Vi ricordate Spreaker? Ne avevamo parlato qualche tempo fa nel post di presentazione "Spreaker, la social web radio che dà la parola a tutti"!
A poco più di un anno dall'avvio dei lavori, questa interessante start-up italiana sembra veramente bruciare tutte le tappe: da qualche mese ha infatti avviato importanti processi di internazionalizzazione, riuscendo anche a entrare nel mercato USA.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare Tonia Maffeo, community manager di Spreaker. Ne è nato un bel colloquio sul presente di questo progetto e le sulle sue potenzialità future.
Ciao Tonia, parlaci un po' dei progetti di internazionalizzazione di Spreaker.
Quando è nato il progetto, poco più di un anno fa, le intenzioni future del nostro team erano già quelle di entrare nel mercato americano e di internazionalizzarci, sia in termini di sviluppo del prodotto che di comunicazione. Francesco Baschieri, CEO di Spreaker, è stato e si trova tutt'ora negli Stati Uniti con l'obiettivo di capire le possibilità di allargare gli orizzonti del progetto e cercare capitali da affiancare ai soci di Italian Angels for Growth e Tailoradio. Tra poco, inoltre, apriremo un ufficio in Sud America con alcuni corrispondenti. Cerchiamo di sfruttare al massimo le nostra leva strategica, il fatto cioè di dare spazio a contenuti radiofonici user generated, le cui statistiche danno in rapida ascesa grazie anche alla capacità di interessare diverse nicchie di mercato, non considerate dal modello radiofonico tradizionale.
Spreaker è un progetto internet e che comunica soprattutto attraverso il web 2.0. Avete cambiato qualcosa a livello di strategie sui social media?
I social media sono da sempre strumenti fondamentali per permettere lo sviluppo di Spreaker e della sua community. Abbiamo deciso quindi di usarli anche per entrare nei mercati esteri, per esempio attraverso un'intensa operazione di digital pr insieme a diversi web influencers stranieri che hanno cominciato a farci conoscere con articoli su blog, tweet, etc. Visti i risultati positivi, stiamo cercando di fare diventare questa attività una routine.
Per quanto invece riguarda la specifica gestione dei social media per comunicare e fidelizzare gli amici sparsi nel mondo, abbiamo operato su più fronti. Prima azione è stata l'aggiunta delle versioni del sito web e delle mail di benvenuto in lingua Inglese e Spagnola, le altre due lingue più parlate da chi ci segue e utilizza Spreaker. abbiamo poi deciso di utilizzare esclusivamente l'Inglese per comunicare su Facebook, il blog, Twitter e YouTube. In generale, inoltre, se agli inizi eravamo orientati e maggiormente interessati a utilizzare le diverse piattaforme per parlare del progetto Spreaker, oggi le utilizziamo soprattutto per promuovere i contenuti prodotti dagli utenti, tutti di grande qualità e relativi a tematiche differenti e a volte di nicchia. Particolare è a proposito l'account Twitter, utilizzato non solo per pubblicare e divulgare contenuti, ma da poco tempo anche per offrire un servizio innovativo di social CRM.
Multilingua e multimedialità: immagino che le nuove strategie abbiano cambiato il modo di gestire la community.
Sicuramente: a parte la necessità di utilizzare nuove tecnologie e tool specifici come Get Satisfaction per monitorare ed ascoltare gli utenti, c'è anche la necessità di conoscere più lingue e più culture, perché abbiamo lasciato ampia possibilità alle persone di rispondere nel linguaggio che conoscono meglio. L'utilizzo dell'inglese è legato alla volontà di non limitarci e di voler inviare un messaggio di coesione alla comunità che ci segue. Ma siamo pronti a rispondere in Italiano, Spagnolo, Portoghese, per esempio!
Quali sono state invece le novità per quanto riguarda la web radio? Avete introdotto delle innovazioni?
Nell'ultimo periodo abbiamo concentrato gli sforzi sul miglioramento dell'esperienza dell'utente, che ha un ruolo naturalmente centrale nel progetto perché è reso protagonista. Abbiamo puntato ancora una volta sui meccanismi social per aggiungere una serie di tool che rendono la fruizione di contenuti più semplice e aumentano l'interazione. Gli utenti possono per esempio diventare follower di un programma o di un altro utente, seguendo costantemente quello che fa grazie anche alla home page personalizzata. In questo modo è possibile entrare in contatto facilmente con il creatore di un particolare contenuto, una possibilità molto interessante soprattutto per quanto riguarda le nicchie. Nascono così micro-community e possibilità di co-produrre programmi bellissimi.
I vostri progetti futuri?
In generale, l'obiettivo è di espanderci sempre più: saranno gli utenti a dirci fin dove possiamo spingerci. Per sua natura Spreaker è un progetto molto legato al mondo delle nuove tecnologie: alcuni progetti interessanti sono allora lo sviluppo recente di app per iPhone/iPad/iPod e, tra pochissimo, anche per Android. Grazie ad esse Spreaker si integra con il mobile e potrà diffondersi, speriamo, ancora di più, andando incontro alla possibilità di creare e fruire di contenuti radio in qualsiasi momento e ovunque.
Infine, il 30 Giugno Spreaker sarà a Buenos Aires in qualità di media partner del Social Media Day promosso da Mashable, dove parteciperemo anche con una presentazione del progetto. Tanti impegni insomma, siamo soddisfatti!
Ti ringraziamo per la disponibilità, in bocca al lupo al team di Spreaker!
Grazie a voi, crepi! Ne approfitto ancora per invitare chi può il 30 Giugno ed a seguirci numerosi, sia come ascoltatori che come protagonisti!
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