Le sfide del marketing tribale, raccontate da Nestlè e Ferrero [TRIBAL]

Bypassando la definizione di marketing tribale – per semplificare – osserviamo con metodo critico e netnografico quello che ci succede, non intorno bensì…dentro!

Oggi esistono migliaia di comunità di consumo, nate per fare leva sul bisogno di condividere una passione, un hobby, un’abitudine… e le marche più sveglie e attente ne colgono l’opportunità.

Nestlè

Tra le più affermate multinazionali al mondo, Nestlè ha compreso cosa voglia dire marketing tribale e lo implementa in modo eccellente, comunicando un’idea di condivisione di valori e interessi rilevante per il target.

Il benessere, la forma fisica, la leggerezza e la famiglia (intramontabile valore Italiano che non fallisce mai) sono tutti sapientemente esplicitati nella community My place al fine di entrare in un mondo costruito sulla nutrizione e sulla salute; un driver assolutamente interessante che non si limita a dispensare quei consigli che le diete ferree impongono.

L’aspetto più interessante è proprio nella creazione di eventi a sfondo salutistico che ormai l’azienda sostiene da anni: “ Le Olimpiadi delle famiglie“, che Nestlé organizza per il quarto anno consecutivo a Roma, Milano e Napoli: un’occasione preziosa per comunicare in modo originale e divertente un tema socialmente rilevante come quello dell’alimentazione e della cura di sé attraverso l’attività fisica.

Genitori e bambini sono impegnati in una serie di prove: percorso di equilibrio, corsa con i sacchi, gara di freccette, mountain bike, arrampicata, bowling, basket, calcio, la gara degli 8 bicchieri e il nuovissimo gioco Nutrikid, una staffetta durante la quale i piccoli hanno imparato ad apparecchiare una tavola con un pasto completo ed equilibrato. Non solo: nutrizionisti e specialisti dell’allenamento possono confrontarsi con i tantissimi interessati dispensando suggerimenti di carattere nutrizionale e legati all’attività fisica.

Ferrero

Non poteva certo mancare all’appello il marchio più goloso e Italiano del mondo: Ferrero! Intorno al brand Nutella si è creata una community davvero divertente, dove è possibile iscriversi per partecipare ad una serie di eventi e lasciarsi consigliare su come preparare una colazione leggera ed equilibrata… a base di Nutella, è il minimo 😉

Il sito MyNutella coinvolge i massimi esperti di Nutella (ovvero, noi tutti) che aggiornano continuamente il blog per esprimere la propria idea di “Good Morning”… perchè è dalla colazione che comincia la giornata.

Questa community assume la conformazione di un vero e proprio social network grazie alla possibilità di cercare gli altri utenti sul sito, elemento ormai alla base dei concetti di condivisione, comunità e scambio.

Condividere e condividere. Questo è lo spirito del marketing tribale; aggregare chi ha gli stessi interessi e far percepire la sensazione di dare tutti un morso allo stesso prodotto guardandosi poi negli occhi con le stesse facce compiaciute.
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Tips & Tricks Mobile con… Fulvio Rubini [Mobile Experience]

In questo post facciamo alcune domande veloci a Fulvio Rubini per scoprire alcuni Tips & Tricks del Mondo Mobile e magari di qualche interessante StartUP. Infatti, Fulvio è il nostro editor della sezione Startup di Ninja Marketing (leggi qui il suo profilo).

Caro Fulvio sei Pronto?

Un..due.. tre.. viaaaaa!

1] Quali sono i device mobile che usi e quanti device mobile hai?

Ho solo un iPhone 4 nuovo di zecca, attivato un mesetto fa! Direi che per adesso mi basta quello, però sogno un tablet, magari l’iPad oppure qualcosa di nuovo che uscirà visto che a quanto pare sarà l’anno del tablet!

2] Quali canali di comunicazione usi di più per lavoro e per socializzare?

Quelli classici, Facebook e LinkedIn sia per i contatti personali che per il lavoro e per condividere con i miei amici le cose che trovo interessanti.

Senza dubbio Skype per le chiamate, sia di lavoro che personali. Forse questo è lo strumento che uso di più’.

Per il resto un po’ tutto, bisogna solo avere ben chiaro a cosa servono i vari strumenti e usarli nel modo migliore. E per questo sono ottime le guide presenti qui su NinjaMarketing.

3] Hai scelto di avere un device per un avere un App o hai scelto il device e poi hai scoperto le Apps?

Ho scelto il device sinceramente. Sono un utente Mac da tanti anni e l’affidabilità che mi ha dato questa macchina sinceramente non me l’ha mai data nessun’altra.
Per questo motivo ho scelto l’iPhone, sapevo che non mi avrebbe deluso. Bè poi le apps sono un mondo parallelo a Internet, è come scoprire una rete nella rete, senza confini e con una crescita inarrestabile. Proabilmente soffriremo di apps overload fra un po’ di tempo! 🙂

4] Quali sono le Apps di cui non potresti fare a meno?

AroundMe per trovare le cose vicino a me, idea semplice, ma funziona ed è affidabile. Chomp per trovare le app che mi servono in modo semplice e personalizzato. Sugarsync per sincronizzare i file dal pc (a differenza di Dropbox ti danno 5gb di spazio libero gratuitamente), Instagram per scattare le foto più’ belle del mondo. Il Car Finder di Augmented Works per ritrovare sempre la mia macchina grazie alla realtà aumentata :). E infine porto sempre con me le mie radio preferite, Lifegate e Virgin Radio con le loro apps. (ovviamente senza tralasciare le apps di Facebook e Skype)

5] Quali sono le Apps che usi per lavoro e/o ti sono utili come Ninja esperto della sezione Startup?

Per rispondere a questa domanda mi sono rivolto al miglior punto di riferimento per il mondo startup in Italia al momento, Italian Startup Scene, facendo scegliere a degli startupper le loro apps preferite!

Andrea Giannangelo di Iubenda suggerisce:
Evernote, per prendere nota di tutto attraverso immagini, testo o registrazioni vocali, e sincronizzarlo con i propri devices.
Abbyy BCR per scannerizzare e conservare i biglietti da visita che si raccolgono in giro e trovare velocemente le persone che incontriamo sui social network.
MetrO, una guida ai mezzi pubblici di circa 400 città del mondo
Track-r per gestire in mobilità i tuoi progetti e collaborare con il tuo team di sviluppo

Roberto Medri di Etsy suggerisce:
Things, la piu’ famosa app per fare to-do-list
iA Writer, un app (solo per iPad), conosciuta come il tool per la “videoscrittura senza fronzoli” in stile blocco note, ma con delle feature interessanti, come l’upload diretto su Dropbox.

Renato Gabriele Ucci suggerisce:
Domain.r, per la ricerca di informazioni sui domini
Analytics Agent, per tenere sotto controllo le statistiche di Google Analytics riguardanti il nostro sito;

Ne aggiungo altre tre per dare il mio contributo:
Idea Sketch, ottimo per “disegnare le proprie idee” e non dimenticarsi mai nulla di ciò che ci passa per la testa
Crunchmap, una mappa delle startup presenti nel database di Crunchbase in Italia e nel mondo.
Hashable, un’app che ti permette di inviare tweet immediati con hashtag #intro (per mettere in contatto due persone), #justmet o tanti altri legati all’attività di networkingdr

6] Qual è stata l’ultima app che hai scaricato?

Colorize, un’app che ti permette di dare un tocco di colore alle tue immagini in modo semplice e immediato!

Ecco a voi tutte le Apps citate in questo post.

FacebookLinkedInSkypeAroundMeChompSugarSyncInstagramCar FinderRadio LifegateVirgin Radio ItalyEvernoteABBYY Business Card Reader FreeMetrOTrack-rThingsiA WriterDomainrAnalytics Agent Lite Google Analytics adwords adsense conversion EcommerceIdea SketchCrunch MapHashable MobileColorize

Consigliaci quali StartUp Italiane nascono per innovare il mondo mobile phone! Inviaci una email su mobile[@]ninjamarketing.it 😉

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Il fenomeno virale Barbra Streisand [CASE STUDY]

Chissà se lo avrebbe mai immaginato, la poliedrica Barbra (cantante, attrice, compositrice, produttrice, regista, titolare di molti tra i più importanti premi del panorama americano e mondiale, Oscar compresi) di tornare alla ribalta, questa volta, per la particolare sonorità del suo nome.

Sapete già di cosa sto parlando, vero? Un tormentone ancor più che virale, oserei dire virulento, che si è sparso a macchia d’olio su tutti i canali mediatici possibili. Televisioni, radio, Internet, il motivetto ci segue in sottofondo nei negozi, rimbomba nelle casse delle discoteche e nelle nostre teste. Ovunque.

Barbra Streisand a parte, di novità in questo pezzo c’è ben poco. Non ci sono più i tormentoni di una volta? Nulla di strano in realtà, il genere  disco è avvezzo a realizzare cover di brani più famosi. Gli autori dell’orecchiabile canzoncina house-disco, i Duck Sauce, si sono spinti oltre hanno avuto un successo insperato realizzando -udite udite- una cover di una cover!

La canzone alle origini è del 1973, si chiama Hallo Bimmelbahn ed è di una band tedesca, i Nighttrain. Da qui è tratto il celeberrimo vocalizzo “uhuhuhuh”, già all’epoca molto apprezzato, tanto che è stato ripreso nel 1979 da un’altra band, i Boney M., nella loro “Gotta go Home”. Ecco che, con un po’ di campionature, si arriva ai giorni nostri. I Duck Sauce hanno riportato dunque in auge un motivetto accattivante e demenziale quanto basta, con tutte le caratteristiche del perfetto tormentone: un omaggio alla cantante/attrice americana, anche nella copertina del singolo, che riprende l’album  “Guilty” della Straisand e le mette il becco, da perfetta “Duck” 🙂

Per incoraggiarne la diffusione e la condivisione in Rete, non è mancato l’ausilio di un dvertente videoclip in cui compaiono molti personaggi noti nel mondo della musica: Pharrel Williams, Questlove, Santigold, dj Premiere e tanti altri.  Tutto ciò non è sfuggito ai consumatori-produttori del Web 2.0, che se ne sono appropriati rivisitandolo in mille modi diversi.

Vi sarete certamente già imbattuti nelle innumerevoli parodie che impazzano su YouTube e Facebook: cosa succederebbe, in uno dei momenti di massimo pathos del film 300, se Leonida fosse preso da un’improvvisa smania discotecara?

Non possono mancare la versione dei Simpson e quella di  Peter Griffin ; viene chiamato in causa persino Fabri Fibra, (per la serie: chi più tormentoni ha, più ne metta!) sino ad arrivare all’assonanza con la nostrana Barbara D’Urso. Iniziano giustamente a levarsi le voci di chi non ne può più, e si ribella

Che lo strano fenomeno stia giungendo al termine? In ogni caso, anche noi Ninja ci siamo divertiti un pochino, grazie all’applicazione che permette di personalizzare il brano a proprio piacimento 😉

E voi che ne dite?  Non potete fare a meno di scatenarvi sulle  note di questa canzoncina, o iniziate a soffrire di orticaria ogni qualvolta vi si propone?  Fateci sapere che ne pensate!

Master in Brand Communication e pratiche di networking di Urbino

Questo articolo è realizzato in collaborazione con la facoltà di Sociologia dell’Università di Urbino “Carlo Bo”.

Cari Guerrieri,

proprio qualche giorno fa, vi ho parlato del Master in Brand Communication e pratiche di networking: si tratta di un Master di primo livello della durata di un anno (Marzo 2011 – Marzo 2012), che si svolgerà presso la Facoltà di Sociologia dell’Università di Urbino “Carlo Bo”.

Come sapete, il Master in Brand communication e pratiche di networking si basa su un mix di insegnamenti volti a formare professionisti abili ad intervenire nei processi decisionali e strategici nell’ambito della brand communication: se da grandi volete diventare web brand manager, social media consultant, web analyst, media & research specialist, digital marketing manager, web content manager, online media planner, questo è il Master per voi! 😉

Se vi sentite smarriti nel mondo del lavoro, non fate come Paul! 😉

Ricordandovi che il termine per le (pre)iscrizioni scade il 18 febbraio 2011 e che i posti disponibili sono 30 (di cui uno gratis che verrà assegnato allo studente più meritevole!), di seguito troverete tutte le informazioni sul programma del Master e sui docenti! 😉

Il Programma del Master

Il programma si compone di una serie di conoscenze di base che riguardano il brand e il marketing:
Lingua inglese per le imprese
Network theory e digital culture
Analisi e teoria del brand e delle pratiche di consumo
Strumenti e strategie per l’analisi della brand reputation
Comunicazione aziendale e internet marketing
Metodologia e tecnica della ricerca

Una parte specifica di studio sugli strumenti preferenziali per operare in ambiente 2.0:
Web management
Strumenti di comunicazione non convenzionale
Strategie e tecniche di social media marketing
Metodi di rilevazione e analisi dei pubblici digitali e degli ambienti 2.0

Una parte di laboratori volti a preparare all’uso e alla gestione della brand communication on line:
Strumenti di web analytics
Introduzione ai modelli e alla gestione delle interfacce web e net-oriented
Stages o tirocini o field project
Laboratorio di web strategy

I docenti del Master

Il Master vanta tra i docenti, scelti tra accademici di spicco ed esperti, un team di qualificati professionisti che lavorano attualmente per le più prestigiose aziende del panorama economico nazionale ed internazionale: Andrea Ancarani (responsabile comunicazione e marketing di Eden Viaggi), Emanuele Callioni (direttore marketing di Mediaset.it), Giovanni Ciampaglia (Responsabile Web Marketing di Technogym), Luca Conti (Pandemia), Alex Giordano (Co-Founder Ninja Marketing), Claudio Tonti e Raffaella Mariotti (Strategyc Team di Websolute).

***

Per informazioni dettagliate sui corsi, costi e modalità di iscrizione è possibile contattare o iscrivervi presso Servizio Front Office – Ufficio Alta Formazione, Via Saffi n.1, Urbino (altaformazione@uniurb.it ) oppure potete contattare Chiara Lolli tutor del master, all’indirizzo chiara.lolli@uniurb.it.

Invece bando, programma e struttura didattica del Master sono consultabili e scaricabili su www.uniurb.it alla voce “didattica”, oppure cliccando QUI!

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Apple lancia un nuovo incredibile computer a Codemotion: Apple C64 [VIRAL VIDEO FAKE]

Vi ricordate di Codemotion? Si tratta dell’evento tecnologico di riferimento per gli sviluppatori, evoluzione del Javaday, che si svolgerà a Roma il 5 marzo 2011.

Oggi ve ne riparliamo perchè Codemotion insieme ai loro collaboratori storici “Macaroni Bros“, ha realizzato un video promo davvero accattivante per presentare un nuovo prodotto Apple… 😀

Codemotion, ha  anche avviato il contest emozionale sul codice con sistema virale social che ha riscosso molto successo: “Hai mai avuto una Codemotion?“…  una vera poesia e amore in codice.

Per vedere gli oltre 70 codici inseriti basta collegarsi a questo link : http://www.codemotion.it/code-contest ;

per inserire il codice : http://www.codemotion.it/join-code-contest .

La creatività a 360° di Codemotion a quanto pare non si smentisce e continua a sorprenderci 🙂 !

e per darci una “rinfrescatina” … https://www.ninjamarketing.it/2010/12/13/codemotion-evento-tecnologico-anno/ 😉

let’s code an innovation world!

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Chrome pronto a farsi violare: 20.000 dollari in palio!

Google Chrome è il terzo browser sul mercato mondiale. Proprio a gennaio 2011 ha superato il 10% di quota di mercato, recuperando terreno su Internet Explorer (al primo posto con il 56%) e su Firefox (secondo con il 22.75%).

Ma i veri punti di forza di Chrome sono la sicurezza e la velocità. E proprio sulla sicurezza che Google vuole scommettere! Infatti, al prossimo Pwn2Own 2011 (la più grande “caccia hacker” del mondo) gli sviluppatori, dopo aver rilasciato la versione 9 qualche giorno fa, lanceranno la sfida a tutti gli hacker del mondo: il primo che riuscirà a violare il codice del browser si porterà a casa un premio di ben 20.000 dollari.

Dopo 24 ore, se nessuno sarà riuscito nell’impresa, il premio verrà dimezzato. Appuntamento al Pwn2Own 2011, fissato per il 9, 10 e 11 marzo a Vancouver.

Che dire, il tempo è denaro!

Wonderbra-nd: il push-up tenta di arrotondare la sua comunicazione digitale

Guai, per un marketing team, a finire nella Top 5 Horror di NM. Nel caso di Wonderbra, c’è un altro ostacolo da affrontare: l’inevitabile confronto con l’enorme mole di advertising, buzz e guerrilla che l’azienda ha realizzato in oltre quarant’anni di attività. Per promuovere il più noto dei push-up in circolazione, questa volta i creativi non hanno lasciato spazio all’immaginazione e hanno preferito semplicemente far toccare con mano il celebre effetto Wonderbra!

Diamo merito all’azienda anche per aver sviluppato il brand in direzione tribal: sulla homepage di wonderbra.co.uk non solo è possibile seguire le news sui prodotti, ma si dà anche ampio spazio all’interazione con gli utenti e alla loro partecipazione, dalla newsletter al diario online, fino agli onnipresenti Twitter (dove 6 Wonderbra girls offrono ai follower una prospettiva privilegiata nella loro vita quotidiana) e Facebook.
Anche se da questi sforzi non è ancora nata una vera e propria community, è un primo passo necessario per un brand che di intimo dovrebbe avere soprattutto il rapporto con i propri consumatori.

Per approfondire questi temi, iscriviti al corso “Tribal e Trend Research” by Ninjamarketing, che vedrá la partecipazione di Bernard Cova. Leggi qui il programma. Puoi anche vincere un ingresso omaggio, basta partecipare al Ninja Candy!

NavigApps! Tutte le strade del mondo in Tasca con l'iPhone

Aria di novità in casa iPhone con le ultimissime applicazioni che ci accompagneranno nei prossimi viaggi.
Vi presentiamo due particolarissimi navigatori satellitari – sviluppati appositamente per il nostro “melafonino” –  che uniscono ad una grafica assolutamente accattivante la precisione delle mappe più aggiornate e delle informazioni più utili al viaggiatore sempre informato e al passo coi tempi.
Ma passiamo subito a commentarle in anteprima per voi!

StreetPilot

Anche Garmin si lascia affascinare dall’iPhone e debutta con una nuova applicazione interamente dedicata all’ iOS.
Si tratta di StreetPilot, il nuovo dispositivo con mappe 3D che affianca alle normali funzionalità dei navigatori GPS di ultima generazione anche la possibilità di usufruire degli aggiornamenti sulla situazione del traffico in tempo reale e la possibilità di controllare le previsioni meteo.
Utilizzando la funzione Lane Assist è inoltre possibile avere una vera e propria “torre di controllo” formato autostrada che ci mostra con immediatezza le corsie e gli svincoli più trafficati sul nostro tragitto imminente e la corsia preferenziale verso la quale dirigersi per dipanarsi dalle code.
Facile come usare un videogioco!
Per il momento la nuova applicazione è disponibile solo sul mercato americano ed è in vendita nell’apple store al prezzo di 39.99 dollari (circa 30 euro).

G6 Touring

Ecco la nuova applicazione dedicata all’Italia che unisce all’ eccellenza del navigatore satellitare le preziose informazioni della guida turistica.
Frutto della collaborazione tra AvMap e Touring Editore, permette di muoversi tra i punti di interesse più vicini con la prospettiva 3D di un uccello in volo e di ascoltarne la descrizione turistica con la funzione text-to-speech.
E’ possibile così pianificare il nostro viaggio e scegliere tra più di 17.000 punti di interesse consigliati da Touring che rappresentano l’eccellenza sul dove dormire – dove mangiare – cosa vedere.
E se per caso la stanchezza riservasse qualche sorpresa, con la funzione “Portami a Casa” possiamo tranquillamente affidarci alla nostra guida turistica personale per calcolare all’istante il tragitto migliore per ritornare alla base!
Appena lanciato sul mercato, costa 49.99 euro ed è comprensivo dei 75 itinerari precaricati e dell’elenco dei 6 mila esercizi convenzionati che riservano sconti ai soci del Touring Club Italia.

Eccovi i link delle due app in review

Garmin StreetPilotG6 Touring

Eccovi l’app di NavigazioneGPS 2.0 per eccellenza

Waze - Navigatore GPS comunitario, con indicazioni su strade e traffico

Apps dei NavigatoriGPS più famosi

TomTom ItaliaNAVIGON MobileNavigator ItalyCoPilot Live Italia

App in promozione [NowFree!!!]

ZorroGPS Italia

Altri Navigatori GPS emergenti Free&Pay

Navmii GPS Italia HDSygic Aura Drive Italia Navigazione GPSnavigatore globale Global Navigator (free)amAze GPS - Navigatore GlobaleNAVV Italy

Per la settimana del Tribal Marketing ho scelto di analizzare il caso del fandom su Facebook - in quanto può essere considerata una tribù post-moderna - di "How I met your mother", la popolare serie statunitense, tradotta in italiano con “E alla fine arriva mamma”.

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La leggendaria tribù di How I met your mother su Facebook

Per la settimana del Tribal Marketing ho scelto di analizzare il caso del fandom su Facebook – in quanto può essere considerata una tribù post-moderna – di “How I met your mother”, la popolare serie statunitense, tradotta in italiano con “E alla fine arriva mamma”.

Il telefilm si sviluppa attraverso vari flashback in cui il protagonista Ted Mosby nel 2030 narra ai figli la storia di come ha conosciuto la loro madre. Sono ormai giunti alla sesta stagione e non c’è ancora traccia della futura signora Mosby ma solo piccoli indizi che aiutano a tenere alta l’attenzione. I coprotagonisti della storia sono i fedeli amici di Ted, Marshall Eriksen, Lily Aldrin, Robin Scherbatsky e Barney Stinson.

Negli anni la pagina ufficiale di Facebook ha collezionato quasi 10 milioni di fan, affermandosi come uno dei telefilm preferiti dai facebooker. Ma non è questo il dato più interessante. HIMYM infatti è diventato un vero fenomeno di culto soprattutto grazie ad uno dei personaggi più divertenti mai creati: Barney Stinson, interpretato dal talentuoso Neil Patrick Harris, che potremmo definire il Fonzie della nostra generazione. Esistono infatti centinaia di pagine non ufficiali dedicate a Barney, per non parlare di quelle per la sua espressione più famosa “legen… wait for it… dary”.

Barney Stinson, per chi non avesse familiarità con il personaggio, è un accanito playboy che ha inventato le mosse più incredibili per sedurre una donna. Una delle più celebri è sicuramente quella in cui si finge il ricco miliardario Lorenzo von Matternhorn. La fan page dedicata raccoglie oltre 20.000 fan  che possono consultare anche la Lorenzopedia e le diverse pagine collegate come questa:

Le mosse di Barney per rimorchiare sono raccolte nel Playbook, anche questo ha decine di fan page così come il Bro Code, il codice dei “fratelli”, che racchiude l’elenco delle regole che dei veri amici devono rispettare, la cui pagina ufficiale ha quasi 250.000 fan.
Sia il Playbook che il Bro Code e la versione tascabile intitolata Bro on the Go non solo esistono davvero ma sono anche acquistabili su Amazon.com.

Per i fan più accaniti, consiglio anche di dare un’occhiata al Robin Sparkles fan club, in memoria dei tempi in cui Robin era la star canadese dei centri commerciali, e la pagina dell’app non ufficiale.

Inoltre l’International Suit Up Day, giunto ormai alla sua terza edizione, è la consacrazione definitiva del fenomeno Barney Stinson; qui trovate la fan page che conta oltre 125.000 fan.

La creazione di pagine non ufficiali è indicativa perché attribuisce un valore di autenticità al prodotto (in questo caso il programma televisivo). Attraverso queste strategie di tribal marketing, vuoi pilotate, vuoi nate spontaneamente grazie ai fan, la serie della CBS è riuscita a fidelizzare maggiormente i propri fan, riuscendo ad amplificare il divertimento derivante dalla fruizione del programma.

Questo è un chiaro esempio di come il tribal marketing nell’epoca dei social media passi necessariamente anche attraverso i social network per creare delle tribù post-moderne di consumatori che si uniscono intorno ad un prodotto, condividendone i valori.

I cinque protagonisti della sit-com infatti rappresentano dei trentenni in cui ognuno si potrebbe identificare: Ted, l’inguaribile romantico che cerca la futura madre dei suoi figli, Robin, la donna in carriera che pur essendo bella e intelligente non trova l’uomo giusto, Marshall e Lily, i fidanzati di sempre, Barney, l’incorreggibile playboy. Inoltre il merito va agli sceneggiatori che sono riusciti ad attribuire ai personaggi dei modi di fare e di dire, che sono entrati a far parte del linguaggio comune fino a diventare dei tormentoni.

Hai violato il diritto d'autore? ci pensa AGCOM!

Hai violato il diritto d'autore? Ci pensa AGCOM!Come ricorderete, nello scorso mese di dicembre, vi avevo annunciato che sul sito dell’AGCOM – l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – era stata pubblicata una delibera – la n. 668/2010 – con allegati dei ‘lineamenti di provvedimento‘ sottoposti a consultazione pubblica.
In estrema sintesi (le disquisizioni giuridica rischiano inevitabilmente di annoiare i non addetti ai lavori) il provvedimento prevede che l’Autorità assuma specifici compiti per la tutela del diritto d’autore in Rete, introducendo nell’ordinamento italiano un principio che molti di voi già conosceranno, quello del notice and take down, di derivazione anglosassone (previsto, per esempio, nelle policy di Big G), e sottraendolo, così, all’autoregolamentazione volontaria di alcuni fornitori di servizi.

L’Autorità, quindi, potrà verificare le segnalazioni ricevute da parte di chiunque ritenga leso il proprio diritto d’autore (che sia autore o semplice titolare di diritti economici sull’opera), e ordinarne la rimozione, monitorando l’effettivo rispetto del provvedimento e disponendo, in caso contrario, l’applicazione di sanzioni.

Un esempio: immaginiamo che io uploadi sul mio sito un video commerciale, o lo spezzone di un film o di un programma televisivo. senza averne il diritto, ossia senza esserne l’autore o avere il diritto di sfruttamento economico dell’opera, o senza il consenso dei legittimi titolari.

Ebbene, l’AGCOM, su segnalazione dell’autore – o del titolare dei diritti – potrà intervenire, ordinandomi la rimozione del file, e, in caso di mia inerzia, comminarmi pesanti sanzioni.

Questo meccanismo di ‘rimozione selettiva’ opererebbe qualora sia invididuato il gestore del sito o il fornitore del servizio di media audiovisivi, il sito non ospiti solo materiale protetto da copyright, quando, comunque, i siti siano fisicamente localizzati in territorio italiano.
Per i siti che ospitino prevalentemente materiale in violazione del diritto d’autore, e per i siti esteri, la questione si fa più complessa: nella maggior parte dei casi, l’Autorità non potrà avere la possibilità di operare una rimozione selettiva, cioè di eliminare il singolo file uplodato in violazione, ma dovrà, per forza di cose, chiedere agli ISP una… collaborazione.

Come?
Per esempio tramite la creazione di black list per gli ISP, rendendo, di fatto, il sito non raggiungibile agli internauti italiani; in ‘casi estremi e previo contraddittorio’, l’Autorità potrà chiedere l’inibizione dell’indirizzo internet del sito o dell’indirizzo IP.

Il problema, anzi, i problemi, sono di tutta evidenza.

Per prima cosa, i tempi eccessivamente ristretti della procedura, che deve essere completata entro 5 giorni dalla segnalazione all’Autorità: parliamo di questioni estremamente delicate, che, quando approdano nelle aule dei tribunali, impiegano anni per arrivare a sentenza. Sarà davvero possibile che un’autorità amministrativa possa prendere decisioni di tale tipo nel giro di qualche giorno?

La celerità della procedura, poi, comporterebbe, con grande probabilità, che i gestori dei siti decidano di ‘andare incontro’ all’AGCOM, rimuovendo i contenuti sospetti senza arrivare all’emanazione del provvedimento finale (l’Autorità parla, a riguardo, di compliance..)

Infine, la mancata previsione dell’intervento dell’autorità giudiziaria nel procedimento, autorità che, come sappiamo, anche costituzionalmente è l’unico organo deputato a limitare la libertà di espressione – perchè è anche di questo, purtroppo che si tratta.

Ora, i profili da analizzare sarebbero davvero tanti, e non sarebbe possibile farlo senza entrare nel dettaglio delle norme previste dai lineamenti di provvedimento AGCOM.
Sicuramente ritorneremo sull’argomento, anche per seguire l’evoluzione della vicenda.

Per ora, vi rimando alla prima iniziativa collettiva avviata in merito: sitononraggiungibile, posta in essere da un gruppo di associazioni – Adiconsum, Agorà Digitale, Altroconsumo, Assonet e Assoprovider – che chiedono la moratoria del provvedimento, e l’apertura di un vero – vero, stavolta – tavolo di consultazione parlamentare, per definire modalità di tutela del dirittto d’autore che siano concordate tra tutte le parti.

Sitononraggiungibile: perchè è quello che oggi potrebbe accadere se venisse applicato il testo AGCOM così come previsto.
Il video, che trovate caricato anche nella nostra pagina, vale da solo più di tutte le possibili spiegazioni giuridiche.