“Marty devi tornare indietro con me.”
"Ma… indietro dove"
“Indietro nel futuro!”
Con i loro sguardi visionari e sprezzanti del pericolo, Marty e Doc, i celebri protagonisti di Ritorno al Futuro, iniziano così il loro andirivieni tra passato, presente e futuro a bordo della fedele DeLorean.
Hai mai provato a immaginare come possa essere la vita tra qualche anno o qualche decennio? Quali strumenti utilizzeremo?
È quello che si chiede da quasi mezzo secolo l’Institute for the Future di Palo Alto in California, grazie ad un’equipe composta di visionari ed esperti di diversi ambiti scientifici che provano a delineare gli scenari del futuro attraverso gli artefatti, le esperienze ed i dispositivi che potremmo ritrovare nella vita di tutti i giorni, prove tangibili di un futuro da scoprire.
Perché immaginare i tool che ci ritroveremo ad utilizzare quotidianamente? Perché gli artefatti sono componenti fondamentali della cultura, raccontano chi siamo, come guardiamo il mondo e a quali attività ci dedichiamo. La tecnologia che utilizziamo e gli strumenti che creiamo ci aiutano a sviluppare la nostra intelligenza, ad interagire con l’ambiente nel quale siamo immersi, a plasmarlo secondo le nostre esigenze e le nostre necessità. In un’epoca nella quale il mutamento è diventato una costante, le estensioni di noi stessi che chiamiamo tecnologia diventano una mappa del nostro cammino verso il futuro, della vita che immaginiamo guardando dal finestrino della nostra DeLorean, con lo stupore e lo sguardo curioso di un bambino che non si stanca mai di fantasticare, inventare e camminare verso il cambiamento.
E allora allacciamo le cinture e partiamo per una immaginaria spedizione archeologica nel futuro…
L’estratto conto 'reputazionale'
In un futuro nel quale vita online e offline saranno sempre più intrecciate, ci ritroveremo a fare i conti (letteralmente) con il reputation statement, un estratto conto molto personale che terrà traccia di tutte le nostre digital activities, dal tempo trascorso ad editare o inserire nuovi wiki alle ore dedicate all’attività di blogging, ma anche all’upload di podcast e a tutte le altre attività e azioni che possano incentivare collaborazione ed interazione online. La “reputation” diventerà, insomma, la vera moneta di scambio delle nostre vite?
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Neela, l’amica virtuale che ci aiuta a scegliere
Henry Ford non aveva tutti i torti quando diceva che “Gli ostacoli sono quelle cose spaventose che vedi quando togli gli occhi dalla meta.” Soprattutto quando scegli di metterti a dieta. Fortunatamente, per tutti i fitness addicted e i salutisti la tecnologia del futuro diventerà un’alleata sempre più preziosa. Proviamo ad immaginare…
Resti in ufficio più del previsto, hai ancora del lavoro da sbrigare e ti ritrovi, improvvisamente, ad ammirare il distributore automatico di snack nell’angolo. Cominci a passare in rassegna ogni singolo prodotto ma non senza aver indossato i tuoi occhiali “speciali”. Grazie alla realtà aumentata, infatti, visualizzerai istantaneamente l’ammontare di tempo necessario per poter smaltire le calorie di ogni snack e Neela, la fedele amica/coach che ti aiuterà a scegliere grazie alle lenti aumentate, nasconderà in un batter d’occhio (è proprio il caso di dirlo) al tuo sguardo tutte le tentazioni più irresistibili. Insomma, scegliere lo snack ottimale non sarà più fonte di stress o di rimpianti.
In futuro, forse, non avremo ancora imparato a gestire al meglio il nostro autocontrollo ma interverrà la realtà aumentata ad impedirci di commettere errori quando il nostro stomaco brontola o, semplicemente, gettiamo un occhio al distributore automatico di snack in ufficio. Un po’ come i browser ci consentono di bloccare i fastidiosi annunci di advertising per navigare tranquillamente sul web, questo artefatto tecnologico ci aiuterà a guardare con occhi diversi alle tentazioni del junk food. Diventerà essenziale nel tool kit di sportivi, lavoratori stacanovisti e salutisti estremi?
Il potere della mente (e del copyright)
Prima ancora dei Google Glass e di tutti gli altri wearable device in grado di potenziare le nostre capacità, all’Institute for the Future hanno provato ad immaginare quale sarebbe stato il destino di tutti i pensieri più personali e le idee creative condivise sulle piattaforme social attraverso le tecnologie mindshare.
Modalità di condivisione, interazione e comunicazione sempre più rapide e disintermediate, che collegano la nostra mente alla nostra rete di contatti digital. Come proteggere, quindi, questo flusso di contenuti da utilizzi non consentiti ed abusi? Uno dei modelli realizzati al futuristico istituto californiano ha pensato proprio a questo, grazie alla cuffia Mindwriter in grado di registrare, condividere e proteggere tutto ciò che ci passa per la testa sulla piattaforma NeuroGoogle senza alcuno sforzo, proteggendo i pensieri attraverso un copyright istantaneo che renderà il contenuto unico e distinguibile da tutti gli altri. Insomma, un mock-up all’insegna della trasparenza e dell’iper-connessione per un modo senza filtri. Spaventoso?
Tranquillo, la cuffia è waterproof, potrai continuare a prendere le decisioni più importanti della vostra vita mentre fai la doccia!
Zamazon e il potere dei droni
A dimostrazione di quanto lo sguardo al futuro dell’Institute of the Future californiano non sia così lontano dalla realtà, si ritrovano alcuni mock-up che restituiscono l’immagine di un futuro che, per certi versi, è già realtà. Tra questi, senza dubbio, rientra Zamazon. Dal nome evocativo, la piattaforma del futuro farà perno su un meccanismo di sharing economy che punta a velocizzare e rendere sempre più efficiente i tempi di consegna. Grazie al servizio di consegna affidato ai droni, la piattaforma consente di consegnare qualsiasi prodotto in tempi dimezzati, sposando in pieno la filosofia della sharing economy per favorire la condivisione di tool e servizi geolocalizzati.
Un futuro che, come dicevo, è diventato già realtà con il servizio Amazon Prime Air ideato da Jeff Bezos. Il visionario CEO di Amazon ha, infatti, avviato non molto tempo fa un programma pilota per testare le delivery dei prodotti proprio attraverso l’utilizzo di droni.
Quali di questi tool del futuro ti piacerebbe fossero già tra le tue mani? E quali saresti curioso di provare?