Arte, Attivismo e New Media: al Piemonte Share Festival il dibattito è aperto

Sabato 5 novembre, dalle 15, il museo regionale di Scienze Naturali di Torino, in via Giolitti 36, ospiterà l’evento Open Meeting – Arte, attivismo, new media.

Inserito nell’ambito del Share Festival 2011| Cops and Robbers, l’evento rappresenta un’occasione di incontro tra “guardie e ladri”, colpevoli e innocenti, legalitari e sovversivi, rispettosi e rivoluzionari: gli attivisti che nel gioco chiamato vita si trovano a svolgere ruoli diversi, ma con lo spirito di chi è disposto a fare della cultura uno strumento per esprimere le proprie opinioni e confrontarle con quelle degli altri.
E’ una linea sottile quella che divide la legalità dall’illegalità nel campo della libertà di parola, nella fuga di notizie, nell’attivismo, nel copyleft, nell’appropriazionismo e nell’interventismo, ma il 5 novembre decideremo insieme dove tracciarla.

Fondato nel 2005 da Simona Lodi e Chiara Garibaldi e organizzato dall’Associazione Culturale The Sharing, il Piemonte Share Festival è un evento annuale dedicato all’arte e alla cultura contemporanea connotata dalla dimensione globale e interconnessa da Internet e dai nuovi media.

Qualche anteprima sul programma dell’Open Meeting? Eccovi accontentati!

Dalle ore 15 si parte con i tactical media!

Protagonisti indiscussi dell’Open Meeting saranno i tactical media, che, dalle ore 15, ci mostreranno quella corrente che fonde arte, media, politica e attivismo culturale analizzando in modo critico le nuove forme di protesta sociale e la loro dimensione mediatica.

Dalla ‘twitter-rivoluzione’ alle proteste europee degli indignados (includendo la saga di Wikileaks) passando per i media multimediali e non solo, per poi arrivare a: quale sostenibilità è possibile? Come si vive? Quale è la realtà delle persone? Da che parte siete: Guardia o Ladro?

Chi parteciperà?

– Dmytri Kleiner è uno dei fondatori del Collettivo Telekommunisten, impegnato in progetti artistici che esplorano il modo in cui le tecnologie della comunicazione hanno relazioni sociali già predeterminate al suo interno.
– Franca Formenti presenta Wikifood, un social network che focalizza l’attenzione su alcuni protagonisti della nostra società contemporanea quali la lingua e il cavo orale. Un invito a riflettere sul concetto di privacy attraverso stimoli ludici e culinari.
– Annette Wolfsberger, nata in Austria, ha lavorato negli ultimi dieci anni in Olanda e Gran Bretagna per diversi festival d’arte, prima di trasferirsi ad Amsterdam per dirigere la produzione di Sonic Acts. Parlerà della difficile situazione della cultura in Olanda e della attività “Dutch Culture Under Attack”.
– Giovanni Ziccardi, presenterà in anteprima nazionale il progetto di Osservatorio sui Diritti Umani e la Resistenza Elettronica nell’Era Digitale dell’Università degli Studi di Milano. Auotre del libro “hacker, il richiamo della libertà (2011).

Ma non solo parole: dalle 21, via con la festa!

A chiudere la giornata alle ore 21 ci sarà l’Hacking and Digital Resistance Party : un raduno in stile hacker che sarà l’occasione per celebrare e ricordare, nel Guy Fawkes Day, tutti quegli hacker che ai quattro angoli del mondo combattono contro le censure, i firewall di stato, la sorveglianza globale e il grande fratello, le limitazioni alla libertà artistica, le repressioni e le violenze!

E tu? Cosa sei: guardia o ladro?

Vuoi contribuire al dibattito anche tu?
Prendi la parola, l’incontro è aperto, perché così deve essere la cultura nelle sue diverse forme e manifestazioni.
Comunica la tua proposta qui info@toshare.it

Noi Ninja crediamo a questo evento, e proprio per questo siamo media partner dell’evento, quindi, ci raccomandiamo… siate attivi, numerosi e sempre con la voglia di migliorare!

Nokia, ecco la nuova strategia marketing per il lancio di Lumia

Nokia debutta con una nuova e frizzante strategia di mercato per presentare il suo nuovo dispositivo con sistema operativo Windows Phone e rivendica una posizione di primato sul mercato degli smartphone.

Nokia, un tempo leader nella produzione di telefoni cellulari, oggi intende raggiungere un pubblico nuovo adoperando strategie di marketing meno tradizionale; lo scopo è quello di differenziarsi dalla concorrenza per raggiungere un pubblico nuovo.
John Nichols, direttore marketing Nokia in Inghilterra, afferma che i consumatori saranno sconvolti per l’assenza della suoneria Nokia (la suoneria più famosa al mondo, si sa) non presente in questa campagna di marketing. Da questo piccolo dettaglio si presagisce già quindi un cambiamento radicale.

Nokia si aspetta dal pubblico il formidabile “effetto wow” soprattutto per il ringiovanimento generale che il colosso finlandese ha cercato di dare con il suo ultimo Nokia Lumia.
La campagna per il lancio di Lumia 800 e 710, la prima vera campagna di smartphone Windows, è sostenuta da investimenti di marketing tre volte superiori a qualsiasi altro lancio di Nokia della storia.

La nuova strategia Nokia prevede una serie di piccole pubblicità in tv (blips) dalla durata di 60 sec. Metaforicamente può definirsi come una serie di occhiolini al giovane pubblico.

Adam Johnson, capo della campagna brand di Nokia, dice che i blips sono un supporto assolutamente innovativo, mai utilizzato prima nel settore delle telecomunicazioni.

Ogni tratto della campagna Lumia metterà in rilievo le caratteristiche dello smartphone nella sua creatività, in particolare i tasti scorrevoli simili ai tasselli di un mosaico e l’integrazione dei social network più diffusi.

Johnson dice che la campagna di commercializzazione nel Regno Unito non includerà media come annunci stampa tradizionali poichè ritenuti certamente dinamici ma non in grado di rendere giustizia alle caratteristiche del nuovo smartphone.

John Nichols afferma:

La gente spende moltissimo per avere uno smartphone, sono come partner di vita, li portano ovunque, ma non sono commercializzati nella maniera giusta. E’ necessario entrare nel quotidiano delle persone per renderli davvero soddisfatti

Ed è per questo che Nokia utilizzerà i suoi stessi utenti per pubblicizzare i propri prodotti, per le persone a partire dalle persone.

Nokia diventa uno degli sponsor del Premio Turner che ha recentemente trasferito la propria cerimonia a Newcastle, sembra quindi abbracciare tutto il Regno Unito piuttosto che concentrarsi solo a Londra.
La società ha stretto collaborazioni pubblicitarie anche con Northern and Shell, Daily Star, Channel 5 and OK! magazine. Al centro di tutto sempre la creatività, leitmotiv a quanto pare, di un’azienda che vuole riemergere dal mercato con un solo scopo, rifarsi un’immagine e una reputazione creativa.

Apple ammette i problemi con la batteria di iPhone 4s [Breaking news]

Apple ha ammesso pubblicamente di aver rilevato alcuni problemi nella gestione della batteria di iPhone 4s

In questi primi giorni di lancio di iPhone 4s, diversi utenti si sono lamentati della scarsa durata della batteria del loro nuovo gioiello targato Apple. Molti sulla rete i consigli su come limitare l’uso della stessa, per preservarla per un periodo accettabile. Quello che sembrava però essere un cattivo uso da parte degli utenti, si è rivelato essere un tallone d’achille di iOS 5

“Abbiamo trovato alcuni bug che riguardano la durata della batteria e rilasceremo in queste settimane un update per il software di iPhone 4S”

Dichiara Apple, che però non commenta oltre il problema, nemmeno sui forum di supporto, per ora. Nonostante questo problema, il nuovo iPhone ha avuto grande successo nelle vendite iniziali, ricordandoci un pò i record della versione 4 affetto dal problema “antennagate”.

Non perdetevi i nostri commenti su iPhone 4s a questo link!

Life in a Day è ora disponibile gratuitamente per tutti

Ricordate Life in a Day, il primo social movie nato da un’idea di Ridley Scott e Kevin MacDonald in collaborazione con la community di YouTube? Il film racconta appunto la vita in un giorno sulla terra (24 Luglio 2010) grazie al mash-up di contributi provenienti da 192 nazioni, relativi proprio a momenti accaduti in quella data.

Presentato in anteprima al Sundance Film Festival il 27 Gennaio 2011 e distribuito da National Geographic Films, dal 31 Ottobre lo potete guardare sul canale Youtube dedicato. 94 minuti di pura co-creazione e la possibilità di acquistarne il DVD o la colonna sonora!

7 miliardi: ecco come il mondo è cresciuto così tanto [VIDEO]

È di pochi giorni fa la notizia che la popolazione mondiale ha superato la soglia dei 7 miliardi. Una cifra davvero impressionante, soprattutto se pensiamo che solo due secoli fa, nel 1804, la Terra contava un miliardo di abitanti. Come siamo cresciuti, dunque, così tanto in così poco tempo?

La NPR (National Public Radio, agenzia senza scopo di lucro che riunisce sotto forma di syndacation 900 radio pubbliche negli USA) ce lo spiega molto efficacemente in questo video, utilizzando una metafora chiara, semplice ed esaustiva: bicchieri di vetro. Contenitori che, proprio come i nostri continenti, si riempiono sempre più e rischiano di “straripare”. Poiché infatti grazie alle numerose innovazioni scientifiche, mediche e tecniche, si vive molto di più e si muore molto meno, il tasso di natalità globale si è notevolmente innalzato rispetto a quello di mortalità. Il rischio più grave è quello di non riuscire a gestire adeguatamente le risorse disponibili in modo da garantire la sopravvivenza del Pianeta.

Questo video probabilmente non ci racconta nulla di nuovo, ma certamente riesce nel non facile scopo di informare in modo creativo e non pedante su tematiche che al contrario sono tutt’altro che leggere. Aspettiamo con ansia altri esempi di questo genere!

Elementi fondamentali per un'infografica di successo

Da un po’ di tempo a questa parte si è assistito a una vera e propria “invasione” di rappresentazioni grafiche di dati e informazioni, più comunemente e fascinosamente chiamate infografiche.
La rete ne è stata letteralmente inondata, grazie soprattutto a blog e social media che più di altri si sono prestati alla loro diffusione; anche Ninja Marketing, del resto, ne ha spesso fornito diversi esempi.

L’arma vincente che ha permesso il grande successo delle infografiche è sicuramente la possibilità di evidenziare ciò che testualmente non sempre è facile da spiegare.
Ma quali sono gli elementi che rendono una progettazione un’infografica di successo?

In un post comparso un paio di settimane fa su Smashing Magazine dal titolo Cosa fare e cosa non fare nella progettazione di infografiche, Amy Balliet ha voluto tracciare delle linee guida per una corretta progettazione delle infografiche, chiamate anche data viz, da data visualization (visualizzazione di dati).

In primo luogo, questa visualizzazione di dati non deve essere lasciata alla libera interpretazione, ma deve al contrario fornire una conclusione universale per tutti gli utenti. Inoltre, quando si ha l’opportunità di evidenziare le informazioni visivamente, bisogna farlo. Del resto, se il cliente avesse voluto un grafico Excel non si sarebbe rivolto a un esperto in infografiche!

Per quanto riguarda la scelta dei caratteri, è necessario ricordarsi che un buon font aiuta ma non può essere la soluzione del problema. E’ però indispensabile per il titolo, il cui compito è quello di attirare l’attenzione anche quando, molto spesso, i dati di un’infografica sono noiosi.

Fin qui, sembrerebbe tutto chiaro. O no? A conferma che l’argomento è più che mai attuale e fonte di dibattito, una settimana dopo, sempre su Smashing Magazine, Nathan Yau ha scritto un post di risposta a quello della collega.

Il succo è che il design non si debba basare solo sul rendere belle le cose ma sul farle funzionare e, nel caso delle infografiche, ciò significa comunicare esaustivamente e in maniera efficace i dati, lasciando che siano loro a parlare, coadiuvandosi con il design affinché questa storia sia narrata nel modo più chiaro possibile.

Durante la progettazione infografica, dunque, bisogna innanzitutto analizzare e comprendere i dati e non sacrificare la precisione e le chiarezza solo per creare qualcosa che abbia un look unico.
Detto ciò, basterà guardare una delle infografiche di Nathan Yau per rendersi conto che l’approccio è totalmente differente:

Morale della favola? Non esistono regole generali per costruire un’infografica di successo. Ogni designer avrà il suo approccio e, per quanto due infografiche possano essere totalmente diverse tra loro, potrebbero comunque riscuotere un enorme successo.
Gli elementi fondamentali e imprescindibili sono il giusto equilibrio tra informazione e grafica e una buona armonia tra immediatezza e leggibilità.

E non dimentichiamoci che anche le infografiche possono avere un risvolto ludico. Grazie a tantissime applicazioni web possiamo infatti dilettarci a costruire la nostra infografica personalizzata, semplicemente inserendo i nostri dati. Questo, ad esempio, è il risultato ottenuto rispondendo a poche domande su ionz e seguendo il tutorial su youtube:

Non sarà l’infografica più allettante e accurata che abbiate mai visto e i dati presi in considerazione non sono sicuramente i più interessanti, ma è un modo semplice e divertente di raccontare se stessi, e per fare ciò il web ci offre un’enorme quantità di applicazioni. Perché non divertirsi a provarle tutte?

Nike, proiezioni acquatiche per le Jordan Melo M8

Agenzia: Wieden + Kennedy New York

Lo scorso 20 Ottobre presso il molo 54 dell’Hudson River di NY si è tenuto uno spettacolare evento per il lancio della nuova scarpa da basket “Jordan Melo M8” di Nike.

Un illustre dj set, alcune perfomance di rapper famosi e la presenza del campione dell’NBA Carmelo Anthony (detto Melo) hanno raccolto più di 2500 persone. Ma la vera attrazione della serata è stata ancora una volta la tecnica del projection mapping, questa volta utilizzata per dare vita ad animazioni sull’acqua attraverso un enorme proiettore 3d e delle fontane posizionate e perfettamente coordinate con le proiezioni.

Uno stunt di Melo viene lanciato in acqua da un elicottero, riemerge in scena attraverso le proiezioni ed inizia a camminare, palleggiare e fare canestro.L’effetto visivo è decisamente straordinario a metà tra una proiezione 3d e un ologramma.

[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=naJVL5GfSCQ&eurl=http%3A%2F%2Fwww.chrisrawlinson.com%2F2011%2F10%2Fnike-jordan-explosive-water-projections%2F&feature=player_embedded’]

Per chi si fosse perso il lancio delle M8 sull’Hudson, sul sito della Nike a questo indirizzo è possibile rivivere l’evento attraverso finestre multiple del browser in HTML5 (per una visione ottimale si consiglia Firefox o Chrome).

L’evento fa parte di una campagna di marketing focalizzata su New York, città natale del campione di basket. Un sito interattivo permette di muoversi all’interno di una mappa di Manhattan che mostra dove comprare le scarpe e i diversi modi di vivere l’esperienza “esplosiva” delle Jordan Melo M8. A Bleecker Street nel Greenwich Village è stato anche aperto il “Flight Lab 159” un’installazione artistica che celebra la figura di Carmelo Anthony e il design delle scarpe M8.

Unthink: nasce il nuovo "anti-Facebook"

Non è il primo social network che nasce con l’ambizioso proposito di diventare un’alternativa a Facebook (vedi Diaspora o lo stesso Google+), ma forse il primo a dichiararlo apertamente nei Patti (Deed) che stabilisce con i propri user. Se Facebookhas established a social media cyber-monopoly that tramples on our rights and limits our freedoms” e la sua è una storia di “arrogance and repeated exploitation of the people”, Unthink si presenta come una “Community with a Shared Way of Thinking”, la cui missione è di “emancipate social media and unleash people’s extraordinary potential” in quella che è “the New Age of Thinking”.

Online dal 25 ottobre e realizzato da una startup di base a Tampa (Florida), lontano dunque dalla Silicon Valley, Unthink si propone come un vero e proprio anti-Facebook, la cui campagna di marketing si basa su una nuova concezione del rapporto con i membri della community. Gli Unthinker non sono semplici utenti, ma proprietari dei loro dati e dello spazio da loro gestito sulla piattaforma, chiamato “Suite”. Una particolare attenzione è data alla privacy, impostata per default su “privata” per i profili personali (“pubblica” invece per quelli aziendali).

L’aspetto più interessante riguarda però il rapporto con i brand. I dati degli Unthinker non sono messi a disposizione degli advertiser, ma i membri della community possono scegliere un marchio da cui far sponsorizzare il proprio profilo, che comparirà in una sezione chiamata “iEndorse”. E’ in questa sezione che i brand possono comunicare con i propri sostenitori: gli Unthinker possono decidere quali tipi di messaggi ricevere e con quale frequenza, mentre il loro coinvolgimento viene premiato con punti che permettono di usufruire di offerte e sconti. Se invece, si preferisce non scegliere alcun brand, l’utilizzo della piattaforma è possibile dietro il pagamento di 2$ all’anno.

Unthink è per ora disponibile in versione beta con accesso limitato. E’ possibile però richiedere un invite code al momento della registrazione. Questa è una preview delle pagine personali (Suite):


questa una preview delle pagine aziendali (Stage):


Al momento dell’iscrizione, un’applicazione permette di esportare le foto e i video presenti sul proprio profilo Facebook.

Che Unthink possa davvero prendere il posto del gigante di Palo Alto appare poco probabile. Ciò che colpisce (e forse proprio questo è l’obiettivo) è sicuramente l’ambizione del progetto.

E voi guerrieri, cosa aspettate a procurarvi un invito?

Basketball Never Stops: lo spot Nike [VIRAL VIDEO]

Questo mondo è davvero un “guazzabuglio”!! Tempi duri anche per l’NBA che in questa fase di lockout è in attesa che si trovi un accordo per il rinnovo del contratto tra proprietari e giocatori.
A noi “comuni mortali” fa sorridere sentir parlare di rinnovo dei contratti e sindacato dei giocatori, quando ad essere coinvolti sono le “star dello sport”; eppure sembra siano necessarie queste proteste anche per loro! Nell’attesa che si trovi un soluzione accettabile, i giocatori scendono in campo per la disputa di amichevoli di beneficenza. Ciò che più conta in questo momento è tenersi in attività e divertirsi.

Quale occasione migliore poteva cogliere Nike? Il noto brand era già sceso in campo insieme al marchio Jordan, e ora torna con uno spot dal messaggio chiaro: “Basketball Never Stops” in cui recitano tre talenti della Lega: Dirk Nowtizki, premiato miglior giocatore dell’anno, Kevin Durant, il miglior marcatore delle ultime due stagioni e LeBron James, il due volte MVP stagionale. Insieme a loro sul set dello spot tantissimi appassionati di questo magnifico gioco.
L’intento è chiaro: “The Show Must Go On!”

Android low cost? ecco i 5 migliori!

Partito nell’ormai lontano 2008 come potenziale rivale di Apple, Android è attualmente il secondo sistema operativo più diffuso al mondo, e le stime dicono che nel 2013 supererà Symbian, lo storico OS montato sui Nokia (che sono ancora i device più diffusi in assoluto, qui un infografica che spiega perchè). Cosa ha portato l’OS di Google, a soli 3 anni dalla sua prima release, ad avere una posizione così dominante nel mercato? I principali vantaggi competitivi di Android sono quattro:

  • Attraverso una serie di giochi di equilibrio, Android si è trovato ad essere l’unico vero rivale di Apple. Gli altri concorrenti, Symbian Anna, Blackberry OS e Windows Phone OS presentano importanti debolezze di fondo: in sintesi, essi si riferiscono ad una nicchia di mercato (Symbian, fino alla S60, era una versione dedicata ai “Cellulari” intesi nel senso classico)
  • Dietro Android si cela Google, il che vuol dire che l’OS ha il supporto di una solida base economica, tecnologica e di ricerca
  • Android presenta quelle che in economia si chiamano le esternalità di rete: più persone lo utilizzano, più Android può ideare dei servizi e delle infrastrutture che coinvolgano più utenti (come ad esempio le App) e più gli altri utenti sono spinti a passare ad Android. In questo senso, si tratta di un circolo virtuoso
  • Apple è un “Device Owner” (fabbrica sia l’hardware che l’OS), mentre Android è un “Device Owned” (Fin oggi, con l’acquisto di Motorola lo scenario potrebbe cambiare) . Questo vuol dire che Apple disporrà sempre e solo di una piattaforma dedicata (aggiornabile con i firmware), invece Android verrà caricato su unità anche molto diverse tra loro (si pensi alla differenza tra Xperia Play e Motorola milestone, ad esempio).
Save Money
La diffusione di e la diversità dei modelli sui quali viene montato fa sì che Android sia spesso considerato uno standard, ed in molti casi un “must-have”; tra tutti gli utilizzatori di mobile device, esistono quelli che hanno bisogno di acquistare un nuovo dispositivo, ma non necessitano dell’ultimissima tecnologia.  Proprio a questi utenti noi consigliamo Android, perchè è forse il sistema operativo più versatile. Non ce ne vogliano gli Apple fan, ma oggi presentiamo una classifica di 5 Android Entry Level, ottimi sia per fare un upgrade economico ed intelligente del proprio dispositivo mobile, sia per avvicinarsi ad un OS di così tanto successo. La classifica va in ordine di prezzo.

1) Alcatel Ot890 (79-99€)

Alcatel OT 890

Chiunque avrà cercato un Android economico sarà passato per siti molto loschi che propongono brutte copie di iPhone a circa 50-60€. Noi evitiamo totalmente questo discorso, e vi proponiamo come prima entry level questo onesto Alcatel. Si tratta dell’Android più economico che voi possiate mai trovare nei negozi. Il rapporto qualità/prezzo è ottimo, ma ovviamente porterete a casa quello che pagherete. Il telefono monta Android 2.2, che gira su un processore a 600mhz. Lo schermo, oltre a non essere multitouch, ha una risoluzione abbastanza bassa (320×240 pixel) e la fotocamera è di appena 2mpx. Il Wi-Fi è presente, ma manca la connettività 3g! Anche qui è presente l’aGPS e lo slot micro SD. Per quello che riguarda i materiali, non sono presenti scricchiolii dovuti alla fabbricazione e la cover gommata, molto piacevole al tatto, evita che il device scivoli di mano.

2) Samsung Galaxy Next (129-149€)

Samsung Galaxy Next

Samsung produce mobile device di tutte le fasce. Questo è il Next, pubblicizzato per l’appunto come “your next device”, proprio perchè è completo ed abbordabile. Il Next ha molto in comune con i precedenti device (processore a 600 mhz, schermo 320×240, Wi-Fi), ma ha 279 megabyte di ram e si presenta quindi più fluido. Anche qui il display è capacitivo e multitouch. La fotocamera è da 3.2 megapixel ma, come per l’LG, non ha l’autofocus. La qualità costruttiva, come per tutti i Samsung, è al top: difficilmente troverete di meglio con gli stessi soldi.

3) LG Optimus Life (129-159€)

LG Optimus Life

Salendo di un gradino troviamo l’LG Optimus Life, sempre un Android 2.2 con processore a 600 mhz con schermo 320×240 pixel. In questo caso, però, il display è multitouch (con possibilità di zoomare le schermate), la fotocamera sale a 3 mpx e soprattutto è presente la modalità di connessione hsdpa, oltre al Wi-Fi. Una chicca di questo telefono è la composizione vocale dei messaggi di testo e la possibilità di riprodurre divx con la massima fluidità, mentre un grande difetto è la mancanza del sensore di prossimità. La parte ergonomica è caratterizzata dai due incavi sul lato posteriore e dalla compattezza e leggerezza del device, che lo rendono molto maneggevole.

4) Motorola Fire (149-169€)

Motorola Fire

Si tratta di un Android 2.3 con tastiera QWERTY; il processore è lo stesso del Galaxy Next, ma il Motorola ha una batteria lievemente più potente. E’ l’entry level perfetto per gli utenti business che non hanno confidenza con BlackBerry. A confermare quest’impressione, il fatto che il telefono non ha un’anima votata all’entertainment: la fotocamera è di soli 3 mpx senza flash nè autofocus ed i video HD vanno molto a scatti. Le dimensioni sono buone per il palmo della mano e la tastiera fisica facilita la scrittura, ma la cover in plastica lucida secondo noi gli dà l’effetto “giocattolo”.

5) Sony Ericcson Xperia x10 Mini Pro (160-190€)

Sony X10 Mini Pro

E’ un bellissimo device a Slide orizzontale, con tastiera QWERTY piccola ma con i tasti ad isola. E’ un device che rappresenta l’ultimo stadio degli entri level (o, se volete, il primo stadio di un “fascia alta”). Anche per questo device, lo schermo è 320×240. Completissimo sotto il profilo connettività, l’audio è di qualità a dir poco eccellente per essere un mobile device. Questo dispositivo ha solo due grandi difetti: la mancanza del multitouch e la batteria. Infatti, sotto un uso intenso (connessione sempre accesa, ad esempio) il device stenta ad arrivare a fine giornata. La fotocamera è la migliore tra tutte quelle viste: ben 5 mpx con flash led ed autofocus! Il materiale della cover è leggermente gommato e piacevole al tatto.

Quale scegliere?

Consigliare il miglior device è impossibile: dipende tutto dalle esigenze di ogni persona. Abbiamo però presentato un device per ogni classe di persona che desidererebbe un entry level (risparmiatori, businessmen, amanti della musica, della fotografia). Se dovessi sceglierne uno, prenderei il Samsung Next per le sue caratteristiche e per la fluidità. Anche il Sony Ericcson era attraente, ma si tratta di un device in “fine serie” (potreste trovarne alcuni ancora con Android 1.5). Ovviamente, se scrivete molti messaggi potreste preferire il Motorola. Tenere ben in conto che tutti i device hanno in comune:

  • Il processore da 600 mhz
  • Il collegamento Wi-Fi
  • Lo schermo a bassa risoluzione (320×240)
  • Il GPS Assistito
Valutate anche che:
  • Solo l’Alcatel non ha il modulo 3g
  • Solo il Sony Ericcson ha la fotocamera da 5 mpx
  • Solo il Motorola ed il Sony hanno la tastiera fisica
Se avete qualche suggerimento da fare agli altri lettori Ninja, commentate con una descrizione del vostro Android Device: arriva l’aria di Natale e di regali 😀