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  • Amazon: stretching, meditazione e video tutorial

    WorkingWell è il programma di Amazon per ridurre gli infortuni e promuovere il benessere. Nei mesi scorsi gli scioperi globali e le proteste per ritmi di lavoro adeguati

    17 Maggio 2021

    Si chiama “WorkingWell” ed è il nuovo piano di Amazon.com Inc. per ridurre gli infortuni sul lavoro e promuovere il benessere dei dipendenti all’interno del magazzino. L’idea si concentra su video per la sicurezza, esercizi di stretching sul luogo di lavoro e zone di meditazione dedicate al personale. Un programma che arriva dopo le critiche fortissime sulle condizioni dei lavoratori nei vari depositi e i recenti scioperi mondiali indetti dai sindacati che hanno coinvolto l’intera filiera (dai magazzinieri ai corrieri), compresa  l’Italia (dove hanno scioperato in 40mila in presidio) per ribadire il diritto alla contrattazione salariale, con stipendi e carichi lavorativi adeguati.

    La fase di test in 350 siti in Nord America ed Europa

    La società, attraverso WorkingWell, mira a formare i suoi dipendenti su come evitare infortuni sul lavoro e migliorare la salute mentale in ambiente lavorativo, testando il programma in 350 siti in Nord America ed Europa, con la previsione di estenderlo a 1.000 strutture entro la fine dell’anno, secondo quanto affermato da Heather MacDougall, vicepresidente per la salute e la sicurezza sul lavoro a livello mondiale presso Amazon, come riporta il Wall Street Journal. Amazon si propone, così, di dimezzare gli incidenti entro il 2025. Nel 2019, infatti, l’azienda ha registrato 5,6 infortuni ogni 100 lavoratori, contro la media nazionale di 4,8 per il settore dello stoccaggio, in base a quanto emerge dai dati federali, anche se Amazon replica di monitorare gli infortuni sul lavoro più da vicino rispetto ad altre società, il che potrebbe far aumentare il numero di segnalazioni. Lo stesso Jeff Bezos, dopo la forte spinta dei sindacati nei magazzini dell’Alabama, aveva evidenziato la necessità di garantire condizioni di lavoro migliori. Amazon impiega circa 950.000 dipendenti negli Stati Uniti: sulla spinta della frequenza di infortuni nel settore dello stoccaggio e della pandemia, che ha accresciuto la consapevolezza delle esigenze sanitarie, in un’intervista l’azienda si è dichiarata “particolarmente preoccupata per i disturbi muscoloscheletrici“, che rappresentano il 40% degli infortuni sul lavoro nelle strutture del rivenditore. LEGGI ANCHELa crescita esponenziale di Amazon nell’ultimo anno: dalle assunzioni alle vendite

    Come funziona WorkingWell

    Nell’ambito del programma WorkingWell, i dipendenti si riuniscono a rotazione per guardare video sulla prevenzione degli infortuni, una sorta di guida visiva su come sollevare correttamente gli oggetti. A seconda dei loro ruoli, ricevono anche suggerimenti orari per esercizi di stretching e respirazione. Amazon, che utilizza strumenti per monitorare la produttività dei lavoratori, ha affermato che le pause degli esercizi suggerite possono durare da 30 secondi a un minuto ciascuna. L’azienda sta anche installando chioschi dove i dipendenti possono guardare video che mostrano meditazioni guidate, immagini e suoni rilassanti. Le nuove zone benessere offrono spazi dedicati per meditare. Inoltre Amazon starebbe valutando un’app mobile che consentirebbe ai dipendenti di visualizzare strumenti educativi simili a casa, oltre a programmi di gestione interna del lavoro che prevedono la rotazione tra lavori che utilizzano diversi gruppi muscolari per ridurre gli infortuni da stress ripetitivo.

    Promozione del benessere, ma nessuna riduzione di carichi lavorativi

    Nessuna diminuzione, però dei carichi lavorativi, che hanno provocato proteste e scioperi. Ritmi lavorativi imposti su parametri di riferimento realizzabili, secondo MacDougall: “Quando stabiliamo le tariffe, queste si basano sulla considerazione di una serie di fattori che garantiranno ai nostri dipendenti di svolgere il lavoro in sicurezza”. La riduzione di strumenti educativi nei luoghi di lavoro non sarebbe però sufficiente a ridurre gli infortuni, secondo Jack Dennerlein, professore presso la Northeastern University, sottolineando l’impatto maggiore di strumentazioni tecnologiche e ascensori meccanici negli ambienti lavorativi. “Si dovrebbe adattare il lavoro all’umano, non l’umano al lavoro“, evidenzia il professore. LEGGI ANCHEeCommerce in Italia 2021: cala il fatturato, 3milioni nuovi utenti. Il report

    Gli scioperi e le recenti mobilitazioni per condizioni di lavoro più dignitose

    Amazon ha dichiarato di aver investito più di 300 milioni di dollari in progetti di sicurezza nel 2021. In  molti Paesi i dipendenti hanno scioperato contro quelle che sono state definite condizioni di lavoro non sicure contro la diffusione del Covid, come è accaduto in Amazzonia. Mobilitazioni, scioperi, ma anche votazioni per la creazione di un sindacato nel magazzino dell’Alabama. Nelle scorse settimane, in Italia, ha raggiunto un’adesione del 75%, con punte del 90% secondo i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti lo sciopero Amazon in Italia. Di recente, inoltre, dopo aver sempre negato, l’azienda ha dovuto ammettere che i dipendenti fossero costretti a fare pipì nelle bottiglie per non ritardare le consegne. Una “pratica” che aveva puntato i media su Amazon, e, secondo i dipendenti, ben nota ai dirigenti. “Sappiamo che i nostri autisti possono avere e hanno problemi a trovare i bagni a causa del traffico o perché percorrono strade fuorimano – aveva sottolineato la società – questo è stato particolarmente frequente durante la pandemia di Covid, quando molti bagni pubblici erano chiusi”. LEGGI ANCHE: Bezos ai vertici del mondo. Ecco chi sono i più ricchi del 2021