Non è una novità che per le imprese dimostrarsi gay friendly, aiuti a vendere prodotti ed assicuri un certo ritorno in termini di visibilità. Lo hanno capito ormai tanti brand: da Ikea, l’azienda autrice del visual “siamo aperti a tutte le famiglie” a Vitasnella che il 7 Giugno ha sponsorizzato il Roma Pride distribuendo bottigliette d’acqua gratis per tutti con un’etichetta ad hoc.
Il primo spot in Italia apertamente gay friendly.
Questa di Findus però è una novità in assoluto. Dall’8 giugno 2014 infatti il megagruppo britannico di surgelati lancia il primo spot sulla tv italiana apertamente gay friendly. Nella nuova pubblicità infatti una madre fa visita al figlio, che vive ormai da solo. Il ragazzo, organizza una cena e fa scoprire i piatti 4 Salti Findus alla mamma, che ne apprezza gusto e cottura. Ma è un’altra l’importante novità da condividere con la mamma: il figlio trova il coraggio di fare coming out. "Mamma c'è un'altra sorpresa - le dice - Gianni non è solo il mio coinquilino, è il mio compagno". Lei, comprensiva, risponde: "Tesoro mio, l'avevo capito! Ed è anche un ottimo cuoco".
Findus: il sapore della vita.
Il messaggio veicolato risulta semplice, chiaro, veloce ed immediato. Il comunicato stampa che precede la messa in onda ne chiarisce lo scopo:
«In linea con il claim della campagna pubblicitaria: “Findus: Il sapore della vita”, il brand continua a sottolineare e a raccontare l’amore per la buona cucina attraverso scene reali di convivialità a tavola, con la massima apertura verso tutti i modelli di vita che caratterizzano la società contemporanea.
Findus presenta ancora una volta momenti di vita vera, di emozioni e complicità familiare come tanti, in cui condividere i gustosi piatti Findus e – perché no? – un po’ di sé con chi si ama. »
Una campagna multisoggetto.
La campagna, creata dall’agenzia pubblicitaria Havas Worldwide Milan e pianificata da Havas Media, è una multisoggetto. Infatti tutte le pubblicità della linea sono fatte in un modo particolare: voci fuori campo, protagonisti non visibili e focus su piatti, prodotti e azioni, quasi a voler sottolineare proprio l'importanza del momento culinario. Sono in molti ora a chiedersi le reazioni che produrrà tra la gente, oltre al ritorno in termini di brand awareness per Findus. Intanto su Youtube aumentano le visualizzazioni del video e su Twitter si sta diffondendo l’hashtag #Findus, quasi a richiamare il titolo dello spot che si presenta con volutamente con l'hashtag #MicroondeESorprese.
Non rimane quindi che attendere pazientemente gli effetti sortiti di questa campagna, che sicuramente non sta passando inosservata.
Lo stupore sui social network.
I commenti si dividono tra chi fa immediatamente il confronto con l’uscita di qualche mese fa di Guido Barilla che disse: "Non faremo pubblicità con omosessuali perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d'accordo, possono mangiare la pasta di un'altra marca.” e chi come Fabrizio Marrazzo del Gay Center plaude all’iniziativa ponendo lo spot come esempio di comunicazione per le imprese. O ancora, dichiara Andrea Maccarrone, presidente del circolo Mario Mieli:
«Quest'attenzione è la dimostrazione di una società che è già cambiata. Chi fa impresa lo sa e sa che il suo messaggio deve rispondere a questi cambiamenti per raggiungere il suo pubblico. Speriamo che questa consapevolezza divenga anche impegno sociale per loro e faccia aprire gli occhi alla politica ancora in ritardo.»
Quel che è certo è che Findus sembra averci stupito in molti. Finora infatti le reazioni che si leggono sono riassumibili nel commento di un utente Facebook: "Ho dovuto ascoltarlo più di una volta per credere che lo stessero dicendo davvero”.
E tu? Cosa ne pensi di quest'iniziativa?
UPDATE
In seguito ad alcune segnalazioni forniteci dai nostri lettori cerchiamo di fare chiarezza su un punto dirimente rispetto allo spot Findus appena raccontatovi.
All'interno di questo articolo abbiamo parlato di primogenitura della Findus rispetto alla tematica affrontata e ciò ha sollevato alcuni dubbi se paragonato ad un altro , quello della Althea Sughi a cura della McCann facente parte della campagna Amore & Sughi.
Da un punto di vista strettamente cronologico Althea e la McCann hanno affrontato prima di tutti questo tema, la campagna è infatti partita a dicembre 2012, frutto di una strategia pubblicitaria antecedente all'affaire Barilla.
La sopra citata campagna fu però preventivamente osteggiata per i passaggi televisivi, difatti ne fu vietata la diffusione nelle ore in fascia protetta così come in prime time, relegandola alla seconda e terza serata ( fu possibile vederla infatti solo dopo le 23 ). Questo boicottaggio ci ha portato a considerare lo spot Findus come il primo ad affrontare questa tematica in televisione ed in orari sensibili.