Se avete fatto bene i compiti e avete letto il relativo ninjalink, saprete che tra il 5 e il 7 Febbraio si è svolto a Barcellona The Influencers, festival di Arte, Guerrilla e Comunicazione che si concentra sulla ricerca di metodi per comunicare messaggi che non siano già contaminati dalla cultura mainstream.
Quella che segue è la cronaca del festival, raccontato dalla delegazione Ninja all’evento.
L’arrivo
Da bravi Ninja, arriviamo a Barcellona col favore delle tenebre, nella notte che precede l’inizio di The Influencers. Giusto il tempo di posare armi e bagagli e siamo già in strada, alla ricerca di un posto dove rifocillarci e – perché no – brindare con una cerveza all’inizio dell’avventura catalana. Nonostante le mille tentazioni della notte barcellonese, pero', non ci facciamo attirare e rincasiamo presto: ci attendono delle giornate lunghe ed impegnative.
Giorno 1
Dopo un mattinata all’insegna del turismo, nel pomeriggio torniamo al CCCB, Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona, dove già eravamo stati in avanscoperta di buon ora, per la prima giornata di lavori del festival. Non c’è che dire, si tratta indubbiamente di un inizio col botto. Sala strapiena e trepidante in attesa del primo ospite, lo street artist italiano Blu, che si presenta col volto camuffato da occhiali, naso e baffi alla Groucho Marx e sorprende platea, organizzatori e interprete decidendo di parlare in spagnolo anziché in italiano come previsto.
Blu presenta i suoi lavori dividendoli per città e mostrando come ogni opera sia strettamente vincolata al contesto nel quale verrà collocata per due motivi. Innanzitutto per il tema, spesso meno casuale di quanto si possa pensare e anzi legato a tematiche sociali, e in secondo luogo per motivi di spazio.
Indubbiamente infatti a Managua (Nicaragua) non ci sono le enormi pareti prive di finestre che si possono trovare a Berlino, un fattore da tenere in conto al momento di progettare il proprio lavoro. Altri temi toccati da Blu sono la radicalizzazione della lotta ai writer da parte di molti enti locali e il diritto da parte di chi non approva un’opera di dipingerne sopra una nuova, dinamica che l’artista italiano approva pienamente. In conclusione, Blu mostra MUTO, lo spettacolare cortometraggio realizzato cancellando e ripittando centinaia di graffiti: spettacolare!
Dopo Blu è la volta di Improv Everywhere, un collettivo americano che si occupa dell’organizzazione di eventi che successivamente sono stati ribattezzati come Flash Mob. Tutto ebbe inizio, come vi raccontammo, nella metropolitana di New York, quando sette amici decisero di entrare uno ad ogni fermata senza pantalone e vedere quale sarebbe stata la reazione della gente. Di lì ha preso vita la loro iniziativa, ovvero portare a termine missioni che abbiano come scopo quello di far divertire chi partecipa così come chi ci si ritrova coinvolto. Quella di Improv Everywhere è stata una presentazione fatta di poche parole e molti video che mostravano praticamente il loro lavoro, per cui eccovi un paio di esempi dei loro lavori più riusciti (uno dei quali dovreste conoscerlo già).
Giorno 2
La mattina dei Ninja stavolta è dedicata al riposo, dopo una notte brava quasi quanto le ottime patatas che abbiamo avuto modo di gustare numerose volte a Barcellona. E così, dopo un velocissimo pranzo, ci catapultiamo direttamente alla sede di EnMedio, collettivo locale che aiuterà Improv Everywhere nell’organizzazione del flash mob ideato in occasione di The Influencers: La Bola. L’idea è realizzare una grande palla di gente che blocchi Portal del Angel, una delle vie dello shopping barcellonese, il sabato all’ora di punta, calamitando l’attenzione della gente e distraendola per un attimo dalla febbre del consumo.
E così per oltre due ore una cinquantina di persone provano e riprovano a simulare la formazione e il movimento di una palla umana, cosa che – ve lo assicuro – è molto meno semplice di quanto si possa pensare. Il clima è comunque molto disteso, si scherza e si avanzano proposte su come organizzare il tutto.
Finite le prove generali, corriamo subito al CCCB per le conferenze del secondo giorno. La scena è tutta per Julius Von Bismark e il suo Fulgurator. L'artista tedesco è interessato a come gli spazi pubblici e privati interagiscono con la teconologia. Julius presenta tre dei suoi lavori.
Il primo è un enorme smile che, appoggiandosi su un software capace di registrare l’umore delle persone dalle loro espressioni facciali riprese da una videocamera, proiettava su Berlino quello che era il mood della città in quel momento. Il secondo lavoro è ispirato invece al videogame GTA. Julius si interrogava su come sarebbe stato vedere se stesso dall’alto e a come sarebbe la vita da quella prospettiva, così ha costruito un macchinario per studiare questo scenario. Ma il lavoro più interessante era senza dubbio l’Image Fulgurator, una macchina fotografica che, invece di scattare fotografie, permette di far comparire nelle foto degli altri immagini impercettibili ad occhio nudo. Un’invenzione che si presta a interessanti applicazioni, come potete vedere nel video.
Dopo Von Bismark è il turno dei Wu Ming, che ci conducono in un viaggio nell’Inghilterra del 991 A.C. per spiegarci come anche una singola parola può cambiare il senso di un’intera storia. Successivamente mostrano anche l’interessantissimo progetto realizzato per il loro ultimo libro, Manituana: un sito web dove gli utenti possono caricare qualsiasi cosa sia ispirato all’universo del libro, da nuove storie non raccontate nel libro a fumetti e colonne sonore. Infine i Wu Ming ci invitano tutti, quando vogliamo fare contro informazione, ad adottare il “metodo di orfeo”: il modo migliore per contrastare una storia che non ci piace è raccontarne una nuova.
Giorno 3
Ed eccoci al sabato, ultimo giorno del The Influencers, che chiude in abbondanza: flash mob e ben tre ospiti per la serata finale. Noi Ninja siamo già dalle 5 in incognito nella zona di Portal del Angel, dove intorno alle 6 si svolgerà l’azione. Ci dividiamo in modo da partecipare all’evento e documentarlo in modo adeguato. Per darvi un’idea di quello che è successo, probabilmente un video è meglio di mille parole. Quindi, ecco a voi “La Bola”:
L’onore di aprire le danze dell’ultima giornata spetta ai ragazzi di Ztohoven, gruppo di attivisti cechi che organizza azioni di guerrilla a Praga, dalla sostituzione di tutti i cartelloni pubblicitari della metro con un poster su cui campeggiava il loro simbolo all’intrusione in un canale meteo satellitare, dove hanno simulato un’esplosione atomica. Di seguito il video dell'azione nella metro. Forse è un po' lungo, ma vale davvero la pena guardarlo!
Il secondo ospite sarebbe dovuto essere Marc Pauline di Survival Research Lab, ma per alcuni problemi non ha potuto raggiungere Barcellona. Gli organizzatori pero' non si sono persi d'animo ed hanno prontamente organizzato una videocall su skype, durante la quale Marc ha presentato i suoi spettacoli a base di fiamme e macchine costruite con prodotti industriali di scarto industriale. Non riuscite ad immaginarvelo? È per questo che esiste youtube!
Così come si era aperto, The Influencers si chiude con uno street artist. O meglio, con una street artist. L’ultima relatrice è infatti la statunitense Swoon, artista poliedrica che esplora tutte le possibilità dell’arte di strada, dai graffiti agli sticker fino alla sua ideazione più importante e ambizioso, le “Swimming Cities”: progetto nel quale Swoon vuole unire tutti i suoi lavori precedenti. L’idea è stata realizzare sette barche con tutti i suoi progetti e portarli in una galleria dopo un viaggio lungo l’Hudson.
Con Swoon si chiude la quinta edizione del The Influencers e, con esso, l’avventura di noi Ninja a Barcellona. Ce ne andiamo alle prime luci dell’alba, silenziosi com’eravamo arrivati, ma arricchiti da una serie di input davvero interessanti e di grande ispirazione. ¡Hasta luego, Barcelona!