Smart working, libertà e altre 5 cose che dovremmo sapere su lavoro e Millennials
Guardano all’Intelligenza artificiale con ottimismo e sono pronti a fare impresa attirati dalle startup: l'analisi di ForceManager su Millennials e lavoro
18 Dicembre 2018
Pronti a lavorare per una startup, decisi a sfruttare le potenzialità dello smart working, desiderosi di accedere alla possibilità di vivere da nomadi digitali e ad utilizzare app per l’incremento della produttività. E questo il profilo del Millennials che emerge dall’indagine condotta da ForceManager, società di CRM Mobile, attiva da qualche mese anche in Italia. Il campione intervistato da ForceManager risulta composto da giovani tra i 22 e i 37 anni.
#1. Le startup
Per il 35% non ci sono dubbi: se potesse, preferirebbe una startup a una più blasonata azienda multinazionale (preferita dal 47%). Il perché è presto detto. Per i più, si tratterebbe di una grande opportunità di crescita, anche personale (40%). A seguire, ci sarebbe la possibilità di misurarsi con ruoli differenti (30%). Per il 17% a pesare ci sarebbe la possibilità di accedere alle stock option, condividendo fin da subito al rischio d’impresa.
#2. Benefit e stipendi
Per il 52% dei giovani Italiani tra i 22 e i 37 anni, benefit e lavoro agile contano di più della cifra indicata nell’ultima riga della busta paga. In particolare, rinuncerebbero fino a 3mila euro all’anno (250 euro al mese), a fronte della possibilità di essere inclusi in programmi di smart working, potendo così gestirsi autonomamente i tempi del lavoro e della vita privata, e di fare parte di progetti di nomadismo digitale. Ovvero, avere la possibilità di lavorare viaggiando, spostandosi da una città all’altra, sfruttando le potenzialità del digitale.
#3. Gerarchia piatta
In questo senso, 1 su 2 preferirebbe lavorare per una realtà aziendale strutturata su una gerarchia piatta, priva cioè del tradizionale assetto piramidale, che piace a non più del 38%.
#4. Spirito imprenditoriale
Il 42% dei Millennials italiani rinuncerebbe poi a un normale stipendio “competitivo” se venisse offerto loro un pacchetto retributivo variabile dove, accanto a una parte fissa, ci fossero bonus e stock option, collegati direttamente al rendimento dell’azienda. Una tendenza, quest’ultima che, nel Paese del posto-fisso, rappresenta un forte fattore di discontinuità. E sempre una quota rilevante, pari al 40%, ritiene di avere uno spirito imprenditoriale.
#5. Il progetto aziendale
Per i Millennials italiani è fondamentale sentirsi coinvolti nel progetto aziendale per il quale lavorano (lo ha detto il 75%). Allo stesso modo, viene ritenuto molto importante che l’azienda metta a disposizione programmi di wellness, come per esempio corsi di yoga o mindfulness, iniziative attive di beneficienza, come la partecipazione collettiva a gare di running, o a momenti di socializzazione come, per esempio, un corso di cucina. Al momento, non più del 18% vive quotidianamente questa realtà, all’interno dell’azienda per cui lavora; ma ben il 65% l’apprezzerebbe.
#6. Altri orari di lavoro
Da segnalare, poi, il fatto che il 53% preferirebbe un orario di lavoro tarato sui ritmi nord-europei. Ossia: ingresso in ufficio presto e pausa pranzo ridotta allo stretto necessario, con l’obiettivo di tornare a casa non più tardi delle 17.30.
#7. Le email praticamente sempre
Il 78% dei Millennials controlla le email praticamente sempre, senza alcuna soluzione di continuità tra lavoro e vita privata. E nel 62% dei casi, lo fa attraverso il suo smartphone personale. Ma il 35% è fiducioso che nel 2019 l’Intelligenza artificiale e gli assistenti vocali renderanno più semplice la convivenza con il lavoro, semplificando la gestione della comunicazione lontano dall’ufficio.