G-maps: Realtà Aumentata, promozione territoriale ed innovazione. [INTERVISTA]

Il mercato della Realtà Aumentata conta uno tra i suoi attori più innovativi proprio in Italia. È il caso di G-maps, startup emiliana, parte del programma EmiliaRomagnaStartUp. La startup in questione si occupa di progettazione di applicativi per Realtà Aumentata, specificamente pensati per la promozione turistica e territoriale. Nel suo team confluiscono competenze e percorsi differenti, grazie ai quali G-maps è in grado di generare prodotti altamente innovativi.

Abbiamo chiesto al fondatore, Emanuele Borasio, di raccontarci la sua startup, partendo dai prodotti, dalla sua esperienza, dal team e passando per temi più caldi come vantaggio competitivo e progetti futuri.

Ciao Emanuele, benvenuto su Ninja Marketing. Ci presenti la tua startup, G-maps?

Ciao Michele, è un piacere essere su Ninja Marketing. G-maps è una startup attiva nel campo della progettazione e realizzazione di applicativi per Realtà Aumentata. Siamo developer certificati Layar, e la nostra mission è quella di elaborare proposte sempre nuove per massimizzare la percezione del territorio circostante.
G-maps è un nata nel 2010 a Ferrara con un team di 10 persone, ed è attualmente attiva in tre campi di
applicazione della Realtà Aumentata, ovvero:

A2 Augmented Advertising
Media AR reader
Applicazioni del tipo AR Location Based

Visitando il sito della startup possiamo avere una panoramica dei progetti realizzati, che spaziano nei tre campi sopracitati. Interessanti, in questo senso, i progetti di A2 Augmented Advertising, che ripensano il modo tradizionale di percezione della carta stampata, introducendo piattaforme di image recognition che consentono di associare contenuti virtuali catturati da dispositivi mobili a immagini stampate su brochure o riviste, senza la necessità di attivare collegamenti come avveniva con i “vecchi” QR code.

Abbiamo chiesto al CEO di illustrarci quelli che sono i prodotti più riusciti e che meglio rispecchiano la startup. Emanuele ci ha indicato il progetto ETG nato dalla collaborazione tra la provincia di Ferrara, G-maps e il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara.

Si tratta di un progetto di promozione turistica, basato sulla realtà aumentata geolocalizzata, che funge da “marchio di qualità” per le strutture che aderiscono al programma e da guida per la qualità per gli esercizi che vi aderiscono.

Emanuele tra i suoi progetti particolarmente riusciti ha menzionato anche LeonARdo, un progetto di edutainment basato sull’AR e incentrato sulle opere del genio cinquecentesco, e il progetto realizzato per fuorisalone per semplificare ed ottimizzare l’esperienza dei visitatori del Salone del Mobile di Milano 2011 e di tutte le iniziative a tema che in quei giorni hanno animato la città.


La nostra indole ninja ci ha portati a indagare sugli aspetti più squisitamente startupper del progetto, e così abbiamo chiesto ad Emanuele di illustrarci l’essenza innovativa della sua startup ed il vantaggio competitivo del suo team. La sua risposta è stata:

In G-maps si integrano competenze e curricula completamente differenti e complementari. Credo sia questo uno dei nostri punti di forza.

Io provengo da un’esperienza di spin-off universitario, Geotema, nato grazie al programma Spinner della Regione Emilia-Romagna, in cui mi sono occupato di rilevazioni ambientali con strumenti avanzati. Quest’esperienza mi ha formato ed è stata fondamentale per la creazione di G-maps.
In generale credo che quando si fa innovazione partendo dal sapere, dalla conoscienza si stia percorrendo la strada giusta per conseguire un vantaggio di mercato.

Abbiamo notato che, forte del legame con lo spin-off da cui proviene Emanuele, la startup sviluppa progetti turistici, non solo basati sulla geolocalizzazione, ma anche progetti in grado di migliorare sensibilmente l’esperienza del turista, come nel caso di Augmented Heritage e del Pompei Tour 3d.

Abbiamo dunque chiesto al CEO quale sia il futuro di G-maps, sembra che stia lavorando ad un progetto dai caratteri tipicamente startupper in corso d’opera:

Attualmente non posso rivelare molto, ma stiamo lavorando allo sviluppo di un progetto che sia altamente scalabile, ma che contemporaneamente non abbia caratteri di elevata standardizzazione. L’obiettivo è la realizzazione di guide cittadine innovative, ed il mercato è quello globale.

Attenderemo gli sviluppi futuri di mercato di G-Maps.
Stay Tuned.

Trasformare la vostra Xbox in un acquario? Certo che si può!

Trasformare la vostra Xbox in un acquario? Certo che si può!

Se non sapete cosa farvene della vostra Xbox e siete appassionati di acquari e pesciolini, potete trasformarla nello stesso modo descritto da Blue World Aquariums.

Mezzo litro d’acqua, coralli, granchi, gamberi e persino led colorati: non mancherà davvero nulla alla vostra nuova consolle (a parte i fili e schede)! 🙂

Trasformare la vostra Xbox in un acquario? Certo che si può!

Colore e intensità dell’illuminazione (a bassa tensione) sono controllati con un telecomando wireless. Tutto perfettamente funzionante!

Sul sito ci sono i passaggi effettuati per costruirlo e una premessa dell’autore: la mia Xbox è sana e salva davanti la tv!

Guida alla scelta del miglior smartphone per le proprie esigenze

Il Natale si avvicina ed è “finalmente” arrivato il tanto temuto momento dei regali. Tuttavia – ormai è risaputo – nel mondo c’è crisi e per questo motivo tutti noi (me compreso) siamo molto più attenti nello spendere dei soldi. Non ne parliamo quando poi si tratta di acquistare un nuovo smartphone: quante volte infatti ci è capitato di essere tanto decisi nel pensare “Ok basta il mio cellulare è un rottame, ora voglio acquistarne uno serio” e poi dinanzi alla vetrina del primo rivenditore essere assaliti da migliaia di dubbi o interrogativi?

Per questo ed altri motivi, dopo il grande successo della nostra guida alla scelta del miglior tablet per le proprie esigenze,   abbiamo deciso di creare anche una guida alla scelta del miglior smartphone. Cercheremo pertanto attraverso le domande più comuni, di dare risposta a tutti i vostri interrogativi. Ci riusciremo?

Perché acquistare uno smartphone e non un cellulare?

Questa, per quanto apparentemente banale, è la prima domanda che ognuno di noi si pone all’inizio. Qualcun altro potrebbe rispondere : per andare su internet , leggere le mail, andare su facebook etc… Quella che vi diamo noi è:  “Perché uno smartphone non è un cellulare!”.  Certo anche gli smartphone permettono di chiamare e mandar sms ma il confronto tra i due non esiste. È un po’  come paragonare una moto a un Boing: tutti e due servono per trasportarci da un posto all’altro ma lo fanno in modi e in tempi completamente diversi.

Con lo smartphone la vostra “esperienza comunicativa” cambia radicalmente: sarete sempre in contatto con i vostri amici o parenti  non solo con sms o telefonate ma anche segnalando loro ad esempio la vostra posizione fisica. Un nuovo mondo insomma.

Quali  features deve avere?

Le caratteristiche tecniche a cui dovete prestare maggiore attenzione sono le seguenti:

1. Tastiera. Quasi tutti gli smartphone hanno una tastiera touchscreen che, per chi non è abituato, può risultare molto difficile da usare i primi tempi. Se avete intenzione di mandare molti sms o mail allora un Blackberry farebbe al caso vostro, grazie alla sua praticissima tastiera fisica querty. Esistono però anche Smartphone che posseggono sia la tastiera qwerty fisica che la tastiera touchscreen, come ad esempio il Sony Xperia Mini Pro per dirne uno.

2. Batteria. Una batteria di buon livello con una buona autonomia deve essere di almeno 1500 mAh agli ioni di Litio. Molte persone nel passaggio dal cellulare allo smartphone rimangono deluse dalla breve durata delle batterie. Tuttavia, se consideriamo che gli smartphone oltre che a chiamare e messaggiare servono ad andare in internet, chattare, giocare, hanno display molto grandi e luminosi, sono pieni di applicazioni e dunque consumano molte risorse, allora si può dire che un buon smartphone è quello che, con un uso  normale, “arriva a fine serata”.

3. Fotocamera. In linea di massima possiamo dire che per ottenere delle foto buone possono bastare 5 megapixel. Se siete appassionati di fotografia e volete fare delle foto magnifiche, beh attenti a coloro che vi  promettono dagli 8 ai 12 megapixel: non sempre infatti un livello di megapixel alto significa avere una camera migliore. Cercate inoltre di acquistare cellulari con flash , possibilmente LED per aiutarvi nelle foto notturne, anche se ovviamente per questi il prezzo sale e non poco.

4. Display. Avere un grande display significa avere un dispositivo più ingombrante.  Se volete comprare uno smartphone touchscreen e avere una buona visibilità per navigare su internet ad esempio, allora la dimensione ottimale del display deve essere almeno di 3,5’’ . Assicuratevi che lo schermo touch sia capacitivo (più sensibile) e non resistivo (tecnologia più vecchia e macchinosa). Se ci tenete molto alla qualità delle immagini sul vostro device state infine attenti alla risoluzione dello schermo: più è alta, migliore apparirà. Uno dei problemi dei touch è il loro comportamento alla luce del sole: il riflesso nel display può infatti risultare particolarmente fastidioso. Per questo motivo il miglior schermo che offre garanzie in questo senso è senza dubbio quello che sfrutta la tecnologia Amoled.

5. Memoria di massa interna. Gli smartphone sono dotati di memoria limitata interna per l’archiviazione di foto, video, musica o installazione di applicazioni. Alcuni hanno la possibilità di estendere la memoria del cellulare tramite memorie esterne (le famose micro SD) anche se è una estensione  su cui non è possibile installare applicazioni. Pertanto il consiglio è di optare per dispositivi che abbiano almeno 1 gb di memoria interna . Gli iPhone hanno la peculiarità di avere solo memorie interne senza possibilità di estensioni  che però non sono necessarie poiché posseggono minimo 8 gb di memoria. Una enormità si può dire.

6. Processore. Prestate molta attenzione anche a questo aspetto. Va molto di moda negli utlimi tempi far uscire cellulari dual-core o addirittura quad-core e le persone li acquistano per avere teriminali performanti. Beh, a meno che non vogliate installarci un programma della NASA sopra, vi possiamo assicurare che per avere un buon device con cui poter giocare anche a games 3D ad esempio, basta  processore single-core di almeno 1 gHz. Anche perché ricordate, avere più potenza richiede maggiori risorse ovvero un maggior consumo di batteria.

7. Wifi e connessione 3G. Senza internet uno smartphone NON serve e non può esser definito tale. Cercate di acquistare uno smartphone che abbia dunque il Wifi e fatevi subito un abbonamento o un piano per la connessione dati, indipendentemente dall’operatore telefonico che possedete. In assenza di questi la conclusione è sempre la stessa: tenetevi il vostro caro e vecchio cellulare!

 

8. Dual Sim.  Chi di noi non ha più di un numero ? Purtroppo attualmente sono pochi i produttori di smartphone che hanno sviluppato questa tecnologia. In Italia la casa produttrice più conosciuta è la emergente NGM.

Quale sistema operativo deve montare?

Le piattaforme più popolari sono Android (trovabile su diversi smarthpone) e iOS (solo per iPhone). La scelta tra i due è ardua: non ce ne è uno migliore. iOS garantisce qualità e stabilità essendo un unico sistema operativo per pochi modelli di smartphone che però sono costosi; Android è presente anche su terminali più economici ma per questo motivo non offre sempre qualità sul terminale su cui è montato. In caso di scelta per un Android si consiglia di optare per una versione che vada dalla 2.2 a salire.

Fra gli altri OS non dimentichiamo la presenza del BlackBerry OS  , del Symbian di Nokia e del neo arrivato Microsoft Windows Phone Mango. Tra tutti questi quale è il migliore? Non c’è una risposta. Ognuno ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. Il nostro consiglio dunque è di non puntare a guardare solo l’OS prima di acquistare il vostro smartphone ma puntare maggiormente ad altri aspetti tecnici.

Dopo aver letto attentamente questa guida siete pronti – si spera – per poter approcciare con più serenità ai vostri acquisti natalizi di smartphones. A voi dunque la scelta finale. Per tutto il resto…c’è la carta di credito!


Webby awards: ancora poche ore per iscriversi e provare ad entrare nella storia del Web [EVENTO]

Pensi che il tuo sito web, la tua pubblicità interattiva, il tuo film e video online, o le tue app siano il meglio del meglio di Internet? Allora scommetti su te stesso: partecipa alla 16^ edizione dei “The Webby Awards”!

Il premio internazionale assegnato dall’Accademia Internazionale delle Arti e delle Scienze Digitali ti aspetta con più di 100 categorie ed una giuria di oltre 750 professionisti!

Guardate il riassunto della scorsa edizione dei Webby Awards in questo video, e iniziate ad entrare nell’ottica “del meglio di Internet”!

Prova a vincere uno dei due ambiti premi di rilievo internazionale: il The Webby Award e il The People’s Voice Award (premio assegnato dalla community online), mancano ancora poche ore per avere l’opportunità di salire sul palco e pronunciare il famoso discorso di sole 5 parole che caratterizzano i vincitori dei Webby Awards.

The Webby Award Competition è aperta a tutte le organizzazioni e gli individui coinvolti nel design, nella gestione, nel marketing, nella costruzione, nel mantenimento o nella promozione di siti intenet,  film e video online, mobile e app, pubblicità e media interattivi per business, per il consumatore o il pubblico in generale.

Saranno accettati lavori di ex vincitori o di nuovi partecipanti, senza limiti di iscrizioni, con attività anche solo in parte relativa al corrente anno solare.

Allora cosa aspettate? Siete pronti ad entrare nella storia del web?!

Iscrivetevi qui ed iniziate a pensare a quale saranno le vostre parole nel famoso discorso di ringraziamento!

Siete andati nel pallone visto il poco tempo? Ok, allora contattate l’email deniser@webbyawards.com per avere maggiori informazioni e affrettatevi!

Canon vs Nikon, scontro "armato" tra fan dei due brand [VIDEO]

Le battaglie tra fan di marchi concorrenti sono accanite, lo sappiamo; e lo sono soprattutto nell’ambito dei social media, che diventano una ‘campo di battaglia’ ideale per le community di brand advocates. ‘Double Exposure: Canon vs. Nikon‘ mette in scena proprio una delle più famose controversie esistenti tra amanti della fotografia, ed è stato realizzato proprio da un professionista del settore, Gerard Henninger.

Il video sembra proprio ironizzare su queste ‘faide’ tra fan che spesso finiscono con lo stereotipizzare le posizioni. Niente armi, ma macchine fotografiche, obiettivi e flash. Chi vincerà?

Facebook Timeline da oggi disponibile in anteprima per tutti [Breaking News]

Facebook Timeline è infine arrivato! Da oggi sarà possibile attivare in anteprima la grafica che andrà online ufficialmente per tutti dal 22 dicembre. E voi, l’ avete già attivata?

Storify e Trendsmap: applicazioni Twitter semplici e geniali!

Storify e Trendsmap sono due applicazioni di Twitter. Utilissime tutte e due perché permettono di registrare storie e geolocalizzare le conversazioni e le tendenze di cui le persone cinguettano maggiormente!

Separiamo le due app.

Storify, all the stories happening on social media, è una start up nata a San Francisco che consente principalmente di ‘raccontare storie’, ossia di creare dei racconti selezionati dai diversi  social network (Twitter, Flickr, Youtube e Facebook) e aggregarli tutti nello stesso luogo. In questo modo si possono leggere delle vere e proprie storie sugli argomenti che ci interessano.

Le storie sono create dagli utenti iscritti su Storify che determinano un flusso di informazioni e danno una logica e un ordine a tutte le informazioni reperite in Rete che spesso ci sfuggono. Alle volte è talmente alto il livello di aggiornamento che è quasi impossibile leggere tutto ogni giorno a meno che non si rimanga incollati alla scrivania del nostro pc per 24/24. Un’applicazione che funge un po’ da blog, un po’ da aggregatore e un po’ da social network. Non troppo innovativo se vogliamo, ma la semplicità di utilizzo è talmente basilare che il servizio raccoglie assolutamente largo consenso fra gli ‘addetti al mestiere’, e non.

Utile sia per fare il resoconto del live tweetting di un evento oppure per non dover ricorrere al copia e incolla ed esportare direttamente quello che ci interessa. Mentre scrivo va live su Storify la notizia delle dimissioni di Mentana ad opera di @_arianna, in cui attraverso tweet, post e articoli di giornali aggregati insieme viene narrata la vicenda delle strane dimissioni del noto giornalista televisivo.

Sullo stesso principio troviamo anche Paper.li ma questo a sua volta aggrega contenuti a mo’ di magazine e seleziona argomenti random dalla Rete, senza una effettiva, o non ancora definita, logica.

Per gli abituè di Twitter i Trending Topics sono un classico. Trendsmap è più recente come servizio e permette di controllare di cosa si cinguetta in Rete in giro per il mondo: in un batter d’occhio e in tempo più che reale. Anche il funzionamento di questa applicazione risulta notevolmente semplice e di gran utilità. All’apertura della home page del servizio ci apparirà una mappa con indicate delle parole che rappresentano i trend topic del momento su Twitter. In mezzo a tutte quelle ‘clouds’ di parole è difficile individuare il nostro stivale, ma scavando… voilà vengono fuori anche le ‘tendenze’ made in Italy!

Insomma, un mix fra i twitter trends e google maps. Utile in momenti di comunicazione di crisi, se vogliamo, in cui selezionando il Paese dell’evento di interesse si possono seguire gli aggiornamenti e rimanere connessi con le diverse voci che provengono dal Giappone, ad esempio, quanto l’eco della news dall’altra parte del mondo.

Voi le utilizzate sovente? E quali altre applicazioni del genere conoscete?

 

 

Chupa: il marketplace di componenti per sviluppatori mobile [INTERVISTA]

Nonostante il nome buffo e il simpatico logo, Chupa non ha nulla a che fare coi dolci e non è uno store di leccornie! Chupa è un marketplace online che offre la possibilità agli sviluppatori di apps di vendere e acquistare componenti prodotte da terze parti.

Per capire meglio di cosa stiamo parlando, abbiamo intervistato i due fondatori di Chupa, Paolo e Stefano!

Salve ragazzi, piacere di conoscervi!

Ciao Claudia il piacere è tutto nostro! Iniziamo con le presentazioni, io sono Paolo De Santis co-fondatore di Chupa insieme a Stefano Argiolas che è qui con me.

Chupa, leggo dal blog del sito, è the brand new mobile development marketplace. Spiegateci cosa è Chupa, quando e come è nata l’idea di una piattaforma di questo tipo.

Chupa è un community MarketPlace dove i Mobile Developer comprano e vendono components e codici sorgenti da utilizzare per la produzione di Mobile Apps, o come lo definiamo per semplicità un App Store per il mobile development.
In questi ultimi anni noi stessi ci siamo scontrati spesso con richieste, da parte di nostri clienti, di sviluppi a budget ridotti e deadline decisamente troppo brevi.
Per questo ci siamo trovati di fronte alla necessità di trovare soluzioni che potessero in qualche modo velocizzare lo sviluppo mantenendo comunque i costi contenuti.

Per quale motivo gli sviluppatori dovrebbero voler scaricare componenti prodotte da terze parti? Quali vantaggi offre questo tipo di piattaforma agli sviluppatori?

 Chupa nasce con lo scopo di dare ai developer accesso a una libreria di moduli pronti all’uso che permetta loro di abbattere i costi e i tempi di sviluppo e al contempo fornire una nuova fonte di revenue a sviluppatori con un portfolio di prodotti di alta qualità.
I vantaggi che la piattaforma offre agli sviluppatori sono diversi; da un lato un enorme libreria di codici, di alta qualità e a basso costo, a cui attingere per lo sviluppo di applicazioni mobile, riducendo enormemente i tempi e costi di sviluppo. Dall’atro la possibilità di monetizzare in modo alternativo applicazioni o parti di codice precedentemente sviluppato.

La piattaforma al momento è in fase beta: in quale modo state promuovendo Chupa coi developers?

Fino ad oggi abbiamo selezionato ed invitato personalmente developer di alto livello che possano offrire prodotti di buona qualità.
Siamo attivi sui canali social e in particolar modo su Twitter, che offre un ottimo strumento sia per la comunicazione con i developer iscritti che per la promozione della piattaforma.
Siamo comunque lieti di annunciarvi che tra pochi giorni sarà lanciato un contest con più di $10.000 di montepremi,che permetterà agli sviluppatori di sfidarsi caricando components mobile sulla nostra piattaforma.

Cosa distingue Chupa dai concorrenti stranieri Verious, Appexchange e Open Mobile Marketplace di Appcelerator?

Prendendo un estratto dell’articolo che TechCrunch ha dedicato a Chupa “c’è una differenza chiave tra Chupa ed i competitors: in aggiunta ai components per iOS e Android sviluppati in linguaggio nativo, Chupa supporta anche un’ampia varietà di frameworks di sviluppo come Appcelerator Titanium, PhoneGap, Jquery e Sencha Touch”.
Aggiungo inoltre che presto saranno supportate altre piattaforme di sviluppo.
Un altro punto chiave su cui abbiamo basato il nostro approccio è il costo medio dei componets in vendita, circa $15, vogliamo che Chupa sia una piattaforma accessibile per tutte le tasche.

Cosa offre al momento il market? Quali categorie di moduli ed estensioni possono trovare i developers?

Ad oggi il catalogo prodotti è piuttosto vario, con una propensione maggiore per di moduli sviluppati in linguaggio nativo iOS.
Si trova un po’ di tutto player audio, gallerie immagini e video, gestione delle mappe, applicazioni che possono essere modificate senza conoscere il codice nativo (utilizzando semplici CMS di gestione) fino ad arrivare ad intere librerie che risolvono problematiche di sviluppo piuttosto complesse e che salvano al developer centinaia di ore di lavoro.
Inoltre abbiamo sviluppato una sezione “resource”, che gli sviluppatori possono consultare per trovare in modo facile e veloce servizi, tools, SDK, Api e Open Source utili al mobile development.

Entriamo nel vivo della piattaforma: cosa deve fare uno sviluppatore che vuole caricare i propri prodotti nel market? Quale è il processo di iscrizione?

Il processo di iscrizione è davvero semplice.
Basta collegarsi al sito www.chupamobile.com e procedere al sign-up, dove la richiesta di dati è stata ridotta davvero al minimo indispensabile.
Una volta terminata l’iscrizione l’utente ha la possibilità di effettuare acquisti sul sito semplicemente cliccando sui prodotti che ritiene più interessanti.
Per gli acquisti si può procedere sia con pagamento diretto tramite carta di credito oppure offriamo anche la possibilità di pre-caricare il proprio account con dei crediti prepagati, utilizzando i crediti prepagati si ottiene uno sconto di $2 per ogni prodotto.
Per vendere i propri Mobile Components invece bisogna iscriversi all’Authoring Program ed in meno di 30 secondi l’account viene abilitato alla vendita.

Chupa // The community marketplace for Mobile App Components. from Chupa on Vimeo.

Quali criteri adottate per la revisione dei prodotti caricati?

Ogni prodotto caricato dai developer, prima di essere pubblicato sul sito, viene attentamente revisionato dal nostro team di sviluppo diretto Marco Testoni e Massimo Tagliavini, per garantire qualità e funzionalità di ogni componente messo in vendita.

L’autore di un componente può decidere di vendere anche su altri market il proprio prodotto: che politica di selling adottate a proposito?

Offriamo due soluzioni:
• la vendita in esclusiva su Chupa che garantisce una revenue su ogni vendita del 70%
• la vendita libera che permette all’utente di pubblicare il proprio prodotto anche su altri marketplace o sul proprio sito ad esempio che invece offre una revenue minore pari al 40% su ogni vendita.
Questa politica è data dalla volontà di mantenere la piattaforma esclusiva e non una libreria di moduli reperibile ovunque, prediligiamo la qualità dei prodotti piuttosto che la quantità.
In ogni caso spesso lanciamo delle promozioni vantaggiose che permettono agli utenti di guadagnare fino all’85% di revenue su ogni vendita. 

 Siamo alla fine di questa intervista. Volete darci una vostra impressione riguardo alle tendenze del settore del Mobile a cui gli sviluppatori dovrebbero rivolgere maggiore attenzione?

La maggior parte dei developer hanno approcciato lo sviluppo mobile con applicazioni proprietarie, monetizzando dalla vendita diretta sugli Appstores. L’aumento della competizione sugli Appstores e l’elevata percentuale di insuccesso ha cambiato il modello di business degli sviluppatori che si sono sempre più orientati verso lo sviluppo di applicazioni third party. Riteniamo che questo sia un trend da tendere d’occhio visto che le applicazioni third party ormai rappresentano più del 66% di tutte le applicazioni sviluppate e che questa quota è in crescita con stimati più di 100 miliardi di dollari nel 2015.
Per quanto riguarda lo sviluppo cresce sempre di più l’attenzione verso i servizi di geolocalizzazione e mobile payment.

Per gli sviluppatori interessati al contest, vi diciamo in anteprima che potranno partecipare iscrivendosi al sito come autori (se non sono già iscritti) e caricando un component sul marketplace. In palio più di $10.000 di premi; l’iniziativa è sponsorizzata da diverse realtà internazionali legate al mobile development: Amazon. Airpush, Exitgames, Magicsolver, Nexmo, Bugsense, Appannie e Mashape. Seguite da chupamobile.com  perché il contest sarà lanciato entro la fine dell’anno e fateci sapere anche voi di questa iniziativa!

Ringraziamo ancora Paolo e Stefano a cui auguriamo buon lavoro!

Saranno le Facebook Mobile Stories il prossimo asso nella manica di Mark Zuckerberg?

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Facebook potrebbe introdurre la pubblicità via mobile nel mese di marzo.

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