Negli ultimi anni dell’evoluzione digitale, soprattutto da quando la supremazia del mobile ha iniziato ad affermarsi, tanti ambiti delle nostre vite sono cambiati: dallo shopping all’intrattenimento, passando per tutto ciò che esiste in mezzo, e i viaggi non potevano sicuramente rimanere esclusi.
Con grande dispiacere delle agenzie viaggi più tradizionali, i viaggiatori hanno iniziato sempre di più a saltare gli intermediari di acquisto, andando a comprare i voli, gli hotel, persino i tour direttamente online. Il web (e i nostri smartphone) si sono riempiti di comparatori di prezzi per il settore travel, rendendo l’organizzazione del viaggio sempre più veloce e comoda. Ma come rendere l'esperienza del viaggio davvero autentica, andando a conoscere la quotidianità dei luoghi che visitiamo, gli aspetti più originali e meno turistici?
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La soluzione è arrivata sempre tramite internet, in particolare grazie ad una delle sue più interessanti manifestazioni: la sharing economy. Grazie a siti web e app di "condivisione", servizi essenziali in viaggio come il trasporto, ma anche vitto, alloggio e molto altro, sono diventati incredibilmente economici (a volte addirittura gratuiti) e davvero autentici, perché basati sulla condivisione tra persone prima ancora (o piuttosto) che sull’attività commerciale.
Economici, autentici e soprattutto sicuri, grazie all’altra variabile chiave che ha permesso all'economia della condivisione di diffondersi a macchia d’olio: i feedback, che al pari di TripAdvisor ci permettono di conoscere il parere di altre persone passate prima di noi e che reintroducono la "fiducia" nei confronti degli sconosciuti, passando per il digitale.
Il viaggio con la sharing economy su quattro ruote
Il caso forse più famoso, ormai utilizzato da fasce sempre più ampie e trasversali di popolazione, è il servizio di ride sharing Blablacar: chiunque può offrire o ricevere un passaggio, e alla sicurezza data dai feedback da un po' si è aggiunta anche quella dell’assicurazione di viaggio inclusa nel prezzo. Tramite un’app molto intuitiva si accede ad una community di viaggiatori davvero folta, soprattutto in Italia, Francia, Spagna e molti altri paesi europei!
Meno utilizzato ma altrettanto interessante, soprattutto per la possibilità di condividere anche camper e moto, è YouTrip, che permette di tornare letteralmente al tempo del baratto, offrendo oggetti in cambio di un passaggio, mentre l’offerta targata Autostrade promette sconti ai caselli e facilitazioni per le aziende che vogliano fare mobility management utilizzando questo servizio. E se volessimo "noleggiare" l'auto di uno sconosciuto senza la sua presenza alla guida? Negli Stati Uniti si può fare anche questo.
Ogni area geografica ha poi la propria versione del ride sharing, dall’americano Lyft all’inglese Mylifts. Che diventa l’alternativa perfetta al treno o, in certi casi, all’aereo, per percorrere e vedere i Paesi che si stanno visitando, permettendoci anche di conoscere gente del luogo (e non).
A casa di estranei come a casa propria
Ma la vera svolta in viaggio si verifica quando ci si trova letteralmente a vivere con persone del luogo, che possono portarci nel proprio mondo, mostrandoci davvero la propria cultura e modi di vivere totalmente diversi dal nostro. AirBnb era nato con questo scopo, e pur essendosi evoluto con finalità sempre più di lucro perdendo un po' del suo fascino di “sharing”, rimane un fantastico strumento per trovare appartamenti in giro per il mondo.
Per trovare qualcosa di ancora più autentico, a patto di sacrificare un po' di comodità, il consiglio è quello di ricorrere al re della sharing economy: proprio lui, Couchsurfing, il sito per eccellenza per dormire gratis (letteralmente, "fare surf") sui divani di sconosciuti in giro per il mondo. Il tutto comodamente dal proprio cellulare, grazie anche all'app.
Ma se l’idea di andare “a scrocco” non vi piace, o se semplicemente volete dare indietro qualcosa alla comunità dove viaggiate facendo del volontariato, ci sono altri siti che fanno al caso vostro: Workaway, in particolare, è una delle community di work-exchange holidays più grandi del mondo, e vi permetterà di fare volontariato in cambio di vitto e alloggio ovunque nel mondo, saltando gli intermediari e i conseguenti costi. Grazie alle descrizioni saprete quali compiti vi sarà chiesto di svolgere, in un range che può andare dal babysitting al lavoro con gli animali, dall’insegnare le lingue ai bambini in India all'aiutare su barche a vela in giro per il Mediterraneo, con tutto il possibile nel mezzo!
Uno strumento fantastico per viaggiare in modo slow, anche per poche settimane, è utilissimo soprattutto per abbattere i costi nei viaggi di lungo termine e per entrare davvero in contatto con i Paesi che visitiamo.
Aggiungi un posto a tavola, che c'è uno sconosciuto in più
Ma la sharing economy ci può cambiare la vacanza anche e soprattutto per quanto riguarda il tempo libero. A cominciare dal cibo! Impossibile non citare Gnammo, che in Italia la fa da padrone e che permette sia di cenare a casa di cuochi sconosciuti, sia di organizzare le cosiddette "cene social" al ristorante. Un'occasione perfetta per conoscere gente locale e vivere un'esperienza inedita.
E nulla è meglio di una cena a casa di persone locali quando si è fuori dal proprio Paese e si vuole assaggiare la vera cucina del luogo. Proprio a questo hanno pensato MealSharing ed EatWith, promettenti startup che si focalizzano proprio sui viaggiatori in cerca di esperienze culinarie autentiche, mettendoli in contatto con i cuochi locali che vogliono condividere un pasto.
O VizEat, che si focalizza sulle "esperienze culinarie immersive": un modo altisonante per dire che, oltre alle cene, sarà possibile trovare tante esperienze legate alla cucina, come cooking classes e tour dei mercatini, in diverse parti del mondo. Buon cibo, cucina tipica e nuovi amici: una formula vincente per viaggiare con la sharing economy.
A spasso con una guida locale
E per concludere le vostre vacanze all'insegna della sharing economy, perché non utilizzare questi strumenti anche per lo scambio di conoscenza? Per questo sono nati siti come AdventureLocal, WithLocals, ToursByLocals e molti altri: scegliete la città che volete visitare, trovate una guida e partite alla ricerca delle esperienze di viaggio più autentiche. Condividendo magari un pezzo della vostra cultura con i locali, a vostra volta.
Perché la sharing economy si basa proprio sulla nostra voglia di condivisione, alimentando la fiducia e l'apertura verso il prossimo, alla ricerca delle più autentiche esperienze possibili...oltre a permettere un grande risparmio di costi, per viaggiare meglio e più a lungo!