I Lovie Awards, il più prestigioso riconoscimento in Europa per l'eccellenza in siti web, online advertising, internet video, mobile e app, social, ha da qualche settimana un nuovo Direttore Marketing Europeo. Si tratta di Gianfranco Chicco, già direttore esecutivo per la Social Media Week di Londra, che porterà la sua esperienza e le sue profonde conoscenze in fatto di tecnologia e industria creativa al servizio di uno dei premi più ambiti dai pubblicitari.
Con Gianfranco Chicco si apre una nuova strada per la crescita dei Lovie Awards e le grandi attese per questa esperienza si possono leggere nelle parole con cui il nuovo European Marketing Director ha accolto la propria nomina:
"Sono entusiasta di portare ai Lovie Awards i miei anni di esperienza nel marketing e come creativo".
Recentemente Gianfranco Chicco ha rinnovato la Social Media Week di Londra come Direttore Esecutivo, ma conosce bene anche l'ecosistema italiano attuale, con la sua esperienza di Conference Director e Program Curator della Social Media Week di Milano.
Responsabile per il lancio del World Business Forum di Milano e successivamente primo Direttore Marketing, è stato Marketing Director anche dell'innovativo PICNIC Festival di Amsterdam e Conference Director del Frontiers of Interaction, con all'attivo una serie di progetti gestiti in Germania, Italia, Spagna, Turchia, a Buenos Aires e in Giappone.
Anche noi Ninja siamo curiosi di sapere quali novità Gianfranco Chicco porterà nella sesta edizione dei Lovie Awards - le cui iscrizioni sono aperte fino a venerdì 29 luglio - e per questo gli abbiamo rivolto alcune domande sulla sua esperienza, sui trend da seguire e sulle novità che potrebbe riservarci il prossimo futuro.
Social Media Week Milan e London, PICNIC Festival Amsterdam, Frontiers of Interaction. Ci racconti il viaggio intorno al mondo che ti ha portato fino ai Lovie Awards?
Alla base di tutto c’è stata la serendipity. Dopo aver lanciato il World Business Forum in Italia avevo bisogno di una pausa e mi sono preso un periodo sabbatico in Giappone dove, lavorando come volontario per un progetto di CreativeCommons, ho poi conosciuto una persona che mi ha introdotto a PICNIC e mi sono trasferito ad Amsterdam e successivamente a Madrid. Dopodiché mi son trovato a viaggiare così tanto che per per circa tre anni non ho avuto una dimora fissa, fino al trasferimento a Londra circa quattro anni fa.
Picasso diceva “L’ispirazione esiste, ma deve trovarti già al lavoro”. Credo funzioni in modo simile con la buona fortuna…
Gianfranco Chicco European Marketing Director dei Lovie Awards: cosa porterai di te e delle tue esperienze in questo nuovo incarico?
I Lovie Awards, i cugini europei dei Webby Awards, sono nati per onorare il meglio dell’Internet in Europa (persone, aziende, istituzioni, campagne, tecnologie, apps e mobile, video originali, etc.) e per questo secondo me serve una maggiore presenza e interazione sul territorio, quindi dopo aver lavorato in vari mercati europei, vorrei mettere questa esperienza, le persone e le organizzazioni con le quali ho interagito in questi anni, a disposizione dei Lovies.
Una delle mie prime “missioni” è quella di intraprendere un tour di presentazioni, le LovieTalks, iniziando da Londra (altre città previste comprendono Amsterdam, Parigi, Berlino, Stoccolma e Milano), visitando le migliori agenzie, aziende di tecnologia, e società di media per presentare la nostra “The Internet Can’t Be Stopped” con particolare focus su come internet sta trasformando i nostri processi decisionali e il cambio nelle interazioni tra esseri umani e software, e trend che vediamo grazie alle più di 15.000 entries che riceviamo ogni anno per i Lovie e Webby Awards da oltre 70 paesi.
Considerando i millennial, i nuovi device e la realtà virtuale, esiste ancora un gap tra mondo reale e mondo digitale o ci dirigiamo verso una completa compenetrazione?
La creazione di esperienze, prodotti e servizi che uniscono i mondi fisici e digitali è uno degli argomenti che più mi interessa dal punto di vista professionale. Ogni giorno ha meno senso parlare di “vita reale vs vita digitale”, sono due strati della nostra (unica) vita! Vero, serve trovare un giusto equilibrio, far sì che il digitale aumenti la nostra umanità e non che ci allontani di essa. Tra qualche anno non ci accorgeremo del fatto che Internet sarà ovunque: le macchine si guideranno da sole, l’intelligenza artificiale - i robot - saranno un nostro alleato non solo per i lavori che non vorremmo più fare ma anche per quelli che garantiranno la nostra sopravvivenza ed evoluzione.
È molto eccitante essere in mezzo a questo processo e questo vale non solo per i cosiddetti millennial (che forse non esistono neanche) ma per tutti. L’imperatore romano Marco Aurelio scriveva che l’universo è in cambiamento costante e quindi la nostra vita deve essere il risultato di pensieri e azioni che si adattano costantemente a queste nuove condizioni.
Previsioni per il futuro: quali saranno i trend del tech più interessanti e a cosa invece nessuno ha ancora pensato?
Ah, se sapessi a cosa nessuno ha ancora pensato avrei la possibilità di fare tanti di quei soldi! ;)
Sicuramente la profonda compenetrazione tra mondo fisico e digitale sarà sempre più rilevante. Questo cambierà il modo nel quale ci rapportiamo con noi stessi e con gli altri essere umani e non. Kevin Kelly, fondatore editoriale di WIRED, prevede che l’intelligenza artificiale sarà “embeddata” sempre di più in prodotti e servizi di ogni natura, non solo tecnologica. Da professionista del marketing, mi chiedo spesso cosa dovrei fare e imparare di nuovo per mantenermi competitivo tra 20-30 anni. Accade lo stesso per i brand: devono costantemente sperimentare con le nuove tecnologie per non essere colti di sorpresa da nuovi concorrenti con meno storia ma con una maggiore comprensione del mondo che ci circonda.
Chi vuole lavorare oggi nella pubblicità con quale spirito e con quale metodo dovrebbe avvicinarsi a questo mondo?
Credo la curiosità sia essenziale e l’accettare che dovremmo imparare in continuazione. Leggere, sperimentare, non restare ancorati nel passato che non tornerà, perseguire idee e modi di fare nuovi, senza però dimenticare le basi del comportamento umano.