Nell'arte di Daniel Kornrumpf e Inge Jacobsen, il ricamo acquista nuova vita e dà forma ad opere inimitabili in cui ago e filo raggiungono la portata espressiva di un dipinto.
Spesso quando pensiamo al ricamo o al lavoro a maglia la prima cosa che ci viene in mente è nostra nonna, magari seduta su una sedia a dondolo intenta a decorare lenzuola e pattine o a confezionare sciarpe e maglioni che con tutta probabilità non indosseremo mai. Guardate però cosa sono in grado di creare questi artisti: Daniel Kornrumpf riesce a fare delle vere e proprie magie con ago e filo.
Le immagini sono quadri a tutti gli effetti, un microcosmo di colori e sensazioni. Date le dimensioni molto ridotte, per mostrare i particolari è necessario fare diversi ingrandimenti. Il soggetto è delineato nei minimi dettagli e i fili assumono le caratteristiche della pennellata donandogli tridimensionalità e volume. Potremmo paragonarlo ad un moderno Van Gogh.
Questa cover di Vogue è stata invece “sferruzzata” da Inge Jacobsen, fotografo e studente presso la Kingston University, e fa parte di un’incredibile serie chiamata Thread. Il suo lavoro è ispirato da artisti come John Baldessari, Vik Muniz, e Aliki Braine e dal loro uso non convenzionale della fotografia. La tecnica, unica e brillante, ripropone copertine e annunci pubblicitari tratti da riviste di moda come Harper’s Bazaar e Vogue. L’alterazione dei soggetti è il punto centrale del suo lavoro, dice:
“Cucio sopra i capelli o la pelle, in segno di protesta verso le vuote immagini delle riviste di moda, trasformandole in qualcosa di unico”.
Questi artisti reinventano la fotografia, rendendola tattile. L’immagine, medium replicabile per definizione, si trasforma in oggetto unico e impossibile da riprodurre perché fatto a mano.
D’ora in poi non potremo più pensare al ricamo o alla maglia come a qualcosa appartenete al passato e al di fuori dal nostro tempo!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kanamehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKaname2011-04-29 17:30:052011-04-29 17:30:05Daniel Kornrumpf e Inge Jacobsen reinventano l'arte del ricamo.
Espressioni come word-of-mouth, viral marketing, guerrilla marketing, ambient advertising, marketing tribale, buzz marketing, future o edge marketing sono passate dall’essere astruse definizioni di eccentrici guru del marketing d’oltreoceano ad oggetto di pubblicazioni scientifiche e di seminari. Il marketing sta cambiando per adeguarsi ai rapidi mutamenti della società.
Ci troviamo di fronte ad uno scenario mutato con nuovi paradigmi di riferimento, con un sistema in crisi con un pubblico di ex-consumatori, sempre più critici e consapevoli. Gli strumenti, le teorie le tecniche finora utilizzati nel marketing si rivelano inadeguati ad intercettare persone ormai impermeabili ai messaggi pubblicitari. Questo libro illustra con taglio critico le principali tecniche del marketing non-convenzionale (virale, guerrilla, tribale ecc…) e codifica in 10 punti strategici il passaggio dal “vecchio” al “nuovo” marketing.
Brossura: 278 pagine Editore: Il Sole 24 Ore (24 novembre 2008) Collana: Marketing & comunicazione Lingua: Italiano ISBN-10: 8883639812 ISBN-13: 978-8883639814 Peso di spedizione: 281 g
I Mondiali di calcio, si sa, sono un’occasione per godersi tanti incontri spettacolari, gustarsi grandi gesti tecnici e – raramente – scendere in piazza a festeggiare la vittoria finale, come nel caso della nostra Italia nel 2006. Un evento atteso in tutto il mondo anche per la capacità di unire, appassionare e far incontrare persone di tante nazionalità differenti proprio nel nome dello sport e del divertimento.
Su quest’adagio la Budweiser, la più nota casa produttrice di birra al mondo, ha realizzato in occasione della Coppa del Mondo di calcio 2010 un’imponente campagna di comunicazione, che partiva da una capillare azione attraverso spot istituzionali e affissioni in tutto il mondo per arrivare a far “dialogare” i tifosi attraverso il socialnetworking, e non soltanto sul calcio giocato.
La campagna BudUnited
BudUnited, questo il nome della campagna, ha ricreato lo spirito inclusivo di uno stadio multicolore e multietnico come quello del SudAfrica 2010, andando a proporre un contesto – veicolato attraverso Internet e in particolare dai social network – che potesse rafforzare la brand image di Budweiser come “collante” anche fra tifosi e cittadini di nazionalità diverse.
Così è nata l’idea di realizzare BudHouse, un reality show collegato a doppio filo con l’evento sportivo, che raccontasse il mondiale dal punto di vista del tifoso.
Questo speciale show è stato seguito oltre che su un canale YouTube (http://www.youtube.com/budunited), anche attraverso una pagina su Facebook (http://www.facebook.com/BudUnited) e un account Twitter (http://twitter.com/budunited), attorno ai quali orbitava un reticolo di comunicazione fatto dei concorrenti dello stesso reality, che possedevano a loro volta profili personali sui due principali social network. Un tentativo di convertire nel mondo digitale i rapporti sociali che gli ospiti della BudHouse vivevano nella realtà, rendendo ancora più coinvolgente l’esperienza dello spettatore.
La casa, simile a quella di CineCittà dove sono ospitati i concorrenti del Grande Fratello nostrano, era ovviamente localizzata in SudAfrica.
Gli ospiti erano 32 provenienti da 32 paesi diversi: fra una partita e l’altra si cimentavano in prove le quali venivano commentate attraverso Twitter e Facebook dagli spettatori.
C’erano eliminazioni? Certo, e dipendevano dalla propria nazionale: quando una squadra veniva estromessa dalla Coppa del Mondo, anche il concorrente di quel Paese doveva lasciare la BudHouse.
Ma la campagna BudUnited non finiva qui, anche perché i 32 tifosi avevano parte attiva anche allo stadio, durante gli incontri sportivi. Sul sito della Fifa, infatti, si poteva trovare la sezione dedicata al man of the match, il miglior giocatore di ogni partita. Ebbene, a premiare dopo il match il calciatore scelto dal pubblico era proprio uno dei partecipanti al Reality Show della Budweiser.
Per dare il tocco finale e coinvolgere ancora di più il mondo dei Social, è stata realizzata anche un’app di Facebook per modificare la proprio foto, “Paint Your Face”, che permetteva di “pitturare” il proprio viso con la propria bandiera, tipo William Wallace in Braveheart.
I risultati
I numeri di BudUnited sono stati incredibili: 4.2 milioni di views per il canale di YouTube nelle 5 settimane del mondiale, meglio anche di Adidas, Nike e Coca Cola; la prima pagina Facebook al mondo per numero di fan fra i produttori di birra, 2,7 milioni di foto “modificate” con l’app Paint Your Face per un totale di 200 milioni di social media impressions, oltre che – ovviamente – un dato non trascurabile: 6 birre su 10 che son state vendute durante il mondiale erano Bud.
Niente male, vero?
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Francesco Gavatortahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFrancesco Gavatorta2011-04-29 16:30:322011-04-29 16:30:32La campagna Budweiser per i mondiali di calcio [SPECIALE WEBBY]
Tranquilli, non siete in The Truman Show. E’ solo che ai pubblicitari non piace la monotonia cittadina, le metropoli grigie, senza colori. Ecco perchè proprio su quella roba comoda, ma noiosa (pensiline, metropolitane, ascensori) si scatena la creatività unconventional! Le scale mobili non fanno eccezione. 30 secondi di pura attesa. Una fase di stand-by che le agenzie non si sono fatte scappare e che hanno spudoratamente preso di mira. Curiosi di vedere le campagne più interessanti? Eccole per voi, scelte in giro per la rete da NM.
1 – Stabilo
2 – Head&Shoulders
3 – Pantene
4 – Gilette Venus
5 – Duracell
6 – Hopi Hari Theme Park
7 – Haribo
8 – Hyundai
9 – Sushi Roll
10 – Coca Cola
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https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kojiro Sasakihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKojiro Sasaki2011-04-29 16:00:522011-04-29 16:00:52Escalator Adv: quando le scale mobili incontrano i brand
Ecco le 5 migliori app ufficialmente in nomination per conquistare l’ambito Webby Awards, categoria Educational & Reference! In fondo all’articolo potete trovare i link diretti per scaricare le app da iTunes.
American Museum of Natural History Collections: Dinosaurs
Ottocento immagini raggruppate fino a formare il più famoso dei dinosauri, una guida interattiva da godersi durante la visita al museo o direttamente a casa propria, quindici storie approfondite riguardo ai reperti del museo, podcast ed altri extra. Tutto gratuito. Cosa aspettate a scaricarla?
California Academy of Sciences: Field Guide to Golden Gate Park
Visitare il Golden Gate Park con il vostro iPhone vi darà sicuramente enorme soddisfazione. Questa applicazione, già premiata in diversi ambiti, mette a disposizione del visitatore una scelta di funzioni veramente interessanti: Field Guide, per informazioni scientifiche su fauna e flora, Mappa del Parco interattiva e Tour guidati. Il tutto è reso interessante dalla possibilità di salvare e segnalare ad altri utenti i propri avvistamenti o tour preferiti.
GE Ecomagination iAd
Ecomagination, un app educativa per grandi e piccini che parla in modo del tutto particolare di energie pulite e rinnovabili. Da provare.
HowStuffWorks App
Questa app è un ottimo aggregatore di fatti, curiosità, podcast ed extra del famoso sito “HowStuffWorks”, è disponibile sia per iPhone che per Android
Monkey Mayhem
Collegata allo Zoo Australiano Taronga, questa app è pensata per i più giovani e consente di raccogliere diverse informazioni, video ed extra durante la visita al parco, con specifico scopo educativo. Cinque app veramente degne di nota, chi si aggiudicherà il premio nella notte dei Webby Awards, il prossimo 13 Giugno? Puntate i vostri browser qui per saperne di più!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Fukibarihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFukibari2011-04-29 14:30:442011-04-29 14:30:44Le applicazioni educative per iPhone finaliste ai Webbys [SPECIALE WEBBY AWARDS]
Sono tanti, sparsi in rete, i video che usano la tecnica di “motion typography“, che miscelano cioè animazione e testo. Ma questo, in particolare, sembra aver affascinanto diversi utenti di Youtube. La grafica e l’ambientazione sono infatti le stesse di un videogioco di successo, Minecraft, i cui fan sono sicuramente stati attirati dalla curiosa accoppiata sfoggiata in questo breve filmato. La scelta del brano è sicuramente azzeccata: un mondo come quello di Minecraft, dove l’ambiente cambia creandosi casualmente all’inizio di ogni nuova partita, non può che essere definito un “Mad World“…
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Elena Silvi Marchinihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngElena Silvi Marchini2011-04-29 14:00:492011-04-29 14:00:49Come unire due successi in un solo video: Mad World MineCraft Typography [VIRAL VIDEO]
Che i marketplace fossero la mia passione si era capito, ma oggi diventa ancor più interessante analizzare i modelli di business delle startups, sopratutto a fronte delle riflessioni che negli ultimi tempi hanno pervaso le comunità per startuppari italiani, su quest’onda ho quindi deciso di analizzare Whoisper: il marketplace, made in italy, in cui puoi incontrare il partner commerciale più adatto alle tue esigenze. Si tratta dunque del primo sistema di micro intermediazione Business to Business che tramite un linguaggio universale è capace far dialogare i differenti soggetti aziendali fornendo tutte le informazioni necessarie a ridurre drasticamente tempi e costi di ricerca e selezione di partner ed opportunità come descritto dal portale aziendale.
Business Intelligence per la riduzione dei costi
Microintermediazione vuol dire riduzione dei costi collegati al prodotto finale, Whoisper infatti agisce all’interno della soglia dei costi aziendali legati alla ricerca di partner commerciali, stimati attualmente intorno al 30%, ciò significa che utilizzando questo tipo di sistema sarà possibile ridurre quella soglia di costi sino al 6%. Il funzionamento prevede un sistema di ricerca e selezione delle informazioni, che permette ad un cliente di entrare in contatto solamente con i partner commerciali che rispondono esattamente ai criteri di ricerca impostati. Whoisper inoltre non è contornato da barriere all’ingresso, è facilmente utilizzabile attraverso un normale browser web, quindi senza la necessità di settare ed implementare applicativi ERP, ma è possibile ricorrere all’utilizzo di applicativi di questo tipo nel momento in cui il traffico commerciale generato da questa rete diventi il principale strumento di acquisto o vendita dei prodotti.
Ricordi il mercato perfetto?
Chiunque ha passato almeno una notte pre esame a studiarlo, considerando sopratutto che era irrealizzabile per mancanza di informazioni adeguate e circolanti nel mercato, con whoisper ci si avvicina alla perfezione.
Il sistema informativo di Whoisper, infatti, consente ai player che usufruiscono di questo marketplace di interagire con le informazioni di mercato che sino ad ora erano erogate attraverso costose agenzie, queste informazioni consistono sostanzialmente di due aspetti principali, le informazioni che consentono di effettuare ricerche preventive di mercato e informazioni specifiche riguardo un player particolare.
Le ricerche preventive di mercato consentono ad un acquirente o un venditore di simulare in vitro una determinata offerta o una determinata proposta d’acquisto che viene plasmata e definita in base ai numeri di mercato accumulati nel database di Whoisper, ciò è un vantaggio estremo non solo per i player del mercato ma per il mercato intero: immaginiamo di poter condurre ricerche di mercato in un tempo pari all’1% di quanto siamo stati abituati a fare sino ad ora, sarà possibile plasmare, modificare e generare offerte market-modeled in breve tempo, con conseguente aumento delle interazioni e con la risultante di mercati più dinamici.
L’altro aspetto fondamentale delle informazioni che Whoisper mette a disposizione dei player è un sistema di rating, che potremmo comparare al sistema di feedback di Ebay, un sistema tale da permettere di conoscere una sintesi storica delle operazioni di mercato svolte da un determinato fornitore o acquirente, che ci permette di scegliere al meglio il partner e giungere più semplicemente ad una scelta consapevole quanto rapida.
I vantaggi per gli attori di mercato
Cogliere le opportunità prima e più rapidamente è la chiave per orientare un business in un mercato, l’analisi delle informazioni e la capacità di interpolare tra queste per delinearne un trend di fondo è fondamentale per attuare strategie di posizionamento di mercato: in questo senso è disponibile un sistema di analisi e controllo di specifici mercati di interesse del player, in grado di monitorare la dinamica commerciale particolare di un microambito per l’individuazione di nuove strategie di posizionamento e azione volte al miglioramento delle performance aziendali.
Se le attività commerciali rappresentano il 30% dei costi aziendali di cui l’80% (pari al 24% del costo del prodotto) sono dedicati alla ricerca di partner e opportunità, da oggi sarà possibile ridurre i costi aziendali, in modo da avere più spazio di posizionamento sulla soglia di prezzo del singolo prodotto, oltre ad avere maggiori risorse da poter investire in innovazione e sviluppo del prodotto e nell’aumento di valore dello stesso.
L’innovazione Open Source, motore della startup
La start-up fa parte di un progetto estremamente ampio e complesso che prevede l’introduzione nel mercato mondiale di innovative tecnologie informatiche in grado di aumentare la competitività di aziende di qualsiasi tipo e dimensione. Il capostipite è Whoisper, un sistema basato su un linguaggio universale in grado di comunicare con qualunque tecnologia e che verrà presentato allo SMAU di Padova il 4-5 Maggio 2011 ed a Milano il 19-21 Ottobre 2011, ancora una volta i Ninja fanno da talent scout nel mercato ;-).
Ogni transazione viene gestita da applicativi sviluppati con la collaborazione di una numerosa comunità che spontaneamente e quotidianamente ne migliora la qualità, le prestazioni, la sicurezza e l’affidabilità dei processi.
Il sistema operativo è Debian. Per la parte transazionale dei processi viene utilizzato il database opensource Postgresql:è affidabile, veloce e spesso precursore di funzionalità avanzate che poi vengono riportate sugli altri database commerciali.Il portale e le API sono sviluppate con Python, un linguaggio in sempre più rapida evoluzione e primo in termini di “nuove adozioni” in questi anni: è supportato da quasi tutti i provider che forniscono infrastrutture di Cloud Computing.Le API sono costruite con filosofia REST, interfacciabili quindi con il 99% dei linguaggi di programmazione che hanno già librerie valide e production ready in breve tempo. I formati supportati dalle API sono XML, JSON e YAML, ulteriore valore aggiunto alla flessibilità del servizio. Tutto il sistema propositivo e predittivo, che sono poi è il cuore pulsante dell’intero sistema, è stato realizzato attraverso algoritmi generati dai fondatori della start-up.
Il futuro finanziario della startup
Il piano economico e finanziario è stato realizzato da esperti analisti finanziari che collaborano con il progetto. Una volta terminati i test di mercato e trovato il giusto investitore di riferimento, i fondatori prevedono una graduale introduzione prima in Italia/Europa e successivamente in tutti gli altri paesi. Il calcio per giungere allo SMAU e dar vita al processo innovativo vero e proprio è arrivato da Startup Business Network, e probabilmente il futuro vedrà Whoisper con gli applicativi EDI4 ridefinire le abitudini di mercato ed i sistemi di business intelligence. Dunque, il mercato futuro non possiamo che guardarlo più semplice e dinamico, e le startup saranno costrette ad interagirvi attraverso sistemi di questo tipo. Stay Tuned 😉
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Toshimikihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngToshimiki2011-04-29 12:30:352011-04-29 12:30:35Trova il Business Partner ideale nel marketplace di Whoisper. [CASE STUDY]
Uno dei principali Internet Service Provider italiani, a causa di un incendio, ha smesso di fornire il servizio a moltissimi siti. Ed in rete subito sono arrivati i primi commenti, molti ironici.
Da Aruba fanno sapere che il problema è partito da un principio d’incendio sulle batterie degli UPS (Uninterruptible Power Supply), l’apparecchiatura che si usa per mantenere l’alimentazione elettrica costante e senza interruzioni.
Per precauzione tutti gli hosting/domini sono stati “spenti”, e non ci sono state perdite di dati.
Dall’account Twitter di Aruba, aperto per l’occasione ed arrivato subito ad oltre 3200 follower (probabilmente non proprio felicissimi), sono stati segnalati i problemi:
Poco dopo le 10 il primo segnale di risveglio, sempre twittato:
Il sito di Aruba sembra al momento raggiungibile, si aspettano novità (ed intanto si sente già parlare di denunce, class action, ecc).
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Simosokehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngSimosoke2011-04-29 11:30:262011-04-29 11:30:26Aruba va a fuoco, problemi per molti siti italiani
Il dipartimento dei trasporti Nuovo Messico ha deciso di sensibilizzare gli automobilisti sui rischi stradali e sulle conseguenze di comportamenti scorretti alla guida, puntando su una campagna ambient molto diretta. Tre i temi: l’alta velocità, la guida in stato di ebbrezza, la mancanza della cintura di sicurezza. Il risultato sono questi sconcertanti billboards, realizzati da Esparza Advertising:
Dramma familiare, arresto, morte, gli elementi per colpire ci sono tutti.
Gli incidenti causa scongiuri non sono contemplati, quindi…mani ben salde sul volante! 😉
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Arianna Rossihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngArianna Rossi2011-04-29 11:30:262011-04-29 11:30:26Ambient per la guida sicura nel New Mexico: attenti ai rischi!
LinkedIn, il popolare social network dedicato al mondo del business, conta ormai da qualche mese più di 100 milioni di iscritti, un numero in continua crescita, soprattutto al di fuori della rete statunitense (il 56% degli utenti è fuori dal bacino USA, infatti). Per questo torna utile saper sfruttare appieno questo media, soprattutto per chi desidera mettersi in proprio o elevare la visibilità della propria azienda: capire come lanciare e gestire un Company Profile o il proprio brand su LinkedIn diventa quindi fondamentale. A trattare l’argomento è stata Barbara Rozgonyi su Inc.com, considerata un’autentica guru nell’ambito di questo strumento di business networking. Vediamo dunque di che si tratta, passo per passo.
Per iniziare è necessario soddisfare un requisito molto importante: è necessario avere un indirizzo e-mail con il dominio aziendale, perchè gli indirizzi legati ai servizi di posta elettronica gratuiti – come Yahoo, Gmail e Hotmail – non contano: il brand è necessario. Per aggiungere l’azienda, clicca su “Aziende” nella parte superiore della home page, per poi cliccare su “Aggiungi un’azienda” nella schermata successiva, al link in alto a destra. La pagina Aziende di LinkedIn permette alle persone di seguire gli aggiornamenti delle società ed è anche un buon posto per la ricercare nuovi clienti e connessioni. In meno di 30 minuti possiamo realizzare la pagina: bisogna essere sicuri di non aver perso nessun passaggio, quindi ora li elenchiamo uno ad uno, in modo da essere pronti a completare tutte le informazioni ancora prima del login.
Nome della società Assicurarsi che il nome della società lista corrisponda al nome utilizzato nel profilo.
Admins LinkedIn ha sempre bisogno di sapere chi gestisce il profilo dell’azienda. Abbiamo due scelte: o tutti i dipendenti con un indirizzo email valido registrato o utenti designati come amministratori.
Loghi I loghi possono essere caricati come standard e come quadrato che verrà utilizzata per gli aggiornamenti della rete.
Descrizione della società In questa sezione abbiamo la possibilità di descrivere chi siamo e cosa facciamo. Ci si può presentare dunque come free lance, ma se siamo qui per la società allora bisognerà focalizzarsi sul brand presentandolo come vera e propria entità reale ed affermata.
Specialità Questa parte è molto importante perchè include le parole chiave che descrivono ciò che si fa, le caratteristiche: abbiamo dunque 256 caratteri a disposizione per descrivere tutte le peculiarità che vogliamo taggare. Se scelte bene, bastano anche solo tre parole.
Twitter e blog aziendale (Feed RSS) Grazie agli aggiornamenti via Twitter o attraverso i feed del blog, siamo sempre capaci di mantenere attiva la pagina della società: questa sezione è spesso fondamentale per la buona visibilità su LinkedIn.
News L’aggiunta nei moduli di ricerca visualizza le notizie da condividere con la community, ma inseriamo le news dell’azienda solo se sappiamo con certezza di averne, altrimenti vedremo pubblicate notizie che non riguardano la società. Se non “facciamo notizie”, è meglio selezionare “non mostrare le notizie sulla mia azienda”.
Azienda, Dimensione, URL In questa sezione possiamo scegliere tra le opzioni che descrivono lo stato aziendale, mentre l’URL è necessaria per inviare l’utente al sito web, a un servizio o ad una galleria d’immagini.
Industria, stato operativo, anno di fondazione Una volta scelto il settore principale dell’azienda è possibile scegliere una qualsiasi tra le categorie LinkedIn, inserendo successivamente le altre informazioni che riteniamo interessanti per inquadrare appieno la società.
Sedi L’ultimo passo sono le località: è possibile aggiungere fino a cinque indirizzi diversi, dopodichè… saremo pronti per attivare il Company Profile!
Opportunità di lavoro Facoltativo: se vorremo mai visionare curricula o profili, potremo inserire le richieste attraverso questo form.
La scheda successiva – prodotti e servizi – offre l’opportunità di promuovere chi siamo e cosa facciamo attraverso 11 semplici passi. Sono richiesti: prodotto / servizio, categoria, nome e descrizione, con la possibilità di aggiungere disclaimer, URL, contatti e altro. Molte info non sono obbligatorie, ma di certo aiutano ad arricchire la propria presenza online.
L’ultima scheda – analytics – è una risorsa importante che dobbiamo imparare a utilizzare. intuizioni e di valore: attraverso le statistiche è infatti possibile tenere traccia di pagine viste e visitatori unici per un’unica visione d’insieme, monitorando anche carriere, prodotti e pagine dei servizi. Volendo, si può anche confrontare la nostra azienda con altre del settore.
Ora che la pagina è pronta, siamo pronti a invitare gli utenti. Come prima cosa è già possibile aggiungere un pulsante personalizzato sul proprio sito o blog, grazie ad una semplice riga di codice fornita da LinkedIn. Se questo è troppo complicato (mettere le mani nel template non è sempre semplice, lo ammettiamo), possiamo sempre aggiungere un “segui la nostra azienda su LinkedIn” nella firma elettronica delle mail o in un qualsiasi profilo di altri social network. O ancora a conclusione di una newsletter, di esempi ce ne sono tanti! Insomma, in solo mezz’ora la nostra visibilità online è decisamente migliorata. Per il resto, dipende da noi e dalla nostra professionalità, come sempre. E mai dimenticare: be social.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Akirahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAkira2011-04-29 11:00:362011-04-29 11:00:36Come lanciare Company Profile o Personal Brand su LinkedIn [HOW TO]
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