Si chiama semplicemente “Educazione Fisica” il progetto di una scuola, l’istituto superiore “Aristide Gabelli”, che ha deciso di far sbarcare l’intera squadra di basket – allenatore compreso – su Twitter. Seguendo i ragazzi attraverso l’hashtag #educazionefisica sembra di assistere ad una specie di serie tv per adolescenti, con pensieri, commenti e qualche lite relativa non solo agli allenamenti – pare durissimi – cui i ragazzi sono sottoposti ma anche alle vite dei componenti della squadra.
I giovani atleti si sono messi “in vetrina” anche su Tumblr, in posa come nelle figurine Panini. Piccole bio – parecchio sconclusionate in certi casi – e un link ai singoli profili twitter.
Un esperimento sicuramente curioso e insolito per una scuola, che apre a riflessioni sul mondo dello sport e dei giovani. Tra il serio e il faceto i ragazzi si lamentano. E pare che sul social ci sia anche il loro professore/allenatore, che però interagisce poco con i ragazzi e utilizza Twitter per riflessioni personali sul basket come disciplina.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kahimi Shimahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKahimi Shima2011-11-15 16:00:292011-11-15 16:00:29Educazione Fisica, una squadra studentesca sbarca su Twitter
Non solo su Youtube, adesso i gattini conquistano anche i graphicdesigner e si dimostrano ancora più virali di quanto si fosse creduto fino ad ora.
Grandi nomi della musica – dai Radiohead ai Nirvana, passando per i Kiss, DavidBowie, i RollingStones e persino JohnLennon – vedono i loro dischi più famosi rivisitati nella grafica, sostituendo i soggetti autentici con dolcissimi micini.
Le leggende della musica potranno anche storcere il naso di fronte a gatti truccati alla David Bowie, che nuotano con delle banconote o che sfoggiano divertenti hair style, ma non c’è molto fa fare. Con il web 2.0 niente e nessuno è più al sicuro!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kumikohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKumiko2011-11-15 15:30:532011-11-15 15:30:53Dolci cuccioli si conquistano le copertine di leggendari album del rock
L’artista britannica Susan Stockwell ha tra i suoi lavori dei progetti davvero particolari, realizzati grazie al riciclo di carta, circuiti, componenti.
Oggi vi proponiamo questa mappa mondiale realizzata con i circuiti riciclati dei computer. Intitolato “World“, il lavoro è cominciato nel 2010 ed utilizza schede madri, ventilatori, cavi elettrici e molti altri componenti donati da Secure IT Recycling.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Simosokehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngSimosoke2011-11-15 15:00:162011-11-15 15:00:16Una world map fatta di circuiti riciclati
Oggi vi voglio parlare di Italian Jobs, un nuovissimo progetto che mira a offrire un’occasione di scambio e visibilità ai coraggiosi startupper che decidono di rimanere in Italia. Dietro l’iniziativa c’è Estrogeni, agenzia di comunicazione romana e in particolare Alessandro Varone (brand reputation manager), in veste di moderatore, la Direttrice Clienti Daniela Girfatti e il CEO Alfredo Borrelli, il quale per primo ha partorito l’idea.
Come ci racconta Alessandro Varone l’idea nasce in seguito ad un dialogo avvenuto via email nei giorni successivi alla scomparsa di Steve Jobs e l’interessante conversazione (che molti di voi avranno già letto) dal titolo “Se Steve fosse nato in provincia di Napoli” è stata sicuramente fonte di ispirazione per il progetto.
Dalle parole scritte sul blog di Estrogeni si percepisce innanzitutto una grande voglia di riscossa e di dare una concreta dimostrazione del fatto che in Italia si può fare impresa, e questo è il primo obiettivo con cui nasce Italian Jobs. In parallelo esiste un gran desiderio di sfatare il mito dell’andare all’estero come unica soluzione possibile per avviare un’impresa. Mi ha molto colpito un passaggio dell’articolo di presentazione (di cui suggerisco caldamente la lettura completa):
Alcuni ricevono in eredità ricchezze. Alcuni, beni. Altri ancora, posti di lavoro. Alcuni ne comprendono la valenza e ne godono i frutti. Altri li lasciano, moltiplicati, alle generazioni che seguono. Altri ricevono in eredità storie. Esempi viventi di cambiamento.
Queste storie in effetti saranno protagoniste durante ogni attività che i ragazzi di Italian Jobs porteranno avanti. Negli ultimi anni però le iniziative, soprattutto editoriali sul mondo delle startup si sono moltiplicate e ho voluto perciò indagare meglio su ciò che la differenzi dalle altre.
Devo dire che, anche in seguito all’esperienza che stiamo facendo anche noi di NinjaMarketing, condivido in parte l’approccio di cui ci parla Alessandro. Le storie che ci racconteranno non riguardano delle vere e proprie startup, ma semmai delle imprese italiane che hanno effettivamente avuto successo. Ecco le parole esatte: “noi parliamo del bello di fare impresa in Italia più che del bello della startup“.
Gli obiettivi a breve e lungo termine di Italian Jobs
Gli obiettivi con cui nasce Italian Jobs sono sono essenzialmente tre. Il primo è dare visibilità a tante belle realtà Italiane che ogni giorno crescono e realizzano cose belle senza piangersi addosso e rinunciare prima di incominciare. Il secondo è dare a chi oggi ha solo la sua idea e magari non sa né come né da dove iniziare degli esempi che lo aiutino a capire come muoversi. Il terzo infine è dedicato a studenti e neolaureati, ed è metterli in contatto con queste aziende, indicando quali sono i profili ricercati e come inviare i propri CV.
Alessandro riassume gli obiettivi di Italian Jobs con le seguenti parole:
“In questo modo speriamo di poter aiutare, in tutti e 3 i casi, le aziende che presentiamo ad essere visibili, quelle che ancora non esistono a nascere, e i giovani in cerca di lavoro a trovarne uno.”
Per capire meglio le intenzioni dei ragazzi di Estrogeni ho chiesto loro di approfondire in che modo hanno intenzione di garantire visibilità ai loro ospiti. Anche in questo caso mi sono sembrati molto ambiziosi, ma anche molto determinati nel riuscire nella loro impresa.
L’intenzione ovviamente è di utilizzare in primis tutti gli strumenti a loro disposizione per far arrivare il messaggio ad un numero più grande possibile persone. Verranno utilizzati dunque gli owned media di Estrogeni e verrà sfruttato il supporto di blogger e stampa di settore. Inoltre Alessandro ci anticipa che di volta in volta cercheranno di coinvolgere realtà potenzialmente interessate all’argomento trattato. In occasione del primo incontro con SpinVector sono stati coinvolti gli studenti e i responsabili di corsi di programmazione e animazione 3D chiedendo di pubblicizzare la diretta. Un’altra idea è anche quella di coinvolgere in prima persona i blogger di settore, eventualmente invitandoli a partecipare come ospiti per poter fare delle domande nel corso dell’intervista. Il target primario sono sicuramente gli startupper e neolaureati/laureandi nel settore dell’azienda che di volta in volta verrà presentata.
In ogni caso Italian Jobs è partito davvero da poco ed è ancora in parte “work in progress”. Nel futuro è molto probabile che verranno sviluppate delle partnership e collaborazioni con altre realtà per ampliare il network in cui veicolare gli incontri. Vedremo come effettivamente si svilupperà quest’idea.
I primi passi di Italian Jobs
Come abbiamo accennato ItalianJobs consisterà principalmente in una serie di incontri con imprenditori italiani che operano nel settore dell’innovazione digitale e non solo. Il primo incontro è avvenuto con i fondatori di SpinVector, una società campana che realizza Videogiochi, Ologrammi AR e Cinema 3D. Per chi si fosse perso il primo interessante incontro ecco il video:
Il prossimo appuntamento è per LUNEDI’ 5 DICEMBRE, ma il nome dell’ospite verrà comunicato solo fra qualche giorno. A questo proposito ho chiesto ad Alessandro di spiegarci un po’ meglio quali sono i criteri che vengono utilizzati per scegliere gli ospiti e questa è la risposta:
“aziende che siano serie e solide economicamente, quindi non progetti nati come “scatole vuote” per motivi strani ma realtà che lavorano sodo per portare avanti la propria idea. Anche in considerazione degli obiettivi di cui parlavo prima cerchiamo anche di trovare aziende che abbiano posizioni lavorative aperte, per dare a chi ci ascolta la possibilità di inviare i propri CV”
In futuro la speranza è che siano le stesse aziende a candidarsi e per chi è interessato può farlo fin da ora inviando un’email a italianjobs@estrogeni.net.
Una chiacchierata sul “fare impresa in Italia”
Per concludere l’articolo ho deciso di porre due domande ad Alessandro Varone riguardanti il presente e il futuro delle imprese italiane. Ne approfitto anche per ringraziare tutti i ragazzi di Estrogeni e augurargli tanta fortuna per questo nuovo progetto!
– Che caratteristiche hanno secondo voi le imprese italiane e quali sono secondo voi gli aspetti positivi e negativi del fare impresa in Italia?
A margine dell’incontro di lunedì scorso si discuteva proprio di questo: le startup italiane spesso hanno idee molto più innovative e creative rispetto a quelle straniere. Ciò che ci frena, oggi, è la difficoltà di accedere ai finanziamenti rispetto all’estero, dove spesso idee anche più banali e meno creative spesso hanno fondi sostanziosi e riescono a partire prima. Quindi venendo alla lista direi: Positivi 🙂 : creatività, background culturale italiano (unico al mondo probabilmente) e socialità italiana che aiuta spesso a fare rete Negativi 🙁 : difficoltà di accesso a fondi e capital venture, innovazione tecnologica arretrata rispetto ad altri paesi (specialmente a livello accademico, dove non si studiano i software commercia.li ed è un grosso limite) e in molti casi invisibilità dovuta al fatto che difficilmente sui media non di nicchia trovano spazio questo tipo di realtà
– Se avessi la bacchetta magica e potessi fare qualcosa per rilanciare l’ecosistema italiano delle startup.. quali sono le prime tre cose che faresti?
Innanzitutto credo che ci sarebbe bisogno di eliminare un bel po’ della burocrazia presente. Oggi aprire un’impresa è molto complicato, e credo che ciò freni alcune persone dal lanciarsi definitivamente. Quindi per prima cosa meno burocrazia, iscrizioni a registri, permessi e quant’altro, magari anche solo per i primi 3-5 anni di attività, o fino a un certo fatturato. E qui veniamo al secondo problema: i soldi. Sicuramente c’è bisogno di un regime fiscale agevolato per le piccole imprese: per le medie e piccole imprese in Italia quasi sempre la scelta è fra evadere le tasse o fallire. Infine creerei dei poli per far incontrare e lavorare a contatto le startup, incubatori non solo economici ma anche fisici dove le persone e le idee possono incontrarsi e stimolarsi a vicenda. La Silicon Valley funziona anche per quello.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2011/11/Italian_Jobs_alla_scoperta_del_bello_di_fare_impresa_in_Italia.jpg358477Sputnikhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngSputnik2011-11-15 13:32:072011-11-15 13:32:07Italian Jobs alla scoperta del bello di fare impresa in Italia!
La società di intimo femminile e la sua campagna promozionale illustra con una rappresentazione cinematografica la sua nuova collezione per il 2011 '>
Lo stile, il lusso e la bellezza, come si fanno a proporre tre concetti così tutti assieme ed in maniera innovativa per una casa di moda ?
Agent Provocateur, azienda impegnata nelle collezioni di lusso per signore, per la sua campagna del 2011 intitolata “i fiori del male” ha scelto una esposizione dei propri prodotti di tipo trasversale, attraverso un visual storytelling con continui richiami alla cinematografia e alla letteratura francese.
La mini-storia che abbiamo appena visto, di poco più di due minuti a cura della Epoch London firmata da Justin Anderson ha il merito di essere quantomai incisiva e di poggiare su un meltting pog di generi e stili rappresentativi di sicuro impatto sullo spettatore.
La scelta di allestire la trama in un ambiente chiuso, rinunciando ad un palcoscenico che simuli una passerella (clichè che inflaziona la quasi totalità delle campagne delle case di moda) apre a numerosi elementi propri di altre forme di comunicazione che, come vedremo, costituiscono il succo di questo video-advertising.
L’analisi che vi si può trarre da questa rappresentazione opera su una interconnessione di piani assai fluida per quanto eterogenea e nella quale i prodotti (i capi d’abbigliamento) rivestono ruoli e contenuti via via sempre diversi all’interno della narrazione, a dimostrazione di una composizione di scenari davvero mirabile.
Partiamo dal nucleo creativo alla base della campagna, una ambivalenza di significato constante da applicare su ogni singolo elemento narrativo, un quid stat pro aliquo in continua espansione.
Partiamo subito da titolo e rappresentazione stessa: i fiori del male e racconto. Riprendere il titolo di una raccolta poetica di Baudelaire e mettere in scena un vestito sono soluzioni diversa che fanno capo ad un unico intento comunicativo, collegare i prodotti a sentimenti e concetti come quelli di passione, erotismo, pathos, emozione, shock.
La declinazione di questi elementi viene via via posta allo spettatori secondo richiami di natura allegorica (la scelta del titolo), sonora (le musiche ad alto volume che si raccordano ai momenti di shock tipiche dell’heavy metal), visiva (tutto il nucleo narrativo ripercorre a suo modo il cinema horror).
Tutto questo impianto però altro non è che il concept di contesto, una chiave di volta tesa all’inserimento dello spettatore in un processo dualistico. In altre parole serve affinchè chi guarda deve perdere la cognizione univoca della realtà ed inserirsi in un ambiente in cui qualcosa non sia esattamente quello che è tutto giorni.
A cosa serve però questo processo di continua estraniazione ?
Lo scopo di una campagna pubblicitaria d’abbigliamento è l’esaltazione del prodotto, ma un capo è pur sempre un indumento, la connotazione di significato è dato dal suo possessore e quindi per fare in modo che l’intimo brilli di luce propria nel video gli si da continuamente una funzione narrativa diversa, lavorando per addizione.
Nella scena iniziale ad esempio la vestaglia della protagonista è un semplice elemento di scena, un richiamo all’eleganza della protagonista che si accinge a rispondere al telefono, il detonatore di tutta la rappresentazione.
Nel momento in cui però compaiono dal nulla gli altri personaggi, si vede come il vestito non sia più contesto ma indicazione di contenuto.
Tutte le donne che aggrediscono la protagonista vestono intimo nero, succinto, in cui il nudo è una forma di provocazione e di basicità. In questo caso il vestito rimanda al mondo animale, quasi come che il capo firmato indichi un animale della foresta, un branco di lupi per quello che possiamo intuire.
Ecco quindi che anche l’abito della protagonista assume un nuovo significato, da eleganza e stile si passa alla purezza e al candore, elementi tipici delle narrazioni del cinema horror o noir in cui l’innocenza è messa a repentaglio dal male.
La storia prosegue con la fuga della giovane all’interno della sua abitazione e con la continua comparsa di nuovi personaggi, fino a che l’assalto non si porta a compimento e qui ancora una volta il vestito assume un nuovo significato.
La protagonista viene metaforicamente sbranata dai suoi assalitori ma non sul corpo bensì su ciò che indossa, operando una vera e propria inversione tra contesto (la donna a questo punto) e testo o soggetto del racconto (la vestaglia). Difatti poco dopo la protagonista emerge in un altro completo della collezione sempre in bianco (ergo pur N.d.R.) ma in linea con le sue assalitrici. Anche trucco ed espressione della donna cambiano per sottolineare la sua trasformazione.
Ed ecco quindi che viene esaltato il ruolo dei vestiti della Agen Provocateur nella missione della campagna, ovvero la trasformazione dell’universo femminile. Una costruzione di intenti ben congegnata e messa in scena in cui ogni elemento concorre nella sua direzione verso lo scopo ultimo.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Hikari-Kunhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngHikari-Kun2011-11-15 13:00:492011-11-15 13:00:49Agent Provocateur Soiree, "i fiori del male" tra allusioni cinematografiche e allegorie letterarie
Dopo aver letto l’infografica, guarderete sicuramente le vostre tastiere ed i vostri telecomandi: proprio lì si nasconde la maggior parte dei batteri. Ma non solo, anche sui pulsanti degli ascensori, sulle stampanti, su calcolatrici e controller.
In pratica, la maggior parte degli oggetti tecnologici di uso quotidiano è portatore di sporcizia.
Secondo l’infografica, le tastiere sono cinque volte più sporche delle tavolette del wc! Per finire, anche qualche consiglio per le pulizie!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Simosokehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngSimosoke2011-11-15 12:00:102011-11-15 12:00:10Germi e batteri: attenti alle vostre... tastiere! [INFOGRAFICA]
Molto spesso la genialità che c’è dietro alcuni annunci pubblicitari non solo fa ciò per cui viene creata (attirare un gran numero di consumatori), ma diventa fonte di ispirazione per tanti visual designers. È proprio il caso di Sony che, con uno stile inconfondibile, riesce sempre a far centro nel cuore del consumatore e nella mente di art director e copywriter, riuscendo a comunicare creativamente la tecnologia e tecnologicamente la creatività. Vi proponiamo qui di seguito 20 straordinari annunci della casa giapponese:
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Cos’è TypeFight? A detta dei suoi autori, i designer Drew Roper e Ryan Paule, è un progetto nato per distoglierli dalla solita routine.
Ogni settimana disegnano lo stesso carattere con 2 stili differenti e lo sottopongono al giudizio degli utenti: il più votato sarà il vincitore della settimana.
Nel sito è presente anche la sezione Guest fights, in cui alcuni ospiti selezionati propongono le loro sfide, ci auguriamo però che presto possa ospitare gli scontri di tutti gli utenti.
E voi sareste pronti a gettare il guanto di sfida ad un vostro amico e batterlo con le vostre abilità tipografiche?
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Katsumihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKatsumi2011-11-15 10:30:232011-11-15 10:30:23TypeFight: i creativi si scontrano a colpi di font!
LinkedIn è il social network dei professionisti per eccellenza, come mostravano già i dati riportati lo scorso Marzo e le recenti statistiche sulla costante crescita. Sul social condividiamo il nostro percorso lavorativo e cerchiamo connessioni utili per sviluppare la carriera.
Identified è un social network e motore di ricerca che sfrutta i dati Facebook, sviluppato da Brendan Wallace e Adeyemi Ajao e che sfida proprio LinkedIn e BranchOut. I due studenti di Stanford hanno compreso i reali bisogni delle due parti coinvolte nella domanda e offerta di lavoro: se da un lato i job seeker desiderano strumenti che facilitino la ricerca di aziende e posizioni in linea con il proprio background, d’altro lato i responsabili HR vogliono andare oltre la semplice lettura dei successi del potenziale candidato.
L’elemento di differenziazione del progetto è l’Identified Score, che assegna un punteggio agli utenti in funzione della loro carriera, gli studi e le relazioni sociali instaurate. Questo costituisce un importante filtro sia per i recruiter, in cerca delle risorse umane adeguate alle necessità aziendali, sia per l’individuo a cui sono evidenziate le possibilità lavorative più interessanti.
Il social sta piacendo molto ai neo-laureati (l’età media è di 24 anni) e l’idea dello score interessa molto alle aziende, che contattano i fondatori per poterli utilizzare per i pre-test di assunzione soprattutto dei giovani talenti. Naturalmente gli score non sono un indicatore assoluto della bravura di una persona, ma solo una grandezza relativa per migliorare scremature e selezioni. L’esperimento #ktrain tutto italiano ha mostrato come non è sempre bene fidarsi ciecamente degli indicatori 😉
Ce la farà questa start-up a sopravvivere a posizionarsi adeguatamente sull’offerta dei social professionali? Stiamo a vedere: intanto sono arrivati i primi segnali di apprezzamento e investimenti di 5.5 milioni di dollari da imprenditori come Eric Schmidt (Google) e Zao Yang (Farmville). L’inizio è promettente!
Inserite le info relative alla vostra formazione, al vostro lavoro etc. (potete anche importarle da Facebook);
Ricevete il vostro Id Score;
Cercate altri professionisti, le aziende e le università di vostro interesse;
Modificate il profilo ed espandete il network per aumentare lo score!
Volete approfondire le conoscenze in social e viral marketing, arricchendo il vostro cv e rendendovi più visibili per le posizioni di marketing innovativo? Iscrivetevi subito al corso organizzato da Ninja Marketing e Ninja Academy, a Milano il 16-17 Dicembre: trovate tutte le informazioni a questo link!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Alberto Maestrihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAlberto Maestri2011-11-15 10:30:142011-11-15 10:30:14Identified: il recruiting è sempre più social
Cosa accade quando i protagonisti di un videogioco diventano ultra popolari? Semplice, viene aperto un negozio dedicato a loro.
È ciò che ha deciso di fare Rovio, produttore del mobile game Angry Birds, partito nel 2009 sull’Apple Store e ora disponibile anche per le piattaforme Android.
Gli uccellini arrabbiati e i maialini del videogioco, in soli due anni, sono riusciti a farsi amare da intere generazioni, ottenendo più di 500 milioni di download.
Quindi, dopo aver dominato il mondo del mobile, hanno deciso di materializzarsi nel mondo reale per conquistarlo!
Il primo store interamente dedicato ad Angry Birds ha aperto le porte al pubblico alle ore 11:11 della curiosa data 11-11-11 ad Helsinki, in Finlandia, terra natia dei famosi uccellini.
Nello store è possibile trovare oggetti di ogni genere: partendo da t-shirt, tazze, borse, gadget per la scuola, fino ad arrivare a peluche e perfino alle famose fionde giganti
Molti di questi oggetti sono già disponibili online, ma il passo di aprire uno store monotematico è segno della mania dilagante che riguarda non solo Angry Birds, ma l’intera categoria del merchandise legato a videogiochi, film, telefilm e fumetti.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2011/11/angry-birds.png9696Kamijahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKamija2011-11-15 10:00:552011-11-15 10:00:55Angry Birds apre in Finlandia il primo negozio
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