Seo non vuol dire solo ottimizzazione o diffusione di link o contenuti, ma anche piccoli accorgimenti tecnici da apportare al nostro sito web. In questo scenario possiamo individuare l’Hostname Mirror, cioè la possibilità che il nostro sito web sia raggiunto sia inserendo il prefisso www. che omettendolo (per esempio www.miosito.com e miosito.com).
Hostname Mirror se non gestito opportunamente potrebbe risultare un problema, non solo per la possibilità di avere contenuti duplicati, ma anche nell’ indicizzazione, in quanto lo spider impiegherebbe il doppio del tempo per scandire le pagine: questo perchè dovrebbe scorrere tutte le pagine del nostro dominio con il www. e successivamente quelle senza il www.
Se non è molto chiaro quanto abbiamo appena illustrato, possiamo fare un esempio pratico: il sito del New York Times fino a qualche anno fa era soggetto a questo problema.
Se visitavamo il sito esso "http://newyorktimes.com/" aveva un pagerank 7 mentre vistando il sito web http://www.newyorktimes.com/ esso aveva un pagerank 9.
Il problema fù risolto effettuando un redirect permanente (301) dalla versione senza www a quella con il www ed ad oggi andando su http://www.newyorktimes.com/ il pagerank è stabile a 9 e la situazione si è stabilizzata.
Il brevetto di Google: Detecting mirrors on the web
Proprio in questi giorni, Google ha rilasciato un brevetto, ormai vecchio di 7 anni, consultabile a questo indirizzo web: Detecting mirrors on the web (US Patent 8,055,626),
Il brevetto descrive il problema di avere un sito accessibile con due nomi host diversi e le problematiche che provoca lato SEO.
Il brevetto mette il luce aspetti interessanti:
“Se abbiamo host multipli che fanno riferimento al medesimo contenuto potrebbero sorgere problemi in quanto il motore di ricerca che tenterà di indicizzare i contenuti associati ai nomi di host multipli.
Se, ad esempio, un motore di ricerca non riconosce correttamente i due nomi di host, che si riferiscono allo stesso contenuto, esso eseguirà la scansione delle pagine da entrambi nomi host.
Questa situazione porterà ad un uso maggiore della larghezza di banda e ad un doppio carico di lavoro per lo spider del motore di ricerca. Inoltre i due hostname fanno riferimento al medesimo contenuto, il che può causare problemi di duplicaizone dei contenuti e conseguentemente declassificazione nei risultati di ricerca.Utilizzando tecniche di posizionamento, una pagina web sarà tanto più “in alto” nella SERP se è puntata da un gran numero di altre pagine (se ha tanti link in ingresso). Pertanto, se i due nomi di host si riferiscono al medesimo contenuto essi saranno trattati separatamente a fini della classifica, e potranno ricevere la metà dei link in ingresso”.
Contromisure tecniche per avere un Canonical HostName
Come possiamo apportare le modifiche corrette al nostro sito web per risolvere questo problema? Indicato un unico Canonical HostName.
E’ molto semplice: per esempio in PHP se vogliamo fare un redirect da non www a www il codice da inserire in .htaccess è il seguente:
RewriteEngine On
RewriteBase /
RewriteCond %{HTTP_HOST} ^yourdomain.com [NC]
RewriteRule ^(.*)$ http:// www.domain.com/$1 [L,R=301]
o in IIS7 o IIS6:
<rule name="Add WWW prefix" >
<match url="(.*)" ignoreCase="true" />
<conditions>
<add input="{HTTP_HOST}" pattern="^domain.com" />
</conditions>
<action type="Redirect" url="http://www.domain.com/{R:1}"
redirectType="Permanent" />
</rule>
Nel caso di utilizzo di IIS 7, è possibile impostare l’URL rewrite inserendo il canonical domain name nel campo di configurazione.
Ovviamente quelle proposte sono solo alcune delle possibili soluzioni tecniche da apportare.
Una volta, configurato il nostro dominio, possiamo “dirlo a Google” direttamente dagli strumenti per webMaster come mostra la seguente immagine:
A questo punto abbiamo risolto il problema (se c'era...) ed abbiamo configurato un canonical domainname.
Un piccolo accorgimento tecnico lato SEO che può portare benefici nel tempo...
Fonte Parziale: http://www.seobythesea.com/