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È questo uno dei risultati della ricerca “Giovani allo scoperto”, condotta da Synovate a giugno e luglio 2008.
Relativamente al brand engagement on line, il 28% degli intervistati ha parlato di un marchio in forum di discussione, il 23% ha messo contenuto brandizzato nel profilo instant messaging e il 19% lo ha aggiunto sulla home page del sito personale o sul proprio profilo in un social network.
Quasi la metà afferma di cliccare sull'advertising online e il 18% accede a informazioni su marchi o prodotti tramite portali. Quasi un quarto degli intervistati, negli ultimi mesi, ha caricato annunci su social network o video in siti on line.
“I giovani non vogliono semplicemente sentirsi a proprio agio con i brand” ha detto Julian Rolfe, global manager a Synovate, “ma associare il proprio nome a quello dei marchi che reputano “cool” ed è questa la ragione per cui li vediamo inserire contenuti brandizzati su social network e programmi di IM”.
“Se la pubblicità è pertinente e credibile, i giovani hanno voglia di interagire, condividere opinioni e passare parola”, ha aggiunto Beth Uyenco, direttore ricerche mondiale di Microsoft Advertising.
Gli intervistati sono più inclini a diffondere clip divertenti (62%), seguono quelle musicali (40%) e video in cui ci sono amici (27%). Quasi 1 su 10 passa advertising virali e clip di marketing.
Il word-of-mouth è un mezzo ancora più potente se rivolto a studenti universitari. Una ricerca dell’agosto 2008, condotta Alloy Media + Marketing su questa stessa fascia di consumatori, ha rilevato come essi pensino che il WOM sia la forma di pubblicità più utile. I campioni prova – sempre utili per gli studenti che devono stare attenti alle spese – si collocano al secondo posto.
A dimostrazione che i giovani continuano a considerare rilevanti i media tradizionali, Tv e periodici si sono posizionati in ottima posizione, di fatto anche prima dell’advertsing online e di applicazioni web sponsorizzate.