Michelangelo Buonarroti affermava che le sue opere erano prigioniere della pietra ed il suo compito era solo quello di tirarle fuori. Beh, lo faceva in maniera sublime, a volte a tal punto da chiedersi perché non parlassero.
Pinuccio Sciola, invece, le pietre le ha fatte parlare, o meglio, suonare, e anche lui, come il sommo scultore, sostiene di aver soltanto estratto ciò che è naturalmente insito nella materia.
Scultore ed artista di fama internazionale, Sciola, attraverso uno studio approfondito delle pietre e delle tecniche di incisione su di esse durato anni, è riuscito ad estrapolarne suoni armonici e gradevoli che richiamano gli elementi naturali del creato, trasformando blocchi di calcari e basalti in veri e propri strumenti musicali.
Il fenomeno ha suscitato notevole interesse anche nel panorama musicale, portando musicisti di caratura internazionale a voler sperimentare sul palco gli insoliti strumenti. Il risultato del connubio è stato quello di un incantevole e suggestivo concerto inscenato, a chiusura del Festival “Visioni in musica”, al teatro Romano di Terni.
Sound Stones
Servizio RAI TG3 Naz. su ELEMENTS - IL SUONO DELLE PIETRE
Ma Sciola non è solo “l’uomo che fece suonare le pietre”, da menzionare sono anche la bella iniziativa San Sperate paese museo - di cui è disponibile il sito Sansperate.com - e I Semi della pace, posti sulla piazza Inferiore della Basilica di San Francesco di Assisi.
Si tratta di 150 sculture di pietra naturale di circa 140 kg ognuna profondamente incise dalle quali, in perfetta geometria, emerge l’anima della materia con tutte le suggestioni primordiali della nascita alla vita, a richiamare lo straordinario rapporto che esisteva fra San Francesco e la natura.
L’arte di Sciola può considerarsi un emozionante incrocio tra diverse discipline artistiche e comunicazione, dove il campo di partenza è certamente la scultura, ma è una scultura in continuo confronto e dialogo con le altre discipline dell’arte; una continua fusione tra il classico e l’innovativo, tra ciò che c’è sempre stato e ciò che non si era mai visto , insomma, un ottimo spunto per chi fa della “non convenzionalità” una filosofia di vita.
Tutto ri-suona, dunque, dalla “monnezza” alle pietre!