Quello del possesso domestico di armi da fuoco negli Stati Uniti è un argomento particolarmente spinoso che l'associazione non profit SUPGV (States United to Prevent Gun Violence) ha scelto affrontare con una campagna particolare, "Guns With History": essa ha avuto il merito di attirare l'attenzione dei cittadini grazie alla capacità di comunicare il suo insight, ovvero la pericolosità del possesso di armi, in maniera non retorica.
Molto di frequente finiscono sulle pagine di cronaca nera tragici episodi legati all'utilizzo inconsapevole di armi, spesso pistole di piccolo calibro, acquistate per legittima difesa e finite per essere veicoli di morti accidentali. Il messaggio su cui poggia la campagna è già noto, è quello su cui da sempre si costruisce la comunicazione delle associazioni come la SUPGV: possedere un'arma da fuoco espone i comuni cittadini a grandi rischi, e mette in pericolo le loro famiglie. Per superare il rumore di un discorso pubblico e mediatico forte e complesso, l'associazione ha aperto a New York un negozio che vende armi con una storia tragica, poiché coinvolte in alcuni dei casi di omicidio accidentale di cui più si è parlato negli USA per via della loro drammatica portata.
Nel video a corredo della campagna vediamo i primi acquirenti che, interessati ad acquistare un'arma, chiedono informazioni al finto proprietario del negozio, che senza apparenti tentennamenti o difficoltà racconta loro la violenta storia si ognuna di quelle armi usate. Le reazioni delle persone sono molto eloquenti e bastano da sole a chiarire la posizione e il messaggio della SUPGV.
Cosa pensate di questo approccio? Lo ritenete efficace?