"Devo smetterla. Devo smetterla. Ormai ho bisogno di una dose ogni giorno. In un angolo del mio schermo c'è sempre una piccola finestra aperta con il video di un gattino che scivola a testa in giù lungo un pendio. Oppure quello del cucciolo che ha un incubo. Se faccio i conti, in tutto il tempo passato a guardare video come questi avrei potuto scrivere una trilogia di romanzi."
La blogger Dory Cann-Harris racconta sull'Observer della sua morbosa passione per il grande culto collettivo di questi anni: i video che ritraggono piccoli animali in atteggiamenti buffi o singolari. Una vera e propria mania di massa, un fenomeno senza precedenti e assolutamente affascinante per quanto concerne le dinamiche della comunicazione viral. Al momento, per fare un esempio, il breve video di un cucciolo di panda che starnutisce conta 106 milioni di visualizzazioni: i direttori creativi di tutto il mondo ammazzerebbero per numeri così.
Quelli di maggior successo sono ovviamente i video in cui i cuccioli assumono comportamenti che riconosciamo come umani: un pinguino che gongola mentre viene grattato affettuosamente oppure un cagnolino che fissa pensierosamente uno specchio. Piccoli, teneri e un po' umani. Come se fossero cartoni animati.
La scienziata dell'evoluzione Marina Cords, riprendendo le teorie di Lorenz, ha spiegato che a rendere queste immagini così irresistibili sono proprio i tratti infantili dei corpi degli animali (testa e occhi grandi, faccia rotonda), caratteristiche somatiche che innescano istintivamente un desiderio di affetto, possesso e protezione. Degli studi del 2009 hanno inoltre dimostrato che il cervello di un adulto, nel momento in cui si concentra su un bambino, rilascia determinate sostanze chimiche che generano piacere. E' la prova definitiva: i cuccioli generano dipendenza.
Eppure restano dei motivi di perplessità. Innanzitutto di tipo animalista. La condivisione globale di questi video ha determinato negli ultimi anni un'enorme richiesta di cuccioli in tutto il mondo. Un mercato impazzito in cui gli animali vengono spesso allevati e venduti in condizioni precarie. E sono molti quelli che muoiono nei trasferimenti da una sede all'altra.
Poi ci sono gli scrupoli, diciamo così, morali. Far indossare un tutù ad un cane appare obiettivamente una patetica forma di sadismo. E in generale sono molti i video in cui gli animali vengono costretti ad acrobazie e stranezze al solo fine di "spremere" tenerezza a tutti i costi, trattando i cuccioli da inconsapevoli fenomeni da baraccone. La cute-dipendenza genera mostri: non staremo esagerando?