Attraverso la rete il numero di fonti da cui attingere informazioni, di opinioni attraverso le quali costruirsi un bagaglio di competenze è letteralmente esploso.
Uno strumento che di fatto ha garantito parità di voce a tutti coloro i quali avessero qualcosa da dire, ma a questo punto come fare a distinguere una voce autorevole in grado di fare la differenza su certi temi?
Questa domanda deve esser stata al centro dei pensieri di Angelo Bandiziol, imprenditore che facendo la spola tra Italia ed Inghilterra ha fatto del digitale il suo core business ed ha deciso di aprire un contest per delineare quale fosse, nell'opinione della sua rete di contatti del suo blog EspressoTriplo, la risorsa migliore sul tema del digitale.
il Top Web 2.0 Blog Showdown, al quale abbiamo il piacere e l'onore di partecipare e che chiuderà la fase di votazione il 13 aprile, mette in fila 19 tra siti di informazione, blog e piattaforme di influencer che ogni giorno provano a trasmettere le proprie conoscenze per il pubblico italiano.
Abbiamo quindi scambiato due chiacchiere con Angelo per farci raccontare come nasce la sua iniziativa e quali sono le motivazioni che dovrebbero spingere un lettore a scegliere la sua risorsa preferita.
Ci racconti innanzitutto un po’ di te e della tua esperienza nel mondo digital?
Sono nato nel 1981 e la mia vita è sempre stata scandita dai computer iniziando proprio con un IBM 4004. Il primo spinotto l'ho collegato alla rete nel 1996 quando bazzicavo su IRC e BBS. In quegli anni frequentavo delle comunità hacker che un anno dopo mi hanno portato ad un quasi arresto dalla Compuserve. Grazie a Dio era appena passata la legge sulla privacy quindi il mio provider non ha potuto rivelare la mia identità :-D.
Da lì in poi sono passato ad interessarmi del web e del gioco multiplayer dedicandomi a Counterstrike da professionista fino ad approdare al podcast con Radiophoria, uno dei primi in Italia. Era il 2004. A distanza di dieci anni ho creato Espresso Triplo, un blog, come lo chiamo io, di psicomarketing con il quale aiuto imprenditori e liberi professionisti a capire come ipnotizzare i propri clienti per sfilargli i soldi.
Scherzo, parlo di psicologia applicata al marketing.
Da cosa è scaturita la tua voglia di organizzare un contest sulle risorse web?
Insito nell'indole italiana c'è il virus chiamato il pallone è mio e decido io. E credimi è una bella gatta da pelare! Tutti vogliono avere il proprio harem da indottrinare ma pochissimi capiscono l'importanza di dare più fonti possibili ai propri lettori dalle quali possono attingere. Questa è senza dubbio la paura intrinseca di perdere utenti.
In Inghilterra dove vivo, la cooperazione tra i marketers è molto più sentita.
Basti notare che alcuni blogger da me contattati hanno deciso di non partecipare al contest.
Siamo in democrazia per carità, però è un sondaggio. Che male può fare? C'è solo da guadagnarci.
#3 Affinché gli utenti possano dare un voto consapevole, ti va di descriverci quali sono i parametri che, nella tua visione, fanno di un sito web una risorsa credibile nella sfera del digital marketing?
Io leggo una marea di blog sia nella sfera italiana che inglese. Quello che proprio odio è vedere blog che copiano contenuti da altri paesi e li riscrivono senza aggiungerci del proprio.
Odio anche i blog che parlano solo ed esclusivamente di news sul marketing: "Notizia shock! Facebook sposta in alto a sinistra la foto che stava prima in basso a destra!". Siamo marketer o giornalisti?
A me piacciono i blogger che danno un valore aggiunto all'utente. Che non parlano solo del 'cosa' utilizzare ma anche del 'come' utilizzarlo.
È questo che aiuta i nostri lettori.
Su Espresso Triplo il 99% dei contenuti sono 'how to'. Ecco, questo è un parametro essenziale usato nella scelta delle fonti per lo showdown.
Poi ho giudicato la qualità dei contenuti, la facilità con cui vengono 'digeriti' e la relazione che c'è tra gli scrittori e i propri lettori.
Molto spesso i blogger si innalzano subito al ruolo di VIP prendendo gli utenti come un numero.
Questo è lo sbaglio più grande. Bisogna avere un contatto diretto con chi ci ascolta, perché non c'è sales page che tenga se non si ha il rispetto di chi ci sta davanti.
Poi ci sono altri fattori più tecnici come periodicità degli aggiornamenti, attività sui social ecc. Ma sono di secondo piano.
Il tuo percorso professionale ha più volte incrociato il mondo del lavoro nel nostro paese così come oltre Manica, quali sono le maggiori differenze e le similitudini che hai avuto modo di constatare nei due paesi?
Puntualità e serietà sono le due cose che apprezzi degli anglosassoni. Qui il marketer è visto come una figura importante nel business poiché la concorrenza è spietata. Mi spiace vedere invece che in Italia appena pronunci la parola marketing ti guardano spesso come venditore di fumo pronto a fregare chi ti sta davanti.
L'Inghilterra poi è meritocratica. Se vali vai avanti. Ecco, un consiglio agli italiani che mi scrivono cercando lavoro qui: non fate i furbi perché se vi bruciate la reputazione, poi trovare lavoro diventa impossibile. Questo vizio ce lo dobbiamo togliere.
Al contrario, dell'Italia rimpiango la flessibilità e il potere di adattarsi ad ogni situazione lavorativa. Siamo geniali in questo, dovremmo imparare a sfruttarla meglio perché è un'abilità che in pochi hanno.
In Slovacchia invece (dove vivo 6 mesi l'anno), la situazione è ben diversa. Grandi lavoratori ma in pochi si intendono veramente di marketing. Terreno fertile per quelli che masticano SEO e compagnia bella e i risultati, credetemi, sono molto interessanti. C'è solo un problema: la lingua è tosta!
Insomma cosa aspetti, vai anche tu sulla pagina della manifestazione e decidi qual è la tua risorsa preferita!