L’economia degli ultimi 100 anni è basata sostanzialmente sull’auto; secondo molti di gran lunga l’invenzione più invadente, invasiva, del secolo scorso. Strade, autostrade, componentistica, pneumatici, benzina, assicurazioni, scuole guida, hanno cambiato in maniera irreversibile la nostra vita e il nostro territorio. Ancora oggi l’economia dei paesi industrializzati è inestricabilmente legata all'auto. È termometro della produttività e del benessere. Analizziamo i dati delle nuove immatricolazioni da gennaio ad agosto 2014 per farci un’idea dello stato di salute (o di malattia) della nostra economia.
Il mercato auto in Europa
Se guardiamo all’Europa, il mercato delle autovetture registra segni positivi a luglio e ad agosto 2014, rispettivamente del 5,6% e 1,8%. Si registrano così dodici incrementi consecutivi delle vendite, che portano il mercato dei primi 8 mesi a 8,64 milioni di unità e una crescita del 5,8% sull’analogo periodo del 2013.
Notiamo però che Il trend rallenta, dato che nel primo semestre il mercato era in crescita del 6,2%. Nell’area dei nuovi Paesi Membri sono stati immatricolati nel mese 598 mila nuove auto, con una crescita del 16,2%; la Polonia, con 221mila immatricolazioni, cresce del 15,7% ed è il mercato più importante dell’area e l’8° mercato dell’UE. Segni negativi invece dai mercati di Austria, Belgio, Olanda e Svizzera. Tutti positivi i mercati dei nuovi Paesi membri.
Il mercato in Italia
In Italia, a luglio e ad agosto 2014, sono state immatricolate rispettivamente 114.343 (+5,5%) e 53.191 (-0,2%) autovetture, che portano il consuntivo dei primi 8 mesi a poco più di 925 mila unità, con un incremento che scende al 3,5%, dal 6,1% di gennaio-marzo.
Negli anni 2000-2002 sono state immatricolate in Italia oltre 7,1 milioni di auto, si tratta di vetture che hanno ormai 11-13 anni di vita e che potrebbero essere sostituite. Il ridimensionamento del mercato di questi ultimi anni, l’allungamento della vita dell’auto, dovuto ad un calo della percorrenza media, hanno portato per la prima volta nel 2012 ad un calo del parco circolante dell’auto. Sintomatico di quanto stiano cambiando le abitudini e i consumi degli italiani. E la Fiat? Le marche del Gruppo Fiat hanno registrato, in Unione Europea +EFTA, una crescita del del 2,1% a gennaio-agosto 2014.
Quello che dovremmo intendere da queste cifre è che le nostre economie siano in salute e che il mercato dell’auto, fondamentale per i nostri sistemi industriali, si sia rimesso in moto per trainare le nostra economia. Purtroppo (o fortunatamente) non è cosi!
Gli ultimi colpi di coda
L’incremento è riferito solo all’ultimo anno, e non poteva essere altrimenti visto i risultati disastrosi del 2013. L’Italia è diventata il quarto mercato dell’Ue in pochi anni. La tendenza sembra ormai irreversibile e tornare ai livelli di vendita del pre crollo Lehmann Brother è pura utopia. Come detto il parco macchine è diminuito e gli italiani si spostano sempre più in maniera sostenibile, vuoi per economizzare, vuoi per maggiore consapevolezza.
Tra Car Sharing e Car Pooling, mezzi pubblici o la cara vecchia bici, il mezzo di trasporto privato alimentato a combustibile fossile è destinato a sparire.
Futuro e mobilità sostenibile
Solo 100 anni fa, l’automobile incarnava un futuro di benessere e modernità, promettendo un mondo più vicino e interconnesso, prospettando una crescita senza limiti. Ha avuto un ruolo centrale per tutto il 900’ , ma già adesso i mezzi che registrano i maggiori incrementi di vendita sono quelli alternativi o ibridi. Il secondo step sarà agevolare il passaggio a modelli di mobilità maggiormente sostenibili.