Il sopravvento della camicia a quadretti del giovane startupper non è, necessariamente, causa della fine del colletto bianco. In realtà il cambiamento è dettato dall’evoluzione del contesto socio-economico e dai mutamenti in atto nei mercati e nei modelli lavorativi che hanno spinto alla creazione di nuovi bisogni e desideri.
La linea che separa la sfera privata da quella lavorativa è sempre più sfocata e la ricerca di un equilibrio tra le due dimensioni porta il lavoratore a prediligere spazi funzionali al lavoro con un’attenzione al benessere: ambienti activity-based e flessibili, corredati da servizi che gli permettano di prendersi cura di sé e divertirsi allo stesso tempo.
Nel contesto socio-economico attuale, molti sono i segnali di una sorta di “nuovo rinascimento del lavoro”: la soggettività, l'individualità e la flessibilità prendono il sopravvento sulla schematizzazione e uniformità dei comportamenti e degli ambienti. Secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano questa nuova “mobilità della postazione di lavoro” potrebbe valere 27 miliardi in più di produttività e 10 miliardi in meno di costi fissi.
In questi ultimi anni si evidenziano nuovi modelli di fruizione degli spazi e del tempo del lavoro che incrocia modalità e nuovi schemi del lavoro ormai “liquido” - Bauman docet - e flessibile in termini di spazio e tempo ed esigenze di consumo funzionali al lavoro. Ecco la nascita del Worksumer.
Chi è il Worksumer?
Questa nuova figura non corrisponde solo al giovane startupper, al creativo digitale, o al libero professionista ma anche professionisti e società più mature e tradizionali che trasferiscono in questi nuovi spazi gruppi di lavoro o interi rami di azienda con l’obiettivo di avviare e stimolare scambio e innovazione.
Lo smartworking innesca processi di condivisione e soddisfa appieno le esigenze del Worksumer soprattutto in spazi in grado di offrire un’esperienza di lavoro che favorisca innovazione e creatività e faciliti le conoscenze grazie ad eventi di formazione e networking.
Il focus si sposta, quindi, dal consumatore alla persona, con sempre maggiore attenzione a comportamenti, abitudini, obiettivi e contesto che la caratterizzano rispetto all’acquisto di prodotti per la soddisfazione di bisogni e desideri; ha spiegato Pietro Martani, CEO di Windows on Europe e ideatore di COPERNICO:
“La relazione tra tempo, spazio, contenuti e valori è centrale per capire il Worksumer. Si tratta di un lavoratore evoluto, allo stesso tempo protagonista e attore di una dimensione lavorativa dinamica e innovativa che va oltre il contesto tradizionale, creando un’esperienza diversa".