Nuova interessante novità nel mondo di LinkedIn.
Fino a oggi il social del mondo del lavoro ha parlato a tutti i professionisti in cerca di un'occupazione e alle aziende che ricercavano nuove risorse da assumere.
A fine 2015, erano 414 milioni i suoi iscritti!
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Il lavoro però è merce sempre più rara e va ricercata fin da quando si è ancora sui banchi dell'università. Per questo motivo è stata da poco lanciata l'app per iOS e Androis LinkedIn Students (al momento solo disponibile negli U.S.A.).
Cosa promette di fare questa nuova "espansione" di LinkedIn?
Innanzitutto, permettere agli studenti di iniziare a guardarsi intorno e farsi conoscere in base ai propri percorsi di studi, a quel che vorrebbero diventasse il proprio campo professionale e avvicinarsi alle aziende che preferiscono.
Ada Yu, Manager di LinkedIn ha affermato che la nuova app cambierà la domanda classica di ogni studente:
"Come faccio a trovare un lavoro che vada bene per me?"
in
“Quale di queste offerte di lavoro è quella giusta per me?"
L'app chiede agli studenti di inserire 3 voci fondamentali per avviare la ricerca:
- il nome dell'università che si sta frequentando;
- il percorso di studi intrapreso;
- la data prevista di laurea (nel caso non fosse ancora stata conseguita).
Con queste semplici indicazioni, l'algoritmo di LinkedIn inizia a lavorare per noi, cercando offerte e persone che possono essere utili alla ricerca stessa.
L'idea, infatti, è quella di creare fin da subito una rete di contatti che permetta ai nuovi arrivati nel mondo del lavoro di avere più carte da giocarsi.
In questa rete, i contatti più vicini saranno rappresentati da coloro che hanno intrapreso il passaggio scuola-lavoro da pochi anni e potranno dunque dare una mano ai "novellini".
Il nuovo utente avrà un elenco di lavori inerenti al proprio percorso di studi da consultare e, una volta individuato quello più adatto, potrà sapere che cosa l'azienda richiede, quale lo stipendio e le possibilità di crescita.
Non possiamo che accogliere con favore questa novità, domandarci quando arriverà anche nel resto del mondo e cercare di tenere a bada lo scetticismo che emerge puntuale quando pensiamo a queste modalità di ricerca del lavoro in un Paese come il nostro.
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