Dopo il caso Coca Cola/CocaColla (ricordate l'articolo "Coca Cola è davvero un brand pop?") , in molti avranno pensato cosa ne sarebbe stato del blog italiano dedicato al design, all’arte e alle tecnologie. Quale sarebbe stato il suo futuro? Ce l’avrebbe fatta a rinascere in una nuova veste? Andate su www.collater.al e giudicatelo voi! Eh già, la redazione di CocaColla ha saputo vincere i limiti di tempo e lo shock del contatto ravvicinato con una multinazionale e ha continuato il bellissimo progetto cominciato da anni con un nuovo nome… e tanti fan affezionati!
Noi Ninja abbiamo così avuto il piacere di intervistare Emanuele Fontana, uno dei fondatori storici del progetto, per parlare proprio di questa nuova avventura: non perdetevela!
Ciao Emanuele! CocaColla ha avuto il supporto di testate, persone e progetti: vi aspettavate tanti gesti di solidarietà? Che cosa secondo voi ha mosso ‘gli animi’ delle persone?
Buongiorno a tutti! La reazione delle persone ci ha indubbiamente colpito: le nostre comunicazioni uscite dopo la ricezione delle lettere di Coca Cola avevano come obiettivo fare conoscere il caso, ma da lì a immaginare 3 giorni di trending topic su Twitter, 700 nuovi iscritti alla nostra newsletter nei primi 4 giorni e la triplicazione dei follower, la strada è lunga! In particolare abbiamo apprezzato molto l’articolo del Corriere, la prima testata che ha parlato di noi e che ci ha fatto capire l’ampiezza dell’accaduto, e uno dei primi retweet di Emergency; ma è stato graditissimo anche il vostro articolo così come quelli di Wired, GQ, Panorama…
Negli ultimi giorni c'è stato qualche 'dietrofront' da parte di Coca Cola?
In realtà abbiamo avuto fin da subito uno scarsissimo livello di comunicazione con Coca Cola, il minimo: solamente le prime due lettere e poco più, nessun dialogo diretto.
CocaColla ha cambiato nome e prosegue con un altro progetto, Collater.al: a cosa si deve la scelta del nuovo nome?
Come ormai tanti sanno, CocaColla è diventato Collater.al: abbiamo chiuso un capitolo importante della nostra storia per un effetto collaterale, che ci ha portato a dismettere il progetto. Abbiamo scelto il nuovo nome da una parte per creare una continuità con il passato e con la colla, per ricordarci chi eravamo, ma dall'altro lato abbiamo voluto far passare il senso di una nuova avventura nata appunto dagli effetti collaterali.
Avevate preso in considerazione il consiglio dato da molti fan di diventare PepsiColla? Se no, perchè?
No, abbiamo voluto dare un taglio netto: non ci piaceva l’idea, CocaColla era un nome originale e non volevamo continuare a scimmiottarlo, abbiamo preso il momento come un’occasione per fare rebranding. Certamente se Pepsi ci avesse contattato con un’offerta ci avremmo pensato seriamente, ma ci piace comunque l’idea di essere indipendenti e decidere in modo autonomo.
Collater.al rispecchia in tutto e per tutto CocaColla oppure ci sono elementi di differenziazione/innovatività?
Quando è scoppiato il caso pensavamo già a un ‘CocaColla 2.0’, stavamo facendo i primi ragionamenti. Ci siamo trovati con solo 15 giorni di tempo per creare qualcosa di nuovo, abbiamo fatto un gran lavoro per migrare il sito nella nuova piattaforma adattando un po’ i contenuti e optando per un background e un body il più minimali possibili. Non c’era materialmente il tempo per fare un progetto completamente nuovo o fortemente innovativo rispetto a ciò che eravamo.
La redazione è rimasta la stessa o ci sono state uscite e/o new entry?
Il blog è nato da 7 amici catanesi. Nel tempo due sono usciti, e ora siamo in 5 con tanti collaboratori in tutta Italia. Dopo il caso nessuno è andato via, anzi: c’è stata una grande dimostrazione di compattezza e affetto da parte dei collaboratori già attivi, e abbiamo anche avuto tante nuove offerte di collaborazione.
Progetti futuri: avete già in mente qualcosa di nuovo e che si possa anticipare ai lettori?
Il nostro resta un progetto giovane e auto-sostenuto. Tutti abbiamo un passato di blogger locali, crediamo di dovere ancora crescere in ciò che stiamo facendo, per ora non c’è nessuna idea di creare una community più allargata e/o trasformarci in qualcos altro. E’ anche vero che per ora ci abbiamo pensato poco, non è mai così immediato portare delle modifiche radicali…
Salutiamoci con un’osservazione: tra i tanti che vi hanno sostenuto, qualcuno vi ha anche attaccato. Cosa vi sentite di dire a queste persone, alla luce di quanto è successo e del “nuovo corso”?
In tutti questi dibattiti avuti nelle ultime settimane possiamo dire che il 95% delle persone ci ha sostenuto, mentre un 5% no: qualcuno ha sottolineato l’aspetto che CocaColla ha agito a scopi commerciali. Queste persone hanno perso quella che è l’idea di fondo del nostro progetto, basata sull’autoproduzione e l’autosostentamento. Non c’è nulla di commerciale, la registrazione del marchio è stata fatta soprattutto per la voglia di avere un piccolo prodotto nostro e nulla più. Ecco, questa utenza ha un po’ sbagliato il tono dell’interpretazione e ci spiace: né CocaColla né Collater.al sono nate per motivi commerciali, così come il caso con Coca Cola non ha nulla a che vedere con operazioni pianificate di rebranding!
Grazie Emaunele! I presupposti per un altro, grande progetto sembrano esserci tutti: serietà, determinazione, creatività. Che dire, lunga vita a Collater.al e complimenti ai ragazzi per la capacità d’iniziativa!