La situazione politica in Medio Oriente sembra diventare sempre più complessa.
La gravità di certe azioni e l’importanza di alcuni eventi rischiano di passare rapidamente in secondo piano insieme all’evoluzione degli eventi.
Ancora una volta, come accaduto ad esempio in Iran ed in Tunisia, è la Rete che ci aiuta a tenere traccia degli eventi.
Così il Guardian ha pubblicato una timeline interattiva che parte dal 12 dicembre 2010 – quando un uomo in Tunisia si è dato fuoco per protestare contro i trattamenti ricevuti dalla polizia – e giunge fino ad oggi, in costante aggiornamento.
In particolare gli eventi riportati sulla timeline rientrano in quattro categorie: cambi odi regime, proteste e risposte dei governi alla protesta, movimenti politici, reazioni internazionali ed esterne.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Zatokihhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngZatokih2011-04-14 14:00:332011-04-14 14:00:33Proteste in Medio Oriente: ecco la timeline interattiva
Esploriamo un po’ di creatività cosmopolita e partiamo dalla Russia: a che punto è l’ambient advertising in questo paese?
Affissione per Total Effect Oil of Olaz. Avvicinandosi compare la parole “Rughe”, ma oltrepassando la pubblicità la parola scompare per lasciare il posto al pack della crema.
Questo ambient svolge 2 funzioni allo stesso tempo: pubblicizza gli attrezzi e trasforma un muro rotto in un elemento creativo.
Paparazzi, ristorante italiano!
Nel 2008, BMW ha utilizzato la più grande piattaforma pubblicitaria esistente in Russia: una copertura temporanea dei lavori intorno al Russia Hotel. Quelli che vedete sono modelli 3D delle auto in scala 1:1.
Il quotidiano economico Vedomosti” ha lanciato la campagna "Un milione di ragioni per leggere Vedomosti": ecco comparire dozzine di contenitori per soldi per le strade di Mosca e nei "quartieri business".
Davidoff trasforma una fermata in una palestra mentre..
.. la birra Old Miller in una rete!
Pubblicità per un negozio online di cosmetica... e i suoi rimedi contro le gambe affaticate!
"La bellezza è in primo piano"
L'edizione russa di Newsweek: "Prospettiva ampia ed attenzione ai dettagli"
Autunno 2009: una bottiglia di 12 metri viene innalzata e riempita con rottami di auto - un monumento simbolico per le vittime della guida in stato di ebbrezza.
Il logo Peugeot disegnato in un campo della regione Kaluga.
Dopo il tramonto a Mosca, un cuore gigantesco si illumina e batte dentro il nuovo complesso Mirax Plaza.
Un'ondata di caldo senza precedenti a Mosca ad agosto 2010 ha ispirato Mirax Group nel creare un termometro sulla Federation Tower.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Aikohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAiko2011-04-14 13:00:262011-04-14 13:00:26Ambient Marketing, 14 esempi di creative advertising dalla Russia
Cari Ninja, sono online le nomination per i Webby Awards! Come vi avevamo anticipato qui, dal 12 e fino al 28 Aprile sarà il popolo della rete a votare i vincitori, indicando le proprie preferenze tra i cinque nominati di ogni categoria (Websites, Interactive Adv, Online Film&Video, Mobile& Apps) nella sezione People’s Voice.
Tra le nomination spunta una sorpresa che ci permetterà di dimostrare il nostro orgoglio comunicativo per l’Italia 🙂 La boutique creativa vanGoGh, di Cernusco sul Naviglio, è in lizza nella categoria Website – Automotive. Il lavoro in nomination è il portale Vespa.it.
Che dite, ci mettiamo d’impegno per farli vincere? 🙂
I vincitori saranno annunciati il 3 Maggio, mentre la premiazione avverrà nel corso della cerimonia di gala che si terrà a New York City il 13 giugno. Nel frattempo, tenete d’occhio questo spazio per approfondire le campagne più interessanti recensite da NM!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Aikohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAiko2011-04-14 12:30:552011-04-14 12:30:55Guarda le nomination e partecipa alla votazione dei Webby Awards!
Merda. Si dice che calpestarla porti fortuna. E ai protagonisti di questa storia in effetti accade proprio qualcosa di magico, qualcosa di inaspettato.
Stiamo parlando del cortometraggio “Merde“, presentato ufficialmente a Torino Comics il 10 aprile 2011. Tratto dalla storia omonima creata da Gud – ovvero Daniele Bonomo – nel 2006, durante la 24hice successivamente pubblicata nel volume Gentes(2007), edito da Tunuè.
Ma cosa vuol dire cortometraggio in licenza libera? Per questo prodotto è stato scelto di utilizzare una licenza in Creative Commons By-Nc-Nd , cioè è stato rilasciato permettendo legalmente ad ogni fruitore di guardare, scaricare e cedere a terzi il video, a patto di non modificarlo e non ricavarne denaro.
La scelta di questa licenza per la libera fruizione e la libera divulgazione di opere creative fa riflettere sulle opportunità culturali offerte dal mondo digitale. Le nostre idee e messaggi hanno la possibilità di raggiungere il maggior numero di persone possibili valorizzando gli strumenti di libera condivisione e diffusione.
E adesso siete forse curiosi dei vedere “Merde”? Eccolo qui!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kikyohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKikyo2011-04-14 11:30:362011-04-14 11:30:36Si chiama "Merde" ed è il primo cortometraggio animato italiano in licenza copyleft [Case Study]
Un portale di informazione locale: da un anno la startup Citynews è diventata un successo. Scopriamo insieme chi è e soprattutto dove andrà, alla luce dei finanziamenti appena ricevuti. '>
Un portale, un contenitore, un network che riunisce diverse testate… basta scegliere la città d’interesse, che può capitare anche che non coincida con quella in cui si vive.
Citynews è una stratup nata nel gennaio 2010 e da allora non si è mai fermata. Nata dalla mente di Luca Lani, che lascia Banzai per immergersi in questo nuovo progetto, sulla scia dei successi passati.
Conoscete studenti.it? Ecco, Lani è colui che è arrivato a creare un portale nazionale e una community unita, un aggregato di “conoscenza studentesca”. A lui, in questo nuovo ed esaltante progetto di successo, si è un unito Fernando Diana, anch’esso della scuderia Banzai e Studenti.it.
Il punto di forza di questo progetto è chiaro: la scelta di creare un network che possa essere il luogo di incontro tra le comunità locali e che quindi vada al di là dell’informazione tipica giornalistica, sottolineando l’importanza della partecipazione civica attiva del cittadino.
Luca Lani nel febbraio 2010 sosteneva qui che il periodo del giornale locale on line era proficuo, sulla scia del successo di quelli americani e con il benestare di quelli nazionali italiani, poco interessati a rendere tutte le notizie on line, per la paura, sempre viva e presente quando si tratta di questo argomento, che si perda il senso del cartaceo per abbandonarsi alla facilità e comodità del web.
Finanziamenti proficui sono stati resi pubblici il 5 aprile 2011: “CityNews, la nuova iniziativa di informazione locale online, annuncia oggi la formalizzazione di un investimento complessivo di oltre 3,3 milioni di euro da parte di Quantica SGR mediante il fondo Principia II e di altri investitori. Gli investitori hanno sottoscritto un aumento di capitale di 3 milioni di euro, mentre gli stessi fondatori della società si faranno carico di un ulteriore investimento di circa 300.000 euro.” Un investimento per nuove 40 testate che ci viene spiegato in questo post nel blog personale di Lani.
Dall’anno precedente infatti, citynews è cresciuto ben del 170% confermando che il bisogno di un giornalismo puntuale e locale era reale. Con sede legale a Napoli, e sedi operative a Roma e Milano, citynews, alla luce dei finanziamenti appena ricevuti può davvero andare ancora più lontano. Un successo annunciato?
La dimostrazione che si possa fare bene e in grande, è forse la sfida più grande. E citynews la sta vincendo.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00keirahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngkeira2011-04-14 10:30:462011-04-14 10:30:46L'informazione locale on line corre veloce sul web grazie a Citynews
Diamo uno sguardo attento all’ultima esilarante campagna virale di Sony Ericsson ideata dall’agenzia londinese Dare.
Nei video, realizzati per promuovere le caratteristiche dello smartphone Xperia X10, sono ricostruite le scene di una serie di fantomatici focus group presso il PTI (Product Testing Institute) i cui partecipanti sono fervidi rappresentanti di categorie ben definite: i Glam Rockers, i toddlers (bambini durante la prima infanzia), gli anziani, le modelle, i surfisti e infine i Guidos (termine reso celebre dal programma trash di Mtv “Jersey Shore” che indica il classico stereotipo dell’italo-americano diffuso in USA).
I partecipanti ai diversi “focus group” vengono sottoposti a più prove ognuno attrezzato con un device specifico (Xperia 10, iPhone 4, Htc evo, Blackberry ecc.) ed è sempre il partecipante che utilizza lo smartphone Xperia 10 a riuscire a concludere nel minor tempo possibile e in maniera più efficace l’operazione richiesta dall’intervistatore.
Credits
Agenzia: Dare-London Art Director: Summer Cui Creative Director: Brian Cooper Copywriter: Anna Kalimbert Data di pubblicazione: 09/2010
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Massimo Sommellahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMassimo Sommella2011-04-14 10:00:232011-04-14 10:00:23Sony Ericsson e i prodotti testati da modelle, surfisti, neonati, palestrati e rocker [SPECIALE WEBBY AWARDS]
Vi ricordate il video sulla Natività nell’era digitale che l’anno scorso spopolò sul Web? Ebbene, ora tocca all’Esodo. Questo video racconta in che modo oggi, nell’era di Internet e dei Social Network, il popolo ebraico fuggirebbe dall’Egitto sotto la guida di Mosè. Anche questa volta il video è diventato in poco tempo un virale, con più di un milione di visualizzazioni. Scommesse su quale sarà il prossimo episodio? 😀
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Elena Silvi Marchinihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngElena Silvi Marchini2011-04-14 09:00:112011-04-14 09:00:11Google Exodus, l'esodo biblico ai tempi dei Social Network [VIRAL VIDEO]
Non si era finora visto gestire in modo così aggressivo e nevrotico i profili social di una marca. Sembrava quasi ci fosse un indemoniato dietro la tastiera, o forse semplicemente una persona che pensava di trovarsi nel camerino a dirigere lo staff di una sfilata di moda. Avete presente certe scene di "Il diavolo veste Prada?".
Devo ammettere che il social media manager spesso è un mestiere ingrato. Se da un lato è vero che c’è chi lo paga per “cazzeggiare” in rete, rispondere ai tweet, fare nuove conoscenze, instaurare relazioni, dall’altra parte sappiate che governare al meglio una campagna di social media marketing non è cosa semplice, nemmeno per i professionisti più esperti.
In un sistema bidirezionale e dialogico come quello del social web è facile trovarsi nel bel mezzo di discussioni accesse che rischiano di trasformarsi in veri e propri attacchi alla marca.
Ci tengo a precisare che a mio parere spesso i blogger utilizzano a sproposito termini come “epic fail” e “perdita della brand reputation”.
Come se bastasse qualche cliente inferocita durante i saldi ad abbattere le vendite di un negozio di qualità, allo stesso modo non saranno certo alcuni commenti su una pagina fan a distruggere la reputation di un brand stimato e con molti affezionati clienti.
Ma quello che è accaduto ieri a Patrizia Pepe, azienda di moda fiorentina in questi giorni onair con una bella campagna stampa dal claim “Where is Patrizia?”, ha davvero dell’incredibile.
Non si era finora visto gestire in modo così aggressivo e nevrotico i profili social di una marca. Sembrava quasi ci fosse un indemoniato dietro la tastiera, o forse semplicemente una persona che pensava di trovarsi nel camerino a dirigere lo staff di una sfilata di moda. Avete presente certe scene di “Il diavolo veste Prada”?
L’anti-social media management
L’azienda, che ha ribattutto fino a tarda notte a tutti e con ogni mezzo, spesso con grande scortesia, in uno dei commenti al nostro post che raccontava la vicenda ha dichiarato:
Simona, ci piace il tuo commento e ti chiediamo, quanto il tono di un’azienda deve essere sottomesso rispetto al tono che Fan, Clienti, Bloggers, Websocial Master e quant’altro stanno usando ad esempio adesso nei nostri confronti, per avere una buona Brand reputation? Davvero pensate che il Cliente ha sempre ragione? che tutti possano dire nel bene e nel male quello che vogliono e che le Aziende debbano preoccuparsi di rispondere con toni pacati … quasi lecchini?? Be’ noi non siamo d’accordo, saremo sanguigni, siamo toscani, magari a volte un pò arroganti, ma franchi.
Per questo da studiosi di marketing possiamo riconoscere i credits a Patrizia Pepe per aver decretato l’inizio di una nuova era: quella dell’anti-social media marketing.
Cosa che potrebbe avere senso, davvero, vi giuro che non sto scherzando! Per un brand che fa del suo essere outsider, un vero ribelle, la sua brand essence, mandare a cagare le persone non farebbe altro che esprimere ancora di più l’autenticità del suo essere. E forse anche per Patrizia Pepe, l’essere considerata arrogante e antipatica, come del resto è solitamente la moda, non può fare poi così male.
Rispetta e sarai rispettato
Per chi invece lavora con altre vibrazioni e ritiene che le marche possano avere un ruolo sociale diverso ci sentiamo di evidenziare un sacrosanto insegnamento.
Cosa ci dice questo ennesimo caso di crisi sui social network? Che la prima regola, quella di cui tutte le altre sono una semplice seppur utilisima declinazione è questa.
Bisogna sforzarsi di rispettare le persone, sempre. L’atteggiamento gandhiano, seppur difficilissimo da mantenere, nel social media marketing non può che essere alla fine sempre vincente. Non credete?
Be Ninja, sempre.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Mirko Pallerahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMirko Pallera2011-04-14 00:51:302011-04-14 00:51:30Patrizia Pepe e l'anti-social media management [CASE HISTORY]
Ci sono volute molte ore di riprese ( come fanno notare i commenti su youtube ) per realizzare il filmato di presentazione della Tempest Free Running Academy che mostra le performance dei più bravi free runner all’interno della palestra attrezzata della scuola.
Un video davvero ben realizzato, molto efficace, sopratutto grazie alla coreografia ben strutturata e al colpo di scena che spezza la monotonia (quasi impercettibile ) della presentazione.
Sinceramente, se non fosse stata così lontana, sarei già corso ad iscrivermi !
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Angelo Gallarellohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAngelo Gallarello2011-04-13 18:30:132011-04-13 18:30:13Parkour e Free Running, le performance virali in palestra [VIRAL VIDEO]
Il brand Patrizia Pepe ha lanciato da tempo una campagna “misteriosa”. In prima battuta, le modelle protagoniste avevano il volto coperto dagli oggetti più disparati e il claim recitava “Who is Patrizia?”. Successivamente, il brand ha preso a chiederci “Where is Patrizia?”, mostrandoci bellissime modelle in luoghi particolari.
Ma stavolta sono stati gli utenti a fare a Patrizia una domana, che potremmo riassumere in “Quanto pesa la modella?”. La foto incriminata è quella che vedete qui sopra, lo scenario è la pagina di Facebook del brand.
I fatti
Lo staff Patrizia Pepe pubblica in bacheca questa foto della campagna e due fan commentano in maniera forse un po’ colorita dicendo che sono foto e modelle come queste ad alimentare modelli sbagliati e apostrofando la protagonista della campagna come anoressica. Qualcuno si è unito al coro, altri hanno difeso il brand. E la replica di Patrizia Pepe non si è fatta attendere.
Il batti e ribatti tra Patrizia Pepe e le sue fan è ancora in corso a corredo della famigerata foto, ma la domanda è sempre la stessa: come si fa a gestire situazioni del genere? I fan si stanno lamentando non per un disservizio ma per un qualcosa di cui l’azienda, da quello che si legge, non si sente affatto responsabile, ovvero l’eccessiva magrezza delle modelle.
Indipendentemente da come la si pensa su questo tema, in molti sulla pagina di Facebook e su altri spazi di discussione ritengono che il brand abbia sbagliato approccio. Anche perchè nei commenti successivi Patrizia Pepe e il suo staff tentano di mettere “spalle al muro” la fan che continua a ribattere, sostenendo che sta usando un linguaggio offensivo per “le modelle che sono magre per DNA” e che potrebbero sentirsi offese da quelle parole.
Insomma, invece di promuovere una discussione seria, in piena consapevolezza di quale sia la responsabilità sociale di un’azienda di moda, lo staff cataloga queste discussioni come degne di “un forum sui disturbi alimentari”.
Modelle versus donne “normali”
Può essere catalogato come un caso di cattivo crisis management? Probabilmente sì, perché il brand ha deciso, nelle sue risposte, di tenersi lontano dalle donne “normali” per difendere la categoria delle modelle. Patrizia Pepe avrebbe potuto pubblicare sulla pagina altre foto della modella in questione, magari scatti di backstage, per dimostrare che di anoressia non c’è traccia.
Non è la prima volta che una marca di abbigliamento viene accusata dalle clienti di creare capi per donne “impossibili”. Loft, ad esempio, ha risposto alle fan pubblicando foto dei loro capi, indossati dalle impiegate dell’azienda. E la crisi si è trasformata in successo!
Nota: Abbiamo chiesto un commento allo staff di Patrizia Pepe in merito alla vicenda, ma non abbiamo ancora ricevuto risposta.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kahimi Shimahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKahimi Shima2011-04-13 17:30:202011-04-13 17:30:20Patrizia Pepe, quando la brand reputation passa per una foto su Facebook
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