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  • Online video e tv: YouTube, Amazon e altri pensano ai bambini

    27 Maggio 2015

    online video televisione Dai grandi player del settore alle realtà più giovani e meno strutturate, l’intero sistema dell’online video sta guardando con sempre maggior interesse e in maniera sempre più sistematica al pubblico dei più piccoli. Da YouTube, che recentemente ha lanciato l’app YouTube Kids, ad Amazon, che sta ampliando la sua offerta di show per l’infanzia, molti dei protagonisti di questo panorama dichiarano di voler investire sempre più risorse in questa direzione. Questa strategia coinvolge e riguarda non solo i big come le sopra citate YouTube e Amazon, ma anche applicazioni mobile come Vine Kids e realtà minori.

    Qualche dato sul mondo dell’online video per bambini

    Sembra che le aziende coinvolte nel grande universo dell’industria culturale, audiovisiva in particolare, vogliano costruire un vero e proprio ecosistema digitale per i bambini attraverso la realizzazione di produzioni e piattaforme specifiche per l’intrattenimento e l’educazione. Come segnala Tubefilter, cinque dei sei canali più seguiti su YouTube nelle ultime settimane sono dedicati ai bambini (e sono DisneyCollectorBR, ItsBabyBigMouth, mashamedvedtv, Get Movies, LittleBabyBum). LEGGI ANCHE: Il 2015? Sarà l’anno della TV in streaming (e dell’Internet of Things) [INFOGRAFICA] Questi canali spaziano dall’unboxing di giocattoli ai cartoni animati, e totalizzano milioni di visualizzazioni ad ogni video. Una vera risorsa non solo per genitori disperati e in cerca di qualcosa che catalizzi l’attenzione e l’energia dei figli, ma anche per una delle componenti più rilevanti del panorama dell’intrattenimento: gli inserzionisti. I numeri registrati rivelano l’esistenza di una tendenza che fa grande gioco non solo agli editori, ma anche alle aziende che operano in mercati per i quali il target dei bambini è di grande valore. Disney sta collaborando con YouTube per creare per creare nuovi video ispirati ai Muppets in collaborazione con diverse YouTube stars. Stiamo parlando di una formula che potrebbe essere replicata in seguito anche da altre case produttrici, attirate dalla possibilità di realizzare contenuti fortemente adatti al franchise. Non è un caso che alcuni cult del passato stiano ora riemergendo sotto forma di prodotti ripensati per il pubblico giovane di YouTube (come racconta Wired).
    “I Muppets hanno intrattenuto e ispirato il pubblico di YouTube per molti anni, e siamo entusiasti all’idea di riconnetterci con i fan incontrandone anche di nuovi attraverso queste eccitanti collaborazioni. Ci siamo davvero divertiti durante la nostra permanenza presso YouTube Space L.A. e non vediamo l’ora di intraprendere nuovi progetti insieme.” Debbie McClellan, VP Muppets Studio in una dichiarazione rilasciata a Variety.

    Vecchi contenuti ripensati per il digitale, nuovi contenuti creati per il touchscreen

    Da un parte abbiamo quindi lo spostamento di contenuti tradizionali verso lo streaming online, dall’altro si affacciano alla scena nuovi protagonisti che fanno delle specificità dei nuovi supporti di fruizione una leva di creatività. Per i più piccoli infatti smartphone e mobile non sono “second screen” ma in tutto e per tutto uno strumento utilizzato primariamente per fruire contenuti. Toca Boca, azienda che sviluppa app per bambini, ha dichiarato di stare realizzando contenuti realizzati specificamente per touchscreen e che non siano quindi semplicemente digital friendly. I bambini, non influenzati per ragioni anagrafiche dai limiti tecnici e temporali della televisione, sono i primi a cui rivolgersi nella creazione e diffusione di un nuovo modo di fare tv. Concetti come palinsesto e slot pubblicitario saranno tra qualche anno totalmente superati.

    Quali sono i vantaggi per gli inserzionisti nel nuovo panorama mediale?

    Proprio come permettono di fare ora sistemi come Google o Facebook, i dati raccolti dallo streaming online potrebbero permettere agli inserzionisti di fare affidamento su un posizionamento mirato della propria pubblicità, secondo precisi fattori personali, sociali e geografici. In sostanza, l’interesse dei grandi player per il pubblico dei bambini potrebbe essere dettato da un futuro (a quanto pare sempre più vicino) sistema integrato di intrattenimento/pubblicità. Del resto molti prodotti culturali per bambini, cartoni animati in particolare, nascevano già nei decenni scorsi come trampolino di lancio per creare franchise commerciali. E con la fusione già in atto di Internet e tv questo processo sarà ancora più facile. E la prossima feature di YouTube -che permetterà di mostrare i prodotti presenti nei video e acquistarli con pochi click- potrà giocare un ruolo importante in questo scenario. Voi cosa ne pensate?