Facebook per i giornalisti

Facebook + Journalists è una pagina nata lo scorso aprile e pensata espressamente per chi dell’informazione ha fatto anche la sua professione: i giornalisti.

Un’impresa decisamente ambiziosa per un social network che non nasce per informare, ma per trovare e incontrare persone. Eppure, gli ultimi tempi ci hanno mostrato come anche nella dimensione del social network si nasconda, in maniera sempre meno celata, una vera e propria funzione informativa.

Di cosa si tratta? Prendendo spunto dall’iniziativa Facebook for media, Facebook ha attivato una pagina espressamente realizzata per aiutare i giornalisti (e non le testate di cui fanno parte) a promuovere la propria attività, fare rete con altri professionisti del settore, scambiarsi consigli su come sfruttare appieno le potenzialità del social networking e così via.

La progettazione è stata affidata a un guru del settore, Vadim Lavrusik, docente alla Columbia University in digital journalism e project manager di Facebook.

Facebook + Journalists è un vero e proprio spazio di condivisione e di formazione: in tutte le sezioni vengono affrontati step diversi per trasformare la propria presenza nel social network da passiva a ottimale.

Nella sezione Getting started ad esempio, si spiega quali siano i passaggi necessari a realizzare la propria pagina e gestirla nel migliore dei modi.

 

 

 

In Journalism page, con il titolo “How Journalists Can Make Use of Facebook Pages” si illustrano i vantaggi del lavorare con le pagine, spiegando le dinamiche della distribuzione dei contenuti, l’accellerazione nel passaggio delle informazioni, la capacità narrativa del comunicare attraverso uno spazio legato al personal branding del giornalista (il cosiddetto social storytelling, fenomeno ancora nuovo e tutto da esplorare) e come questo sia importante per rafforzare la comunicazione; inoltre, molto spazio è dedicato al parlare di come Facebook permetta di creare sinergia multimediale fra vari linguaggi (testuale e audiovisivo) e come questa gestione possa favorire lo sviluppo spontaneo di community. Il tutto è accompagnato da esempi pratici di giornalisti che hanno saputo, attraverso Facebook, rafforzare l’engagement dei propri fan usando tutti i tool messi a disposizione dal social network.

Nella sezione Best Practices sono invece elencati delle vere e proprie case history, con le storie dei giornalisti che hanno saputo trovare attraverso Facebook un modo speciale per lavorare: nella foto, la archorwoman Amy Wood, che attraverso la pagina trasmette in video Livestream e chatta con i propri fan.

Articles e Videos sono invece sezioni “d’archivio”, messe a disposizione dei fan di Facebook + Journalists dei contenuti che completino gli spazi sopracitati.

Infine una sezione molto importante per capire anche lo spirito con cui è stato ideato questo spazio è Meetups: una sorta di calendario che propone ai fan alcuni meeting e appuntamenti per incontrarsi, trasferendo così l’esperienza socializzante e di interscambio dal social network nella realtà.

Insomma, Facebook + Journalists sembra essere uno strumento veramente utile per chi, facendo informazione, ha bisogno di trovare nozioni e idee per sbarcare nel mondo dei social media ma non sa quali siano i passi più corretti da compiere.

L’idea di creare uno spazio che potesse ottimizzare tutte le possibilità offerte per metterle a disposizione di una determinata figura professionale potrebbe essere il futuro.

A 3 mesi circa dal lancio, Journalist on Facebook conta su una community di 74200 fan, presumibilmente tutti in qualche modo interessati a sviluppare contatti con altri operatori del settore: un numero che premia la scelta di investire su spazi professionalizzanti e in grado di “formare”.

Benetton punta ancora sui Social Media

 

La scelta di puntare sui social media e sul web 2.0 si è rivelata giusta!
Benetton, dall’inizio del 2011 è riuscita ad incrementare il proprio numero di fans su facebook di circa il 50%, raggiungendo quota 500.000 iscritti alla pagina ufficiale.

Il merito del successo di Benetton, si deve anche ad una serie di attività svolte in rete (compresa United Blogs of Benetton), che hanno avvicinato i navigatori alla azienda d’abbigliamento Italiana, tra queste iniziative spiccano:

United songs of Benetton, applicazione per facebook che permette agli utenti di ascoltare, condividere e scaricare le nuove canzoni composte da Francesco Novara, che  rientrano nella Benetton Spring Summer Compilation 2011. Attualmente si contano più di 2000 download e 4000 ascolti sulla pagina.

I’m Unique, blog e pagina su facebook, che permette a tutti i bambini d’Italia di partecipare ad un casting per diventare il protagonista della prossima campagna pubblicitaria di Benetton, l’iniziativa ha riscosso molto successo, da maggio 2011 ad oggi ci sono state oltre 60.000 visualizzazioni.

 A questo successo, si aggiunge anche la crescita esponenziale del marchio Sisley, che tramite il rinnovamento del sito sisley.com ed a varie attività virali tra cui Don’t call me doll, ha riscosso molto entusiamo tra i fan, raggiungendo quota 5 milioni di post visualizzati ed un indice di gradimento aumentato del 1.375%,  dimostrando come l’utilizzo dei social media sia sempre più importante per la crescita del brand.

Sveglia Italia di Wired, il bilancio di Federico Ferrazza [INTERVISTA]

Cari Ninja, vi proponiamo l’intervista a Federico Ferrazza – website coordinatore di Wired Italia – sul progetto “Sveglia Italia!“, iniziativa che dal piccolo comune di Etroubles in Valle D’Aosta, fino a Catania, con tappa finale a Milano si propone di aiutare la diffusione del Wi-Fi del nostro Paese.

Quale messaggio avete voluto mandare con questo tour e a chi?

Il messaggio che wired voleva dare era molto semplice: internet può migliorare la qualità della nostra vita, dei servizi, favorire lo sviluppo economico e quindi il lavoro. Ci siamo voluti rivolgere prima di tutto agli utenti, soprattuto nuovi utenti, per far capire loro quanto sia importante utilizzare la rete in questo momento.  Poi ci siamo rivolti ai decisori politici, a comuni che hanno risposto al nostro appello con entusiasmo. Sono stati installati infatti 150 hotspot in altrettanti comuni, a voler ricordare i festeggiamenti per il centocinquantesimo della nostra Repubblica. Anche la risposta degli utenti è stata positiva, molti si sono avvicinati ai nostri hotspot con curiosità, molti altri erano già informati riguardo all’iniziativa e ci hanno ringraziato. Oltre al favore dei comuni, siamo riusciti ad attrarre l’attenzione anche di altri enti pubblici, la provincia di Roma per esempio è molto sensibile al tema delle reti wifi libere, con loro abbiamo collaborato affinché gli utenti potessero collegarsi a diversi hotspot con la stessa login e la stessa password.

Tutto è cominciato qualche con una copertina di wired che invitava  a diffondere la banda larga anziché costruire il ponte sullo stretto…

La rete wifi, come tutte le tecnologie, ha un costo, e quindi puntare sulla sua implementazione significa stabilire delle priorità rispetto alla realizzazione di altre opere. Il ponte sullo stretto ci è sembrato il simbolo perfetto di un’opera di dubbia utilità e di come le priorità nel nostro paese debbano essere riviste.

Quale valore aggiunto in più ha dato il fatto di raggiungere simbolicamente 20 dei 300 comuni a cui donerete il wi-fi kit?

Abbiamo voluto far divenire “Sveglia Italia” un racconto. Abbiamo aggiunto all’iniziativa una dimensione di viaggio, di avventura, ci piaceva raccontare di come i nostri giornalisti avrebbero girato i diversi comuni d’Italia e incontrato tante persone diverse. Non è stata un’iniziativa di marketing ma editoriale.

Dopo l’abolizione del decreto Pisanu, quali sono le maggiori difficoltà burocratiche che gli enti devono affrontare per mettere a disposizione dei cittadini una rete wi-fi libera?

Tecnicamente non ve ne sono, l’unico ostacolo è economico. Qualcuno deve offrire la banda, e questa ha un costo. Gli enti pubblici spesso hanno priorità più pressanti rispetto alla costruzione delle reti wifi, per le quali possono non esserci fondi. Certo, si possono studiare anche soluzioni alternative al finanziamento pubblico, come quella di utilizzare delle sponsorizzazioni.

Quale tipologia di comuni hanno aderito con maggiore entusiasmo alla vostra iniziativa?

Tutti i tipi, ha aderito il piccolo comune con poche centinaia di abitanti come una grossa cittadina come Bari.

Quale riscontro ha avuto la vostra iniziativa online?

Senz’altro positivo. Abbiamo caricato sul blog dedicato a “Sveglia Italia Tour” molti video e foto divertenti, usando la forma estetica della “cartolina”, rievocando così gli storici Giro D’Italia degli anni ’50. I nostri elettori hanno apprezzato molto i nostri post.

“Sveglia Italia” avrà un prosieguo? Quali saranno le vostre prossime campagne?

Per ora la campagna “Sveglia Italia” è finita, era una campagna voluta dal nostro precedente direttore e nonostante il nuovo direttore si sia dimostrato subito a favore della campagna, abbiamo preferito portarla a termine. Per ora non abbiamo in previsione altre campagne di sensibilizzazione sull’uso della tecnologia ma l’impegno sociale di Wired continua. Per esempio proprio giovedì è partita una petizione per far chiudere il Palio di Siena. Siamo contrari allo sfruttamento degli animali e abbiamo deciso di porre l’attenzione su una manifestazione che secondo noi ha a che fare solo col passato e nulla col presente.

InNoveTempi gratis per 9 giorni! PocketArt un'app Esclusiva

Attenzione! Questa APP è stata ideata mezzo secolo fa.

In questi 6 mesi e più vi ho presentato tante APP per il MobileLifeLive, ora vi riparlo di un prodotto che con l’artista Giovanni Anceschi, il Software Architect Fabio Scognamiglio e Danilo de Rosa, Trends e Management di Wooom abbiamo prodotto.

Abbiamo riformulato il claim dell’ultima Settimana della cultura perchè pensiamo che come il nostro straordinario patrimonio artistico anche l’arte digitale debba essere goduta gratuitamente per nove giorni, dal 13 al 21 luglio prossimi.

L’APP InNoveTempi è un’opera d’arte in forma interattiva, un dispositivo per generare una sofisticata “esperienza estetica” e genio artistico ad ogni possessore di iPhone e iPad. infinite esperienze artistiche per uno spettatore/attore del processo creativo che ricombina all’infinito in modo randomico gli elementi dell’opera.

InNoveTempi è un’opera d’arte ideata nel 1962 da Giovanni Anceschi, con il “Gruppo T” del movimento di Arte Programmata. La sua prima forma espressiva è stata realizzata in occasione della mostra realizzata a Milano per iniziativa della prima e più importante azienda italiana di elettronica, Olivetti*.

Umberto Eco, appena trentenne, aveva appena scritto Opera aperta e curava l’Almanacco Letterario Bompiani, una brillante pubblicazione annuale dedicata alla discussione dei temi letterari e artistici emergenti nell’anno.


Nel 1962 il tema fu “L’applicazione dei calcolatori elettronici alle scienze morali e alla letteratura”***.
Per contribuire a questo volume Eco chiamò Bruno Munari caposcuola dell’arte cinetica e programmata e già autore delle “Macchine inutili”(1933), e cinque ventenni Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo, Gabriele De Vecchi e Grazia Varisco, che da poco avevano fondato il Gruppo T, pubblicando la dichiarazion eMiriorama 1. Ciascuno dei membri del gruppo T produsse una o più opere di Grafica Programmata, ideate “secondo criteri cibernetici”, e realizzate con tecniche grafiche.
Anceschi produsse la Grafica Programmata che è diventata l’APP InNoveTempi.

Scarica l’APP InNoveTempi

InNoveTempi

Istruzioni InNoveTempi

Definizioni

Arte cinetica: Forma d’arte plastica nella quale il movimento delle forme, dei colori, dei piani è il mezzo per ottenere un insieme mutevole. Lo scopo dell’arte cinetica non è quindi quello di ottenere una composizione fissa e definitiva.

Opera aperta**: Forma costituita da una costellazione di elementi in modo che l’osservatore, con una propria scelta interpretativa possa individuare i vari collegamenti possibili e quindi le varie possibilità di configurazioni diverse: al limite intervenendo di fatto per modicare la posizione reciproca degli elementi.

Opere moltiplicate: Opere progettate dall’autore per essere prodotte in varie copie, usufruendo delle tecniche industriali. Non quindi riproduzione approssimativa di un “pezzo unico” originale, come normalmente avviene nelle stampe d’arte.

Arte programmata: L’arte può essere programmata. Da una programmazione esatta nasce una moltitudine di forme simili.

* Catalogo “Arte programmata”, Milano, Olivetti, 1962
** Umberto Eco, Opera aperta, Milano, Bompiani, 1962.
*** AA VV, Amanacco Letterario Bompiani, Milano, 1962

Partecipa ai free webinar in "Personal (Guerrilla) Branding" e "Open Innovation"!

Continua la maratona dei webinar firmati Ninja Academy!

In un colpo solo ve ne proponiamo due: “Personal (Guerrilla) Branding” e “Open Innovation“!
Non state più nella pelle e volete sapere quando, come e perché?

Ma soprattutto: perché scegliere? Partecipate a tutti e due!

1) “Personal (Guerrilla) Branding” sarà a cura di Luigi Centenarofondatore della prima agenzia di Personal Branding in Italia

Lunedì 18 luglio alle ore 18:

* Il Personal Branding nasce prima offline

* Perché Internet è il doping del Personal Branding

* Personal Guerrilla Marketing: esempi e logiche

Link per iscriversihttps://www3.gotomeeting.com/register/775231414

2) “Open Innovation: perdi il controllo e diventa parte del flusso co-creativo” sarà invece a cura di Camillo Di Tullio (aka Dr_Who) – Blogger

Giovedì 21 luglio ore 18:

* Open Innovation: problema o opportunità?

* Approccio del D.I.R.E

* Dal CRM al Social CRM

Link per iscriversihttps://www3.gotomeeting.com/register/777163886

As usual, le indicazioni per i #ninjawebinar sono sempre le stesse:

L’iscrizione al webinar non assicura la vostra partecipazione: registrandovi riceverete una mail di conferma con un link personalizzato. Se il giorno del webinar cliccherete sul link in tempo (o ancor meglio in anticipo) potreste essere tra i fortunati attendees della web-class: infatti, il sistema accetterà solo i 100 più rapidi (siete o non siete Ninja?!) che lunedì 18 e/o giovedì 21 si collegheranno alla piattaforma. Dunque il nostro consiglio rimane il medesimo: fate i furbetti e collegatevi in anticipo! 😉

La waiting room sarà aperta dalle 17.45, mentre alle 18 esatte comincerà il webinar.
La durata di ciascuna lezione è di 90 minuti.

Se non doveste riuscire ad essere tra i primi 100, non disperatevi: continuate ad insistere!
Potreste “aggiudicarvi” il posto di qualche Ninjetto che, causa forze maggiori, lascerà il webinar prima della sua conclusione.

Potrete utilizzare sia un PC che un Mac per accedere alla lezione online. Vi consigliamo però un microfono (integrato o esterno) e delle cuffiette per intervenire e formulare le vostre domande live al relatore.

Vi ricordiamo inoltre che, al momento, non è possibile rilasciare la registrazione e/o le slides dei webinar.
Tutto questo sarà possibile a partire dalla prossima stagione (autunno 2011) in cui prenderà forma un vero e proprio master online in cui tutti coloro che vorranno iscriversi avranno diritto alla registrazione e a tanti altri plus aggiuntivi.

Nel frattempo, approfittate di queste occasioni ghiottissime e gratuite:

Personal (Guerrilla) Branding” con Luigi Centenaro: lunedì 18 luglio, ore 18

&

Open Innovation: perdi il controllo e diventa parte del flusso co-creativo” con Camillo Di Tullio: giovedì 21 luglio, ore 18

Be as fast as Ninjas! 

La crescita del Video Marketing [VIDEO]

La collaborazione di Ignite Creative e di TribalCafe ha dato origine ad un filmato incentrato sul Video Marketing.
In particolare le due agenzie hanno scelto di evidenziare l’ampia crescità che questo settore sta avendo negli ultimi anni, mettendo in risalto dati davvero notevoli ed importanti : 2 miliardi di video visti su Youtube ogni giorno e 20 ore di video in upload ogni ora (solo per citarne alcuni).

Il video pone inoltre l’accento sull’efficacia del Video Marketing come strumento di fidelizzazione e domanda a cosa sia dovuto il suo scarso successo tra le aziende che, a quanto pare, non lo considerano ancora una reale alternativa al Marketing tradizionale.

40+ campagne geniali di utilità sociale e servizio pubblico

Abbiamo condiviso con voi diverse gallery pubblicitarie. Consapevoli del potere e della forza che la comunicazione può avere nel veicolare messaggi di responsabilità sociale, è giunto il tempo di riflettere e lo facciamo proponendovi le migliori campagne in cui il l’interesse pubblico regna sovrano.











SOS Dettes: Debito Hurts, Strangled