Immaginate di essere adolescenti e di trovarvi insieme ai vostri coetanei ad una festa chiamata Facebook, tutto scorre liscio ma ad un certo punto vi accorgete di un piccolo particolare: alla festa ci sono anche i vostri genitori, i loro amici e gli amici dei loro amici. Come la prendereste?
Con questa metafora è possibile spiegare le motivazioni alla base di una teoria di marketing diffusa in questi ultimi anni, secondo cui gli adolescenti stanno abbandonando Facebook a causa dell'elevata penetrazione che ha tra gli utenti più adulti; i teenager sarebbero orientati piuttosto verso altre piattaforme più “giovani” come ad esempio Snapchat.
Tuttavia, alla teoria si contrappongono una serie di nuove ricerche che descrivono uno scenario ben diverso. Sebbene Snapchat rimanga molto diffuso nel segmento dei giovani utenti, Facebook ne detiene saldamente una quota elevata, che continuerà ad alimentare grazie ad un’offerta in costante evoluzione e focalizzata in particolare sul mobile.
Non è un Facebook per giovani
No, i teenager non stanno pianificando una fuga di massa da Facebook, anzi, all’appello rispondono forte e chiaro.
Una ricerca condotta da UBS Evidence Lab nel novembre 2016 e riportata da eMarketer, evidenzia che il 65% degli adolescenti americani afferma di utilizzare Facebook quotidianamente, nel novembre 2014 la percentuale era del 59%.
Una crescita dell’attività sul social network viene riportata anche da un’altra ricerca condotta nello stesso periodo da RBC Capital Markets, la quale rivela che circa un terzo degli adolescenti compresi tra i 13 e i 18 anni, dichiara di aver incrementato l’utilizzo di Facebook durante l’ultimo anno.
I teenager ci sono e partecipano
I risultati della ricerca di UBS dovrebbero far riflettere donne e uomini di marketing: gli adolescenti oggi risultano essere più propensi ad interagire con le inserzioni.
Il 44% dei ragazzi tra i 13 e i 17 anni afferma infatti di rispondere attivamente alle inserzioni facendo uso di like, commenti e tag. Tale percentuale è cresciuta dell’11% rispetto a novembre 2014.
Prendendo in esame sempre il biennio 2014 – 2016, la percentuale di adolescenti che hanno visitato il negozio o il sito web di un inserzionista è passata dal 17% al 30%, mentre la percentuale di utenti che hanno re-postato o condiviso un’inserzione è più che raddoppiata.
Facebook, il social “utile”
È doveroso ammettere che l’aumento dell’attività registrata dagli adolescenti non fa di Facebook il social network più amato da questo segmento. In un sondaggio condotto da Piper Jaffray emerge come solo il 13% dei teenager mette Facebook al primo posto tra i social media preferiti. Snapchat e Instagram ottengono ben altre posizioni raggiungendo rispettivamente il 35% e il 24%.
“Per gli adolescenti Facebook oggi può non rappresentare la parte più divertente dei social media. Tuttavia la sua penetrazione è così elevata che risulta interessante per scopi più utilitaristici come trovare informazioni per la partecipazione ad eventi o connettersi con qualcuno per svolgere lavori di gruppo. È sufficiente questa ragione per far sì che l’esodo degli adolescenti da Facebook sia destinato ad essere un mito anche per il prossimo futuro.” Mark Dolliver Senior Analyst eMarketer
Esodo o no cari lettori, il tema ci fornisce interessanti spunti di riflessione: i social media sono parte integrante della società e ciascuno di esso rappresenta un luogo da frequentare e dove compiere determinate azioni. Quelle che possono essere definite come “sensazioni” avvertite su un particolare fenomeno sociale, andrebbero integrate con dati tangibili provenienti da ricerche condotte sul campo!