Un tempo si iniziava un'attività con i risparmi di una vita, poi con l'aiuto delle banche e/o delle finanziarie, successivamente ci si affidava al fund raising e ora al crowdfunding. Ovvero come riuscire a realizzare un'idea sfruttando il capitale altrui, a condizione che l'idea sia innovativa. In realtà crowdfunding è un'attività molto complessa e altamente diffusa al punto tale che si è reso necessario l'intervento della Consob che ha stilato una bozza di regolamento atto a regolamentare questo nuovo sistema di raccolta e gestione fondi attraverso piattaforme online.
Crowfunding: che cos'è
Con il termine crowdfunding di indicano quelle attività che hanno lo scopo di agevolare il finanziamento di progetti da parte di una "massa" d'investitori (crowd), attraverso donazioni in denaro (funding) effettuate via internet per il tramite di piattaforme on-line.
La maggior parte di queste piattaforme operano sulla base di un impiego di denaro ripagato con una ricompensa (reward based), come ad esempi la possibilità di usufruire di un determinato prodotto o servizio della società che si è deciso di finanziare.
Vi sono anche piattaforme usate per il social lending, ovvero un prestito da parte di privati ad altri privati.
Ma il crowdfunding che è oggetto della bozza di regolamento della Consob è il cosiddetto "equity based", che prevede la possibilità da parte dei partecipanti dell'iniziativa di essere remunerati con le partecipazioni societari. La complessità legale del fenomeno, ha richiesto l'intervento della Consob, facendo così dell'Italia è il primo paese a legiferare in materia.
Il regolamento: i destinatari
Il regolamento che si rifà al Decreto del 18 ottobre 2012 n.179, convertito, con modificazioni, con la legge n.221 del 17 dicembre 2012, si applica solo alle startup innovative. Con questo termine si intendono quelle società di capitali che investono la maggior parte delle risorse economiche nella ricerca e nello sviluppo ovvero all'impiego di personale dotato di dottorato di ricerca o comunque altamente specializzato. Sono previste una serie di agevolazioni per le startup quali per l'appunto l'accesso facilitato ai capitali d'investimento. Condizioni necessarie per beneficiare del regolamento sono l'inserimento negli statuti o negli atti costitutivi, almeno per il periodo in cui mantengono la qualità di startup innovative, di clausole di recesso o di co-vendita nel caso in cui i soci di controllo trasferiscano il controllo a terzi.
Gestione delle piattaforme
Il regolamento riserva alle imprese d'investimento e alle banche autorizzate e ai soggetti iscritti in un apposito registro tenuto dalla Consob, l'attività di gestione delle piattaforme per la raccolta di capitali per le startup innovative. La Consob si riserva il diritto di selezionare i soggetti che richiedono di iscriversi all'albo e di monitorare costantemente l'attività di gestione dei suddetti portali. Inoltre i gestori devono rispondere a degli obblighi informativi sia in caso di investimento in startup innovative che nelle singole offerte.
Gli investitori
Gli investitori, sia pubblici che privati, hanno l'onere di stipulare
un contratto per la prestazione di servizi di investimento.
Altri interventi riguardano la quota sottoscritta dagli investitori professionali e da altri soggetti che deve essere pari ad almeno il 5% degli strumenti finanziari offerti.
La bozza del regolamento è stata resa pubblica il mese scorso. La versione definitiva è prevista entro l'estate.