Qualche anno fa Millionaire l’aveva definito l’anti-Facebook. Oggi, probabilmente, Quora punta a diventare più che altro l’anti-You Tube: la nota piattaforma di domande e risposte user-generated sta infatti pensando all’introduzione del formato video. Un numero limitato di utenti ha iniziato a testare l’upload di video registrati su iOS e Android, e presto la feature sarà disponibile per tutti.
Che cos’è Quora?
Quora è una sorta di enciclopedia digitale, in formato domande e risposte, i cui contenuti sono interamente generati dagli utenti (190 milioni al mese in tutto il mondo, per l’esattezza). Una via di mezzo tra Wikipedia e un social network, un’evoluzione di Yahoo Answers e Google Answers - i servizi analoghi, pionieri del formato domande-risposte sul web - che alla lunga hanno avuto decisamente meno fortuna.
Ma perché ha così successo? Fondato nel 2009 da due ex dipendenti di Facebook (da qui forse l’azzardato paragone?), Quora si caratterizza per la qualità delle risposte e per la possibilità di visionare i profili degli utenti che rispondono, valutarli (con gli upvote/downvote) e commentare le loro risposte.
Nel mare magnum del web - e nella giungla di disinformazione in cui troppo spesso ci imbattiamo - poter beneficiare di risposte autorevoli è ciò che sicuramente fa la differenza. Basti pensare che, tra i “risponditori noti” di Quora, ci sono anche Barack Obama, il fondatore di Wikipedia e il CEO di Google, giusto per rendere l’idea.
Perché i video?
Il 2016 è stato l’anno dei video. Il 2017 è l’anno… dei video ovunque.
Mentre tutti i principali social media stanno convergendo sempre di più verso questo tipo di contenuti multimediali, anche i servizi dedicati tradizionalmente ad altro stanno intraprendendo questa stessa strada. E fanno bene.
Nel caso di Quora, poi, il passaggio risulta particolarmente naturale e sensato: in molti casi, i video si prestano molto meglio delle parole per mostrare come si fa qualcosa. How-to e tutorial sono l’esempio perfetto.
Fonte: Quora
Ed è proprio qui che Quora potrebbe entrare in seria competizione con YouTube, finora la piattaforma privilegiata per questo tipo di contenuti. Ciò che potrebbe garantirle una posizione di vantaggio, nel lungo periodo, è il diverso criterio con cui gli utenti possono accedere ai contenuti che cercano: su YouTube sono le logiche della SEO e della popolarità a dominare, mentre su Quora il discorso è ben differente.
Entrano in gioco algoritmi che tendono a creare il giusto match fra domanda e risposta sulla base della rilevanza e coerenza tra le due, e tenendo conto anche di chi è la persona migliore per rispondere a una determinata domanda.
Come dichiara Tommy McWilliam, Head of Mobile di Quora: “Proprio come con le risposte testuali, le persone potranno votare i video per indicare quanto sono stati utili per una specifica domanda”.
Finora questa è stata la ricetta fortunata di Quora. Se la promessa sarà mantenuta anche con i video - e per il momento non sembrano esserci ragioni valide per cambiare direzione - ci sono buone probabilità che il nuovo formato dia una notevole impennata alla piattaforma in termini di utenti ed engagement.
Pensando poi ad un’eventuale introduzione di ads post-roll - come prospetta TechCrunch - questa scelta sembra ancora più sensata, visto che potrebbe finalmente rappresentare un modo sicuro per capitalizzare.