Facebook sta lanciando le Sponsored Stories, un nuovo strumento di word-of-mouth marketing nell’epoca dei social media. Le Sponsored Storiesappariranno alla destra insieme agli altri feed(foto, eventi, aggiornamenti non letti, eccetera), quelle che vedete da quando c’è stata l’introduzione dei nuovi profili, per intenderci. Se un utente clicca sul feed sponsorizzato, accederà direttamente alla fan page dell’azienda/brand/organizzazione. Nelle Sponsored Stories si potranno inoltre vedere i “mi piace” e i commenti.
Il ‘trucchetto’ è sempre lo stesso: vale a dire cercare di mascherare un ad tra un feed e l’altro, proprio come succede con i Promoted Tweets che possono essere scambiati per normali tweets e come fa Google con gli annunci tra i risultati della ricerca.
Per ora le Sponsored Stories sono state adottate da Coke, Levi’s, Anheuser Busch, Playfish, e associazioni no profit come Donors Choose, Girl Up!, Malaria No More, Amnesty International, Women for Women, Autism Speaks, (RED), Alzheimer’s Association e UNICEF.
Il prima e dopo:
La differenza con i Promoted Tweets
Mentre i Promoted Tweets possono essere selezionati solo dall’account dell’advertiser o da quelli affiliati, nel caso delle Sponsored Stories di Facebook sono gli stessi utenti che, utilizzando un’app di un brand o cliccando su “mi piace” nella fan page o ancora postando un link dal web, diventano inavvertitamente degli sponsor.
Un’altra differenza sta nel fatto che, visto che il contenuto della Sponsored Story lo decide l’utente, che può commentare, la ‘pubblicità’ user-generated può essere sia positiva che negativa.
Ad esempio, andate da Starbuck’s e postate che il muffin che avete mangiato è stantio (giusto per la cronaca, se vi capita, il segreto è farselo riscaldare) . Beh, non è che abbiate fatto esattamente un favore a Starbuck’s. Inoltre le Sponsored Stories rispettano i setting per la privacy. Quindi solo i vostri amici, o chi avete selezionato, potranno vederli. Come avviene già per le altre stories e per le inserzioni, potete sempre cliccare sulla x in alto a destra e rimuoverla.
Poteva mancare il video esplicativo degli ingegneri e del product team di Facebook, ai quali ormai cominciamo un po’ad affezionarci? Naturalmente no. Eccolo qui.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Martha Burnshttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMartha Burns2011-01-27 17:06:242011-01-27 17:06:24Le inserzioni non bastano: Facebook rilancia con le Sponsored Stories
MTV USA ha lanciato il nuovo teen drama Skins con una vasta iniziativa promozionale su Facebook, Twitter, Tumblr, e sul sito dedicato Skins.tv.
Diamo uno sguardo alla strategia promozionale con la quale il network tenta di creare una serie cult sui social networks prima ancora che sul piccolo schermo.
Lunedì 17 gennaio MTV US ha diffuso la prima puntata di Skins, atteso adattamento della celebre serie adolescenziale britannica Skins diffusa su E4 nel Regno Unito. Ma, in realtà, Skins è iniziata già molti mesi prima su Facebook, Twitter, Tumblr, e sul sito dedicatoSkins.tv.
Durante i quattro mesi che precedono il debutto televisivo della serie, MTV Networks USA ha creato una vasta iniziativa promozionale concertata su diverse piattaforme social. Così, prima del debutto televisivo Skins ha già 60.000 fans su Facebook, 8.000 followers su Twitter e più di 2.500 lettori su Tumblr. Il sito Skins.tv, che al suo interno racchiude una community dedicata, ha ha generato 5 milioni di stream video per 700.000 utenti unici. Nemmeno la serie oggi più seguita sul network americano, Jersey Shore, aveva registrato un interesse simile al suo debutto.
E’ difficile leggere questa iniziativa ad ampio respiro come un semplice stunt promozionale. In particolare, la creazione e l’animazione per quattro mesi di una community e i ricchi contenuti disponibili all’interno del portale skins.tv suggeriscono che il “preludio” social alla serie in TV sia parte integrante di un prodotto televisivo ormai pensato per articolarsi su molteplici piattaforme.
Per MTV l’esperienza di visione partecipata, in questo quadro, si colloca al cuore dell’esperienza televisiva. Infatti, dopo aver iniettato contenuti esclusivi su diversi social network e alimentato la community, lo sforzo di MTV culmina nel lancio di CaptionBomb, una piattaforma social TV simile a GetGlue e Miso. Gli spettatori possono fare check-in, e più commentano e animano la conversazione più accumulano punti per avere accesso a contenuti esclusivi e poter scaricare la colonna sonora della serie.
MTV, insomma punta a creare un successo sui social media prima ancora che in TV, scommettendo, prima, sul valore sociale della community e incanalandolo poi durante la messa in onda con un’applicazione Social TV.
Questo approccio non è certo una novità assoluta. In particolare proprio il canale E4 in Gran Bretagna si era già distinto per le innovative iniziative social per il lancio delle sue serie TV – penso ai tweets dei personaggi della serie Misfits durante la messa in onda; o alla promozione su Facebook e Twitter proprio delle precedenti serie di Skins.
L’iniziativa resta tuttavia unica perché questa volta è un canale puramente commerciale come MTV che decide di investire gran parte delle risorse per la promozione della serie in una campagna social media.
Una scelta che sembra già dare i suoi frutti: la prima puntata di Skins ha segnato il record storico sull’audience 12-34 anni, principale target commerciale di MTV che sfrutta proprio l’alta frequentazione dei social network da parte di questo segmento demografico. In totale, 3.3 milioni di telespettatori hanno seguito il primo episodio di Skins e nonostante le polemiche per i suoi contenuti troppo espliciti e l’abbandono di molti dei suoi sponsor, il secondo episodio conquista nuovi spettatori proprio nel pubblico più giovane. Per fare un paragone, Jersey Shore, diventata recentemente la serie più seguita di tutti i tempi su MTV con 8.5 milioni di telespettatori, aveva realizzato 1.4 milioni al lancio.
Se da una parte quindi è vero che è la televisione resta il re dei media e il maggiore destinatario degli investimenti pubblicitari, dall’altra parte va tenuto in mente che i social networks sono ormai parte integrante di un ecosistema televisivo il cui valore non va calcolato solo sulla spesa pubblicitaria ma anche sull’investimento sociale ed emotivo delle persone che lo animano.
{noadsense}
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Katahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKata2011-01-27 15:00:572011-01-27 15:00:57Skins: prima Social, poi TV
“We look for employees who share the Golden Rule – people who, by nature, believe in treating others as we would have them treat us.” Isadore Sharp, Founder, Chairman and Chief Executive Officer, Four Seasons Hotels and Resorts.
Nei moderni mercati, ormai saturi e con un eccesso evidente nell’offerta, sono i caratteri intangibili a decretare il successo di un’impresa. C’è chi li chiama Ladies and Gentlement, come in Ritz-Carlton e chi invece li chiama Talenti, come in Starwood Hotel. Il concetto è però lo stesso: l’importanza delle HR nell’hospitality management.
Il servizio deve essere ottimo e personalizzato, il cliente è amato e coccolato ben prima del suo arrivo in hotel. Ovviamente, per curare il cliente bisogna curare il dipendente, e bisogna quindi mettere in pratica le moderne teorie di gestione riguardanti la risorsa, che diviene così fulcro dell’azienda e della sua immagine all’esterno. E qui entra in gioco il concetto di cultura d’impresa, alla base di buona parte delle aziende moderne che fanno dell’ospitalità targata 5 stelle il proprio obiettivo.
In primis risulta fondamentale individuare una direzione comune riguardo, appunto, le relazioni che si creano nell’organizzazione. In seguito, comunicare la propria cultura, day by day, attraverso un linguaggio comune. Tutto qui? No, quello è solo l’inizio.
Il dipendete deve crederci. Solo attraverso una leadership illuminata e un empowerment credibile il semplice portiere di albergo potrà diventare manager. Certo, non possiamo fare di tutta l’erba un fascio. Sia chiaro, si tratta sempre di grandi aziende, che consolidano la propria espansione attraverso acquisizioni e processi di integrazione verticali, e la divisione del lavoro è particolarmente articolata per ruoli e funzioni. Ma è qui che l’attenzione alla risorsa umana per quanto riguarda la sua valorizzazione, formazione e incentivazione deve avere un ruolo fondamentale, al pari delle altre aree strategiche.
Il principio più entusiasmante, ma anche più difficile da ottenere, è che tutti gli elementi dell’impresa stiano nella stessa barca, diretti verso lo stesso destino. Ragionare e comunicare, quindi, non solo alla mano lavoratrice del dipendente, ma al suo cuore e alla sua testa. Far crescere quindi all’interno dell’impresa il sentimento di responsabilità e di spirito di servizio, che possano quindi costruire una cultura d’impresa, una cultura di un’impresa di successo.
La creazione di tutto ciò non è qualcosa di utopico. Certo, non è nemmeno qualcosa che nasce per caso, e cresce senza cura. È necessario creare una rete capace di incentivare e stimolare, far sentire il dipendente creatore in prima linea dell’eccellenza. Quell’eccellenza che dovrà poi essere comunicata al cliente una volta arrivato in hotel.
La sfida è proprio lì. E le più grandi compagnie internazionali lo hanno capito benissimo. Il futuro appartiene alle imprese capaci di generale valore. Per tutti.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00keirahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngkeira2011-01-27 14:00:562011-01-27 14:00:56HR e cultura d’impresa: il presente ed il futuro dell’hospitality management
Per i nostri Ninja siciliani che, nonostante l’inverno inoltrato stanno ancora assaporando un po’ di sole (grrr!), vi segnaliamo un evento imperdibile firmato Magmedia!
I nostri Mirko Pallera & Alex Giordano saranno presenti in qualità di docenti: Corso di specializzazione in:
“MARKETING NON-CONVENZIONALE”
Quando: SABATO 12 FEBBRAIO; ore 9.00 – 18.00
Dove: AUGUSTA (SR) presso Sala Convegni – Città della Notte (Bivio Augusta/Villasmundo)
Come sempre, il corso non sarà una conferenza ma un apprendimento diretto e stimolante in cui saranno affrontate le premesse sociologiche e le teorie più attuali e rivoluzionarie del marketing postmoderno. Il focus si sposterà poi sulle strategie e sulle tecniche di marketing non-convenzionale utilizzate dai brand più interessanti e innovativi, tra cui Nike, Burger King, Dove, A-Style, Diesel, Camper.
Vi abbiamo incuriosito? Su su, lo sappiamo che siete degli insaziabili curiosoni! 😉 Ecco quindi cosa potrete trovare all’interno del corso..
Contenuti: • Viral marketing • Guerrilla marketing • Word-of-mouth/buzz • Ambient marketing • Experiental marketing • Marketing tribale/mediterraneo • Branded entertainment • Web 2.0 • User generated content • Blog e social network • Community management • Viral metrics
Obiettivi: L’obiettivo del corso è quello di illustrare le potenzialità di un approccio non convenzionale al marketing, fornendo le nozioni tecniche utili per poter impostare operazioni di marketing e comunicazione efficaci.
Per informazioni, costi e iscrizioni scrivete a info@magmedia.it oppure telefonate allo 0931 959825 begin_of_the_skype_highlighting 0931 959825 end_of_the_skype_highlighting
E voi? Ci sarete?
Su da bravi: abbandonate gli occhiali da sole per una giornata e indossate quelli da nerd! 😎 Vi aspettiamo.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Ilaria Mangiardihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngIlaria Mangiardi2011-01-27 13:35:532011-01-27 13:35:53I Ninja sbarcano in Sicilia! Corso di specializzazione in "Marketing Non-Convenzionale" by Magmedia
I brand sono sempre più orientati alla dimensione di “esperienza”, dialogando con i consumatori ed instaurando così un rapporto emozionale, autentico e trasparente con i consumatori.
Ciò che è novità, invece, è l’uso del profumo per veicolare e trasmettere valori e tradizioni, specialmente se ci si riferisce ad una destination. Ci troviamo in Lituania e, per promuovere in metodo innovativo il brand dello stato ex-sovietico, si è deciso di giocare la carta del “branding emozionale” con un mix di fragranze ed odori. Il profumo “Lituania” è una miscela di legno di sandalo, cedro e muschio destinato a connotare le origini indoeuropee della lingua lituana, nonché la forza che contraddistingue il carattere lituano. In accordo con il ministero degli esteri della Lituania, sono stati già inviati i campioncini del profumo a tutti gli ambasciatori presenti nella capitale Vilnius ed a soldati lituani, schierati in Afghanistan.
L’idea
Presto le fragranze saranno distribuite anche presso hotel, aeroporti e spazi pubblici mentre, prossimamente, sarà disponibile una linea produttiva in modo da iniziare a diffondere il brand lituano. “Volevamo creare qualcosa di speciale, che rappresenta la Lituania e il personaggio lituano”, Mindaugas Stongvilas, esperto di comunicazione emotiva dietro al progetto ha dichiarato al quotidiano lituano Vilnius Diena.
Attraverso questo metodo l’heritage di un paese viene racchiuso in un prodotto immateriale di identità e le percezioni che si possono accostare su di esso costituiscono l’immaginario e il sistema dei “valori” che contraddistinguono una nazione. Il profumo può assolvere nei migliori dei modi la comunicazione e la promozione dell’immateriale , lasciando libero e fantasioso lo storytelling delle tradizioni e della “cultura” del paese.
Il brand lituano, oltre a divenire vettore di senso attraverso la “superficie” del corpo, veicola emozioni che quotidianamente sono essenziali, ma ora anche essenza.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Sutsukaihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngSutsukai2011-01-27 12:00:022011-01-27 12:00:02Profumi Lituani: imbottigliare l'essenza-brand di una nazione
Il 27 Gennaio, giorno in cui vennero abbattuti i cancelli di Auschwitz, è il giorno ufficiale, fin dal 2000, in cui vengono commemorate le vittime dell’ Olocausto. Ogni anno l’appuntamento si rinnova e vengono organizzate diverse iniziative per tener vivo nella memoria anche tutti coloro che, mettendo a rischio la propria vita, sono riusciti a proteggere e salvare i perseguitati.
Il ricordo di questo tragico periodo storico, però, corre anche sul web e il 27 Gennaio il network delle micro web tv italianetrasmette a “rete unificata” la storia della fuga di Herbertt Kappler, crudele generale della Gestapo, uno degli episodi più misteriosi e complessi della storia italiana. A partire dalle ore 10.30 le web tv diffondo su Internet il servizio-intervista raccontato da Stefania Limiti, autrice del libro“L’Anello della Repubblica”.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Pierajkhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngPierajk2011-01-27 11:00:422011-01-27 11:00:42Il giorno della memoria: le Web Tv si mobilitano per ricordare la fuga di Herbert Kappler
L’ormai celebre telefonata del premier Silvio Berlusconi a L’Infedele – il programma di Gad Lerner (se ve la siete persa potete riguardarla cliccando QUI) viene remixata su YouTube con alcune delle scene del film “Tre uomini e una gamba“.
Il risultato è una nuova conversazione telefonica (fake) tra Berlusconi e Aldo, Giovanni e Giacomo.
Il video user generated in un solo giorno dal caricamento ha ottenuto oltre 100.000 visualizzazioni. ps. ringrazio Antonio Prigiobbo per la segnalazione.
Non è la prima volta che un video di “attualità politica” diventa virale. Ricordate il successo che ottenne il famoso video “Berlusconi salvo per 3 voti! 314-311” di Totò?
Il video, subito dopo la fiducia ottenuta dal governo (per 3 voti appunto), diventò un vero e proprio tormentone virale, con oltre 1 milione di visualizzazioni, 100.000 share su Facebook e 255 tweets (Fonte: Viral Video Chart).
Sembra proprio il caso di dirlo, Berlusconi goes viral!! {noadsense}
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Silviahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngSilvia2011-01-27 10:18:002011-01-27 10:18:00Berlusconi telefona ad Aldo, Giovanni e Giacomo [VIRAL VIDEO FAKE]
Viral e ambient: un cocktail che gusta sempre alla maggior parte degli osservatori dei fenomeni moderni, e la nuova campagna America Airlines coinvolge la quotidianità di chi viaggia nella metro di Manhattan per portarli in cielo e posizionarli nelle capitali più affascinanti del mondo.
Il video qui proposto pone al centro della questione la possibilità di viaggiare anche a chi spesso è costretto a rimanere nella grigia routine della pazzesca grande mela di New York che spesso può lasciare poco spazio ad un’ immaginazione fervida e rigenerante.
All’interno di una metropoli, piccoli grandi uomini, lavorano per noi, e per gli altri… per regalare sogni e speranze, visioni di altre visioni…Un concentrato di creatività si consuma in questo video che riesce a mio avviso ad incrociare l’arte underground con quella del surrealismo.
Rilassante ricerca visiva di colorati attimi futuri intenti a crescere sempre di più. Scappa la metro, verso territori nascosti, andiamo a cercarla. Un invito ad esplorare, per arricchirci di esperienze verso un mondo dotato di bellezza, che sta aspettando soltanto noi…
{noadsense}
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Guglielmo Rubertihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngGuglielmo Ruberti2011-01-27 09:21:252011-01-27 09:21:25American Airlines, toccare il cielo da una metropolitana! [VIRAL VIDEO]
In questo post facciamo alcune domani veloci a Andrea Boaretto, Head o Marketing Projects della School of Management del Politecnico di Milano nonchè co-fondatore di Marketing Reloaded.
1] Quali sono i device mobile che usi e quanti device mobile hai?
Ho due telefoni cellulari: un Nokia E61 e un Samsung Galaxy S. Al momento non ho Tablet o simili per me percepiti come “il terzo incomodo” nè console di videogiochi.
2] Quali canali di comunicazioni usi di più per lavoro e per socializzare?
Tutti, specialmente quelli digitali. Skype e Messenger sono sempre aperti, così pure Facebook.
3] Hai scelto di avere un device per un avere un App o hai scelto il device e hai scoperto le Apps?
Per il lavoro che faccio non posso rispondere a questa domanda… La scelta dei device è anche in ottica lavorativa. Ho scelto il Galaxy per sperimentare il mondo Android dato che gli altri colleghi già avevano iPhone
4] Quali sono le Apps di cui non potresti fare a meno?
Non sono un fanatico di apps. Consulto molto quelle social come Facebook, Twitter, Foursquare. Uso spesso Prontotreno su Nokia e un’altra app simile non ufficiale di FS su Android per gli orari dei treni. Inoltre sono molto felice che Google abbia sviluppato anche la funzione di navigatore con voce per cellulare, lo uso molto per orientarmi in città, un po’ meno in macchina per le dimensioni dello schermo
5] Quali sono le Apps che usi per lavoro e/o ti sono utili come esperto di marketing?
Un App su Android chiamata Giornali Italiani che consente di accedere alle news di Corriere.it e Gazzetta.it senza pagare nonchè ThinkFree Office con cui consulto e modifico i documenti che ricevo via email.
6] Qual è stata l’ultima app che hai scaricato? Perché?
iPasta di Barilla, bravi ragazzi che l’avete messa anche su Android. Ho provato il dosaspaghetti ma lo schermo è troppo sensibile. Perchè? Ahimè per lavoro…
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kunaihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKunai2011-01-26 18:10:272011-01-26 18:10:27Tips & Tricks Mobile con… Andrea Boaretto [Mobile Experience]
Dovunque si parli di startup l’aspetto più dibattuto è sicuramente il funding, ovvero la strategia da mettere in atto per ottenere i finanziamenti vitali per crescere esponenzialmente. Ma il primo capitale che ogni impresa, grande o piccola che sia, deve sapersi assicurare è quello umano.
Nelle startup in particolare, una squadra bene assortita (generalmente un nucleo centrale composto dai soli founders che si allarga via via che l’attività richiede nuove competenze) ha un valore strategico inestimabile.
Proprio sulla costituzione del team iniziale è interessante soffermarsi per un momento; c’è tutto un fiorire di opinioni e scuole di pensiero in materia, di cui si può trovare un ottimo compendio in questa discussione su Quora. In linea di massima sembra prevalere un modello basato su tre figure provenienti da estrazioni diverse, ma sovrapponibili a seconda delle necessità: si tratta di programmatori, designers e business/marketing/product people. Semplificando (i casi possono essere dei più disparati ed è impossibile tracciare un quadro universale), la prima categoria copre il livello di sviluppo tecnico e gestione delle infrastrutture; la seconda elabora tutto quanto riguarda l’identità visiva del brand e dei suoi strumenti; la terza intercetta, interpreta e processa le richieste del mercato, conosce a fondo il prodotto e lo propone agli investitori. Beninteso, almeno uno dei tre soggetti dovrà avere instancabili doti di relazioni pubbliche per sapersi destreggiare nell’ecosistema di settore.
Definiti i criteri di massima per costituire il “dream team” per la propria startup, il passo successivo è individuare il bacino di reclutamento. Questo è un altro argomento caldo su cui si potrebbe diffondersi ampiamente; per ora vi basti sapere che la più spontanea delle opzioni, ovvero il setacciare la cerchia degli amici fidati, non sempre è la migliore, ma al contrario è considerata dagli esperti una delle scelte più nefaste. Meglio allora iniziare da subito a creare connessioni nell’ambito di competenza della propria futura startup, e cercare nella rete professionale il candidato ideale.
Lo scopo di questo articolo è quindi offrire a chiunque stia cercando qualcuno con cui fare impresa, o più semplicemente un partner con cui sviluppare qualche piccolo side-project, una rapida carrellata di servizi per reclutare collaboratori.
1. Startup-oriented
Community e servizi diretti in modo specifico al mondo startup.
eBackers Ebackers è una “request board” rivolta a professionisti del web, startups, imprenditori/investitori, designers, developers e chiunque abbia una buona idea. Con una “request”, sorta di evoluzione dell’annuncio che si svincola dalla rigida logica “compro-vendo” per innescare un confronto aperto e più interlocutorio, si può: cercare un collaboratore, proporsi come lavoratori, trovare partner per sviluppare un’idea, chiedere consigli e consulenze, e addirittura candidarsi per un finanziamento!
Innovatrs Realizzato da Blur Group, entità attiva nella gestione di diverse community di creative crowdsourcing, Innovatrs è un servizio fa incontrare gli imprenditori con partners e investitori. Il funzionamento è del tutto simile a quello degli altri prodotti concepiti dal Gruppo per l’ambito creativo: il sistema permette agli investitori di pubblicare un “brief”, che viene sottoposto agli imprenditori iscritti. Di questi ultimi, gli interessati rispondono con le proprie offerte, di cui Innovatrs entro dieci giorni seleziona le migliori tre per sottoporle agli investitori. Se l’accordo incontra le condizioni stabilite, è fatta: che startup sia.
Foundrs Foundrs permette di creare una base d’appoggio legale per iniziative early-stage (ad oggi di tipo web app, native app, desktop software). In altre parole, per chi avesse tra le mani un progetto in erba (e quindi non ancora formalizzato con uno statuto societario) e volesse vincolare legalmente a sé i propri collaboratori, Foundrs offre la possibilità di reclutare partner tra la propria community, compensarli con “virtual stock” (cioè una valuta virtuale che i sottoscrittori dell’accordo si impegnano a trasferire in moneta reale se e quando la startup dovesse generare profitto) e inquadrare tutta l’operazione con una una “virtual incorporation”, cioè il surrogato digitale della registrazione di una società.
Italian Startup Scene Gruppo Facebook fondato pochi mesi or sono dal vulcanico Stefano Bernardi (prossimamente lo conosceremo meglio, in occasione di un’intervista su Ninja Marketing), è attualmente uno dei principali punti di ritrovo, networking, confronto specialistico e collaborazione per la scena startup italiana. Consigliamo a tutti gli aspiranti startuppers di monitorare l’attività della community per intercettare le occasionali offerte di lavoro o candidature professionali. Se cercate qualcuno con cui condividere la vostra avventura imprenditoriale, chiedetelo apertamente (sempre nel rispetto dell’etiquette del gruppo). Potreste essere piacevolmente sorpresi dal risultato.
2. Connecting designers and developers
Questi servizi creano il terreno comune per far incontrare due delle principali categorie che, come detto in apertura, costituiscono gli ingredienti base del team di fondatori ideale: designers e developers.
Builditwith.me Una delle piattaforme più popolari nel suo genere, Builditwith.me colpisce prima di tutto per l’originalità della user interface: se infatti il meccanismo che sottende il sistema non è altro che quello della bacheca, nel caso di Builditwith.me si è lavorato per visualizzare gli annunci in modo pulito e razionale, con la possibilità di ordinare la lista con precisi filtri logici. Tutta l’interfaccia è studiata con evidente ispirazione al mondo delle apps, e permette di gestire una grande mole di dati con rapidità, azionando pochi e intuitivi comandi.
Pick.im Non fatevi ingannare dallo scarno minimalismo dell’interfaccia: Pick.im è un servizio di tutto rispetto che dopo aver impostato alcuni veloci parametri per restringere il campo della vostra ricerca, vi guiderà -grazie anche alla funzione di geolocalizzazione attivata a livello browser- verso il designer/developer più vicino alla vostra posizione geografica.
Collabfinder Un altro ottimo servizio per far incontrare designers e developers, con un focus particolare sullo sviluppo di web apps. Sono nate qui idee come Muxtape o Followcost.
3. Outsourcing
Che si parli di startup o di aziende avviate, sono molte le situazioni in cui può manifestarsi il bisogno di dirottare una parte del lavoro presso risorse temporanee esterne. L’outsourcing è precisamente questo, e quelle che seguono sono due ottime piattaforme per sperimentarlo.
Twago L’italiana Twago è un’affermata piattaforma per l’outsourcing e l’offshoring, pensata per connettere le imprese con una vastissima selezione di lavoratori dalle competenze più disparate.
Freelancer.com Semplicemente uno dei principali marketplace a livello mondiale per il reclutamento di lavoratori freelance.
4. Job boards
Sul modello delle tradizionali bacheche annunci, ma con uno stile fuori dalla massa. Due esempi da tenere presente.
Startupers Bacheca dedicata esclusivamente al sistema startup. Ci troverete normali offerte di lavoro così come annunci di ricerca co-founders. Caratteristica unica: nell’area a lato della pagina principale sono sparsi messaggi stralunati ognuno dei quali cela uno spassoso link. Vi invitiamo a provarli tutti senza indugio, e se il vostro datore di lavoro si stesse avvicinando con aria minacciosa non esitate a cliccare fulmineamente: “If your boss is coming click here” per una massiccia dose di umorismo da cubicolo 🙂
Crebs L’ottima Crebs è una job board tutta italiana con un focus sui lavori creativi. Grazie alla particolare attenzione posta nel design d’interfaccia e nella user experience il sito è bene organizzato e piacevole da navigare, felicemente libero dal sovraffollamento confusionario che affligge molte piattaforme dello stesso genere.
E ora, diteci la vostra. A chi vi affidate quando cercate partners e collaboratori?
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Takeshi Mifunehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngTakeshi Mifune2011-01-26 17:00:022011-01-26 17:00:02Reclutare talenti per la propria startup. 10+1 servizi utili
Vuoi fare Carriera nel Digital Business?
+100.000 professionisti e 500 grandi aziende hanno incrementato i loro Affari grazie a Ninja.
Non aspettare, entra subito e gratis nella Ninja Tribe per avere Daily Brief, Free Masterclass e l’accesso alla community di professionisti.