Se sei uno startupper wannabe quest’articolo ti interesserà sicuramente per due motivi: vi presenterò un’opportunità assolutamente imperdibile se vuoi metterti in gioco e perché, grazie all’aiuto di un esperto di startup, spiegheremo qualche termine tecnico che devi assolutamente conoscere.
La scorsa settimana è apparso sul profilo Facebook di Gianluca Dettori (dPixel) quest’annuncio:
Da un paio di anni sto riflettendo su un’idea che vorrei incubare in dpixel per una startup, ma non ho tempo per occuparmene. E’ un’idea con un potenziale di quelli estremamente grandi, superscala. C’è qualcuno a cui interessa ed ha le palle per provarci? Cerco un potenziale team di fondatori, anche non ancora formato (ok singole candidature quindi) di max 3 persone con cui scrivere il business plan.
Il settore in cui opererà la startup è quello della documentalità, ovvero la teoria dei documenti proposta da Maurizio Ferraris da cui deriva il concetto di “ontologia della realtà sociale”.
Le figure professionali ricercate
un top developer massimo 25 anni, meglio se 23. Dovrà sviluppare l’applicazione che è essenzialmente un sito/social network.
un filosofo/creativo/esperto di ontologia che si deve occupare di product design anche qui meglio sotto i trent’anni please. Libero da impegni perchè se parte la questione decolla molto in fretta.
un potenziale CEO (chief executive officer) in pectore (max 30 anni). In questo momento non è essenziale ma se c’è fin da subito tanto meglio.
Le modalità di investimento sulla startup
Nell’annucio sono indicate anche le modalità con cui verrà fatto l’investimento su questa startup. Se non capite qualche termine leggete il glossario alla fine dell’articolo!Verrà proposto un investimento di circa 40-50mila euro sulla startup per lo sviluppo del prototipo e la validazione del “modello metrico”.
La cap table all’incirca:
20% sottoscritti da un investitore strutturato + 10% sottoscritti da due angel investor di cui uno è Gianluca Dettori. Il resto tra i 2-3 fondatori e l’option plan
Tutte le azioni dei fondatori saranno vested su un periodo di 3 anni e l’option pool non sarà meno meno del 10%.
Come candidarsi a questa opportunità
E’ facile, basta inviare entro il 6 marzo il proprio curriculum agli indirizzi email gianluca@dpixel.it ed in copia a loris@dpixel.it. L’annuncio completo lo trovate qui.
Glossario per startupper wannabe
Per spiegare alcuni termini termini tecnici inseriti nell’annucio abbiamo chiesto l’aiuto di Stefano Bernardi, grande appassionato del mondo startup e fondatore del gruppo Italian Startup Scene.
CAP TABLE Abbreviazione di Capitalization Table, ovvero una tabella che indica chi possiede shares, quanti ne possiede, quanto li ha pagati, quanto valgono adesso, e di conseguenza quanta % possiede della società.
OPTION PLAN Un piano di opzioni, solitamente per impiegati e management. Un’opzione è definita come il diritto ad acquistare una determinata quantità di quote o azioni, ad un determinato prezzo. Le opzioni sono molto usate in quanto fino a quando non si esercitano, non si possiede nulla e quindi non si è tassati.
VESTING Il concetto di vesting in Italia purtroppo non esiste, ma è stupendo. Viene applicato sia agli impiegati che ai fondatori. Lo spiegherei con un esempio, spiegando un vesting mensile di 4 anni con cliff iniziale di 1 anno, che è poi lo standard negli Stati Uniti. Quando vengono assegnate delle quote, effettivamente non se ne possiede ancora nessuna, ma verranno “sbloccate nel tempo”, con la struttura dei 4 anni con cliff di 1 anno vuol dire che alla fine del primo anno si sblocca il 25% delle quote, e poi ogni mese si sbloccherà 1/48esimo delle quote fino ad averle assegnate tutte dopo 4 anni. Ci sono poi concetti più avanzati come full acceleration, double e single trigger etc, ma sono abbastanza complessi.
OPTION POOL Una parte di quote o azioni della società destinate agli impiegati ed assegnate con il modello di opzioni, spiegato prima.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Sputnikhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngSputnik2011-02-21 10:00:132011-02-21 10:00:13Imparare i termini dello startup world dal progetto di Gianluca Dettori [LAVORO]
come sapete, tra pochi giorni torna l’appuntamento con Ninja Academy!
Quello che ancora non sapete è che anche per il corso di specializzazione in Politica 2.0 (Milano, 4-5 Marzo 2011) abbiamo pensato di organizzare il Ninja Candy!
Partecipare al Ninja Candy e vincere l’ambitissimo ingresso omaggio, questa volta è davvero semplicissimo!
Fatti votare e vinci il Ninja Candy: convinci i tuoi elettori a votarti, se sarai eletto, siederai in Ninja Academy!
Il candidato che otterrà il maggior numero di preferenze, sarà chiamato a rappresentare il suo elettorato alla Ninja Academy in Politica 2.0. (Milano, 4-5 Marzo 2011).
In altre parole, quello che dovrete fare è convincere i vostri amici di Facebook a votarvi! Il candidato che avrà ottenuto il maggior numero di Mi Piace di Facebook, vincerà l’ingresso omaggio alla Ninja Academy in Politica 2.0 (Milano, 4-5 Marzo 2011). 😉
Istruzioni per partecipare al Ninja Candy
1. Diventate fan di Ninja Academy su Facebook (CLICCA QUI), se ancora non lo siete.
4. Ricordatevi di modificare le impostazione della privacy del link, in modo da renderlo visibile a tutti.
E’ molto importante che vi ricordiate di farlo, perché altrimenti non avremo modo di verificare che abbiate partecipato al Ninja Candy!
5. Tra tutti coloro che avranno partecipato correttamente, colui che otterrà il maggior numero di Mi Piace, si aggiundicherà il Ninja Candy e il 4-5 Marzo potrà partecipare gratis al corso!
Forza Guerrieri, fateci vedere cosa sapete fare! 😉 Per partecipare al Ninja Candy, avete tempo fino a Domenica 27 Febbraio! In bocca al lupo Guerrieri. 😉
Spread the Word. BE NINJA!! 😀
Nel frattempo CLICCANDO QUI è possibile visualizzare il programma e tutti i dettagli del corso. E’ possibile iscriversi online, approfittando del prezzo early booking (prezzo scontato fino al 25 Febbraio)!
Per qualsiasi info e/o dubbio non esitate a contattare il team di Ninja Academy, ovvero Ilaria Mangiardi (ilaria[@]ninjamarketing.it) e Francesca Albrizio (francesca[@]ninjamarketing.it) oppure telefonate allo 02 899 26 128.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Silviahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngSilvia2011-02-21 09:12:372011-02-21 09:12:37Il candidato sei tu! Fatti votare e vinci un INGRESSO OMAGGIO alla Ninja Academy in Politica 2.0
L’agenzia immobiliare Casa.it punta tutto sul virale e fa bingo. La nuova campagna marketing curata dalla giovane casa di produzione milanese Combocut Film ha realizzato una seria di video, assolutamente virali, pubblicati su youtube sul Branded Channel casaitchannel.
I video vedono protagonista simpaticissima nonna Lea – In da House, che parlando come uno zarro milanese elargisce consigli casalinghi .
“Gli sgami della nonna”, questo è il nome della campagna, ha già registrato numerosissime visualizzazioni su youtube diventando un fenomeno virale nel giro di pochissimo tempo. Con uno slang giovanile e soluzioni alquanto alternative ai problemi casalinghi di tutti i giorni la nonna Lea sta letteralmente spaccando e già vanta al suo seguito una larga schiera di fan.
Oh Bro, ma quant’è crasta Nonna Lea? 😀
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Giovanna Mininihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngGiovanna Minini2011-02-21 08:03:242011-02-21 08:03:24Gli sgami della nonna: la nonnina crasta di Casa.it
Quando Luca e Paolo ci avevano promesso di essere bipartisan, non stavano scherzando!
Dopo l’esordio di Sanremo 2011 con “Ti sputtanerò” (di cui abbiamo parlato QUI), ieri sera nella quarta serata del Festival si sono dedicati all’opposizione con il remake del brano “Uno su mille” di Gianni Morandi.
Chi sarà il leader dell’opposizione?
Bersani “fa cascare i maroni”, Veltroni “è stato pugnalato da D’Alema“, Fransceschini “non ha carattere”, Bindi è “l’uomo vero della sinistra”, Bertinotti “lo devono scongelare” e per quanto riguarda Vendola lui ha un grave problema: “Vendola non saprei c’è questa cosa che è un po’ gay, la dc è un po’ all’antica, viva la cara vecchia fi**”.
E con tutti questi difetti, sembra chiaro che Berlusconi sia “l’unico che riesce a compattare le opposizioni.. E chissà che per tornare in pista non diventi comunista!”.
Testo “Uno su mille (ce la fa)” di Luca e Paolo
Se si va al voto chi ci guiderà? Ci vuole un leader, altrimenti non ci votano Non ce l’abbiamo adesso ma chissà…
Uno tra mille ci sarà Che guidi questa opposizione Ci basta un prestanome
Franceschini io direi di no ha più mordente un comodino in legno d’acero
e Nichi Vendola io non saprei, c’è questa cosa che è un po’ gay e gli ex DC sono all’antica vogliono una cara vecchia fi…
Ah Matteo Renzi forse può sì, può anche darsi che non perda però ad Arcore c’è andato e ha pestato già una merda
Per guidarci sai ci serve un uomo vero e quindi avrei pensato a Rosy Bindi ma visto come siamo ridotti scongelate Bertinotti!
Troppe correnti serve un capo che ci tenga insieme nel partito democratico Uno che unisca le diversità!
Tra i nostri mille non ci sta per compattar le opposizioni c’è solo Berlusconi!
Allora diamo a lui il mandato dal 6 aprile è sul mercato chissà che per tornare in pista lui non diventi comunista!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Silviahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngSilvia2011-02-19 10:43:142011-02-19 10:43:14Uno su mille ce la fa! Luca e Paolo a Sanremo 2011 svelano chi sarà il leader della sinistra italiana!
“Sarò un presidente al di sopra delle parti. Non ho interessi privati, non faccio parte di grandi famiglie e non ho né faide né vendette da consumare”. Perché crederti? 🙂
Uhm, brava, Ninja Adele, vedo che ti sei documentata sulle mie affermazioni. E hai letto il mio blog. La risposta è semplice. E’ la verità. Ho regalato le mie quote 5 anni fa quando lasciai Dorland G2, allora nell’orbita WPP. Mi è bastata quest’ultima esperienza per non volerne mai più sapere di agenzie internazionali, di grandi famiglie. Mi ci trovo male perché comportano troppi compromessi. Forse, per questa mia scelta, non tutti sanno chi è Massimo Guastini. Ma l’importante è che ce l’abbia ben chiaro io. La pratica quotidiana della mediazione non me l’avrebbe permesso.
In questi cinque anni ho ricevuto tre proposte, due delle quali mi sono arrivate in momenti difficili da un punto di vista imprenditoriale. Ho comunque risposto di no. Sto bene in cOOkies adv e la presidenza Adci sarà eventualmente un mezzo per raggiungere un fine comune, non una poltrona di prestigio in qualche grande agenzia. Voglio realmente restituire dignità e autorevolezza al ruolo dei creativi. Il nostro lavoro deve tornare ad avere un valore.
Per quanto riguarda le vendette da consumare, ti garantisco che non ne ho per il semplice fatto che non ho nemici personali. Magari sarò antipatico a qualcuno ma, se ci hai fatto caso, ti sarai resa conto che chi ha parlato apertamente di me, mettendoci nome e cognome, non l’ha fatto per criticarmi. “Coraggio” è il valore che mi hanno attribuito più spesso.
Nel programma emerge il tuo desiderio di unità per il Club, anche perché “per troppo tempo ci siamo divisi su questioni talmente piccole”. Ad esempio quali?
Per questioni piccole intendo tutto ciò che gravita intorno ai premi e agli ingressi nell’Annual Adci. Quindi mi riferisco alle annose polemiche sui “fake” e sulle giurie. La nostra mission è in realtà nel nostro stesso nome: siamo un Club prima che un Award. Torniamo a essere un Club innanzitutto, il cui scopo principale, dichiarato espressamente dalla Statuto è migliorare gli standard della creatività nel campo della comunicazione e delle discipline ad essa collegate. Come ripeto da molto tempo, non puoi migliorare gli standard della creatività, se non ti batti anche per migliorare la qualità di vita di chi deve produrla. Questo non significa una deriva sindacalista ma comporta, specie in un periodo come quello attuale, non tacere più su una serie di fatti inaccettabili. Noi siamo quelli che devono dare valore le marche, cerchiamo di ricordarcene e rammentarlo a tutti gli altri attori di questa industria. La mia non è una minaccia, è una promessa di dialogo con le nostre naturali controparti, a cominciare da chi lavora nel marketing delle aziende.
La tua soluzione di unità per l’ADCI punta al “ritrovare le ragioni che ci uniscono”. Quali sono queste ragioni?
Le ragioni che ci devono unire stanno sotto gli occhi di tutti quelli che fanno questo lavoro da più di sei mesi. Le ho anche ricordate nel mio programma. Stiamo diventando la figura professionale più precaria e meno pagata della filiera. Siamo la manovalanza che lavora giorno e notte per sfornare idée gettate in quelle fornaci senza fondo che sono le gare, quasi mai remunerate. . Il nostro punto di vista conta sempre meno. Nelle sale riunioni dove le campagne vengono scelte, negli organigramma di agenzia, nelle decisioni gestionali e nei confronti pubblici. Dobbiamo riappropriarci del nostro ruolo di protagonisti della comunicazione. Abdicare ha peggiorato la stessa qualità dei lavori pubblicati. Nel ’97 Aldo Grasso scrisse che spesso la pubblicità era migliore dei programmi che interrompeva. Oggi non lo ripeterebbe. Malgrado il livello dei palinsesti non si sia innalzato.
Quali sono le etichette che nel tempo hanno ingessato e rallentato l’ADCI?
Più che di etichette, parlerei di un’etichetta, per altro mai ufficializzata, secondo la quale non contano le idée ma chi le sostiene. C’è tutta una liturgia non ufficiale ma officiata quotidianamente, probabilmente in una sorta di inconsapevole e ormai dogmatico automatismo. “Quanti premi hai vinto?” “Quanto è figa la tua agenzia?” “Quanto sei figo tu?” Viviamo ormai immersi in viscidi pregiudizi paludati che da tempo ci impediscono di manifestare, anche solo lontanamente, quella spinta vitale che caratterizzava I 40 famosi fondatori dell’Adci. La crisi economica può farci avere meno soldi. Ma idee, entusiasmo, energie e voglia di fare dipendono solo da noi.
Quali termini – perché desueti, fuorvianti o semplicemente perché ti infastidiscono – vorresti abolire nel linguaggio dell’advertising?
Sono un democratico anche a livello linguistico. Rispetto nascita e morte di qualunque parola. Nel mio lessico personale cerco però di evitare alcuni termini che mi abbattono il tasso di fertilità: sinergia, integrata, virale e soprattutto non convenzionale. Non convenzionale deve essere un modo di pensare non un media. Ho visto e vedo contenuti con l’aspirazione di essere “viral” più convenzionali del tè inglese delle cinque.
Quale aspetto delle gare a tuo avviso andrebbe più urgentemente regolamentato?
Più che regolamentare occorre diffondere la consapevolezza tra aziende e agenzie che le gare non remunerate, quelle che impegnano sino a 60 agenzie in presentazioni che comportano anche più di 500 ore lavorative per ogni team, fanno male a questa professione e di conseguenza danneggiano anche le aziende.
Nel tuo programma sottolinei l’importanza di costituire un punto di riferimento reale nella formazione dei giovani e proponi di identificare “20 giovani con le potenzialità per emergere ma che non possono permettersi gli ormai onerosi investimenti necessari”. Per loro, ad esempio, prevedi incontri settimanali in cui un socio senior commenta i loro portfolio. Ma quali sarebbero i criteri concreti per la selezione di questi 20 giovani?
Cercherei giovani dotati di autentica creatività. Per autentica creatività non intendo “idiot savant” che già promettono di saper utilizzare a menadito programmi di computer grafica e meccanismi pubblicitari. Creatività è un termine abusato nel nostro lavoro e di non facile definizione, ma mi piace molto quella che ne ha dato Annamaria Testa nel suo ultimo libro (LA trama lucente): La creatività è qualcosa di nuovo e utile per la collettività. I buoni titoli, le buone campagne, hanno di solito questa caratteristica, possiedono insight nuovi. Diffondono memi utili alla collettività. Più di parlare dei criteri concreti per selezionare I 20 giovani, ci tengo a sottolineare che voglio dare realmente la possibilità a 20 giovani veri di entrare nel nostro settore spendendo il loro talento e non Ie risorse della famiglia di provenienza.. Approfondirò questo argomento nei prossimi giorni, sul mio blog. Credo di avere già approfittato abbastanza del vostro spazio. Grazie.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Aikohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAiko2011-02-18 20:04:242011-02-18 20:04:24UPDATE: Massimo Guastini eletto Presidente dell'Art Directors Club Italiano [INTERVISTA]
Il Mobile World Congress è stato ricco di novità e conferenze, talmente ricco che è difficile citarle tutte: dal Windows phone alla guerra delle tablets, dall’intervento di Eric Schmidt a quello di Steve Ballmer. È per questo che mi limiterò a raccontare i miei momenti preferiti, ovvero quelli “social” e “sociali”.
Twitter come l’acqua: keynote di Dick Costolo
Questo è stato il mio momento preferito dell’intero congresso. Costolo, CEO di Twitter apre la sua presentazione con una storiella sui pesci, citando David Foster Wallace:
Un pesce vecchio incontra due pesci giovani e chiede loro “Ciao ragazzi, com’è oggi l’acqua?” I due pesci giovani rimangono due minuti in silenzio, finché uno dei due pesci giovani dice all’altro “ma che cavolo è l’acqua?”
E continua:
Sentirete molto parlare durante questa settimana di nuovi device con interfacce sempre più sofisticate ed eleganti ma non parlerò né farò alcun annuncio su nessuna di queste cose perché la cosa incredibile è che Twitter già funziona su quasi tutto quello di cui avete sentito parlare qui in questa settimana.
Prosegue dando un po’ di numeri che giustificano la sua presenza al MWC, come se ce ne fosse bisogno:il 40% dei tweet arrivano dagli smartphone.
Quindi afferma di voler parlare di quelli che sono i suoi obiettivi per il futuro: un Twitter che sia istantaneamente utile, semplice e sempre presente, proprio come l’acqua. Il che vuol dire che una volta che l’utente passa ad un nuovo device non deve preoccuparsi di imparare nuovamente ad usare Twitter, proprio come si passa dalla cucina al bagno. L’acqua “funziona” sempre allo stesso modo.
Un altro obiettivo è quello di accorciare la distanza tra awarness e engagement in relazione naturalmente ai nuovi utenti, in modo tale che possano subito beneficiare pienamente dell’esperienza twitterina. Annuncia quindi la realizzazione della traduzione per facilitare le connessioni globali.
Parla dell’elevato valore sociale e di engagement di alcuni tweet come ad esempio quello di Cristiano Ronaldo che dedica il risultato della partita a suo fratello e ci presenta il record dei tweet di tutti i tempi: oltre 6.000 tweets al secondo a capodanno in Giappone.
Risponde alla domanda che alcuni gli fanno e cioè quand’è che inizierà a fare un po’ di soldi con Twitter, rispondendo che sta già succedendo. Quindi rapporta il valore social di Twitter all’impatto sul business, affermando: “Tweeter is the second screen”. Grazie al social network infatti molta gente sta ricominciando a fruire dei contenuti televisivi in real time poiché la voglia di condivisione spinge gli utenti a seguire uno show televisivo nel momento stesso in cui va in onda, come avviene in UK per X Factor e come è avvenuto per il Super bowl e in particolare per gli spot.
Sembra quasi che l’abbiamo fatto di proposito ma è una pura coincidenza. Infatti mentre Eugenia lavorava al suo post sul CRM al tempo di Twitter proponendoci i casi di alcune compagnie aeree, lo stesso Costolo fa l’esempio del CRM social di Virgin che ha inviato un nuovo codice di conferma ad una passeggera tramite Twitter.
Parla poi dell’impatto di Twitter in Tunisia ed Egitto, riproponendo l’analogia dell’acqua: la gente vive nel deserto perché sanno come trovare acqua e a quanto pare è accaduto lo stesso con i tweet.
Senza fare alcuna considerazione politica, Costolo afferma che l’obiettivo resta quello di “connettere le persone nel mondo cosicché possano condividere ciò che è più importante per loro”. In conclusione ciò che conta davvero sono le persone, e Twitter così come qualunque altra tecnologia, è solo un piccolo pezzo del puzzle. Twitter deve essere come l’acqua cosicché: “all you can see is each other”.
Foursquare tradotto in 5 lingue: keynote di Dennis Crowley
Il co-fondatore di Foursquare Dennis Crowley annuncia che la sua creatura sarà tradotta in cinque lingue, italiano, francese, spagnolo, tedesco e giapponese poiché il geosocial network non riguarda solo i fighetti di New York o le offerte dei bar ma viene utilizzato in tutto il mondo. Inoltre afferma di prendere in considerazione l’idea di creare un’esperienza sempre più personalizzata per gli utenti e non vediamo l’ora di scoprire come!
Video messaggio a sorpresa di Zuckerberg
Mark Zuckerberg è stato il grande assente del congresso anche se voci di corridoio parlavano di un “Mark Zuck” di Facebook registrato tra i partecipanti e un po’ ci speravo che ci facesse una bella sorpresa. Invece è intervenuto soltanto durante la conferenza stampa di HTC, attraverso un video messaggio, dicendo che ci sono dozzine di Facebook Phone in arrivo e promettendo una sempre maggiore integrazione social. Trovate il video messaggio qui.
Global Mobile Awards
La tradizionale serata di gala, tenutasi nello splendido palazzo nazione di Montjuic, è stata presentata dall’inglese Jonathan Ross e ha visto le performance live dei Metric e di Duffy.
La cerimonia di premiazione è stata caratterizzata dal trionfo di Angry birds come migliore App, soprattutto relativamente alla monetizzazione, e a sorpresa, si fa per dire, l’Iphone 4 come “best mobile advice”.
Il Mobile World Congress è stato ricco di novità e conferenze, talmente ricco che è difficile citarle tutte: dal windows phone alla guerra delle tablets, dall’intervento di Eric Schmidt a quello di Steve Ballmer. È per questo che mi limiterò a raccontare i miei momenti preferiti, ovvero quelli “social” e “sociali”.
Twitter come l’acqua: keynote di Dick Costolo
Questo è stato il mio momento preferito dell’intero congresso. Costolo, CEO di Twitter apre la sua presentazione con una storiella sui pesci, citando David Foster Wallace:
un pesce vecchio incontra 2 pesci giovani e chiede loro “ciao ragazzi, com’è oggi l’acqua?” i due pesci giovani rimangono 2 minuti in silenzio, finché uno dei 2 pesci giovani dice all’altro “ma che cavolo è l’acqua?”
“Sentirete molto parlare durante questa settimana di nuovi device con interfacce sempre più sofisticate ed eleganti ma non parlerò né farò alcun annuncio su nessuna di queste cose perché la cosa incredibile è che twitter già funziona su quasi tutto quello di cui avete sentito parlare qui in questa settimana”.
Prosegue dando un po’ di numeri che giustificano la sua presenza al MWC:il 40% dei tweet arrivano dagli smartphone.
E continua annunciando quelli che sono i suoi obiettivi per il futuro: un Twitter che sia istantaneamente utile, semplice e sempre presente, proprio come l’acqua. Il che vuol dire che una volta che l’utente passa ad un nuovo device non deve preoccuparsi di imparare nuovamente ad usare Twitter, proprio come si passa dalla cucina al bagno. L’acqua “funziona” sempre allo stesso modo.
Un altro obiettivo è quello di accorciare la distanza tra awarness e engagement in relazione naturalmente ai nuovi utenti, in modo tale che possano subito beneficiare pienamente dell’esperienza twitterina. Annuncia quindi la realizzazione della traduzione per facilitare le connessioni globali.
Parla dell’elevato valore sociale e di engagement di alcuni tweet come ad esempio quello di Cristiano ronaldo che dedica il risultato della partita a suo fratello e ci presenta il record dei tweet di tutti i tempi:
Oltre 60.000 tweets per seconds durante nye in japan23 : 50 il record di tutti I tempi
Risponde alla domanda che alcuni gli fanno e cioè quand’è che inizierà a fare un po’ di soldi con Twitter, rispondendo che sta già succedendo. Quindi rapporta il valore social di Twitter all’impatto sul business, affermando: “Tweeter is the second screen”. Grazie al social network infatti molta gente sta ricominciando a fruire dei contenuti televisivi in real time poiché la voglia di condivisione spinge gli utenti a seguire uno show televisivo nel momento stesso in cui accade, come avviene in UK per X Factor e come è avvenuto per il Super bowl e in particolare per gli spot.
Sembra quasi che l’abbiamo fatto di proposito ma è una pura coincidenza. Infatti mentre Eugenia lavorava al suo post sul CRM al tempo di Twitter proponendoci i casi di alcune compagnie aeree, lo stesso Costolo fa l’esempio di Virgin che ha inviato un nuovo codice di conferma ad una passeggera tramite Twitter come esempio di CRM appunto.
Parla poi di Aljazeera campagna su twitter in egitto hashtag demandaljazeera in english
Tunisia ed egitto, bloccati per un po’ e31.27 come in china. La gente vive nel deserto perché sanno come trovare acqua e
Senza fare alcuna considerazione politica, Costolo afferma che l’obiettivo resta quello di “Connettere le persone nel mondo cosicché possano condividere ciò che è più importante per loro” e il ruolo di Twitter deve essere talmente radicato nella nostra vita da diventare scontato come l’acqua, proprio come i pesci di Foster Wallace che non sapevano nemmeno cosa fosse. In conclusione ciò che conta davvero sono le persone, e Twitter così come qualunque altra tecnologia è solo un piccolo pezzo del puzzle. Twitter deve essere come l’acqua cosicché: “all you can see is each other”.
Foursquare
Il co-fondatore di Foursquare Dennis Crowley annuncia che la sua creatura sarà tradotta in cinque lingue, italiano, francese, spagnolo, tedesco e giapponese poiché il geosocial network non riguarda solo i fighetti di New York o le offerte dei bar ma viene utilizzato in tutto il mondo. Inoltre afferma di prendere in considerazione l’idea di creare un’esperienza sempre più personalizzata per gli utenti e non vediamo l’ora di scoprire come!
Facebook
Mark Zuckerberg è stato il grande assente del congresso anche se voci di corridoio parlavano di un “Mark Zuck” di Facebook registrato tra i partecipanti e un po’ ci speravo che ci facesse una bella sorpresa.
Invece è intervenuto soltanto durante la conferenza stampa di HTC, attraverso un video messaggio, dicendo che ci sono dozzine di Facebook Phone in arrivo e promettendo una sempre maggiore integrazione social.
Per vedere gli altri interventi cliccate qui: http://www.mobileworldlive.com/
Global Mobile Awards
La tradizionale serata di gala, tenutasi nello splendido palazzo nazione di Montjuic, è stata presentata dall’inglese Jonathan Ross e ha visto le performance live dei Metric e di Duffy.
La cerimonia di premiazione è stata caratterizzata dal trionfo di Angry birds come migliore App, soprattutto relativamente alla monetizzazione, e a sorpresa, si fa per dire, l’Iphone 4 come “best mobile advice”.
Trovate i dettagli e tutti i premi qui. http://www.mobileworldcongress.com/awards/global_mobile_awards.htm
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Martha Burnshttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMartha Burns2011-02-18 20:02:472011-02-18 20:02:47I momenti più emozionanti del Mobile World Congress 2011 [REPORT]
Prodotto da Nike Basketball e diretto da Robert Rodriguez, è il film interpretato da Kobe Bryant, Kanye West, Bruce Willis and Danny Trejo che sarà presentato in occasione del NBA All-Star Weekend 2011. Il film mostra in azione l’alter ego di uno dei più grandi giocatori di pallacanestro, Kobe Bryant, che si erge a difensore della pallacanestro lottando contro coloro che vogliono distruggere il basket.
Per guardare il trailer in anteprima
Il lancio in contemporanea mondiale è in programma sabato 19 febbraio alle ore 10.00 (ora italiana). Per assistere per primi alla visione del video è possibile registrarsi al sito www.nikebasketball.com. I trailer del film si possono vedere sin da ora collegandosi a www.kobevi.nikemedia.com.
Per scaricarli, clicca qui (alta risoluzione) e qui (bassa risoluzione).
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kiyoshihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKiyoshi2011-02-18 18:36:552011-02-18 18:36:55Nike e Kobe Bryant presentano "The Black Mamba": domani il trailer in anteprima
Avete bisogno di una buona scusa per poter andare a quel concerto che aspettate da una vita? Qualcuno vi controlla continuamente? My 4Square Alibi vi può aiutare! Stiamo parlando di una nuova applicazione web che permette di effettuare il check-in in qualsiasi luogo e mostrare a tutti dove ci si trova. Niente di nuovo, penserete: c’è già Foursquare per questo. Ma My 4Square Alibi fa molto di più: ci permette infatti di effettuare il check-in anche in luoghi in cui non ci troviamo realmente.
Tanti alibi per tante storie
Sulla homepage del sito possiamo divertirci a guardare una serie di divertenti video nei quali i protagonisti raccontano le loro “scappatelle” rese possibili dai grandi poteri di My4Square Alibi.
Ma i creatori non si sono limitati a questo per farci divertire: non appena effettuiamo un check-in tramite il sito, vedremo apparire sulla Homepage l’update della nostra posizione, corredata però da un’immagine che rischia di mettere in pericolo il nostro alibi!
Dietro tutto ciò troviamo l’agenzia Famous Interactive, che ha creato il sito durante la promozione dei prodotti Hungry Man, una simpatica campagna che vedeva protagonisti personaggi illustri quali Davy Crockett, Leonardo da Vinci, Gengis Khan. Sono stati creati diversi video, distribuiti sui principali Social Network, che ritraggono gli Hungry Heroes nella loro estenuante ricerca della sede di Hungry Man. È proprio dal tentativo di localizzare gli Hungry Heroes ai fini della campagna, tramite Foursquare, che è nato My 4Square Alibi.
Un caso di Guerrilla Marketing
Il caso My 4Square alibi è un calzante esempio di Guerrilla. Alla base di questa tecnica di marketing c’è il concetto di disruption, una rottura che parte dalla critica ai luoghi comuni e agli stereotipi sociali costruiti dai media. E quale migliore occasione per un’azione di guerrilla di un’applicazione come Foursquare, il cui uso è divenuto ormai diffusissimo ed è diventato fonte di numerose critiche sulle questioni di privacy (soprattutto per quanto riguarda la condivisione di certe informazioni con persone su cui non si esercita alcun controllo)?
C’è qualche nota stonata in questa simpatica operazione? Effettivamente, nonostante l’idea di My 4Square alibi nasca come gioco, il sito funziona davvero! Effettuando il check in dal sito, verranno aggiornate le informazioni anche su Foursquare e sui Social Network più diffusi. I creatori non mancano di segnalare l’importanza della correttezza nell’uso dell’applicazione. Nel blog della Famous Interactive leggiamo:
“We hope by now you’ve realized that My 4Square Alibi is a joke. We do not recommend that you use it to commit crimes. Nor do we recommend that you use your check-ins as evidence in a court of law, to cheat on your spouse or to neglect your children. We do recommend that you use My 4Square Alibi to have a good laugh with friends and maybe get into a little harmless online mischief. Again, strong-armed robbery, prescription drug abuse and clandestine exotic pet theft are not playful mischief. Please remember this“.
Nonostante ciò, è un dato di fatto che l’applicazione violi la regola numero uno di Foursquare, ovvero “non effettuare il check in in luoghi in cui non ti trovi”. Insomma, My 4square Alibi è una buona occasione per farsi una risata tra amici, ma potrebbe portare a più di un problema nella gestione degli accessi e sulla loro veridicità. E voi, cosa ne pensate?
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Elena Silvi Marchinihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngElena Silvi Marchini2011-02-18 17:00:522011-02-18 17:00:52L'alibi perfetto? Ci pensa My 4Square Alibi [GUERRILLA]
E’ possibile creare startup di successo? Assolutamente sì grazie al crescente instaurarsi di rapporti diretti tra chi sviluppa e offre innovazione e chi supporta lo startup e l’ingresso nel mercato. Le cravatte dell’economia dicono che non basta più avere una buona idea per avere successo nel mercato: sembrerebbe che non appena hai una buona idea, la stessa balena nella testa di altre 5 persone. Questa la ragione per cui molte aziende partono più o meno simultaneamente con lo stesso prodotto.
E allora le parole d’ordine per un avvio con il botto sono condivisione, contaminazione e trasporto nel continuo flusso di idee con i piedi ben piantati per terra. Analisi e studi dimostrano che tutti gli imprenditori di startup di successo hanno in comune atteggiamenti di entusiasmo e critica costruttiva…come dire che non sono innamorati solo della loro prima “brillante idea”.
La ricerca del Sacro Graal del successo nel business, della pozione magica che trasforma una startup in un’impresa di incredibile successo è alla base dell’iniziativa “Fare Startup: Mission Possible anche in Italia”, ciclo di incontri targato Brainstorming Lounge, promosso dal Comitato di Settore Imprenditoria dell’Associazione Italiana Fulbright (AIF) e coordinato da Bruno Iafelice per promuovere la creazione di ecosistemi locali in cui far crescere e sviluppare aziende innovative.
Brainstorming Lounge è organizzato con il supporto degli ex borsisti Fulbright che ri-portano in “patria” le esperienze vissute durante un periodo di studi negli Stati Uniti e che gli ha permesso di confrontarsi con un modello innovativo di fare impresa, fondato su startup tecnologicamente avanzate ispirato alle pratiche della Silicon Valley.
Dopo uno start esaltante lo scorso 25 Novembre che ha visto la partecipazione attiva di ottanta curiosi tra giovani imprenditori, startupper, studenti, innovatori, ricercatori e investitori, il prossimo appuntamento è fissato per Martedi 22 Febbraio presso la Fondazione Alma Mater di Bologna (Villa Gandolfi Pallavicini, via Martelli 22/24), alle ore 18.00.
Gli attori che operano nell’ecosistema dell’innovazione economica si incontreranno anche questa volta per mettere in scena non una lezione didattica in senso stretto ma un vero e proprio evento sociale in cui la partecipazione attiva è fondamentale per la riuscita dell’iniziativa.
A condividere esperienze e impressioni ci saranno questa volta Michele Ursino, co-fondatore di BAIA e imprenditore web a San Francisco, Elizabeth Robinson, co-fondatrice di NicOx pharma (quotata alla borsa di Parigi) e investitore con Italian Angels for Growth, Massimo Ciociola, fondatore di Wireless Solutions (acquisita da DADA) e di musiXmatch, Gianumberto Accinelli, fondatore e CEO di Eugea (finanziata con venture capital), Alessandro Rizzoli, fondatore e CEO di Mopapp e AnguriaLAB.
Si parlerà di “bootstrapping”, di “venture capital”, di opzioni per la fase di exit, di Silicon Valley e degli esempi di successo italiani.
Nello stile del Brainstorming Lounge, l’evento sarà informale, la cravatta lasciamola agli economisti vecchio stile, e completamente gratuito.
La location ha un numero di posti limitato, però, ed occorre registrarsi obbligatoriamente on line.
Ma il team del Brainstorming Lounge ha pensato proprio a tutto. Disponibili qui indicazioni per raggiungere la Fondazione e qui gli orari dei mezzi pubblici.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00VixKirik�https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngVixKirik�2011-02-18 15:00:452011-02-18 15:00:45Fare Startup: "Mission Possible" anche in Italia [EVENTO]
Continua l’appassionante sfida tra Google e Facebook! Dopo Google Me, Facebook Docs, Facebook Mail etc., una nuova mossa da parte di Big G apre ulteriori scenari.
Stiamo parlando di un alcuni aggiornamenti che potenziano Google Social Search, verso una maggiore possibilità di ottenere informazioni peer-to-peer, dai nostri amici o dai soggetti che seguiamo.
Ma quali sono, nello specifico, i cambiamenti di maggiore rilievo? Continua a leggere
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Alberto Maestrihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAlberto Maestri2011-02-18 14:54:552011-02-18 14:54:55[BREAKING NEWS] La sfida continua: Big G apre ai social network!
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