Philips LED Your City, ecco la zona di Milano da re-illuminare

Oggi vi parliamo dei risultati di una campagna digital estremamente efficace realizzata da Philips con il patrocinio del Comune di Milano e il contributo di Wired.

“LED Your City” è partita lo scorso 7 Novembre su Facebook attraverso un’App dedicata, come progetto partecipativo per raccogliere opinioni, spunti e proposte riguardo l’illuminazione cittadina di Milano. Attraverso la mappa interattiva gli utenti potevano lasciare un marker, un commento o caricare una fotografia.

La mappa che così si costruiva pian piano distingueva zone gialle, segnalate perché troppo buie e bisognose di led, da quelle rosa, segnalate come zone romantiche e magiche, per finire con quelle verdi, con un’illuminazione o un panorama particolarmente speciali. Fino al 13 dicembre, giorno di chiusura del progetto, ci sono state oltre 1.000 segnalazioni sulla mappa, “LED Your City” ha registrato più di 80.000 visualizzazioni e più di 19.000 fan. Ma il risultato principale che è stato presentato è questa Mappa delle Luce di Milano nata dalle dirette segnalazioni dei suo cittadini:

La zona del Politecnico è risultata quella maggiormente indicata dai cittadini come buia e bisognosa di nuova illuminazione LED. Philips e il Comune di Milano hanno annunciato che in particolare in Piazza Leonardo da Vinci verrà effettuato l’intervento di restyling della luce entro la fine del 2012. Porta Nuova intanto vince il titolo di zona più romantica e panoramica della città per il 48% dei partecipanti.

Il livello di engagement ottenuto da questa campagna è sicuramente alto: il progetto è riuscito a coinvolgere i cittadini di Milano attorno a discussioni specifiche sul modo di vivere la notte nella propria città. La campagna inoltre segue appieno uno dei trend del 2011 presentati da Trendwatching, i Citysumers, che apriva diverse opportunità alle aziende: – Celebrare l’orgoglio cittadino – Cercare di facilitare gli incontri cittadini – Arricchire la tela urbana (ad es. attraverso il projection mapping)- Puntare all’Eco-urbanismo.

LED Your City è parte di un progetto più ampio di Philips volto a rendere “più vivibili le città del mondo attraverso innovative soluzioni di illuminazione che utilizzano i LED (light emitting diodes) per offrire risparmio economico, efficienza energetica e nuove possibilità creative a chi realizza l’illuminazione cittadina (ad esempio la colorabilità della luce)“.

Il Cosplay, storia di un fenomeno contagioso

Wikipedia definisce il Cosplay come la pratica di indossare un costume che rappresenti un personaggio riconoscibile in un ambito definito ed interpretarne i comportamenti.

Il personaggio scelto può appartenere all’universo dei manga o degli anime giapponesi, ma anche a telefilm, film, band musicali, libri, giochi di ruolo, videogiochi e supereroi.

Il termine Cosplay deriva dall’unione di Costume (costume) e Play (interpretare), rappresentando alla perfezione il “travestirsi dal proprio personaggio preferito”.

Sembra essere stato coniato da Nobuyuki Takahashi, direttore del giapponese Studio Hard Deluxe, dopo aver partecipato al Los Angeles Science Fiction Worldcon del 1984, durante il quale i fan di Star Trek diedero il via alla pratica di riunirsi presentandosi in costume.

La differenza tra ciò che accadeva in America e il movimento nato in Giappone è che i fan di Star Trek si limitavano ad incontrarsi mascherati, mentre i Cosplayer curano la loro interpretazione nei minimi dettagli per poter riprodurre fedelmente il personaggio scelto.

Il fenomeno diventa notevole durante l’epoca di Gundam e nel 1980 giunge per la prima volta agli occhi della stampa nipponica, raggiungendo il suo culmine nel 1995 con Evangelion.

È questo il momento in cui le potenzialità del fenomeno divengono chiare al mercato, la conseguenza principale è la nascita di una moltitudine di negozi specializzati, ma non solo. Sorgono numerosi siti, forum e perfino bar e sale da gioco dove i commessi lavorano travestiti.

La diffusione in costante crescita ha portato il Cosplay a distaccarsi dalle generiche fiere del fumetto. Sono stati creati eventi specifici, come il Cosplay Expo, il Tokio Character Show, il Tokio Game Show, e il Comiket, dove i Cosplayer si esibiscono in monologhi o dialoghi del personaggio rappresentato e si fanno fotografare.

Esistono inoltre manifestazioni chiamate Cosplay Dance Party, in cui gruppi di Cosplayer si esibiscono danzando al ritmo delle sigle degli anime che stanno interpretando.

In Giappone però, i Cosplayer non si esibiscono solo durante le fiere. I giovani spesso si divertono a radunarsi e andare in giro travestiti, suscitando la curiosità dei passanti.

Negli ultimi anni la mania di fare Cosplay si è diffusa in tutto il mondo, le tradizioni si sono mischiate, portando l’introduzione di personaggi che appartengono alla cultura occidentale.

Durante gli anni Novanta il fenomeno Cosplay ha preso piede anche in Italia. Le fiere più note sono: Cartoomics e Fumettopoli di Milano, Romics Conventions e LuccaComics.

Al momento i personaggi più in voga sono quelli appartenenti a Full Metal Alchemist, Galaxy Angel e Naruto. Anche se non mancano eroi classici come Gundam e Evangelion.

Cosplayer possono essere considerati una neotribù. Essi infatti, hanno in comune l’hobby di assumere l’aspetto dei loro beniamini, si divertono a collezionare oggetti considerati di culto perché aiutano a ricreare un universo immaginario non più impossibile da raggiungere e si incontrano, sia virtualmente che face to face, per confrontarsi e scambiarsi oggetti, pareri e consigli.

Essi però, da veri membri di una neotribù, non si comportano così ogni giorno, ma hanno la facoltà di entrare ed uscire a piacimento e liberamente dal proprio costume.

Ma cosa spinge un giovane a spendere fatica e denaro per entrare nei panni di un loro beniamino?

Il Cosplayer è innanzitutto un fan, uno di quelli che va oltre il mero collezionismo e il reinterpretare storie attraverso una fan fiction. Egli tenta di vivere quelle stesse storie, mettendosi alla prova riproducendo costumi sempre più complicati e dettagliati e cercando la gloria tra i suoi simili.

Erica Giambitto, autrice della ricerca per il Centro Studi di Etnografia Digitale intitolata Le Rappresentazioni Culturali dei Cosplayer”, ha riscontrato in essi la voglia di voglia di farsi fotografare e diffondere la cultura Cosplay. Grande importanza ha anche la condivisione delle esperienze vissute nei panni dei loro beniamini: non mancano mai foto e video che verranno diffusi in Rete tramite siti, blog, forum, Facebook e Twitter.

Tra i Cosplayer emerge la volontà di arricchire la produzione culturale e diffondere la propria passione, senza tentare (almeno nella maggioranza dei casi) di prevalere l’uno sull’altro.

Citando Erica Giambitto, si può affermare che essi possono essere ritenuti parte di un modello di società alternativa, meritocratica e paritaria, che si basa su un differente tipo di sistema economico, dove “il valore dello scambio non è determinato dal valore del denaro, bensì è il risultato finale della costruzione del vestito”.

Emerge quindi l’importanza acquisita dalla pratica del DIY (Do It Yourself), che ci fa capire il motivo per il quale i costumi fatti a mano sono sicuramente più apprezzati rispetto a quelli preconfezionati.

Branding: come funziona nell’ era dei social media? [INFOGRAFICA]

L’ infografica della società AYTM, mostra come i consumatori americani interagiscono oggi con Brand all’ interno dei social media.

Regali di Natale originali: 5 idee per voi!

Regali di Natale originali: 5 idee per voi!

Regali originali per le festività imminenti? Non siate ansiosi, le idee non mancano mai! Dopo il post in cui vi parlavamo delle pendrive usb, oggi vi proponiamo altre 5 idee! Scopritele con noi!

1) Orologio digitale con Led

Se vi piacciono gli orologi digitali, questo non è male secondo me: è possibile anche inserire un piccolo messaggio che comparirà come testo.

Regali di Natale originali: 5 idee per voi!

Prezzo? 20 dollari, in saldo!

2) Sticker da attaccare sul portatile

Varie versioni disponibili, con vari prezzi. Abbiamo scelto per voi questo di Marilyn Monroe!

Regali di Natale originali: 5 idee per voi!

Prezzo? 8 euro circa.

3) Orecchini con i Lego

Il regalo lo create voi, in pochi e semplici passi! Regalo simpatico per una ragazza.

Regali di Natale originali: 5 idee per voi!

Istruzioni per la realizzazione su Instructables.

4) Cuffiette Angry Birds

Ormai i gadget dedicati al gioco sono un must. Disponibili in 5 differenti versioni.

Regali di Natale originali: 5 idee per voi!

Prezzo? 20 sterline, 24 euro.

5) iBallz – Protezione per iPad

Volete mettere al sicuro il vostro tablet? Ecco l’idea giusta! 4 palline ammortizzanti e il vostro iPad è sicuro!

Regali di Natale originali: 5 idee per voi!

Regali di Natale originali: 5 idee per voi!

Prezzo? 25 dollari!

6) Orecchini in stile Super Mario – Pianta Carnivora (Bonus)

Ho aggiunto questa idea perché mi piaceva molto. Anche se il prodotto è stato già venduto (magari vi viene voglia di realizzarlo però 😉 ).
Su Etsy di idee bellissime se ne trovano molte. Questa è proprio particolare: sono gli orecchini che si ispirano alle piante carnivore del video gioco Super Mario. Le ricordate? 🙂

Regali di Natale originali: 5 idee per voi!

Regali di Natale originali: 5 idee per voi!

Tra queste idee, quale vi piace di più?

Quali sono le App più usate su Android? [Ricerca]

Dati Nielsen recenti mostrano quali sono le App più usate su Android, vediamole insieme!

 

 

Un’indagine recente firmata Nielsen ci mostra quali sono le App più usate su tutti i device che montano Android. Diamo un’occhiata al grafico, prima di commentare insieme questa statistica. Come potete vedere, troviamo in tutte le posizioni più alte le famose Google apps, solo Facebook riesce a posizionarsi fra i primi risultati.

 

Ancora una volta vediamo la sempre crescente esigenza “social” che si conferma fra le più sentite per l’utente mobile almeno quanto quella di usare gli account di posta elettronica. Complice forse la discutibile usabilità della versione mobile del social network per eccellenza, l’app di facebook riesce a raggiungere i risultati delle google apps, ai primi posti per natura.

Dopo le Google Apps

 

angry

 

Commentando i  dati, credo sia poco utile fare considerazioni su quelli  relativi all’android market e a diverse app “fondamentali” di google, ovviamente usate sempre in percentuali maggiori essendo proprie dell’OS: la parte più bassa della classifica è decisamente più interessante.

Saltano agli occhi tre nomi interessanti: Angry BirdsAdvanced Task Killer e Amazon App Store. Se da un lato troviamo nuova conferma del successo mondiale di Angry Birds, anche su Android, nel segmento di età inferiore si può notare come il lavoro di Rovio venga sorpassato da altre app, in testa Pandora Radio. (che purtroppo in Italia non è disponibile)

androidIl task killer è invece un’app che accomuna tutti e tre i segmenti, già in precedenza vi avevamo consigliato proprio quest’app (qui) per gestire le applicazioni, ricevendo alcuni commenti dai nostri lettori schierati chi a favore chi contro il celebre ATK. Come forse già saprete, si tratta di una piccola utility che permette di chiudere le applicazioni immediatamente: il dato che Nielsen ci fornisce è forse sintomo di un’utenza molto legata alla logica del “chiudere”  non consapevole del fatto che Android può gestire in autonomia questa funzione. ATK in realtà offre alcuni vantaggi interessanti, date uno sguardo qui per saperne di più.

 

Amazon App Store

I numeri non sono certo al livello del market principale, ma vediamo come lo store del colosso dell’ e-com stia man mano acquisendo maggiore popolarità . Politiche di sconto aggressive, offerte e prodotti che si integrano non solo con tutti i modelli Android, ma anche con quelli specifici di Amazon faranno di questo store uno dei principali in tempi non troppo lontani, sopratutto in vista dell’uscita world – wide del Kindle Fire di cui vi abbiamo parlato qui.

In attesa dei prossimi sviluppi vi lasciamo con un ultimo schema da AppBrain  sulle categorie più scaricate dall’ Android Market.

Articolo realizzato da Lorenzo Muro e Antonio Prigiobbo per la diffusione della cultura Mobile.

 

Batman, la campagna virale per chiudere la trilogia

Quanto tempo di incubazione è necessario per una campagna virale ?

Non temete, quello che segue non è un articolo di informazione medica, giocando con le parole vogliamo occuparci delle operazioni di lancio per il film di chiusura della nuova trilogia di Batman a cura di Christopher Nolan,  the Dark Knight rises.

La pellicola, come gli appassionati dei fumetti DC Comics e non solo sanno bene, sarà nelle sale cinematografiche non prima del Luglio 2012, eppure, così come accaduto per il precedente capitolo prodotto dalla Warner Brothers, le immagini che vi proponiamo sono state messe in circolazione con sei mesi e più di anticipo.

L’incipit è quello tipico delle attività promozionali per prodotti fantascientifici o comunque legate al mondo letterario, ovvero la messa in rete di documenti  (C.I.A. in questo caso N.d.R.)  definiti fake nei contenuti, proprio perchè attinenti a persone luoghi e circostanze irreali, ma del tutto simili agli originali per fattura.

Sono in buona sostanza illegibili, ed allo stesso tempo scelti accuratamente di modo da intrecciarsi con le altre attività standard di lancio ad un film (teasers, trailers, sito ufficiale etc. etc.), non svelano alcun contenuto in merito alla storia eppure riescono ad accendere l’immaginazione dei fan e delle riviste di settore ( le pagine che abbiamo pubblicato sono oggetti di analisi da parte dei magazine Wired ed Empire i cui link sono inseriti al termine dell’articolo).

Ma allora quale ruolo svolgono nelle strategie di comunicazione ?

Sono dei veri e proprio catalizzatori, specchietti per le allodole o scatole cinesi, usate pure l’allegoria che più vi possa sembrare calzante. Hanno un contenuto scarso ma al tempo stesso di rilevanza immensa proprio perchè, attraverso il loro essere vaghi e verosimili, inducono una detonazione di idee in tutti i livelli dell’informazione.

Nello specifico non riguardano un personaggio principale dell’ultimo capitolo di Batman, possiamo desumere, andando più per intuito che basandoci su dati concreti, che si riferiscano al progetto di creazione del monstro Bane, il villain interpretato da Tom Hardy, visto e considerato che il soggetto in questione è un dottore con esperienza in genetica e medicina nucleare (dati tra i pochi lasciati opportunamente in bella vista e non secretati nel fascicolo).

I rumors poi raccontano di come questa campagna virale andrà a connettersi con una anteprima di alcuni minuti che verrà irradiati nelle sale cinematografiche che ospiteranno a partire dal 16 dicembre un altro blockbuster assai atteso, Mission Impossible IV. Un vero e proprio ginepraio di indizi, anticipazioni e spoiler di tutti i tipi i cui risultati sono evidenti, con somma soddisfazione della Warner, ovvero una soglia di attenzione già ai massimi livelli nonostante Luglio 2012 è lontanissimo nei nostri calendari.

Story selling

Compriamo storie quando votiamo i nostri politici. Compriamo storie quando acquistiamo prodotti. Compriamo storie quando ci lasciamo sedurre da un marchio. Così, individui, prodotti, imprese, istituzioni si raccontano. Chiunque voglia generare attenzione, essere ricordato, influenzare un pubblico – all’interno dei mercati saturi – deve conoscere le tecniche della narrazione. Per cercare lavoro. Per la reputazione. Per posizionare i prodotti. Per farsi eleggere. Per battere la crisi di fiducia. Per generare appartenenza. Per riposizionare un’identità d’impresa “invecchiata”. Per rivitalizzare un territorio o rilanciare una città. I motivi sono molti. I tesori da raggiungere enormi. Ma come ci si deve raccontare? Quali sono le storie che rimangono di più e di cosa parlano? Come invogliare all’acquisto di una storia (d’impresa, di prodotto, di territorio, di carriera, di vita…)? Esiste un modello operativo che – dallo story-telling (la storia) – passi allo story-selling (la vendita)?

Autore: Andrea Fontana
Brossura: 160 pagine
Editore: Etas (24 marzo 2010)
Collana: Marketing e vendite
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8845315975
ISBN-13: 978-8845315978
Peso di spedizione:159 g

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L'Arte della Guerra

L’arte della guerra (Sūnzǐ Bīngfǎ, 孫子兵法) è un trattato di strategia militare attribuito, a seguito di una tradizione orale lunga almeno due secoli, al generale Sunzi (in cinese: 孫子; pinyin: Sūnzǐ; Wade-Giles: Sun Tzu), vissuto in Cina probabilmente fra il VI e il V secolo a.C. Importante è stato il ritrovamento di un manoscritto in lingua originale scritto su un papiro di bambù intorno al III secolo a.C.
Si tratta probabilmente del più antico testo di arte militare esistente (VI secolo a.C. circa). Sono tredici capitoli, ognuno dedicato ad un aspetto della guerra. Ebbe una grande influenza nella strategia militare anche europea. Il libro è tuttora usato per la gestione del management di molte aziende di tutto il mondo.

Autore: Sun Tzu
Formato: Edizione Kindle
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Editore: Sun Tzu; 1 edizione (1 gennaio 1910)
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Viaggio Nella Grande Crisi

Borse in caduta libera, governi travolti, risparmi in pericolo: l’Europa è da mesi l’epicentro della crisi cominciata negli anni scorsi negli Usa, che non accenna a placarsi. Una realtà che riguarda tutti e che ha fatto entrare nel lessico di ogni giorno termini come “Pigs” o “spread”.
Ma come è nata questa emergenza? Che caratteristiche ha adesso? Dove ci porta e quali sono le possibili vie d’uscita?
A rispondere sono le migliori firme de La Stampa in questo ebook che parte dalle radici della crisi, nell’America del boom immobiliare e dei mutui subprime, per arrivare alla caduta del governo Berlusconi e ai primi passi dell’esecutivo di Mario Monti.
Un viaggio a tappe per scoprire e capire gli eventi-chiave del nostro tempo.

Autore: Stefano Lepri, Francesco Guerrera, Mario Calabresi, Marco Alfieri, Gianni Riotta, Gianluca Paolucci, Tonia Mastrobuoni, Mario Deaglio
Formato: Edizione Kindle
Dimensioni file: 359 KB
Editore: La Stampa / 40k (20 novembre 2011)
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano
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