Questo articolo è stato scritto in collaborazione con Federica Bulega.
Heroes, meet in Maratea, il primo Euro – Mediterranean Coinnovation Festival, trasformerà per tre giorni l'incantevole cittadina lucana nel centro del dialogo sui temi dell'innovazione: dall'industria 4.0 all'intelligenza artificiale, dall'interazione uomo-macchina, realtà aumentata e virtuale, dal fintech alla cyber security.
Ma ci sarà spazio anche per il tema dell’evoluzione dei settori produttivi più tradizionali a seguito della Digital Transformation.
Dal 21 al 23 settembre Maratea si popolerà di ospiti importanti come Chris Walts, Associate Director at Ogilvy London, a cui abbiamo voluto porre qualche domanda, per conoscere più da vicino l'evoluzione della sua carriera fino ad Ogilvy, ma anche le sue previsioni sull'advertising digitale.
Ecco cosa ci ha risposto.
La tua esperienza nel Marketing è diversificata e articolata, spazia in diversi settori, tra cui viaggi, giochi, finanza. Sappiamo che hai lavorato anche in alcune campagne politiche. Come si combinano queste diverse esperienze nella tua anima di marketer?
Mi è sempre piaciuto lavorare su progetti e clienti provenienti da diversi settori; credo che aiuti a mantenere la mia mente fresca ed innovativa.
Il problema e la difficoltà di lavorare sempre in un solo settore è che spesso si è bloccati ad eseguire sempre le stesse attività, ripetutamente, e dunque il successo dell'attività diventa l'ottimizzazione del lavoro invece della creatività.
Se lavori su una vasta gamma di progetti allora sei costretto a creare nuovi connessioni, a progettare nuovi tipi di soluzioni, che credo rendano migliore il mio lavoro.
Rimango sempre piacevolmente sorpreso quando mi accorgo che qualcosa che ho imparato in un settore apparentemente non correlato, possa esser modificato per fornire una nuova prospettiva su un nuovo progetto. La mia filosofia è quella di essere sempre curiosi!
Tra le campagne in cui sei stato impegnato, di quale sei più orgoglioso? Quale invece non faresti mai più?
Qualche anno fa sono stato coinvolto nel rilancio della Mercedes-Benz A nel Regno Unito. Per farlo, la line agency ha deciso di creare uno spot tv, "Scegli la tua avventura", che sarebbe stato trasmesso nei vari break pubblicitari del programma X Factor. Ad ogni pausa pubblicitaria veniva lanciata una parte dello spot e gli spettatori venivano invitati a esprimere con un tweet cosa avrebbero voluto che accadesse dopo, attraverso la scelta tra due hashtag.
L'hashtag con più tweet diventava automaticamente lo spot successivo della trasmissione. Lavorare con la squadra sulla logistica per produrre l'idea e trasformarla nei centinaia di post di reazione alla campagna per le persone coinvolte è stata un'impresa enorme, è vero, ma ha funzionato alla grande.
Ho avuto a che fare con molte campagne che, per un motivo o per un altro, sono state difficili, ma non credo di aver mai lavorato su qualcosa che non farei di nuovo. Anche le campagne che non sono andate come previsto possono offrire opportunità di apprendimento e di crescita. Penso che, ogni tanto, abbiamo bisogno anche di questo.
Nel tuo profilo LinkedIn parli di te dicendo: "Chris si tiene aggiornato sugli ultimi trend, sulle nuove tecnologie e sui comportamenti emergenti". Quali sono le previsioni per il futuro della pubblicità digitale nei prossimi cinque anni? Conosci già qualche trend nascosto che ci sorprenderà tutti?
Una delle tendenze più emozionanti al momento è l'ascesa della Intelligenza Artificiale, specialmente quando si combina con i dati passivi e l'Internet of Things.
Essere in grado di tenere traccia delle azioni della gente e offrire loro contenuti che siano utili nel momento esatto in cui ne sentono il bisogno, è il Santo Graal della pubblicità.
Le potenziali ramificazioni qui sono enormi, specialmente per le aziende FMCG (Fast-Moving Consumer Goods) che potrebbero vedere una completa automazione dei comportamenti di acquisto.
La questione principale di questa tendenza, riguarda soprattutto la privacy. La personalizzazione è un'ottima cosa, ma in molti casi richiede la rinuncia a più dati personali. I consumatori stanno per affrontare una scelta nel prossimo futuro: desiderano esperienze ultra-personalizzate o preferiscono la loro privacy? Al contrario, gli inserzionisti dovranno riconsiderare il modo in cui si relazionano con le persone, in un mondo in cui alcune o più decisioni di acquisto, vengono effettuate senza alcuna interazione umana diretta.
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Oggi la tecnologia sembra essere come l'ossigeno: è ovunque e sembra che non possiamo vivere senza. Hai delle abitudini per il digital detox? Cosa suggeriresti di evitare per non essere sopraffatti dalla tecnologia?
Sono un drogato di notizie, quindi assolutamente amo la tecnologia, ma sono del tutto d'accordo nel dire che abbiamo bisogno di separarcene ogni tanto. Troppe informazioni possono iniziare a soffocare la nostra creatività.
Seguo un paio di regole per disintossicarmi dalla tecnologia: una sicuramente è che quando sono fuori con i miei amici, per bere un drink, la prima persona che guarda il telefono deve offrire il prossimo giro. Mi piace anche andare andare in bicicletta in giro per Londra e quando lo faccio, niente telefono e niente musica.
È incredibile come si inizia a vedere il mondo in un modo diverso quando si interagisce direttamente con ciò che ci sta intorno, invece di bloccare gli stimoli esterni che potrebbero influenzare la tua visione e i tuoi pensieri.