Un buon capo è sempre merce rara. In tempi di cambiamenti congiunturali radicali - più comunemente, "crisi" - ancora di più.
Un buon leader è fondamentale sia per i collaboratori sia per la condivisione della cultura aziendale, quindi proviamo a mettere in evidenza 3 qualità che il tuo capo deve avere per essere considerato un buon capo.
L'onestà intellettuale
"Trasparenza" sarebbe stato troppo, quindi ho deciso di edulcorare un pochino, ma non senza motivo.
A un buon capo non è sempre richiesto di raccontare tutto quello che pensa in maniera trasparente, ma l'onestà intellettuale è richiesta. Quella sì, sempre.
Non si può sperare in un'adesione convinta da parte dei propri collaboratori senza che un capo sia riconosciuto come sincero o affidabile.
Proviamo a pensare a quante volte ci siamo chiesti dopo una riunione "Ma che cosa avrà voluto dire realmente?" Oppure quante volte dopo un apprezzamento a noi stessi o a un nostro collega "Ma perché lo avrà voluto fare pubblicamente?"
Requisiti di un buon capo: la capacità di semplificare
Lasciare il proprio team in balia delle policy aziendali senza averle opportunamente spiegate, comunicare principalmente attraverso mail, delegare ai messaggi del Top Management la visione e la strategia aziendale: questi sono tutti indizi inequivocabili sulla qualità del vostro capo.
So per certo che molti lettori avranno rivisto il proprio capo in almeno uno degli atteggiamenti che ho riportato.
Un buon capo è in grado di mettere a disposizione del suo team gli strumenti per semplificare il lavoro quotidiano e rendere quindi al meglio per l'azienda di cui si fa parte, tutti quanti.
Si tratta di una capacità di analisi e di visione di insieme che dovrebbe far parte del bagaglio culturale di chi vuole ambire ad ricoprire tale posizione.
Il capo perfetto ha consapevolezza
Un buon capo è in grado di capire fino a dove può spingere se stesso e la propria squadra.
Ha piena consapevolezza del carico di lavoro che può sopportare ogni sua risorsa ed è in grado di immaginare il carico di stress gestibile dal team, al fine di raggiungere gli obiettivi aziendali.
Gli obiettivi sono per loro natura sfidanti per il miglioramento delle performance di ogni persona, ma quando questi diventano irraggiungibili si ottiene un effetto demotivante che spesso sfocia in un atteggiamento di sfiducia complessivo e virale.
Saper valutare le potenzialità significa capire quale sia il limite oltre il quale la corda tesa si spezza.
Un capo che genera questo tipo di reazioni produce inevitabilmente nel suo team un rendimento al di sotto delle potenzialità dei singoli e non è giustificabile neanche se posto in relazione con i suoi superiori che si comportano nello stesso modo: un leader non può nascere in una cultura aziendale negativa.
Guardatevi da un capo da cui non ci si aspetta niente di buono, è un capo che abitua alla mediocrità.
Noi tutti, per crescere, abbiamo bisogno di essere parte di una storia più grande e ogni bravo capo deve essere in grado di coinvolgerci all'interno di un viaggio comune: quel tipo di viaggio in cui puoi scendere a ogni fermata, consapevole di quello che perderai, ma felice di ciò che hai nello zaino.