Ninja Marketing guarda alle cose della contemporaneità con la mente proiettata verso il futuro. Viviamo questi tempi spingendo sempre in avanti i nostri occhi per capire un briciolo in più di quello che sta arrivando. Questo è un dogma per qualsiasi agenzia di comunicazione e marketing, figuratevi per chi ha a che fare con le avanguardie di questi due campi.
Ma anche se viaggiamo verso i confini, appena saputo di questa iniziativa, non abbiamo perso un attimo a scoprirla in tutti i suoi aspetti e ad interessarci, “guadagnando” (e non perdendo) un sacco di tempo prezioso rubato al lavoro.
La Banca della Memoria è una sorta di YouTube della terza Età, come la definisce Andrea Bajani sul Domenicale della scorsa settimana, un archivio di esperienze di vita raccontate nel formato della video intervista da donne e uomini nati prima del 1940.
I quattro soci (Franco Nicola, Lorenzo Fenoglio, Valentina Vaio e Luca Novarino) del progetto hanno percorso la penisola in lungo e in largo con una telecamere e la voglia di stare a sentire le persone, che dalla loro avevano un solo grande desiderio: dire delle loro esistenze, riportare alla luce, prima che tutto questo tesoro scompaia, microvicende che non avranno fatto la Storia dell’uomo, ma che della Storia hanno saputo prendere il meglio, quello che li ha portati alla loro età integri e veri.
Nel caveu della banca ci sono delle pepite sensazionali, si va dalla descrizione del Balun di Torino, il quartiere popolare di Torino che ospita il mercato dell'antiquariato più noto della città, al come si faceva bucato negli anni '30- 40, dalla strana dotazione data ai soldati italiani che dovevano fare la guardia presso una postazione nel deserto ai quali veniva consegnato un gomitolo, da srotolare durante il cammino, unico mezzo che permetteva di ritrovare la strada nel momento del ritorno, al fatto che alla fine di tutto molti tedeschi erano brave persone, assai rispettose, con i loro dispiaceri e le loro debolezze, ma sopratutto, proprio come gli italiani, con molta poca voglia di uccidere.
Da poco i video possono essere postati anche direttamente dagli utenti per un progetto ancora più partecipato.