La raccolta e l’analisi delle “metriche” è una fase fondamentale delle attività di un blogger. Visite, sessioni, iscritti e interazioni, però, da sole non bastano a decretare la salute del tuo blog. Ancor di più se dal tuo blog vuoi ottenere quattrini, monetizzando la tua attività di ricerca, selezione e stesura dei contenuti. Anzi, senza la giusta contestualizzazione rischiano di essere fini a se stesse, se non addirittura fuorvianti: insomma, potrebbero essere vanity metrics, numeri all'apparenza confortanti ma ben poco indicativi del tuo business. Ecco alcuni consigli per non farsi abbindolare da cifre altrimenti poco utili.
Fatti una domanda...
Metti un attimo da parte Google Analytics. Lo riprenderai tra cinque minuti. Prima chiediti cosa davvero vuoi ottenere dalla tua attività di blogger. Prenditi il tempo che ti occorre per rispondere, fosse anche un intero weekend. Solo dopo, apri Googel Analytics - o qualsiasi altro strumento usi - e vedrai i numeri in modo diverso, riuscendo a dar loro il giusto peso nella tua strategia di lungo termine.
..e datti una risposta!
Qual è allora il tuo obiettivo primario? Sottoscrizioni alle tue newsletter? Un pubblico, magari di nicchia, ma estremamente fedele che torna sempre sulle tue pagine? Portare i tuoi visitatori ai tuoi eventi o workshop? Usa i dati come indicatori del raggiungimento del tuo traguardo principale. E magari potresti scoprire che attrai molti utenti ma ben pochi di questi arrivano in fondo al tuo articolo dove hai posizionato quella CTA per le iscrizioni alla tua newsletter.
Intraprendi azioni migliorative
Forse è giunta l’ora di spostarla, quella CTA. O di migliorare la tua sezione “About Us”. O di dare qualcosa in cambio a chi si iscrive alla tua newsletter, come incentivo per i nuovi arrivati. Insomma, ciò che davvero conta è dare un valore “operativo” ai dati che raccogli, senza fermarti - magari con un pizzico di compiacimento - a vederli lì immobili in una schermata riassuntiva. Proprio per questo, è necessaria una fase di interpretazione delle statistiche e magari anche un po’ di sperimentazione empirica per testare la bontà delle azioni migliorative da effettuare.
Gli utenti sono persone, non numeri
Ricordati sempre che visite e visitatori unici non sono solo cifre sulla dashboard di Google Analytics, ma persone. Devi quindi “tradurre” quei numeri in comportamenti per riuscire a trarre poi gli insegnamenti più utili. Un metodo sempre valido consiste nel segmentare la tua utenza, incrociando dati diversi e creando così degli “utenti-tipo” accomunati tra loro da un comportamento simile. Un'altra strada potrebbe, invece, portarti a separare gli utenti a seconda del device (desktop o mobile) da loro usato o, invece, dalla fonte da cui provengono. Vale insomma quanto detto prima: se non è utile dal punto di vista operativo, anche la più dettagliata delle segmentazioni diventa un puro esercizio fine a se stesso.
Tenendo sempre in mente i tuoi obiettivi, invece, sarà più facile per te capire come influenzare i comportamenti prima individuati o, invece, come sfruttarli a tuo vantaggio. Tornando all’esempio di cui sopra: se gli utenti che arrivano al termine dei tuoi articoli sono pochi puoi accorciare i tuoi testi, utilizzare video o immagini riassuntive o spostare le tue Call To Action in una posizione superiore e più evidente. Prova una o più azioni e vedi le risposte dei tuoi lettori!
Torna a misurare
Questa attività di “misurazione consapevole” deve diventare una tua abitudine, insinuarsi nelle tue routine da blogger tanto quanto la stesura di un articolo o la condivisione dei tuoi scritti. Ogni possibile azione correttiva va testata, misurata e valutata, magari, in comparazione ad altre analoghe. Il tuo blog, proprio come i tuoi utenti, deve essere una creatura viva, in continuo mutamento, per essere sempre pronto ai bisogni di vecchi e nuovi lettori che vorrai attrarre. E proprio come per i grandi campioni dell'atletica, la misurazione dei risultati e il miglioramento costante devono diventare le basi per il tuo successo.