Le startup italiane continuano a registrare grandi successi negli investimenti, con cifre da capogiro da parte di Fondi di Venture Capital. P101 e Club Digitale hanno da poco investito 1 milione di euro in Tannico.it, tra i più importanti ecommerce di vino in Italia, e in Shoppable.it, leader nel settore delle vendite online di lifestyle e design.
L’aumento di capitale ha un obiettivo preciso: consolidare la posizione sul mercato dei due ecommerce per confermarne il percorso di crescita, che negli ultimi due anni li ha portati a raggiungere oltre 30.000 clienti con più di 40.000 prodotti spediti ogni mese.
Shoppable.it e Tannico.it puntano ora a chiudere il 2015 con un fatturato di oltre 5 milioni di euro, che significa un volume d’affari più che raddoppiato rispetto al 2014.
Abbiamo rivolto alcune domande a Marco Magnocavallo, investitore e imprenditore del settore startup ecommerce, fondatore di Tannico.it e Shoppable.it e già noto anche per la fondazione di Blogo.it nel 2007.
Tannico e Shoppable sono accomunati dalla selezione di prodotti di qualità. Qual è il vostro business model?
Inizialmente il modello di business era basato sulle vendite private a tempo. Poi nel corso del tempo abbiamo aggiunto una selezione di prodotti permanenti, che sono quindi sempre presenti a catalogo.
Rimane comunque sempre forte l’impronta per entrambi i siti data alla selezione di prodotti che cerca di far emergere brand o cantine meno conosciute in Italia o che hanno delle specificità interessanti.
Prima di Tannico e Shoppable, Blogo. Quanto conta avere già fama di imprenditore di successo per il lancio di una nuova idea?
Più che la fama credo che sia importante l’esperienza accumulata. Con Blogo, ma ancora prima con le altre società che avevo fondato, ho vissuto esperienze diverse che mi hanno sicuramente aiutato con la partenza di Shoppable e Tannico. Dalla gestione della crescita di un’azienda, al marketing, dal posizionamento sul mercato alla linea editoriale, dal recruiting alle relazioni con i soci e i finanziatori.
Importante è stato anche l’aver visto negli ultimi anni come funziona il mercato dei capitali di ventura, sia con Boox dove abbiamo una quindicina di aziende in portafoglio, ma anche con l’esperienza che ho avuto in un fondo di VC italiano.
Un aumento di capitale da un milione di euro per la vendita di vino nell'anno dell'EXPO. Si tratta di un caso?
Si tratta sicuramente di un caso. Certo è che l’attenzione verso il food che sta portando l’EXPO può solo fare del bene a un settore merceologico che per troppi anni è andato a rilento, con scarsa innovazione e pochi capitali.
Oltre ai capitali, quanto conta l'esperienza del team di investitori per la crescita di Tannico e Shoppable?
Per la crescita è importante tutta la squadra. Dai fondatori ai primi dipendenti/collaboratori, dai soci finanziatori ai partner.
Il ruolo dei fondi in ogni caso aiuta anche a strutturare meglio l’azienda e a capire che i soldi non sono infiniti e che prima o poi bisogna arrivare a break-even.
Prevedete di chiudere il 2015 con un fatturato di oltre cinque milioni di euro. Quali sono i prossimi passi?
Abbiamo strategie diverse per Shoppable e Tannico. Sul primo stiamo puntando all’allargamento del catalogo, alla linea di business B2B con la quale stiamo già avendo successo sia in Italia che all’estero e a una prima produzione di oggetti a marchio Shoppable.
Con Tannico invece stiamo lavorando per avvicinare sempre di più l’esperienza d’acquisto online a quella offline. Lanceremo quindi nel mese di giugno le consegne in giornata inizialmente su Milano, così come stiamo iniziando a offrire un servizio di consigli con la nostra squadra di sommelier, un servizio che sta riscuotendo un grande successo.