Dalle 15 il sito Governo.it è sotto attacco DoS, la negazione del servizio che era stata protagonista anche per Wikileaks. Come da Comunicato Stampa (insolito un attacco “annunciato”) il network hacker pro-Wikileaks ha cominciato l’attacco circa 20 minuti fa (ore 15 circa, con Twitter di nuovo mezzo principale per diffondere il messaggio).
Questo il comunicato stampa:
Nel comunicato qui sopra si legge che “bisogna difendere le libertà fondamentali dell’uomo. E gli “Anonymous” sono in prima linea per questi diritti”. Ancora: “il Governo italiano ha tra le sue priorità quelle di censurare il web, di rendere la giustizia uno strumento iniquo, di favorire la prostituzione (anche minorile), di praticare oscuri rapporti con la mafia, di corrompere e manipolare l’informazione per fini personali. Una situazione insostenibile per il popolo italiano”. Gli Anonymous sono contro la guerra e difendono la libertà, senza violenza. E’ ora di difendere la libertà e combattere le ingiustizie.
Questo l’altro tweet di “conferma” dell’attacco:
Il sito è raggiungibile a tratti.
Hashtag per monitorare la situazione: #opitaly #Anonymous
Secondo “Il Sole 24 Ore” il blitz degli Anonymous è stato respinto: la Polizia postale ha spiegato di essere a conoscenza della possibilità dell’ attacco informatico e di aver avvertito gli amministratori del sito per le contromisure per evitare l’oscuramento. Contromisure che, evidentemente, hanno sortito il loro effetto: l’attacco al sito del Governo italiano c’e stato, fanno sapere dalla Polizia Postale, ma finora non è stato di intensità tale da produrre il blocco del servizio.
UPDATE 2 (12-02)
Gli Anonymous colpiranno di nuovo. Domani 13 febbraio, alle 13, ci sarà di nuovo un attacco. Nel comunicato stampa, che vi mostriamo qui sotto, viene menzionata l'”Operation Italy part 2” con Target “Sorpresa“. Verrà attaccato di nuovo il sito Governo.it?
UPDATE 3 (13-02, ore 10)
Il sito Camera.it non è raggiungibile. Questo il target dell’attacco a sorpresa degli Anonymous?
UPDATE 4
Stavolta qualcosa è cambiato. Da comunicato stampa si poteva leggere le 13 come ora dell’attacco a sorpresa. Invece già dalle 10 era stato predisposto l’attacco a camera.it.
Meno prevedibili questa volta, il sito è ancora giù.
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https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Simosokehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngSimosoke2011-02-06 16:15:362011-02-06 16:15:36Governo.it sotto attacco degli Anonymous. [UPDATE] 13 febbraio: il target si sposta su camera.it
Oggi il social network più amato e discusso compie 7 anni! Ne ha fatto di strada da quando comprendeva solo il network degli studenti di Harvard ad oggi con 600 milioni di utenti. E’ stato un anno pieno di novità eccitanti, dall’introduzione dei nuovi gruppi a quella dei nuovi profili e della nuova inbox dai primi importanti passi nel mondo della geolocalizzazione con Places e Deals. Ed è stato anche l’anno di Mark Zuckerberg, rappresentato sul grande schermo con The Social Network e conquistatore, anche qui sempre discusso, del Person of the Year del Time.
Oscar Wilde diceva “Nel bene o nel male, purché se ne parli” e questo dobbiamo proprio riconoscerlo a Facebook: ci fa parlare e ci fa scrivere parecchio. E c’è da scommettere che scriveremo ancora molto in merito, magari proprio sul social shopping. Facebook ci ha cambiato la vita, trasformando il modo in cui ci relazioniamo con gli altri, le pratiche di marketing e anche quelle di protesta. Quindi non possiamo esimerci dal fargli tanti auguri, e che il prossimo anno possa essere sempre più ricco di piacevoli novità e di setting per la privacy più friendly!
"Mettiti nei panni di un maiale. Ferma la castrazione con noi! Gli animali soffrono, bisogna che interveniamo tutti"
La federazione della protezione animali tedesca grida per tutelare i diritti degli animali.
"Mettiti al posto di un cavallo. Ferma la marchiatura dei cavalli. Gli animali soffrono, cosa facciamo?
"Mettiti al posto di un visone. Non comprare pelli animali! Gli animali soffrono."
Advertising Agency: Frese & Wolff, Oldenburg, Germany Creative Directors: Uwe Linthe, Ingo Steuber Art Director: Thorsten Abeln Graphic Designer: Alexander Wille Photographer: Tim Thiel
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kiyoshihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKiyoshi2011-02-04 17:00:402011-02-04 17:00:40Non fare agli animali ciò che non vorresti fosse fatto a te: una campagna shock dalla Germania
Sembra un po’ l’automobile dei Ghostbusters con le ali, ha quattro ruote, vola davvero e si potrà veramente comprare.
Nel corso di quest’anno la compagnia americana Terrafugia (dal latino: fuga dalla terra ferma, nomen omen) produrrà la Transition Roadable Aircraft, a tutti gli effetti un’auto volante. Costerà tra i 150.000 e i 190.000 Euro, e sperano di venderne un paio di centinaia all’anno.
La società, finanziata in parte anche dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America, lavora in silenzio sul progetto sin dal 2006, ma sembra pronta a far partire le vendite. I proprietari delle Transition, ovviamente, dovranno avere effettuato almeno 20 ore di volo prima di poter spiegare le ali (letteralmente, le ali sono pieghevoli) e librarsi in aria, ma chi l’ha provata sostiene che è molto facile da pilotare. Era un colonnello dell’aeronautica, quindi immagino che la sua affermazione andrebbe presa con le molle, nel caso che un civile la acquistasse.
Riguardo alle specifiche tecniche: avrà un’autonomia di volo di circa 650 Km ed una velocità massima di circa 180 Km/h, diciamo quindi che si potrebbe andare da Roma a Milano in circa quattro ore, a patto di non trovare troppo traffico aereo.
Non mancano nemmeno gli accessori: la cabina e il cruscotto hanno controlli touch screen e c’è spazio per una valigia nel vano cargo. Con le ali chiuse può essere parcheggiata in garage e il rifornimento è possibile a qualsiasi stazione di servizio, visto che utilizza della normalissima benzina come carburante.
Ah, ha anche dei paracaduti integrati, ma non stiamo a sottilizzare! Magari non avrà moltissimo successo, ma è caduto il mito delle auto che volano…
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Luigi Ferrarahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngLuigi Ferrara2011-02-04 16:00:502011-02-04 16:00:50Notizia shock: le auto volanti esistono!
Non vorrete mica perdervi il corso in Tribal Marketing & Trend Research che Ninja Academy ha in serbo per voi! Sia mai!
Volete conoscere il programma? Siete belli concentrati? Bene! In quel di Milano, e soprattutto con la partecipazione straordinaria del Guru Bernard Cova, che ha appena pubblicato la nuova e riaggiornata edizione del best seller “Marketing Tribale”, ci destreggeremo tra tecniche di ricerca e analisi dei trend emergenti e segmentazione tribale 2.0 in chiave strategica. Comprenderemo meglio la filosofia manageriale del tribal marketing e capiremo come sostenere la propria tribù di clienti, con la possibilità di ottenere da essa sostegno e creatività. Per variopinte coreografie tribali, ci stiamo attrezzando!
Se siete ancora titubanti, la Ninja Academy vi assicura che si tratterà del corso più stimolante, diretto e appassionante a cui abbiate mai partecipato. Ne uscirete inebriati e infervorati! 🙂
I posti disponibili sono sempre e solo 30: solo i velociraptor con il click più rapido potranno iscriversi e partecipare.
QUI trovate il programma dettagliato del corso, mentre il form di iscrizione online lo trovate invece QUI.
Il corso sarà tenuto da professionisti che si confrontano ogni giorno con i problemi del settore, con i clienti e con i principali protagonisti del marketing italiano e internazionale. Insomma, mica pizza e fichi!
Vi abbiamo incuriosito abbastanza? Eh? Eh? E allora qui sotto trovate tutte le indicazioni a riguardo:
Dove: Milano, presso Ninja Academy, Via G.Zanella 54/56
Posti disponibili: max 30
Destinatari: Il corso fornisce modelli di riferimento, spunti creativi, strumenti teorici e pratici a professionisti e studiosi della comunicazione, in particolare a:
● Professionisti del marketing – Consulenti, Marketing Manager/Director, Product/Brand Manager
● Strategic Planner/Account/Creativi di agenzie di pubblicità/PR/eventi/media
Programma giornate:
18 febbraio 2011 – Tribal Marketing
Obiettivi:
Identificare l’esistenza di una tribù intorno al proprio brand. Ottenere sostegno e creatività dalla propria tribù di clienti. Fornire strumenti manageriali necessari a comprendere le caratteristiche di una tribù di consumatori.
Masters Ninja:
Alex Giordano – Strategic Planning Director dei Ninja Alessandro Caliandro – Responsabile Etnografia Digitale di Viralbeat e la partecipazione straordinaria di Bernard Cova
19 febbraio 2011 – Trend Research
Obiettivi:
Approfondire la tecnica di ricerca e analisi dei trend, attraverso la metodologia del Trendwatching Internazionale. Intercettare e mettere in relazione elementi apparentemente incongrui per trovare in essi una continuità, una ricorrenza, una matrice comune. Confrontare la metodologia del Trendwatching Internazionale con l’affine CoolHunting.
Masters Ninja
Patrizia Martello – Trendwatcher, consulente & docente alla NABA di Milano Alessia Zampano – Trendwatcher, consulente & docente all’Accademia del Lusso di Milano
Ricordatevi, miei cari guerrieri, che avete tempo fino all’11 febbraio per usufruire dello sconto Ninja, grazie alla modalità early booking: 540 € per la singola giornata, 960 € per entrambe! As usual, è altamente consigliato seguire entrambe le lezioni per avere una visione più completa sull’argomento.
Altra buona notizia: anche per questo corso è previsto un candy che vi consente di vincere un ingresso gratuito.
Per qualsiasi info e/o dubbio non esitate a contattare la maestra Ilaria e la maestra Franzina agli indirizzi ilaria [@] ninjamarketing.it o francesca [@] ninjamarketing.it o telefonate allo 02 899 26 128.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Ilaria Mangiardihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngIlaria Mangiardi2011-02-04 15:51:502011-02-04 15:51:50Milano 18-19 febbraio: Corso di specializzazione in "Tribal Marketing & Trend Research" #ninjacademy
Partite dalla Tunisia, le contestazioni si sono estese non solo ad Algeria ed Egitto, ma anche a Yemen, Gabon, Etiopia e Siria (dove ci si prepara alla manifestazione di domani, anche attraverso l’hashtag su Twitter #feb5).
Tutto è iniziato tutto con l’hashtag #Jan25 – l’hashtag di Twitter che appunto si riferisce al 25 Gennaio, il giorno della prima manifestazione in Egitto.
Se non lo avete già visto, vi consiglio di vedere questo video caricato su YouTube proprio il primo giorno della protesta (e che oggi ha ottenuto oltre 1 milione e 800.000 visualizzazioni) che mostra un ragazzo che ferma un blindato-idrante:
Mubarak, per paura di fare la fine delle’ex dittatore tunisino Bel Alì, il 28 Gennaio ha fatto oscurare Internet (e successivamente anche gli sms). Avete capito bene, non sono stati oscurati solamente i Social Network (Facebook, YouTube, Twitter, etc), ma proprio tutto Internet!
Sono bastati pochi minuti per spegnere la rete in tutto il paese, e come scrivono su Wired.it “spegnere Internet, al giorno d’oggi, non significa disattivare un accessorio di poco conto. Non significa spegnere la TV o il microonde. Significa spegnere un sistema di comunicazione attraverso il quale passano, per dire, esami clinici, denaro e piani d’emergenza”.
Questo perchè il governo di Mubarak ha obbligato le TELCO egiziane (Link Egypt,Vodafone/Raya, Telecom Egypt, Etisalat Mis) a “spegnere internet” all’interno del paese, come dimostrato anche nel grafico qui sotto, che mostra appunto l’andamento del traffico internet nel paese durante i giorni della rivolta:
Twitter – informazione real time in 140 caratteri: #Jan25 #Egypt #EgyRevolt
Alcune delle notizie su ciò che è stava succedendo nel paese sono comunque riuscite a trapelare in rete, ad esempio attraverso gli hashtag Twitter #Jan25 #Egypt #EgyRevolt che sono stati davvero una fonte inesauribile di informazione.
Prima di tornare al discorso censura, vorrei soffermarmi proprio su Twitter, e mostravi questa infografica realizzata da Sysomos – un’azienda molto conosciuta nell’ambito del social media monitoring, social media analysis e social media intelligence.
Sysomos ha analizzato circa 52 milioni di twitteri che hanno utilizzato gli hashtag relativi alle crisi in Egitto, Tunisa e Yemen, rilevando che solo 14.642 tweets (ovvero lo 0,027%) proviene dall’Egitto, dallo Yemen o dalla Tunisia.
Questo dato, se da un parte è da “prendere con le pinze”, perchè sono ancora molti i twitteri che non utilizzano la geolocalizzazione dei tweets (e immagino che in uno stato di caccia all’uomo siano ancora meno i twitteri che la utilizzano), dall’altra dimostra il forte attivismo e la partecipazione di persone non sono localizzate in nessuno dei tre paesi che stanno vivendo attualmente le crisi politiche.
Al Jazeera English: la fonte di informazione dell’ #EgyptRivolt
Sin dall’inizio delle proteste la tv araba Al-Jazeera English è stata la principale fonte di informazione riguardante la rivolta egiziana…Chissà, probabilmente un giorno verrà ricordata come La Radio Londra della Rivoluzione Egiziana.
La copertura mediatica di Al-Jazeera English infatti ha incluso:
– il live streaming via web cam posizionate in diversi punti cruciali del Cairo e trasmessotramite connessione satellite Nilesat;
– il live tweeting con gli aggiornamenti in 140 caratteri della situazione in Egitto;
– il live blogging, online a partire dal 28 Gennaio.
Il 30 Gennaio l’emittente è stata oscurata da parte del “nuovo governo” appena insediatosi (sempre a capo di Mubarak), perché accusata di essere contraria al regime. Insieme all’oscuramento dell’emittente, sono stati ritirati tutti gli accrediti dei giornalisti di Al Jasira English e 6 di loro sono stati arrestati.
L’emittente si è sin da subito organizzata per continuare a trasmettere, dando istruzioni su come aggirare l’oscuramento.
Gli Anonymous contro la censura Egiziana: #OpEgypt
Duranti i giorni della censura, molti dei tentativi di raggirarla sono stati intrapresi dagli Anonymous (#OpEgypt su Twitter e IRC), il gruppo hacktivism di cui vi ho parlato nell’articolo sulla Rivoluzione in Tunisia e nel caso Wikileaks.
Al governo egiziano:
Anonymous vuole che offrite libero accesso ai mass media nel vostro paese, senza censura.
Se ignorate questo messaggio, non soltanto attaccheremo il sito web del vostro governo ma Anonymous farà in modo che i mass media internazionali sappiano la verità e vedano il quotidiano orribile che imponete al vostro popolo.
Google e Twitter aggirano la censura: @Speak2Tweet
Nei giorni scorsi un gruppo di ingegneri di Twitter, Google e SayNow (una start up specializzata in servizi di voice messaging) ha elaborato un servizio chiamato “Speak to Tweet“.
Il servizio consente agli utenti egiziani di mandare i loro tweets via telefono. I tweets realizzati con questo sistema vengono pubblicati direttamente sull’accout Twitter @speak2tweet:
Tre numeri attivi da ieri: +16504194196, +390662207294, +97316199855, gli utenti chiamano per lasciare un messaggio vocale che viene immediatamente convertito in un file audio (lo salva in Wav e lo converte in Flash) e reso disponibile sulla piattaforma di SayNow. Basta un attimo e i loro messaggi tornano a invadere la rete. [Fonte: Il Fatto Quotidiano]
***
E mentre dalla giornata del 2 Febbraio Internet è tornato a funzionare in tutto il paese, la lista dei giornalisti (e attivisti blogger) minacciati, aggrediti, arrestati continua ad allungarsi..
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https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Silviahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngSilvia2011-02-04 14:00:072011-02-04 14:00:07Egitto: Google, Twitter, Al Jazeera English e gli Anonymous contro la censura [CASE STUDY]
Ve lo avevamo già anticipato nell’articolo di Mirko Pallera del 25 novembre – dove si parlava di (e con) Sam Graham-Felsen, colui che fu il chief blogger durante la campagna elettorale di Obama, ma ora è una certezza e ve la confermiamo:
Ninja Academy, in collaborazione con Lo Spazio della Politica, è stra-orgogliosa di presentare – e qui tenetevi forte, ..il corso in Politica 2.0 in programma il 4 e 5 marzo a Milano!
Volete scoprire come vincere le elezioni grazie all’ausilio dei social network?
Vi siete chiesti come i social media stiano cambiando il mondo della politica e della pubblica amministrazione?
Vi state spremendo le meningi ma non riuscite a comprendere appieno come Barack Obama sia riuscito a catalizzare una così grande attenzione verso la sua, al tempo solo ipotetica, nomina a Presidente degli Stati Uniti?
E magari siete pure curiosi di approfondire anche le case history nazionali come quella di Nichi Vendola, considerato l’Obama italiano?
Beh, allora non ci sono scusanti che tengano: questo è, nel modo più assoluto, il corso che fa per voi!
Un team di gloriosi-illustri-esimi relatori professionisti ci accompagnerà in questa nuova avventura, assolutamente innovativa e specializzante, alla scoperta dell’evoluzione e dell’interconnessione tra la politica tradizionale e quella 2.0!
Qualche nome? Ma.. vi state tenendo forte, vero? Bene! 😉 Allora i nomi ve li facciamo tutti:
Luigi Crespi, Michelangelo Tagliaferri, Dino Amenduni, Alessandro Tartaglia, Alex Giordano e, direttamente da “Lo Spazio della Politica”, Alessandro Aresu, Moris Gasparri, Daria Santucci, Federica Colonna e Raffaele Mauro.
Ma con il “cast” leggendario che Ninja Academy vi offre, ditemi voi: come potreste anche solo minimamente pensare di lasciarvi scappare un corso di questo tipo?
E allora bando alle ciance e che le iscrizioni abbiano inizio! Come premio non viene offerta nessuna scorciatoia politica ma fino al 25 febbraio vi assicuriamo lo sconto sul costo totale grazie alla modalità early-booking!
Pronti a scoprire per filo e per segno il programma delle due giornate? Cliccate QUI e sarete accontentati! Per il form di iscrizione cliccate invece QUI.
Ricapitolando:
Dove & Quando: Milano, 4-5 marzo
Destinatari: Il corso fornisce modelli di riferimento, spunti creativi, strumenti teorici e pratici a professionisti, studiosi ed appassionati della politica, in particolare a:
– Parlamentari, assessori e consiglieri regionali e provinciali, amministratori locali, assistenti politici, giornalisti e addetti stampa, militanti politici e cittadini impegnati nell’associazionismo
– Funzionari P.A. di ogni livello
Programma giornate:
4 marzo 2011 – “Politica 2.0: Come vincere le elezioni con Facebook”
Obiettivi:
Esaminare e comprendere le dinamiche della politica e della pubblica amministrazione in relazione alla popolarità dei social media. Valutare l’impatto dei social media nella società e le sue conseguenze politiche di breve e lungo periodo. Approfondire e contestualizzare le case history nazionali e internazionali, prendendo come esempio Nichi Vendola per l’Italia e Barack Obama per gli Stati Uniti. Imparare ad utilizzare i social media per campagne elettorali e branding di personaggi politici.
Masters Ninja:
Luigi Crespi –Analista e sondaggista, ha inventato il contratto con gli italiani di Berlusconi e la megacampagna «Meno tasse per tutti»
Michelangelo Tagliaferri –Fondatore della Fondazione Accademia di Comunicazione di Milano
Raffaele Mauro –Strategic Advisor de “Lo Spazio della Politica”
Alex Giordano – Strategic planning director dei Ninja
Federica Colonna –Consulente politica e cofondatrice dello studio professionale Dueccì
Alessandro Tartaglia – Cofondatore di FF3300 e docente di Design della Comunicazione
5 marzo 2011 – “Politica 2.0: Come usare i social media per avvicinare i cittadini alla politica e alla pubblica amministrazione”
Obiettivi:
Approfondire le reali possibilità di incontro tra politici e cittadini, grazie all’uso dei social media. Comprendere l’evoluzione e l’interconnessione tra il mondo della politica tradizionale e la politica 2.0. Analizzare e valutare le nuove risposte della politica alla domanda di fiducia e trasparenza che viene dai cittadini.
Masters Ninja:
Dino Amenduni – Responsabile nuovi media e consulente per la comunicazione politica di Proforma e coordinatore dello staff social media di Nichi Vendola
Alessandro Aresu – Cofondatore e direttore generale dello Spazio della Politica
Moris Gasparri – Cofondatore, direttore editoriale e social media strategist dello Spazio della Politica
Daria Santucci – Esperta di e-partecipation e innovazione nella P.A. Lavora per la Camera di Commercio di Torino ed insegna Semiotica della Comunicazione Web all’Università di Torino
Dose di fosforo per le vostre testoline: fino al 25 febbraio potete usufruire dello sconto Ninja, grazie alla modalità early booking: 540 € per la singola giornata, 960 € per entrambe!
Consiglio spassionato: è altamente consigliato seguire entrambe le lezioni per avere una visione più completa sull’argomento.
Last but not least, non dimenticatevi del corso imminente in Tribal Marketing & Trend Research, che avrà luogo il 18 e 19 febbraio presso la Ninja Academy di via Giacomo Zanella 54/56 a Milano, con, tra le altre, l’imperdibile e preziosissima partecipazione di Bernard Cova, guru e inventore del Tribal Marketing, che ha appena pubblicato la nuova e aggiornata edizione del best seller “Marketing Tribale“.
Udite udite: il libro sarà compreso per ognuno di voi nel prezzo del corso!
Per qualsiasi info e/o dubbio non esitate a contattare il team Ninja Academy nonché Ila & Franzina agli indirizzi ilaria [@] ninjamarketing.it o francesca [@] ninjamarketing.it o telefonate allo 02 899 26 128.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Ilaria Mangiardihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngIlaria Mangiardi2011-02-04 11:27:342011-02-04 11:27:34Milano 4-5 marzo: Corso di specializzazione in "Politica 2.0" #ninjacademy
Fermatevi un attimo, e alzate gli occhi al cielo. Uccelli? Alieni? Superman?
Nulla di tutto questo, bensì un centinaio di aeroplanini di carta bianchi e rosa, con Memory Card HDa bordo, direttamente dallo spazio. La curiosa iniziativa è stata presa da Samsung, per testare la resistenza del suo nuovo prodotto e lanciarlo, letteralmente, sul mercato.
Le Memory Card sono state uploadate con i messaggi, video e foto degli utenti del sito Projectspaceplanes , e sganciate a 30.000 metri di altezza.
Chi si imbatterà negli aeroplanini superstiti, potrà controllare che i contenuti siano ancora integri e caricarli sullo stesso sito, per scambiarli condividerli con gli altri utenti.
Tamer Shaaban è riuscito a ottenere circa 1 milione di visualizzazioni con una giustapposizione abbastanza emozionante della tragedia egiziana che ha preso il via ufficiale il 25 Gennaio scorso, con la rivoluzione contro il governo Mubarak.
La tragedia ha coivolto non pochi morti e feriti tra il popolo e la polizia, e nel video accompagnato da un pezzo musicale coinvolgente, uomini inferociti urlano contro il Governo Egiziano paragonandolo al Sangue e alla Violenza, senza lasciare un minino di spazio al razionicio che ormai sembra esser scomparso.
Un popolo stanco, sfigura con contentezza l’immagine di Mubarak e urla per rivendicare un’unità nazionale e nuove elezioni parlamentari.
Il tragico e commovente video termina con una vecchia citazione del presidente Kennedy che esemplifica l’ideologia da cui parte la violenza egiziana di questi giorni: “Coloro che rendono impossibile una rivoluzione pacifica, rendono inevitabile una rivoluzione violenta”.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Guglielmo Rubertihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngGuglielmo Ruberti2011-02-03 16:00:562011-02-03 16:00:56Un video su YouTube racconta la rivoluzione egiziana
Anno nuovo, tassa nuova (o quasi). Vi ricordate la tassa sull'Equo Compenso introdotta l'anno scorso? Quest'anno scatta l'aumento di tariffe, con il conseguente aumento dei prezzi di vendita. Chi ci guadagna? La SIAE ovviamente!
1 – Provo a stimolarvi anche l’udito oltre la vista. Vi pregherei quindi di far partire il video sotto prima di continuare a leggere:
2 – Vi pregherei inoltre di non gridare subito al Comunista, ma di fermarvi a riflettere due secondi dopo aver letto.
3 – le parti con il titolo evidenziato in rosso sono gli approfondimenti giuridici della nostra giurista Morena Ragone, aka Wiki Kinetic-Kindred. Un esperimento di articolo scritto… a quattro mani!
Che cos’è l’Equo Compenso
Come avrete notato, la canzone che vi ho fatto lanciare in sottofondo è Money dei Pink Floyd, che mi sembrava molto adatta al tema che stiamo per trattare, specialmente i rumori della sua intro, visto che parliamo di soldi, e tanti.
L’Equo Compenso, senza fare giri di parole, è una nuova tassa, introdotta all’inizio dello scorso anno. Malgrado il ministro Bondi non fosse d’accordo quando il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, dichiarando a Repubblica che
“è previsto da anni nel nostro sistema, in particolare dal decreto legislativo n. 68/2003, che ha attuato una direttiva comunitaria. Non è una tassa ma un compenso dovuto per legge a soggetti privati. Paesi come la Francia, la Germania e la Spagna (e altri ancora) hanno previsto da tempo tale compenso e lo hanno stabilito in misura ben più alta di quanto lo abbiamo fatto noi”
e ancora che
“proteggere il diritto d’autore è un modo per consentire a creatori, interpreti ed esecutori di proseguire la propria attività e preservare la loro autonomia e dignità”.
Ebbene, io(ma non solo io), credo proprio invece che sia una tassa. Anzi, più che una tassa, è un vero e proprio regalo alla SIAE! E’ vero che esisteva già nel nostro Paese, ma solo su CD/DVD e masterizzatori. E’ vero anche che l’equo compenso è disciplinato in altri paesi, ma non a questi livelli e non esteso a così tanti prodotti.
Varie associazioni di consumatori ed industriali si erano mosse subito l’anno scorso, ritenendo il provvedimento assurdo e sproporzionato, ma non avevano ottenuto nulla.
APPROFONDIMENTO – DIRITTI DIGITALI
L’equo compenso è stato introdotto in Italia dalla legge 93 del 1992.
L’art. 71 septies, inserito all’interno della legge 633 del 1941 dal decreto legislativo n. 68 del 2003 – con la quale si è recepita la direttiva 2001/29/CE “sull’armonizzazione di taluni aspetti del diritto d’autore e dei diritti connessi nella società dell’informazione” – lo ha solo adeguato alla normativa europea, prevedendo espressamente che “Gli autori ed i produttori di fonogrammi, nonché i produttori originari di opere audiovisive, gli artisti interpreti ed esecutori ed i produttori di videogrammi, e i loro aventi causa, hanno diritto ad un compenso per la riproduzione privata di fonogrammi e di videogrammi di cui all’articolo 71-sexies“.
Si tratta effettivamente di un compenso per la realizzazione di una copia privata di un’opera: non c’è, infatti, alcun emolumento che va allo Stato, come invece accade per le tasse.
Come funziona e quali sono le conseguenze
Si applica a tutti i dispositivi multimediali dotati di memoria interna: hard disk, memory card, chiavette USB, lettori MP3, cellulari, televisori dotati di hard disk, decoder, CD/DVD/Blu-ray, PC, computer portatili, tablet e chi più ne ha più ne metta… su qualsiasi cosa riusciate ad immaginare che abbia capacità di archiviazione dati (anche se non è tecnicamente possibile che contenga dei file di grandi dimensioni, come un film ad esempio) grava questa tassa.
E’ prevista in pratica, da parte delle case produttrici, la corresponsione di una cifra (variabile in base alla capacità di archiviazione dei suddetti dispositivi) alla Società Italiana degli Autori ed Editori (o SIAE).
Perchè tutto questo? Perchè POTENZIALMENTE (cioè indipendentemente dall’uso reale che poi ne viene fatto) ognuna di quelle periferiche potrebbe danneggiare il diritto d’autore, qualora vi fossero immagazzinate copie private (legittime) dei contenuti multimediali acquistati: esempio, se compro un CD (originale ovviamente) e converto le tracce in MP3 per ascoltarle anche sul mio lettore musicale portatile, NON ho nel modo più assoluto commesso una violazione del diritto d’autore, ma la SIAE prende ugualmente il compenso per l’atto la copia, che viene considerata in pratica ugualmente illegale.
La tassa non cade direttamente sui consumatori come l’Imposta sul Valore Aggiunto, ma deve essere corrisposta dalle case produttrici, le quali, di conseguenza, sono costrette ad aumentare i prezzi di vendita al pubblico. Per vedere nel dettaglio le tariffe applicate ai vari dispositivi ed alle varie capacità, vi rimando all’Allegato Tecnico del Decreto, presente sul sito del Ministero dei Beni Culturali. Comunque, si va da pochi centesimi fino alle decine di Euro, che non sono pochi tutto sommato! Ancora più pragmaticamente, guardate gli aumenti dei prodotti sull’Apple Store italiano in questo articolo di Apple Blog.
APPROFONDIMENTO – DIRITTI DIGITALI
Sono d’accordo sul funzionamento del compenso, che colpisce indiscriminatamente tutti i supporti di archiviazione digitale, cellulari compresi, anche se con memoria destinata a tutt’altro uso rispetto alla ‘riproduzione privata di fonogrammi e di videogrammi’.
La norma, invece, sembrerebbe scritta per colpire la realizzazione di copie private tramite apparecchi e supporti che siano specifici per la riproduzione privata di fonogrammi e di videogrammi. Il decreto ministeriale sembra avere, in questo senso, davvero poco di ‘equo’, prendendo in considerazione il solo compenso, comunque dovuto!
Ad ogni modo, l’atto di copia in sè, anche se di copia privata, comporta una intrinseca ‘violazione’ del diritto d’autore (e uso appositamente il virgolettato): il copyright nasce, appunto, quale compenso per la copia delle opere – in seguito alla nascita della stampa a caratteri mobili – a qualsiasi scopo essa sia effettuata.
Non sarebbe corretto, pertanto, a termini di legge ovviamente, dire che se la copia è ad uso privato non è dovuto alcun compenso: l’acquisto di un sopporto contenete l’opera – o di un file di essa – concede all’acquirente una licenza per l’uso di una copia dell’opera stessa. Finchè l’opera ed il supporto che la conteneva (vinile, audiocassetta, pellicola) erano un tutt’uno, il problema era di più agevole soluzione.
E’ chiaro che con l’avvento del digitale le cose sono ora del tutto differenti e decisamente più complesse. Il diritto di riproduzione, comunque, appartiene a chi è titolare dei diritti di sfruttamento economico dell’opera: concedendo una deroga per la copia privata – che diviene così lecita – pertanto, il legislatore ha introdotto un meccanismo compensativo, proprio istituendo l’equo compenso. Per quanto riguarda gli aumenti di alcune aziende, vorrei porre una domanda ai nostri lettori: siamo davvero sicuri che dipendano solo ed esclusivamente dall’equo compenso, e non, magari, dalla volontà di specularci sopra, attribuendo ogni colpa alla SIAE?
Qualche speranza c’è ancora
Quest’anno le tariffe di Equo Compenso dovranno aumentare ulteriormente, e per chi compra in Italia ci sarà un’altra bella mazzata (pensate che i ricavi della SIAE sull’Equo Compenso sono passati dai circa 70 milioni di Euro del 2009, prima dell’emanazione del Decreto, ai 300 milioni stimati nel 2010, e destinati a salire ancora nell’anno corrente), ma non dobbiamo disperare: alcuni produttori hanno cominciato a vendere computer o periferiche senza memorie, da acquistare a parte, magari all’estero.
Infatti acquistando all’estero, sempre restando nei confini dell’Unione Europea, ci si può avvantaggiare di sconti sul prezzo, sulle spese di spedizione e dell’assenza di spese doganali. Provate un po’ a confrontare i prezzi e vedrete che differenze!
Altre buone notizie ci vengono direttamente dalla Corte di Giustizia Europea: un caso simile era stato portato dinanzi alla Corte dall’azienda spagnola Padawan, che era stata multata dallo Stato per non aver corrisposto l’equo compenso al loro equivalente della SIAE. Ad ottobre 2010, la Corte ha così sentenziato, dando ragione alla Padawan:
“L’ammontare del compenso deve essere strettamente correlato all’effettivo pregiudizio arrecato ai detentori dei diritti, e là dove questo sia minimo, il pagamento del compenso non è dovuto.”
Il compenso per copia privata è da considerarsi indipendente a quello per le copie illegali, e non deve dunque compensare il titolare del diritto d’autore per queste ultime. Si spera, dopo il caso spagnolo, che la questione venga valutata anche dal nostro Governo (tra uno scandalo sessuale e l’altro, si intende), perchè siamo in piena era digitale, e tassare l’equo compenso sembra proprio il retaggio di un’era precedente.
APPROFONDIMENTO – DIRITTI DIGITALI
Effettivamente, l’utilizzo di dispositivi privi di memoria è un artificio spesso utilizzato per evitare di corrispondere l’equo compenso al momento dell’acquisto, riservando l’acquisto della memoria di massa ad un momento successivo, magari tramite siti online esteri: in molti casi, però, le differenze di prezzo sono relative più agli sconti praticati online ed alla comparazione che l’acquirente fa alla ricerca del prezzo più vantaggioso, che non al mancato versamento del compenso previsto dall’artciolo 71 septies nel paese di produzione.
In effetti, il recepimento della direttiva non è stato uniforme in tutte le sue parti, creando, così, non solo una disomogeneità nei diversi paesi europei, ma vanificando quello che era proprio l’intento della direttiva 2001/29/CE, ossia l’armonizzazione di taluni aspetti del diritto d’autore e dei diritti connessi nella società dell’informazione.
La sentenza che citi, effettivamente, ha sancito alcuni principi importanti: la necessità di applicazione uniforme delle normativa in tutti i paesi nei quali è stata introdotta l’eccezione per copia privata; l’impossibilità di applicare indiscriminatamente l’equo compenso a qualsiasi suporto di archiviazione, in contrasto con le previsioni della direttiva comunitaria; qualora esso non sia messo a disposizione dell’utenza privata e non venga destinato alla copia privata.
La sentenza, quindi, sancisce contemporaneamente il principio inverso: se è vero che l’equo compenso non può essere richiesto indiscriminatamente anche per i supporti non destinati all’utenza privata o alla copia privata, è, al contrario, legittimo che venga richiesto in relazione ai supporti destinati all’utenza privata, indipendentemente dall’accertamento dell’effettivo utilizzo di essi per la realizzazione di copia privata. Ciò che rileva, in tal caso, è la disponibilità delle apparecchiature stesse, e non l’effettiva realizzazione delle copie: basta questo, infatti, a rendere legittima l’imposizione.
Ora: è ovvio che io potrei anche non essere d’accordo, ma tale è la situazione normativamente prevista. Per cui, raccolgo e amplifico l’invito che rivolgi al legislatore: vogliamo parlare compiutamente di diritto d’autore e rivedere l’impianto della normativa alla luce dello sviluppo delle nuove tecnologie? Credo sia davvero arrivata l’ora di farlo…
Cari politici e politicanti, dopo aver liberato il Wi-Fi (o quasi), vogliamo rivedere anche la normativa sulla proprietà intellettuale?
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https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Luigi Ferrarahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngLuigi Ferrara2011-02-03 15:00:482011-02-03 15:00:48L'Equo Compenso aumenta ancora: regalone alla SIAE e mazzata ai consumatori!
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