Fragole ritoccate col rossetto, purè di patate al posto del gelato, biglie nella zuppa Campbell per far venir sù gli spaghetti: i food stylist ne hanno elaborati di trucchi per rendere i loro scatti così perfetti da rasentare l'inverosimile!
Si guarda ma non si mangia, quindi, o perlomeno così accadeva qualche decennio fa. Oggigiorno il food styling si è fatto un po' più sincero, grazie alla facilità d'intervento in post-produzione con photoshop ma anche alla crescente cultura dell'immagine che i social media hanno contribuito a diffondere: adesso che chiunque può scattare una foto dei propri piatti e pubblicarla su Instagram, infatti, non vi è più alcun dubbio sul come il cibo debba realmente apparire in fotografia.
In più, in un'era in cui l'attenzione a un'alimentazione sana è sempre più diffusa, uno scatto patinato di un cibo troppo perfetto può essere addirittura controproducente. Ecco, dunque, perché il food styling si è evoluto, nonostante alcuni espedienti siano comunque sopravvissuti per permettere al cibo di sostenere le lunghe ore passate sotto ai riflettori senza spalmarsi sul set dopo pochi minuti.
Proprio in questo contesto il designer e videomaker Minhky Lee ha deciso di mettere a frutto la sua esperienza nel mondo degli spot tv e della food photography mostrando in una serie di tre video (ma speriamo siano molti di più) qualche piccolo trucco di cui il food styling si avvale ancora oggi per far venire l'acquolina agli occhi.
In Real food, but not really possiamo ammirare le differenze di aspetto tra la food photography fatta in casa e quella dei professionisti.
Spilli ferma-insalata, batuffoli push-up per fette di pane poco prosperose, glicerina per l'effetto "sudato", insomma: per i non addetti ai lavori il backstage è più allettante che mai!