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Una delle analiste della Forrester Research, Shar Van Boskirk, ha appena pubblicato la proiezione quinquennale sul marketing interattivo, che contiene alcuni spunti davvero interessanti.
Pare infatti che, grazie alla recessione, i marketers abbiano capito che il marketing interattivo è più efficace rispetto all'advertising tradizionale in termini di spesa. E' vero che i budget per l’online sono calati, ma sono calati di meno rispetto agli altri budget. Sei marketer su dieci fra quelli intervistati erano d’accordo con l’affermazione “aumenteremo il budget per il marketing interattivo spostando denaro dal marketing tradizionale”. Solo il 7% ha affermato “non abbiamo piani per aumentare il nostro budget di marketing”.
Diversamente dall’ultima recessione, il marketing digitale non è più in una fase sperimentale. Ora sembra che l’advertising tradizionale sia inefficiente rispetto al digitale. Più di metà dei marketer intervistati ha affermato che l’efficacia di direct mail, TV, riviste, cartellonistica, giornali e radio rimarrà uguale o diminuirà nei prossimi tre anni. Al contrario, oltre il 70% si aspetta che l’efficacia di canali come i social media, i video online e il mobile marketing sia destinata a crescere.

Ciò vuol dire che già oggi i marketer sono, chi più chi meno, marketer digitali, dal momento che il digitale è al centro di molte campagne. Di conseguenza, i media tradizionali sono nei guai, o quantomeno nel mezzo di una trasformazione. Per esempio, i video pubblicitari online, per i quali quest’anno si sono spesi circa 870 milioni di dollari, arriveranno a 3 miliardi di dollari nel 2014. Questa situazione porterà sempre più network a caricare i propri programmi in rete su siti come Hulu. Forse anche alcuni giornali pianificheranno una presenza sempre più incentrata sull’online.

Gli esperti hanno proclamato la fine dei mass media e della pubblicità tradizionale per anni. In realtà, come afferma Josh Bernoff (il cui post ispira questo articolo), le cose muoiono molto lentamente, ma ci sono realmente dei trend visibili. Se lavorate nella pubblicità, è meglio che impariate a parlare la lingua del digitale, perché è in quella direzione che sta andando il mondo.
Certo, ci sono anche le voci fuori dal coro. Molti affermano infatti che si tratta di situazioni già capitate in passato, di media dati per spacciati e che invece sono tuttora vivi e vegeti. Credo pero' che la questione sia leggermente differente. Non si tratta infatti di una lotta fra media, bensì di localizzare il controllo: una volta il controllo era totalmente concentrato nelle mani dei media, ed era quindi lì che si indirizzava la maggioranza degli investimenti pubblicitari. In definitiva, basta pensare a come e dove si sia spostato il controllo negli ultimi anni per capire anche la direzione in cui si potrebbero muovere gli investimenti...Un indizio? Inizia per Social e finisce con Network...