Si sono ufficialmente aperti i seggi statunitensi, dove milioni di cittadini decreteranno quello che sarà il nome del nuovo Presidente USA. Ieri il nostro ninja Antonio Esposito ci ha raccontato le presidenziali partendo da un punto di vista ‘branding’, analizzando in quest’ottica punti di forza e debolezza dei due candidati.
Ma in rete, cos’è successo in questi mesi e in queste ultime intense settimane di campagna elettorale? Quali sistemi di significato, strategie e controstrategie sono nati dai centri mainstream e grassroots? Concentrandoci sul nostro media di interesse, i video, vedremo come soggetti diversi hanno utilizzato questo strumento per comunicare e ridefinire i contenuti di interesse, e a scopo diverso.
La campagna elettorale: i canali Youtube di Obama e Romney
Come sottolineato da Antonio, una delle forme più utilizzate e oramai tradizionali di propaganda è il cosiddetto ‘celebrity endorsement’: il canale ufficiale di Obama su Youtube ospita video, tra gli altri, di Jon Hamm, Alicia Keys, Jennifer Lopez, Jane Lynch, che uniscono narrativamente la propia storia personale al sogno americano incarnato da Barack Obama. Ci troviamo ancora di fronte ad operazioni centralizzate, facenti parte della strategia di comunicazione della campagna del presidente uscente, che vuole parlare alla cittadinanza rispecchiandosi nellea sua grande eterogeneità (solo queste star citate sono rappresentanti, rispettivamente, della popolazione bianca, nera, latina, omosessuale).
Tra i video uno in particolare ha attirato l’attenzione della rete: Lena Dunham, giovane attrice, sceneggiatrice e regista (della serie “Girls" di HBO, in particolare) , è la protagonista di “Your First Time”, spot dedicato alle giovani che devono votare per la prima volta. Video che, come prevedibile, ha creato sconcerto nella cittadinanza repubblicana, i cui rappresentanti si sono dichiarati offesi dal doppio senso contenuto nello spot, considerato tendenzioso e non adatto al contesto.
Pari attenzione ha probabilmente ricevuto il video di Donald Trump il quale, dichiarato sostenitore di Romney, ha diffuso un comunicato dai toni decisamente meno ironici, in cui invita provocatoriamente Obama a rendere pubblici i documenti di richiesta di passaporto e di iscrizione al college, in cambio di una donazione di 5 milioni di dollari verso enti di beneficienza. Inutile dire che il video ha alzato un grosso polverone, che certamente non ha giovato alla campagna di Romney.
Vediamo come un filmato che non faceva parte della strategia centralizzata del candidato repubblicano (lo si suppone, perlomeno) abbia in realtà fortissima visibilità e scatenato un buzz notevole.
Con 7 milioni di views in pochi giorni, il video del tycoon americano ha superato di gran lunga il video più popolare sul canale ufficiale Youtube di Romney.
Un veloce sguardo alle home dei canali dei due candidati offre del resto un'eloquente istantanea della strategia comunicativa dei due sul web: il video più visto di Obama supera i 12 milioni di contatti, l’equvalente di Romney non supera i 2 milioni. Le considerazioni che leggiamo nel post della sezione Marketing dimostrano anche qui la loro ragion d'essere: look frizzante e giovanile contro uno stile più ingessato e conservatore; capacità di intercettare gli eventi rendendoli favorevoli, o creare occasioni per 'rendere popolare il proprio brand'.
Il video più visualizzato nel canale di Obama è la sua comparsata di qualche anno fa all'Ellen Show, seguito dagli estratti dei suoi discorsi più celebri. Nel canale di Romney, troviamo molti video creati ad hoc dall'alto contentuo propagandistico e che hanno nella maggior parte dei casi, come oggetto, la politica di Obama, il 'nemico', la disoccupazione, la crisi.
Le risposte della rete e le pratiche di ridefinizione dei contenuti
Sarcasmo, satira, parodie. Grande successo hanno riscosso quei video che hanno utilizzato il linguaggio polemico e di dissenso per eccellenza in USA, qui in chiave ironica: il rap.
C’è chi ha trasformato i dibattiti dei due candidati in un piccolo musical free style o in un video game retrò.
E gli altri?
Diversi brand hanno approfittato dell'interesse mediatico creatosi attorno alle Presidenziali per mettere a punto contenuti speciali ad alto tasso virale. Un esempio? Fox e 'I Simpsons'. L'endorsment video di Mr. Burns per Romney ha ottenuto quasi 6 milioni di views su Youtube.
La stessa piattaforma di video sharing ha avviato un'operazione inedita di copertura delle giornate di votazione, creando Youtube Election Hub e invitando i cittadini a documentare il loro voto e condividerlo in rete.
Molto più che nel 2008, dunque, le Presidenziali americane si sono affermate come un evento sociale che ha coinvolto i diversi livelli della società nella creazione di differenti strategie di creazione e ridefinizione di contenuti. E siamo certi che non finirà qui. Come reagirà la rete all'elezione del nuovo Presidente? Stay tuned!