7. Buttati dentro!

Le emozioni portano all’azione. Fai succedere qualcosa!