Lo scorso 14 e 15 aprile a Bologna si è tenuta l'edizione italiana di ADworld Experience, l'evento dedicato all'advertising, al PPC ed Analytics più grande d'Europa: due sessioni parallele, in italiano e in inglese, con numerosi ospiti internazionali del calibro di Matt Umbro (Hanapin), Brad Geddes, Frederick Vallaeys (Optmyzr), Francesco Tinti e Gianpaolo Lorusso, che hanno intrattenuto ma soprattutto formato i più di 350 ospiti registrati.
Per tracciare un bilancio sulla manifestazione e delineare gli scenari futuri e le ambizioni di ADworld Experience, oggi facciamo due chiacchiere proprio con Gianpaolo, creatore ed organizzatore della manifestazione.
Quest’anno si è svolta la quinta edizione di ADworld Experience. Da dove nasce l’idea del format e perchè proprio a Bologna?
L’idea per questo evento mi è venuta in realtà mentre ero a Valencia con alcuni colleghi SEO italiani. Parlando in particolare con Francesco Tinti (che poi è diventato mio socio nell’iniziativa) ci siamo chiesti cosa avrebbe potuto aiutarci a migliorare le nostre stesse campagne.
La risposta è stata: “spiare negli account degli altri inserzionisti”. Soprattutto di quelli più bravi di noi, ovviamente! ;-)
Da lì è partito un tarlo mentale che mi ha poi portato a partorire qualche mese dopo il primo ADworld Experience. Il successo della prima edizione è stato tale che poi abbiamo lavorato sempre per migliorare ulteriormente il format.
Perché Bologna? Perché si tratta di un hub strategico per il centro-nord Italia. Ci sia arriva in circa 1h da Milano, Firenze e Venezia e in meno di 3h da Torino, Roma, Trentino, Marche, Umbria, Abruzzo. L’aeroporto di Bologna è quello che in Italia ha i tassi di crescita più grandi e logisticamente la sede che abbiamo trovato è perfetta (5 minuti a piedi dalla stazione e catering eccellente). I costi poi non sono certamente quelli di Milano. Il che non guasta.
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Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato nella creazione o diffusione di ADworld Experience?
Creare un evento del genere da zero è già una grande sfida in sé. Si tratta dell’unico evento mondiale in cui vengono mostrati casi reali di campagne di advertising on line. Se ci pensi bene è ben diverso rispetto a chiedere a un relatore di parlare di un certo argomento.
Ogni anno bisogna trovare dei casi interessanti, oltre che delle persone disposte a rivelarti, almeno in parte, le loro strategie e che sappiano poi ben presentarle.Ti posso garantire che è una fatica immane, che mi ha creato più di una inimicizia (e ancora me ne creerà in futuro).
A nessuno fa piacere spiegare per filo e per segno le cose che hanno funzionato in una certa campagna e anche quando lo fanno, c’è chi non è capace di renderle al meglio davanti a una platea esperti del settore.
Le sfide più grandi per il futuro sono due: parlare di altre piattaforme oltre ad AdWords (ormai ce ne sono molte piuttosto interessanti) e internazionalizzare l’evento (siamo già tra i più grandi eventi mondiali sul PPC, ma vogliamo arrivare ad essere largamente riconosciuti come il migliore del settore a livello globale).
Del resto ci pensa la realtà a ridimensionare i sogni, se sogni già in piccolo non arriverai mai da nessuna parte… In attesa di arrivarci, per ora ci accontenteremmo anche di vendere un po’ più di video registrazioni dell’evento! ;-)
ADworld Experience non è soltanto AdWords come si potrebbe pensare ma è molto altro, se dovessi sintetizzare cos’è nei 140 caratteri di un tweet, quali parole sceglieresti?
Direi senz’altro che è l’unico evento mondiale che presenta casi di successo reali di advertising online.
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Gli interventi degli esperti ma anche la partecipazione di specialisti del settore fanno di ADworld Experience un’ottima tavola rotonda di condivisione, discussione e incontro. Dall’esperienza delle edizioni passate, chi partecipa a questo evento e quali sono i suoi obiettivi?
Il prezzo di iscrizione più alto della media (che l’anno prossimo salirà ancora) è una scelta precisa, fatta per selezionare a monte i partecipanti. Difficile che uno che non gestisce campagne online di professione o perché designato dalla propria azienda si possa permettere un investimento in termini di tempo e denaro come quello che richiede ADworld Experience.
Questo si è reso necessario perché il format prevede un interazione costante tra speaker e partecipanti (i casi si devono raccontare in 20 minuti e ci sono sempre almeno 10 minuti di domande e risposte con il pubblico per ogni intervento).
Quindi se i partecipanti fossero tutti dei principianti l’interesse delle presentazioni sarebbe molto minore. L’obiettivo nostro, in quando organizzatori, come di chi partecipa, è lo stesso: portarsi a casa molti spunti operativi per migliorare le proprie campagne. Con un format più classico e meno interattivo ci riusciremmo molto peggio.
Incontro vuol dire connessione e la connessione spesso significa opportunità. Conosci qualche aneddoto di qualcuno che si è conosciuto a Adworld Experience e ha poi fuori stretto collaborazioni o addirittura dato vita a nuovi progetti?
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Ce ne sono vari di casi di creazione di link che hanno cambiato la carriera (e la vita) di molte persone. Anche perché un’altra caratteristica peculiare di ADworld Experience è quella di offrire all’interno dell’evento un party serale con i relatori (tra cui spesso ci sono i più grandi specialisti PPC del mondo), due lunghe pause da 30 minuti e il pranzo ogni giorno, tutti nella stessa struttura dell’evento, proprio per favorire al massimo le occasioni di networking.
Però, più che casi eclatanti di collegamenti creati grazie all’evento, mi piace ricordare il commento di un relatore internazionale, che mi hanno riferito aver detto ad alcuni altri relatori (mentre io non ero presente) che pensava che ADworld Experience fosse il miglior evento di web marketing a cui aveva mai partecipato.
La soddisfazione che ho provato quando mi hanno riferito la cosa mi ha ripagato di moltissimi sforzi organizzativi. E il fatto che sia tutto ideato e realizzato in Italia mi dà ulteriore orgoglio e voglia di pensare in grande per il futuro.